Un invito alla preghiera, con l'aiuto e la guida di Teresa di Gesu Bambino.
LA STORIA DELLA TRADIZIONE ORTODOSSA CHE FU E RESTA UN PONTE TRA LA CIVILTA EUROPEA E L ORIENTE. METTENDO IN PROSPETTIA TESTI FONDAMENTALI, L AUTORE INTRODUCE NEL CUORE DELL ORTODOSSIA CON GRANDE CHIAREZZA. Dal deserto dei primi monaci cristiani ai grandi freddi della russia di dostoevskij e tolstoj, la spiritualita ortodossa e`stat costituita nella fedelta a una tradizione trasmessa per circa due millenni. Le sue grandi figure hanno sviluppato una teologia mistica i cui testi principali sono stati riuniti e pubblicati nella filoca
"La preghiera dei cristiani", a cura di Salvatore Pricoco e Manlio Simonetti, è la maggiore raccolta di preghiere cristiane che oggi esista in Italia. Comprende le due forme di preghiera: la preghiera intima, segreta, quella che Gesù raccomandava col "Padre nostro". Eccone un bellissimo esempio negli scritti di Simeone il Nuovo Teologo: "Vieni, luce vera. Vieni, vita eterna. Vieni, mistero nascosto. Vieni, tesoro senza nome. Vieni, realtà ineffabile. Vieni, persona inconcepibile. Vieni, esultanza senza fine. Vieni, luce senza tramonto. Vieni, attesa verace di tutti quelli che saranno salvati. Vieni, risveglio di quelli che dormono... Vieni, solo a chi è solo, perché io sono solo, come vedi. Vieni, mio respiro e vita". La seconda forma di preghiera è quella liturgica, che trionfa specialmente a Bisanzio, con la partecipazione al rito di Cristo, lo Spirito Santo, Maria e una moltitudine di angeli.
La raccolta è divisa in quattro parti. La prima comprende i testi greci dal I al V secolo: dal "Padre nostro" al "Magnificat" alle preghiere comprese negli "Atti apocrifi", in Clemente Romano, Policarpo di Smirne, Clemente Alessandrino, Metodio di Olimpo, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa, Sinesio di Cirene, nella "Tradizione apostolica" e nelle "Costituzioni degli apostoli". La seconda parte comprende i testi latini dal III al V secolo: Cipriano, Arnobio, Lattanzio, Damaso, Ausonio, Ambrogio, Prudenzio, Agostino, Paolino di Noia, Sedulio. La terza parte comprende i testi greci dal V all'XI secolo: le grandi Liturgie bizantine, Romano il Melodo, Andrea di Creta, Cosma di Maiuma, Giovanni Damasceno, "l'Inno acatisto in onore della Madre di Dio". La quarta parte comprende i testi latini dal VI al XII secolo: Boezio, Cassiodoro, Draconzio, Fulgenzio, Ennodio, Venanzio Fortunato, Colomba, Paolino di Aquileia, Alcuino, Rabano Mauro, Pier Damiani, san Francesco.
Come riempire di "terra", di concretezza, di colori, suoni, sapori la conoscenza spirituale; nello stesso tempo, come rendere eterno il frammento spazio-temporale, dandogli un "cielo" e inserendolo come sillaba sonora dentro il "bellissimo canto" della storia: questo si prefigge la Dottrina dei sensi spirituali, indirizzando verso Dio, in un comune afflato conoscitivo, la sensorialità naturale, il senso, e lo spirito della persona.Nata in Oriente e successivamente arricchitasi del contributo dei Padri latini, la Dottrina raggiunge la sua espressione geniale in San Bonaventura, rappresentando un efficace punto di convergenza tra gnoseologia, antropologia, dottrina della grazia, mistica ed estetica.Il presente studio dedica i primi capitoli alla perlustrazione delle fonti, tracciando una storia della Dottrina nei floni orientale e latino e concentrandosi sul periodo immediamente precedente l'insegnamento di S. Bonaventura.
I capitoli centrali presentano i testi dottrinali del Dottore Serafico, mentre la terza parte del libro mostra sistematicamente la Dottrina tanto nel suo duplice fondamento (empirico e soprannaturale) quanto nell'oggetto di conoscenza. Il capitolo finale delinea il Poverello d' Assisi come icona del sentire, come Dottrina realizzata nella pratica della sua esperienza spirituale, là dove il tactus di Francesco è toccato dal digitus Dei vivi nel mirabile contactus delle stimmate.
Studio critico su un aspetto della personalità di San Francesco di Sales degna di particolare attenzione, la mansuetudine: come la praticò, come ne parlò nelle sue opere, come la inculcò in qualità di pastore di coscienze.
Il libro fa parte della serie Scrittori di Dio. Una grande impresa editoriale nel contesto del Progetto Culturale della Chiesa Italiana.
Chi varcherà la soglia del nuovo millennio avrà il desiderio di portare con sé l’eredità dei suoi padri. Un patrimonio enorme e straordinario è racchiuso nelle parole degli autori che hanno fatto la storia del pensiero cristiano e della nostra cultura.
Suddivisa in quattro sezioni – Patristica, Medioevo, Moderni e Contemporanei – Scrittori di Dio rende finalmente accessibile a tutti i loro scritti più belli. Una splendida serie di volumi da collezionare.
L’incontro con ogni singolo autore è guidato da uno specialista attraverso una vera e propria Guida alla lettura. Il contenuto di ogni volume è così strutturato:
1. Breve biografia.
2. Gli scritti più belli scelti da uno specialista.
3. Le frasi celebri.
4. Bibliografia.
In questi dialoghi emergono in modo equilibrato e vivace i nodi essenziali del progetto spirituale di Francesco di Sales, dove il riferimento alla ricchezza della tradizione si coniuga con le istanze della modernità: la carità come culmine e criterio della perfezione cristiana, l'invito ad abbandonarsi interamente alla volontà di Dio, l'individuazione puntuale degli ostacoli che impediscono o rallentano la crescita umana e cristiana.
Dell'attualità di Agostino è difficile dubitare. La sua avventura umana e ancor più il tempo in cui è vissuto ce lo rendono vicino. Nel suo tempo, infatti, così come nel nostro, imperavano crisi e trapassi di civiltà. La sua ricerca della Verità ha attraversato ogni dubbio, ha sperimentato ogni cammino, anche quello della negatività e dell'errore e soprattutto ha coraggiosamente abitato la propria interiorità, luogo che può farci più paura del deserto, per trovare nel suo cuore le risposte alle domande più inquietanti. Soprattutto per trovarvi Colui che è il traguardo di ogni cammino alla ricerca della propria identità. In questo volume R. Doni, con l'eleganza letteraria che lo distingue, ci propone un ritratto moderno di Agostino, attingendo ai fatti salienti della sua vita e soprattutto ai suoi scritti.
Un giorno un catechista un po' deluso della noia con cui i presenti lo seguivano, andò a chiedere consiglio al suo vescovo (s. Agostino), costui gli rispose: "La regola d'oro è ascoltarli. Solo in questo modo potrai rivolgerti a loro utilizzando le loro parole" (De catechizandibus rudibus). La Parola diventa per noi annuncio di salvezza, solo quando l'accogliamo.