Dai frammenti maya alle Centurie di Nostradamus, dalle profezie dell'Antichità alle predizioni New Age, la fine del mondo ossessiona le coscienze, abita la letteratura e pretende di anticipare la storia. Sono però il giudaismo e il cristianesimo la matrice dell'apocalittica. Ed è da lì che l'apocalisse riceve tutto il suo significato. Ecco allora che David Hamidovi? ci guida fra bestiari, esseri celesti, creature soprannaturali. Ci illustra giudizi universali, inferi spaventosi e paradisi sognati. Ci accompagna a interpretare gli universi futuri delineati dal libro di Daniele e da quello di Enoc, dai Giubilei e dall'Apocalisse di Giovanni. Ci mostra quanto le visioni sulla fine dei tempi dipendano ogni volta dal tempo in cui furono scritte. Rinnovando questo campo di ricerca - l'apocalittica -, lo storico francese esplora i diversi modi in cui muta la rappresentazione del divino, in cui viene rielaborata la sapienza tradizionale, in cui l'escatologia si produce in forme singolari. E illustra da quali ambienti sorgono questi fenomeni culturali e religiosi, in epoche di rivolgimenti. Questo studio, svelandoci come l'esaltazione dell'onnipotenza costituisca un antidoto per i tempi di crisi, mette in luce la parte di Dio e quella degli uomini. In una lezione che vale per ieri e, a maggior ragione, vale per oggi.
Per tanto tempo, sia da parte cattolica che da parte evangelica, si è ritenuto che Martin Lutero avesse eliminato i sacramenti come mezzi efficaci di salvezza. Da circa cinquant'anni, però, il dialogo luterano-cattolico ha evidenziato che il «solo per grazia, nella fede nell'azione salvifica di Gesù Cristo» non va compreso come esclusione dei sacramenti della chiesa, ma come una totalità, fondata sulla Scrittura, costituita da giustificazione, fede, sacramenti e ministero. Cattolici e luterani hanno così imparato, insieme, a superare i pregiudizi tramandati e le controversie che ne sono derivate. Oggi, insieme, possono imparare a comprendere - in una rilettura ecumenica - le richieste della teologia di Lutero. I contributi qui raccolti si basano sulle relazioni tenute durante un convegno internazionale svoltosi a Roma e organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana, dal Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani e dal Johann-Adam-Möhler-Institut, in occasione della commemorazione dei cinquecento anni dall'inizio della Riforma.
Il volume si apre con il lungo ritratto dedicato alla vocazione e alla missione di san Paolo, l'Apostolo delle genti. L'autore si sofferma poi sull'immensa «opera contemplativa» compiuta da santa Giovanna Francesca di Chantal, nella Francia lacerata dalle guerre di religione. Delinea due profili di «santi della carità» (il veronese san Giovanni Calabria e il tedesco-russo servo di Dio Friedrich Joseph Haass), diversissimi tra loro ma accesi dalla stessa passione per l'ecumenismo della misericordia e della santità. Racconta due appassionanti e gloriose vicende di martirio, una nella Germania nazista (il beato Franz Jägerstätter) e una nel Vietnam comunista (il servo di Dio E-X. Nguyen Van Thuan): un giovane padre di famiglia e un vescovo, segnati dalla stessa irremovibile dedizione a Cristo e alla sua Chiesa. E «sorprende» col lungo ritratto di una «venerabile» di sei anni e mezzo: la piccola Nennolina (Antonietta Meo), che si abbracciò alla Croce di Gesù così intimamente e con tanto cuore da maturare anche nell'intelligenza della fede: una «prodigiosa esistenza teologica», realizzata da quel Padre celeste che «si compiace di rivelarsi ai piccoli». Infine ci restituisce il volto luminoso di Giovanni Paolo I, il Papa chiamato a mostrare, sia pure fugacemente, la dolcezza del cuore della Chiesa, quando ella si sofferma sul suo compito originario, quello di essere madre ed educatrice dell'umanità. In soli trentatré giorni di pontificato, papa Luciani ci ha mostrato il sorriso della santità: la santità che sorride e il sorriso che ci fa santi.
Nel secolo in cui l'impero bizantino è di fatto la più grande potenza mediterranea, la figura del patriarca Fozio (ca. 820-891) domina la scena della «seconda Roma», capitale dell'impero. Grande battistrada dell'umanesimo, grande teologo, due volte patriarca ecumenico, pugnace avversario delle aspirazioni romane al primato, è considerato dal mondo cattolico pur sempre come un avversario, mentre dal mondo ortodosso solo tardi fu assunto come santo. Il suo nome è legato, per gli studiosi della letteratura greca antica e protobizantina, all'imponente repertorio, definito sommariamente Biblioteca, che in 280 capitoli riassume, analizza, sottopone a critica e in larga parte trascrive varie centinaia di autori: profani e cristiani, molto spesso per noi altrimenti perduti. La Biblioteca non era certo destinata alla circolazione libraria: nacque come strumento di difesa della cerchia raccoltasi intorno al patriarca e variamente bersagliata dall'ala oltranzista della Chiesa d'Oriente. L'opera alla quale egli probabilmente intendeva legare il suo nome era semmai l'intensa pubblicistica teologica e dottrinaria che occupa quasi per intero un paio di tomi della Patrologia greca. In questo volume viene finalmente offerta ai lettori la prima traduzione italiana integrale della Biblioteca. Al tempo stesso un commento sistematico ed essenziale accompagna il lettore nella selva fittissima della erudizione racchiusa in questo autentico «tesoro», come i grandi umanisti amarono definire la Biblioteca foziana. A fronte figura il testo greco, migliorato rispetto all'unica moderna edizione circolante, quella della "Collection Budé". Al termine, l'indice analitico di Immanuel Bekker fornisce al lettore una preziosa chiave per la consultazione.
Storica rivista dell'Ateneo dei cattolici italiani, "Vita e Pensiero", sin dalla fondazione nel 1914, si è proposta come autorevole luogo di confronto e dibattito per la cultura del Paese. Nella consapevolezza che quella che stiamo vivendo è per tutti una stagione ricca di opportunità e rischi, da affrontare con coraggio intellettuale e gusto per la ricerca del vero, dal 2003 "Vita e Pensiero" è stata ripensata nell'impostazione grafica e nel lavoro redazionale. Oltre a temi quali lo sviluppo tecnologico e economico, il progresso delle neuroscienze e della genetica, i nuovi paradigmi della politica e delle relazioni internazionali, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, dedica una particolare attenzione all'attualità, ospitando articoli e interventi di docenti dell'Università Cattolica e di significative voci "esterne", capaci di offrire chiavi di lettura originali sui fenomeni sociali e culturali di oggi e di domani.
La diffusione del cristianesimo nel mondo greco-romano produce una vera e propria rivoluzione nel modo di pensare e nella prassi politica.
L’organizzazione imperiale rispecchia il carattere immanente della spiritualità classica e si propone come ordine definitivo destinato a durare per l’eternità. Tuttavia, tale carattere viene contraddetto dalla crisi del tardo impero e Costantino si avvale del cristianesimo per conservare l’ordine sociale. Proprio il fallimento di questo tentativo suggerisce l’inchiesta sul significato politico del messaggio cristiano. La risposta va cercata nell'opera dei padri postniceni, soprattutto in Agostino: la città terrena può solo trovare una propria giustificazione provvisoria in funzione della città di Dio. La base di tale rivoluzione sta nella rivelazione del logos di Cristo, che si sostituisce come fondamento ai valori della polis greco-romana.
Nuova edizione, arricchita e aggiornata con la Prefazione di Papa Francesco. Quanto tempo della nostra vita abbiamo dedicato a sparlare degli altri? Quanti i litigi che ne sono derivati? Quante decisioni abbiamo preso condizionati dalla paura del giudizio altrui? Quello stesso tempo avremmo potuto impiegarlo per migliorare la nostra vita e rispettare di più quella degli altri! Dopo il successo di Vietato lamentarsi, Salvo Noè torna a ri ettere sulla nostra quotidianità, sui grandi e piccoli passi che ognuno di noi compie ogni giorno e che intrinsecamente sono costellati da dubbi, momenti di felicità, decisioni e sbagli. L'autore ci conduce per mano a conoscere noi stessi, il nostro ego, per arrivare a capire quanto un giudizio, o un pregiudizio, possa condizionare una vita. Il giudizio verso gli altri e quello verso se stessi possono risolversi secondo l'autore con l'atto del perdono, che è atto d'amore.
La raccolta di canti della Riforma della studiosa Margherita Fürst-Wulle trae origine e procede dai corali luterani, fondamenta della musica sacra evangelica, la cui fonte ispiratrice è la parola di Dio: la traduzione italiana rinasce quindi, per così dire, dalla musica per serbare l’originario, intimo rapporto tra testo e melodia.
Due interi millenni di spiritualità cristiana ricondotti all’idea unificante di “sequela”.
Descrizione
La sequela di Gesù è il filo rosso di questo libro. Seguire le orme di Cristo, che è opera dello Spirito per eccellenza, si concretizza in ogni epoca e in ogni ambiente in forme diverse, caratteristiche, peculiari.
Qui Christoph Benke passa allora in rassegna i principali momenti dello sviluppo della spiritualità cristiana: dalla Bibbia ad oggi. L’autore, nella sua esposizione, mette a fuoco le figure più significative della fede di una data fase storica e, in più, consente di accedere alle fonti e ai testi originali della tradizione spirituale, non senza giungere a una sintesi per ciascuna delle varie epoche individuate. Di questa vasta rassegna, nel bilancio finale si tirano le fila in prospettiva sistematica, mentre gli indici conclusivi permettono al lettore di reperire velocemente tutti i temi trattati.
Avere dinanzi agli occhi le diverse forme di sequela è di grande aiuto quando si tratta di vivere oggi una forma convincente di spiritualità cristiana.
Questo saggio offre una sintesi matura del pensiero del grande teologo benedettino Ghislain Lafont a partire da quattro elementi di novità rispetto alla visione classica del cattolicesimo. Il primo riguarda la rivisitazione dell’idea di sacrificio come pratica essenzialmente legata all’amore (e non al male o al peccato). Il secondo presuppone il ripensamento dell’eucaristia come «memoria attiva» del sacrificio «assolutamente unico» di Cristo, che non necessita di tutto l’apparato rituale a cui siamo abituati. Il terzo suggerisce una visione unificata del ministero nella Chiesa come «autorità complessiva radicata in un carisma specifico», esercitata al servizio di tutto il corpo ecclesiale. Il quarto, infine, sostiene l’idea che sia possibile per la vita della Chiesa uno stile più conforme al vangelo se «amore in eccesso», o «misericordia», hanno il primato tra tutti i nomi divini. Ed è proprio questo tema dell’amore misericordioso che consente di fare una sintesi armoniosa dei quattro elementi che vengono qui presentati.