La prima edizione italiana di un’opera fondamentale tra i classici cristiani di tutti i tempi, messa al bando e censurata ed ora recuperata all’attenzione di tutti. Al culmine della disputa sul quietismo che lo vide opposto a Bossuet e che rappresenta una delle pagine cruciali della storia della Chiesa nonché dell’intera vicenda culturale dell’Occidente, Fénelon scrive nel 1696 una Spiegazione delle massime dei santi sulla vita interiore, vera e propria apologia della mistica e, per unanime giudizio, preziosa espressione della letteratura spirituale del tempo. La condanna papale del libro, alla fine del Seicento, segnò una sconfitta della mistica.
François de Salignac Fénelon (1651-1715), aristocratico francese ordinato prete nel 1677 e consacrato vescovo di Cambrai nel 1695, è accademico di Francia nel 1693. Della sua sensibilità culturale e dell’interesse per la pedagogia della coscienza e per la formazione religiosa, testimoniati dalla sua stessa attività di precettore dei nipoti di Luigi XIV, sono prova libri famosi come De l’éducation des filles (1687), Les aventures de Télémaque (1699), Dialogues des morts composés pour l’éducation d’un prince (1711); le altre opere, per le quali vedere in questo volume la Cronologia, sono riconducibili alla sua azione pastorale e controversistica, alla riflessione teologica, ai suoi sentimenti antiassolutistici e all’attenzione riservata alle miserie sociali (una lettera per Luigi XIV, in cui denuncia i costi umani della politica francese del tempo [1693], e il Mémoire sur la situation déplorable de la France en 1710 [1710]), e infine agli interessi letterari. Insieme ad altre opere, Mémoire sur l’état passif, Le gnostique de saint Clément d’Alexandrie ecc., l’Explication des maximes des saints riflette l’alta spiritualità di Fénelon e spiega il suo coinvolgimento nella polemica sul quietismo che lo vide contrapposto a un altro grande del suo tempo, Jacques-Bénigne Bossuet.
Marco Vannini si è occupato della mistica speculativa tedesca, curando in particolare la versione di opere di Meister Eckhart e Taulero, e della Teologia tedesca. Tra i suoi lavori ricordiamo: Meister Eckhart e il fondo dell’anima (1991), Mistica e filosofia (1996), Il volto del Dio nascosto. L’esperienza mistica dall’Iliade a Simone Weil (1999) e Introduzione alla mistica (2000). Si è interessato al Seicento francese con un’edizione del Moyen court di Madame Guyon (Un modo semplice di pregare, 2000); inoltre, nel 2002, sulla «Rivista di ascetica e mistica», comparirà, da lui curata, la Pratique facile pour élever l’âme à la contemplation di François Malaval. Per la San Paolo ha infine curato le edizioni italiane della Teologia mistica di Jean Gerson (1992), del Pellegrino cherubico di Angelus Silesius (1992) e dello Specchio delle anime semplici di Margherita Porete (1994).
LA SALVEZZA IN GREGORIO DI NAZIANZO, TEOLOGO PER ANTONOMASIA, CANONIZZATO INSIEME CON BASILIO ED IL CRISOSTOMO, COME UNO DEI TRE GERARCHI, MODELLO NELL AGIOGRAFIA E NELL OMILETICA... Gregorio di nazianzo, insieme a basilio ed a gregorio nisseno, forma quella triade cappadoce, che costituisce uno dei nuclei preminenti della speculazione e della spiritualita del cristianesimo patristico... Gregorio come teologo ha approfondito ed ha chiarito; ha apportato del nuovo e piu`ancora ha sistemato l'antico; ha atti nto da origene, ma soprattutto lo ha depurato; si e`posto mediatore tra le scuole di alessandria e d'antiochia. Ha inci so definizioni che hanno fatto da garanzia per i secoli futuri, ma, ben oltre, le ha vissute in un'intensita drammatica ; in lui la speculazione su dio tendeva a salire a contemplazione, come la constatazione della miseria umana si rasserenava in preghiera. La sua era una teologia che aveva il respiro della poesia... Gregorio fu consacrato come il teologo per antonomasia, fu proclamato il demostene cristiano, fu canonizzato, insieme con basilio ed il cristostomo, come uno dei tre gerarchi. Entrr nei florilegi patristici, nelle catene esegetiche, nella documentazione dei concili, nei trattati ascetici, nei testi pedagogici... Divenne modello nell agiografia e nell omiletica. "
Nella Spagna del Secolo d'Oro, tempo di grande ambiguità segnato dai furori religiosi di Filippo II e dell'Inquisizione, Giovanni della Croce percorre le strade della Spagna testimoniando l'amore di Dio. Questo volume di E. Reynaud, racconta il destino di un uomo che giovanissimo si dedica allo studio, cura i malati, segue gli Esercizi di Ignazio di Loyola e, fatto bersaglio della collera dei potenti, scrive nella sua prigione di Toledo i meravigliosi versi della Notte oscura e del Cantico Spirituale. Con Teresa d'Avila è protagonista della grande Riforma dell'Ordine Carmelitano (1515-1582).
Autore del noto "Elogio della follia", Erasmo considerava come sua opera principe questi "Adagia", una raccolta di motti in lingua latina, in gran parte risalenti al mondo classico, dei quali s'impegnò a ricostruire l'origine fornendo note esplicative che andavano anche al di là della mera illustrazione filologica. Erasmo si dedicò per tutta la vita a più riprese alla creazione di questa sorta di "enciclopedia" di adagi classici: in alcuni casi le sue note sviluppano poche righe, mentre a volte l'autore si cimenta in spiegazioni più ampie.
Teresa di Gesù è una delle figure più interessanti e singolari della storia, capace di attirare l’attenzione sia dei credenti sia degli scettici. José Luis Olaizola si avvicina alla santa come narratore, tracciandone una biografia che va dagli amori giovanili all’inesausto coinvolgimento nella riforma dell’ordine, nell’azione di rinnovamento della Chiesa, nell’esaltazione della Spagna del Siglo de Oro. A tale scopo ha ricostruito la vita della fondatrice mediante le figure che ne hanno incrociato le vicende terrene, dal re Filippo II a san Giovanni della Croce, attraverso molteplici personaggi secondari e per il tramite delle numerose testimonianze scritte, prima tra tutti quella del vice postulatore della causa Juan Betanzos. Ne risulta, oltre che un ritratto a tutto tondo della grande santa, un vivido quadro della società spagnola del XVI secolo.
José Luis Olaizola (San Sebastián 1927) ha all’attivo un’intensa produzione letteraria: nel 1976 ha vinto il premio letterario Ateneo di Siviglia con Planicio; del 1982 è Cucho, il suo racconto per l’infanzia più noto (trad. it. Vita e Pensiero); nel 1983 ha vinto il premio Planeta con il romanzo storico La guerra del general Escobar; del 1991 è La porta della speranza, scritto in collaborazione con il chirurgo Juan Antonio Vallejo-Nágera (trad. it. Vita e Pensiero), che è divenuto un bestseller internazionale; nel 1982, insieme a Giuseppe Romano, ha pubblicato per San Paolo Il Vangelo nel lavoro. Josemaría Escrivá.
Il testo classico principale della compatrona d’Europa. Brigida di Svezia (1302/3-1373) unisce meravigliosamente in sé molte esperienze e varie dimensioni umane e religiose. Condusse vita di laica, di sposa, di madre, di monaca, di contemplativa, di pellegrina e di missionaria. Fu personalità forte e dolcissima. La sua spiritualità, come appare dalle Rivelazioni, è insieme cristologica, trinitaria e mariana. Il linguaggio di questi testi è colorito, mirabilmente chiaro e concreto, conciso e diretto, come le parole del Vangelo.
Santa Brigida, fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore, nacque nel 1302 o 1303 nel castello di Finstad a Uppsala nell’Uppland (Svezia) da una nobile famiglia, legata alla casa regnante di Svezia. Nel 1316 sposò Ulf Gudmarsson. Nacquero quattro figli e quattro figlie. La sua vita fu divisa tra l’amministrazione dei suoi beni, un’alta carica di corte e i suoi doveri di madre e di sposa.
Nel 1344, dopo la morte del marito, lasciò il castello di Ulvasa e prese dimora vicino al monastero di Alvastra, dove ricevette la prima di una lunga serie di rivelazioni e dove nacque l’idea di fondare un ordine religioso. Per ricevere l’approvazione del papa alla sua regola, Brigida nel 1349 partì per Roma e vi giunse nell’anno santo 1350. A Roma si dedicò ad opere pie, a studi ed esercizi spirituali e a dettare le sue Rivelazioni. Nel 1370 ricevette dal papa Urbano V la sanzione della sua regola, che fu confermata da Urbano VI nel 1378.
All’inizio del 1371 si recò in pellegrinaggio in Terra Santa. Tornata a Roma verso la fine del 1372, vi morì il 23 luglio 1373. Fu canonizzata il 7 ottobre 1391 da Bonifacio IX. Le sue spoglie mortali furono trasportate a Vadstena.
L'opera raccoglie 104 sermoni tedeschi di Meister Eckhart, fornendone la traduzione dalla grande edizione critica tedesca. I sermoni sono rivolti a fedeli, a monaci e monache e conservano uno stile orale; presentano tuttavia, ardite e complesse speculazioni teologiche e in modo esauriente il pensiero dell'Autore. In essi si incrociano le grandi correnti teologiche del XIV sec. neoplatoniche e tomiste, riprese attraverso la profonda esperienza spirituale del Meister Eckhart. Richiamandosi all'aristotelismo, Eckhart non esita a paragonare l'intrinseco nesso tra Dio e le sue creature a quello che intercorre tra materia e forma, cosicché, per quanto lontane dalla loro fonte, tutte le creature portano in loro il sigillo del "principio" creatore che permette di vivere la vita divina in perfetta unione spirituale con Dio. La figura di Eckhart nel suo contesto storico, percorre le tappe della sua vita e in modo articolato il suo pensiero.
˛ˇ E c c o u n o c h e s a p e n t i r s i ! : c o s Ï e s c l a m Ú l o s t a r e c A m v r o s i j s u b i t o d o p o a v e r d i a l o g a t o c o n D o s t o e v s k i j , c h e a l u i s i i s p i r e r ‡ p e r t r a t t e g g i a r e l a f i g u r a d e l l o s t a r e c Z o s i m a n e i F r a t e l l i K a r a m a z o v . E q u e s t a c a p a c i t ‡ d i l e g g e r e n e l l a n i m a c o m e i n u n l i b r o n a s c e v a d a l l a g r a n d e c a r i t ‡ d i A m v r o s i j : q u a n t i a c c o r r e v a n o a l m o n a s t e r o d i O p t i n a d a l g r a n d e S o l o v e v a l l u m i l e c o n t a d i n a r u s s a t r o v a v a n o u n c u o r e c a p a c e d i a m a r l i f i n o a i d e n t i f i c a r s i c o n l o r o , f i n o a d a m a r e t u t t o c i Ú c h e c o s t i t u i v a l a l o r o v i t a . C o n r i g o r e s t o r i c o e i n e d i t a d o c u m e n t a z i o n e d a l l a c o r r i s p o n d e n z a t r a l o s t a r e c e a l c u n i t e s t i m o n i d e l s u o o p e r a r e , v i e n e r i c o s t r u i t a u n a d e l l e f i g u r e p i ˘ a f f a s c i n a n t i d e l m o n d o s p i r i t u a l e r u s s o d i o g n i t e m p o .
J o h n B . D u n l o p , r i n o m a t o s t u d i o s o d e l l H o o v e r I n s t i t u t i o n d i S t a n f o r d i n C a l i f o r n i a , Ë u n o d e i m a s s i m i e s p e r t i d e l l a v i t a p o l i t i c a , c u l t u r a l e e r e l i g i o s a d e l l a R u s s i a d e l x x s e c o l o : c u r a t o r e d i s a g g i s u S o l ~ e n i c y n e p r o f o n d o c o n o s c i t o r e d e l f e n o m e n o d e l n a z i o n a l i s m o n e i p a e s i d e l l e x U r s s , Ë s e m p r e s t a t o p a r t i c o l a r m e n t e a t t e n t o a l l e g r a n d i f i g u r e d e l l a s p i r i t u a l i t ‡ o r t o d o s s a e a l l a l o r o i n f l u e n z a n e l l a s o c i e t ‡ c i v i l e .
Mentre l’area del Vicino oriente attraversava uno dei passaggi epocali che più hanno inciso sulla sua fisionomia politica e religiosa – il sorgere e l’espandersi dell’Islam –, sul monte Sinai, che da secoli ospitava una delle colonie monastiche più antiche, conduceva la sua lotta spirituale Giovanni il Sinaita, noto anche come “Climaco”. Prima solitario e poi igumeno del famoso monastero, Giovanni raccolse il frutto della sua ricerca spirituale in quello che è certamente il classico per eccellenza dell’ascesi cristiana: la Scala del paradiso, vero e proprio manuale della vita spirituale che i monaci, e non solo, d’oriente e d’occidente hanno letto, copiato, tradotto, commentato. I contributi del Convegno ecumenico internazionale di Bose, dopo aver delineato l’ambiente sinaitico attraverso i secoli e ritracciato la biografia del Climaco e i temi cruciali del suo pensiero, rendono conto dello straordinario irradiamento della sua opera in ogni parte del mondo cristiano.
Al cuore dell’ortodossia russa incontriamo l’esperienza della vita monastica. Il monaco russo è segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, umile intercessore per i fratelli, peccatore con i peccatori, ma anche testimone del perdono e della misericordia di Dio fino agli inferi. Il volume, che raccoglie le relazioni presentate al IX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, traccia un appassionante itinerario storico e spirituale, attraverso tre dimensioni essenziali del monachesimo russo: la vita interiore e la preghiera, la comunione fraterna, l’attesa del Signore, esperienza radicale di una distanza amorosa dal mondo che è condizione per dire una parola profetica all’uomo contemporaneo. Sono le “Vie del monachesimo russo”, memoria di un cammino millenario, ma soprattutto compagnia nell’oggi alla sofferenza e alla sete di senso del nostro tempo.