
Il presente studio comprende il più ampio commento al mistero del concepimento del corpo di Cristo, con cui si avvia storicamen­te l’incarnazione del Figlio di Dio. Risalta l’impostazione teologica di san Tommaso, fondata sulla connessione tra il mistero dell’Incarnazione e i misteri della vita di Cristo, trascurata dalla riflessione teologica fin quasi ad oggi. Non solo, ma tale connes­sione s’inquadra all’interno della totale con­nexio mysteriorum, centrata sul Mistero dei misteri, quello della Trinità di Dio uno, per­so di vista da un riduttivo cristologismo ra­dicale. Da queste “novità” della teologia di Cristo tommasiana, ancor oggi “insuperata”, al dire di Papa Benedetto XVI, emerge come l’intera storia della salvezza, guidata dal my­sterion eterno della volontà di Dio, sia ordi­nata in senso eucaristico sul corpo vero di Cristo e sul suo corpo mistico che è la Chie­sa. Questa visione “summatica” del tutto di Dio, dell’uomo, del creato e della storia, è tutta fondata sulla Parola di Dio, trasmessa e insegnata dalla Chiesa. Si riscopre, così, un san Tommaso “biblico”, maestro in sacra Scrittura, dal quale dipende il sommo teolo­go, l’ardente mistico, il grande filosofo.
Nel giro di tre secoli, una piccola setta periferica riesce a diffondere e imporre il proprio messaggio, la propria legge, all'interno dell'impero romano. È questa la vicenda, stupefacente e improbabile, della prima diffusione del cristianesimo, che questo volume ricapitola con chiarezza. Dopo aver tratteggiato il contesto religioso in cui sorse, cioè il giudaismo tardo e i vari paganesimi vigenti nel territorio dell'impero romano, il volume descrive l'azione di Gesù e degli apostoli e l'intensa opera di proselitismo che questi iniziarono, la progressiva fissazione della dottrina, l'organizzazione delle comunità, le persecuzioni di cui l'autore mette in luce in particolare l'importanza nel dar forma a un'idea di Chiesa come Chiesa di martiri e dunque a una particolare idea di santità a partire dalla quale si svilupperà un'imponente letteratura agiografica.
Il nostro presente, afferma Roberto Mancini, richiede il coraggio dell'utopia, intesa come trasfigurazione della realtà che preme nelle nostre coscienze per trovare posto nella storia. Ciò che ha spinto gli autori a scrivere questo libro, rivolto ai figli e ai giovani adulti che vivono la tensione spirituale e lottano per uscire dai loro deserti, è il desiderio di generare e promuovere percorsi di senso. Percorsi scaturiti dalla rilettura delle scelte di vita di Charles de Foucauld, un uomo che ha esplorato oltre i confini, fisici e spirituali, consentiti a un europeo vissuto tra la seconda metà del XIX secolo e la Grande Guerra. Dal primo viaggio in Marocco alla morte cruenta in Algeria, la vita di Charles è stata una continua ricerca dell'Assoluto e un progressivo spogliamento di tutto ciò che era d'impedimento per divenire "fratello universale". Per liberare la figura di Charles de Foucauld da alcune incrostazioni ottocentesche e renderla significativa anche per chi oggi è lontano dai contesti religiosi, sono state utilizzate nuove chiavi interpretative. La dimensione spirituale si apre così alla logica comunionale, che è interreligiosa, planetaria e cosmica e consente di accogliere in una sintesi nuova i vari aspetti del reale. La sfida, per citare Antoine Chatelard, uno dei più attenti seguaci di Charles, è quella di «...lasciarsi trascinare dalla forza che spinge ogni uomo affinché scorga il luogo in cui è chiamato a realizzarsi nei deserti di questo mondo».
Questo libro è uno sfaccettato invito a conoscere santa Teresa di Gesù e soprattutto ad ascoltarla giacché l'autore, nelle sue pagine, la lascia abbondantemente parlare. Ancor prima di vedere la luce, ha già percorso la terra, al seguito di padre Patrizio Sciadini: pubblicato in Brasile è arrivato in Egitto, e infine è stato edito in Italia, prima ad Arezzo, dove le consorelle carmelitane scalze del monastero "Santa Teresa Margherita Redi" lo hanno rivisto, e poi a Roma, alle Edizioni OCD.
Il commento ad Abdia fu ultimato verso la fine del 396. Girolamo in gioventù aveva dedicato ad Abdia un altro commento, in cui si privilegiava l'esegesi spirituale; adesso, invece, i suoi interessi per la Bibbia partono dal livello storico-letterale, come dimostra l'uso degli Hexapla. Inoltre, affiorano nel testo allusioni a Cicerone e Orazio e sono menzionati altri autori profani. Girolamo compose il commento a Zaccaria nel 406; anche in esso il ricorso agli Hexapla è considerevole; i suoi modelli sono un perduto commento di Origene e quello, che invece possediamo ancora, di Didimo il Cieco. Girolamo affronta l'esegesi del libro di Zaccaria con una certa soggezione per la sua oscurità; il suo intento principale è quello di risolvere le varie questioni legate a un testo così complesso. L'opera è impreziosita da diverse riprese virgiliane e citazioni di Cicerone e Orazio.
Trattato in quattro Libri redatto dal patriarca Fozio di Costantinopoli (858-867/877-886) intorno all'871-872. Lo stile del testo e la struttura interna tradiscono una probabile origine omiletica di almeno una parte del materiale, verosimilmente rimaneggiato dallo stesso autore, fino ad acquisire la forma attuale in quattro Libri per quanto non sempre omogenea. L'opera costituisce un attacco diretto alle dottrine e alle posizioni teologiche dei pauliciani, setta dualista di origine armena, comunemente identificati come "manichei" nelle fonti bizantine. Cerca di ricostruire le origini del gruppo e la sua diffusione lungo il confine orientale dell'Impero, partendo dalle origini quasi leggendarie a Samosata per poi seguirne le vicende più propriamente storiche, dal VII secolo sino agli ultimi decenni del IX secolo. Nella stesura del proprio trattato Fozio attinse a quello redatto dal suo contemporaneo Pietro Siculo, a sua volta autore di uno scritto contro i pauliciani (più breve), ricco di informazioni storiche ma meno elaborato e curato sul versante teologico.
Il volume prende in considerazione i principali testi agostiniani sullo Spirito Santo, al fine di evidenziarne il mistero e l'origine divina, il ruolo e l'azione nell'economia salvifica e nella vita dei credenti, e la sua costante ed efficace presenza nella Chiesa, chiamata a trasmettere agli uomini la luce della Verità e a rinnovarsi costantemente come corpo mistico di Cristo, perseverando nella fedeltà all'unico Maestro e nella comunione mediante la carità.
L’uomo è la sua libertà e questa libertà cresce fino a compiersi nella totale e piena comunione con Dio
DESCRIZIONE
L’eclissi di Dio ripropone in modo nuovo e drammatico la domanda sull’essere umano per cercare un fondamento alla comune convivenza.
In queste pagine è raccolta una piccola antologia tratta dall’opera Contro le eresie di sant’Ireneo; essa dà una risposta fondamentale e sorprendente alla domanda sull’uomo: l’uomo è la sua libertà e questa libertà cresce fino a compiersi nella totale e piena comunione con Dio.
Questa biografia di Santa Caterina da Siena evidenzia la figura di una delle donne più famose della storia italiana e della storia della Chiesa in particolare, in un periodo tra i più difficili e complessi della storia europea.
Grande mistica, morì a soli trentatré anni. Ma la sua vita fu costellata da avvenimenti davvero eccezionali per una giovane donna del Trecento. Per ispirazione divina intesse relazioni con persone di potere religioso e politico, come il papa e i governanti di allora, per il bene della Chiesa e della società civile. Compone liti, si adopera per portare la pace tra fazioni dissidenti, esorta i Signori dell’epoca a governare con giustizia, si occupa dei poveri, dei malati, dei disperati.
Per le donne di oggi, tese a una legittima visibilità e partecipazione nella Chiesa e nella società, Caterina è un esempio ante litteram a cui guardare. E cogliere quella vis di pensiero e di azione che non arretra di fronte a nessun ostacolo e guarda alla costruzione del futuro.
La diversificazione laico-sacerdote, diventata corrente per designare i membri del nuovo movimento sorto nel nome di Gesù di Nazaret, non compare nei testi del Nuovo Testamento, che sono gli scritti cristiani più antichi e anche normativi. Là invece si dà una paritaria convergenza nel costituire tutti insieme una nuova realtà ecclesiale, cioè comunitaria, i cui membri comprendono indistintamente i ministri ecclesiali (mai chiamati sacerdoti) insieme a tutti gli altri membri della comunità (mai chiamati laici). Importa allora scandagliare quelle scritture, comparando la struttura ecclesiale ivi attestata con la compagine religiosa dell'ambiente greco ed ebraico, per prendere atto di quale sia la novità e l'autentico DNA del fenomeno "cristianesimo".
La corrispondenza di Charles de Foucauld con la sorella Marie, che chiama affettuosamente Mimì, è impregnata di speranza, di fede e di gratitudine verso Dio per le grazie che Egli sa diffondere in coloro che lo cercano e si affidano alla sua bontà. In questi testi è evidente il desiderio di Charles di far sì che la sua esperienza spirituale elevi lo spirito della sorella, plasmi le scelte della sua famiglia e la renda desiderosa di condividere l'amore di Dio con altri fratelli e sorelle, secondo lo spirito della fraternità universale, inaugurato da Frère Charles come una promettente e luminosa speranza.
Da circa un trentennio, le premesse ermeneutiche della ricerca teologica su Lutero sono influenzate dall'approccio della Scuola finlandese, che ha ripreso il concetto di theosis - nozione chiave, in particolare, della teologia greco-ortodossa con cui si intende la "divinizzazione" dell'essere umano, la sua possibilità di elevazione alla natura divina - e ne ha affermata la compatibilità con la dottrina luterana della giustificazione. Al centro di questo approccio interpretativo sta la presenza reale di Cristo nella fede: secondo la Scuola finlandese, infatti, Lutero non concepisce la giustificazione solo come un essere dichiarati giusti da Dio, ma anche come concreta partecipazione alla realtà, e quindi alla giustizia, del Cristo presente. Una prospettiva da cui risultano conseguenze importanti anche per il dialogo ecumenico. Completa il volume "In ipsa fide Christus adest", scritto programmatico del padre spirituale della scuola finlandese, Tuomo Mannermaa. Saggi di Franco Buzzi, Michele Cassese, BO Kristian Holm, Dieter Kampen, Tuomo Mannermaa, Paolo Ricca, Olli-Pekka Vainio.