
Gli abusi spirituali, le violenze sessuali e le ingerenze nei cammini delle Chiese locali e nel ministero del Vescovo di Roma sono solo alcuni indicatori di una delle maggiori difficoltà della Chiesa cattolica: l'incapacità di sostenere le proprie ragioni teologiche nella vita quotidiana degli uomini e delle donne di oggi. La mancanza di un'ecclesiologia inserita nel quadro della storia delle istituzioni dell'Occidente europeo vanifica infatti ogni tentativo di riconfigurazione istituzionale del corpo ecclesiale, al fine di renderlo evangelicamente rispondente alla condizione contemporanea. Situare la Chiesa nello spazio pubblico vuol dire, quindi, pensarla nel gioco di intrecci e relazioni che si intessono tra le istituzioni, inserendosi nell'alveo della loro storia. In altri termini significa comprendere la dimensione teologica della Chiesa come un'istituzione non esente e immune, ma coinvolta nelle dispute che danno forma all'insieme della socialità comune.
Nel 2015 Papa Francesco ha rivolto al mondo - non solo ai cattolici, ma anche ai fedeli di altre religioni e ai non credenti - una esortazione di grande valore spirituale, etico e politico, l'Enciclica "Laudato si'": una «riflessione insieme gioiosa e drammatica» sul grave deterioramento ambientale del nostro pianeta, sullo spreco di risorse naturali e umane provocato da sistemi economici e politici scandalosamente ingiusti e irresponsabili. Al tempo stesso, l'Enciclica è un francescano invito alla "riconnessione" con l'insieme delle creature viventi e con la Terra che tutti abitiamo. In sintonia col messaggio di "ecologia integrale" lanciato da Papa Bergoglio, Carlo Petrini - fondatore di Slow Food e ideatore della rete internazionale di Terra Madre nonché agnostico ed ex comunista -, aveva scritto la "Guida alla lettura della Laudato si'" pubblicata dalle Edizioni San Paolo. La loro condivisione di un impegno globale a «coltivare e custodire» i beni umani e terreni, procedendo con pragmatismo rivoluzionario verso una vita in armonia con se stessi, con la propria comunità e con la natura, si è approfondita nel corso di cruciali appuntamenti, fra i quali il Sinodo Panamazzonico. Questo volume rappresenta un altro radicale passo verso l'ecologia integrale e si apre con tre dialoghi tra Papa Francesco e Carlo Petrini. Nel clima amichevole e schietto dei tre incontri risalta la comunanza di vedute, la consapevolezza della gravità ma anche la fiducia nell'impegno quotidiano e comunitario perché, come sostiene Papa Francesco, non si dà ecologia senza giustizia, non si cura l'ambiente se le relazioni fra gli esseri umani sono viziate da esasperati squilibri economici e culturali. Concepiti come tappe di un unico, coerente dialogo, i tre colloqui sono avvenuti in date significative: il primo nel 2018, quando - in seguito al terremoto che nel 2016 ha danneggiato molte aree del Centro Italia -, sorgevano in modo spontaneo e capillare in tutta l'Italia le "Comunità Laudato si'", aggregazioni di cittadini di ogni credo, orientamento politico, nazionalità, estrazione sociale che operano concretamente nello spirito dell'Enciclica e di Francesco d'Assisi. Il secondo dialogo avviene nel 2019, pochi mesi prima del Sinodo Panamazzonico dei Vescovi degli otto Paesi in cui è compresa l'Amazzonia, dove sono più che mai a repentaglio sia l'ecosistema, sia i popoli indigeni che la abitano e la rispettano. Il terzo si è svolto durante la pandemia mondiale provocata dal Covid-19, quando l'umanità, per dirla con le parole del Pontefice, è «calpestata da questo virus e dai tanti virus che noi abbiamo fatto crescere. Questi virus ingiusti: un'economia di mercato selvaggia, un'ingiustizia sociale violenta». Per comprendere la natura letale di questi virus, l'intreccio di idee e ideali tra Papa Francesco e Carlo Petrini si sostanzia di cinque tematiche nella seconda parte del volume: biodiversità, economia, migrazioni, educazione, comunità. Gli scritti originali di Petrini si alternano ai brani di documenti papali, come l'intensa Esortazione apostolica "Querida Amazonia", il vivace intervento (Re)thinking Europe, le affettuose esortazioni alle Comunità "Laudato si'", suggerendo nuovi modi di progettare l'economia e la politica e aprendo orizzonti fraterni al confronto tra laici e religiosi e tra le diverse culture del mondo.
Che relazione c'è tra la ricerca individuale della felicità e la redenzione? Come vengono affrontati oggi, direttamente e indirettamente, i temi tradizionali della dottrina della salvezza nella cultura occidentale, cioè nell'arte, nella musica, in TV, nel cinema, nella psicologia e nella vita economica? Dopo avere esposto i risultati di alcuni casi di studio e il loro contributo alla formulazione di una concezione aggiornata della redenzione, l'autore chiarisce che cosa possa significare in pratica oggi una teologia della salvezza.
Il presente fascicolo raccoglie gli atti del Simposio dal titolo: Inculturazione delle celebrazioni liturgiche: attualità e prospettive future all'indomani del Sinodo sull'Amazzonia, celebratosi il 6 novembre 2019 nell'Auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana. Il simposio è stata la prima occasione di una riflessione collegiale e accademica a quanto auspicato dal Documento finale del Sinodo e che ha spronato a riflettere e pensare insieme.
Negli ultimi anni gli storici del cristianesimo antico si sono impegnati instancabilmente per cercare di comprendere se si possa parlare di una forma di cristianesimo standardizzato nei primi secoli o se invece c'erano all'inizio una varietà di "cristianesimi" tra i quali alla fine ha prevalso il cattolicesimo. In tal caso, quali sono stati i fattori per cui questo è emerso mentre gli altri sono gradatamente scomparsi? Si può parlare di ortodossia ed eresia nella Chiesa antica, oppure ortodossia è solo quanto è stato imposto dalla fazione vincitrice? Durante i primi secoli della sua esistenza, come ha potuto la Chiesa risolvere i suoi problemi dottrinali e strutturali per raggiungere la cattolicità nel confronto con le sfide dottrinali, sociali, politiche e disciplinari, fino al punto da chiamare se stessa "Chiesa cattolica"?
Nell'archivio della Penitenzieria Apostolica si trovano decine di migliaia di suppliche inviate al Papa da uomini e donne da tutte le parti della cristianità con la richiesta di una grazia speciale che solo il sommo pontefice poteva concedere. Per l'Inghilterra, la Svezia ed i paesi di lingua tedesca queste fonti eccezionali - accessibili solo da pochi anni - sono già state pubblicati. In questo libro sono raccolte 270 suppliche chieste nella diocesi di Siena, fra gli anni dal 1458 al 1513, interpretate e messe in relazione con la prassi del dicastero centrale della Curia papale e la storia della città toscana.
Igino Giordani (Tivoli, 27 settembre 1894 - Rocca di Papa, 18 aprile 1980), Servo di Dio, considerato confondatore accanto a Chiara Lubich del Movimento dei Focolari, è una tra le figure più significative e poliedriche della storia contemporanea. Deputato all'Assemblea Costituente e nella I Legislatura, intellettuale lucido e profondo, scrittore versatile, Giordani fu uno dei più vigorosi attori di eventi civili ed ecclesiali caratterizzanti il cuore del secolo ventesimo e protesi anche oltre. Polemista senza timori e fervido difensore della giustizia, non mancò mai di testimoniare, pur nell'atmosfera convulsa del secondo dopoguerra italiano, la sua fede (vera fonte della sua forza e della potenza del suo messaggio pacifista ed ecumenico). Profeta e costruttore instancabile della pace, con i suoi scritti e con la sua vita. Giornalista attento e voce altisonante per chi non poteva e non sapeva esprimersi, non esitò ad impugnare la sua penna nella difesa della libertà dell'uomo, annullata e calpestata dai regimi totalitari che caratterizzarono l'Europa del '900. Politico fedele al suo compito di realizzatore della giustizia, non ebbe timore a scuotere i governi quando gli interessi particolari e privati prevalevano sul bene comune, e non esitò a criticare in maniera obiettiva i politici del suo stesso partito quando li vide succubi dei compromessi politici. Avvicinarsi a Giordani è trovarsi di fronte ad una figura che affascina ma che nello stesso tempo sconvolge la coscienza per la profondità del suo pensiero. A quarant'anni dalla sua scomparsa, Giordani è ancora qui, con i suoi scritti, e ci propone un messaggio urgente, affascinante e oneroso: un messaggio che non può lasciare indifferenti. Cosa possiamo fare noi per la Pace? «Aprire il cuore come una conchiglia a raccogliere la voce oceanica dell'umanità e mettere a circolare l'amore e la ricchezza... il bene e i beni, sopprimendo gli sbarramenti di razza e classe, le dogane dello spirito, i pedaggi della felicità; vedere nell'uomo, chiunque esso sia, facchino o barone, socialista o liberale, estero o nazionale, bianco o colorato, stesso Dio in effige». Igino Giordani, Le due città L'immagine di copertina è una metafora della vita di Igino Giordani e del suo multiforme pensiero. Una successione di mattoni neri simboleggia la sua immersione profonda nel mondo della politica; i mattoni con i colori dell'arcobaleno che li intervallano rappresentano l'incidenza che il suo pensiero ha avuto nei diversi aspetti della vita (economia, lavoro, spiritualità, ecclesialità, socialità, bellezza, comunicazione...). La disposizione dei mattoni - a raggiera ed a cerchi concentrici - rimanda alla sua visione, ispirata dal carisma di Chiara Lubich, di una relazionalità sul modello trinitario fondata sull'amore reciproco.
Venezia, 12 novembre 2019: un'acqua alta senza precedenti in un anno che ha visto bruciare l'Alaska e la Siberia e accentuarsi lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia. Sono segni di un tempo inedito, in cui la minaccia del mutamento climatico si fa sentire con forza crescente sulla famiglia umana, suscitando la reazione dei giovani del movimento globale "Fridays for Future". Un tempo che stiamo imparando a chiamare Antropocene, in cui la specie umana è diventata il principale fattore che muove la storia biologica e geologica del Pianeta. La stessa pandemia Covid-19 è legata anche a un'interatazione ormai distorta con l'ambiente. Come abitare questo tempo? Come far fronte a mutamenti a livello di quella struttura ecosistemica planetaria che supporta la vita? Quali prospettive etiche si disegnano per orientarci alla sostenibilità e all'ecogiustizia? Per dare futuro all'umanità occorrono trasformazioni esigenti a livello dei comportamenti personali e sociali: una conversione ecologica, un cambiamento di rotta, una giusta transizione. Ma quali orizzonti teologici possono supportare tali processi? Prefazione di Enrico Giovannini.
Il colpo di sciabola che avrebbe dovuto trafiggere il cranio di Andreas Kramer, rifugiatosi nella chiesa di S. Giovanni dove lo trovarono i lanzichenecchi croati, fu frenato dal corposo volume che il pastore luterano teneva tra le mani, una raccolta di testi biblici e di commenti alle scritture. Era il 1631 e in Europa infuriava la guerra dei Trent'anni. La lama squarciò ma non distrusse quella bibbia, simbolo di un conflitto religioso la cui ferocia sarebbe rimasta insuperata fino al XX secolo. Questo libro racconta la storia di tre luoghi perduti, tre episodi della violenza che si abbatté sulle popolazioni di fede protestante nel cuore del continente: la strage di Valtellina (1620), l'assedio di La Rochelle (1627-'28) e quello di Magdeburgo (1630-'31), dove persero la vita ventimila uomini in poche ore. Tre catastrofi che scossero profondamente l'Europa del tempo e che interrogano ancor oggi la nostra coscienza.