Il Libro di Giobbe, presente da sempre nei canoni della Bibbia, offre spunti di lettura e di interpretazione sorprendenti, non solo sul piano teologico ma anche sul piano filosofico. L'autore parla dell'esperienza di Dio che vive, indissolubilmente "buona" e "cattiva" a un tempo, e afferma una verità che fa scalpore: l'eccesso del male è una teofania, un "tocco" di Dio. I dialoghi del Libro di Giobbe si possono considerare uno dei luoghi principali in cui si compie la rivoluzione etica ed escatologica della Bibbia: l'invenzione di una morale del tutto nuova, quella dell'amore, per la quale il male non è tollerabile e grazie alla quale, proprio per questo motivo, il senso della vita umana non può che essere quello di lottare contro il male, anche oltre la morte. L'autore del libro biblico ne illumina in particolare la dimensione personale, quel momento in cui un'anima vede approssimarsi l'inferno per sé sola, e fonda in risposta una legge d'amore. Proposto in una nuova edizione profondamente rinnovata, il presente studio si giova anche di un commento al libro di Emmanuel Levinas, intitolato Trascendenza e Male.
l volume prosegue l'itinerario di spiritualità su testi biblici visti alla luce del messaggio di san Francesco e dell'attualità, avviato con la Genesi e proseguito con i libri sapienziali, gli scritti paolini, il profeta Isaia e i Vangeli di Luca e di Giovanni. Ora l'attenzione è rivolta al libro dell'Esodo, icona di ogni cammino di liberazione.
Lo schema è quello collaudato: si parte dal testo biblico (la sezione Parola...), si passa poi a osservare come è stato recepito e vissuto nel francescanesimo (...e sandali), per arrivare infine alle sfide dell'oggi (...per strada). Il tutto «con brevità di sermone», come consigliava Francesco d'Assisi. È un modo semplice e chiaro di presentare una visione cristiana e francescana della vita.
«Quello di Elia è un cammino paradossale,che esprime,proprio attraverso il paradosso,il mistero di Dio:egli uccide i profeti di Baal,ma ridà la vita al figlio della vedova; provoca la carestia, ma dà farina e olio alla vedova, e nella siccità un torrente lo disseta, ed è il pane che nel deserto lo fa camminare verso l’Oreb; si nasconde, ma fa rivelare Dio; Dio gli si rivela, ma è nascosto nel silenzio;Elia compare in mezzo al popolo e si fa vedere,ma poi sparisce. Ed è proprio nel suo sparire che si verifica il compimento, lì dove la dimensione dell’invisibile prende il sopravvento». Il volume si presenta come un commento biblico-spirituale alla narrazione biblica che concerne il profeta Elia,dal suo ingresso in scena al suo rapimento in cielo su un carro di fuoco.Il tutto scandito in sei capitoli: I.Il profeta Elia e l’accusa del peccato II.Olio e farina:l’incontro di Elia con la vedova di Zarepta III.Una crisi superata:la risurrezione del figlio della vedova IV.Il fuoco dal cielo:la sfida del Carmelo V.Fuga e pellegrinaggio:l’incontro con Dio sull’Oreb VI.Il carro di fuoco:la sparizione di Elia.
AUTRICE Bruna Costacurta,dottore in Scienze Bibliche,è professore ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana e affianca all’insegnamento una attività di diffusione e approfondimento della Sacra Scrittura in Italia e all’estero.Già membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione Biblica Italiana,fa parte del Gruppo Nazionale di Coordinamento del Settore Apostolato Biblico della CEI.Oltre a vari articoli nel campo della ricerca biblica,ha pubblicato: La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia Ebraica,Roma 1988;Con la cetra e con la fionda. L’ascesa di Davide verso il trono,Bologna 2003;Il laccio spezzato. Studio del Salmo 124,Bologna 2002;Lo scettro e la spada. Davide diventa re(2Sam 2–12),Bologna 2006.
Un libro per sperare ancora, ostinatamente, anche quando temiamo che tutto sia perso. Un libro per apprezzare la nostra bellezza e la sua forza di seduzione. Per credere ai semi di bellezza che un Dio provvidente ha seminato nella nostra storia.
Dalla quarta di copertina:
La regina Ester seduce Assuero, sì. Ma Ester viene a sua volta sedotta. È sedotta dal bene, da quel bene che le è dato di intravedere nella preghiera. Così Dio la può introdurre in un progetto provvidenziale: «Magari tu sei diventata regina proprio per una circostanza come questa…».
Un libro per assaporare la Parola a poco a poco, gustandone la dolcezza fino in fondo, per farla diventare nostra preghiera e nostra riflessione. Un libro per sperare ancora, ostinatamente, anche quando crediamo che ormai tutto sia perso e nubi pesanti, cariche di pioggia, oscurano il cielo. Un libro per apprezzare la nostra bellezza e la sua forza di seduzione. Per credere ai semi di bellezza che Dio ha seminato nella nostra storia e che noi non abbiamo soffocato. Sì, perché c’è una nuova bellezza tutta da scoprire!
La nuova versione italiana promossa dalla Conferenza Episcopale ha modificato in più punti la traduzione dei Salmi. Chi è abituato a recitare e a pregare con questi antichi testi può legittimamente essere curioso di sapere “come e perché” essi vengono “cambiati”. A questa curiosità vuole rispondere il presente volume: un primo fondamentale passo per approfondire la conoscenza di uno dei libri più suggestivi dell'Antico Testamento e lasciarsi catturare dalla sua bellezza poetica oltre che dalla sua profonda spiritualità.
AUTORE
Filippo Serafini, sposato dal 1993 con due figli, è professore di Sacra Scrittura all'Istituto di Scienze Religiose all'Apollinare e insegna ebraico alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Università della Santa Croce.
Ha pubblicato con le Edizioni san Paolo: Corso di Greco del Nuovo Testamento; Corso di Ebraico biblico (con la collaborazione di L. Pepi); ABC per capire il mondo di Gesù (con R: Taverna); ABC delle Mappe Bibliche(con G. Perego).
Raccolta lettere a Timoteo e a Tito.
Materiale legale e culto sacrificale
Prescrizioni sui sacrifici, per la purità, il calendario...
La normativa cultuale data a Mosè sul Sinai
All'interno del primo libro della Bibbia la Storia di Giuseppe e i suoi fratelli è caratterizzata da una lunghezza superiore a qualsiasi altra narrazione presente in Genesi, a partire dalla storia della Creazione fino alla vicenda di Giacobbe-Israele. Patriarca ed eponimo di tribù mancato, Giuseppe è una figura biblica spesso studiata come anticipazione di Gesù, oppure in relazione al futuro nazionale di Israele o, ancora, in base ai pretesi legami con la sua casata rivendicati dai protagonisti dello scisma samaritano. La stessa ricchezza del testo non esclude tuttavia altre possibilità interpretative. Nel volume - che presenta il testo greco della LXX affiancato da una nuova traduzione e che evidenzia in appendice le differenze rispetto al testo ebraico, per chiudersi con la versione latina cosiddetta della Vulgata - si prende in considerazione la figura di Giuseppe alla luce di problemi ed esigenze avvertiti dalla comunità giudaica di Alessandria d'Egitto nel periodo storico in cui essa è in lotta per i diritti civili con gli Egiziani e in cui si viene elaborando la traduzione greca del Pentateuco (III secolo a.C.).
In varie zone pastorali della Diocesi di Milano i docenti del Seminario hanno promosso la nascita di alcune «scuole di teologia per laici». In esse si è tentato di passare dall'assunzione del «latte» delle nozioni-base della fede cristiana al «cibo solido» della riflessione teologica. In queste lezioni d'introduzione alla Bibbia, i docenti hanno preferito mantenere - anche a costo di qualche inevitabile semplificazione - uno stile letterario didattico, divulgativo e colloquiale, più adeguato a cristiani «delle strade»(M. Delbrèl), pronti a rispondere all'invito della sapienza divina: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato!».
Del libro del profeta Geremia il volume propone:
- il testo ebraico: testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008;
- la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell'ebraico. Conia diversi neologismi che intendono rendere meglio il senso originario;
- il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i testi paralleli.
Non si tratta di una 'traduzione', ma di un 'aiuto alla traduzione': un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà dell'ebraico e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Sommario
Indicazioni generali. Geremia.
Note sul curatore
Roberto Reggi (1974) è laureato in filosofia con una tesi sul mito e la sua interpretazione, bacelliere in sacra teologia, licenziato in teologia dell'evangelizzazione. Con le EDB ha pubblicato le traduzioni interlineari in italiano di Esodo (2001 22007), Genesi (2003 32007), Salmi (2004), Profeti minori (2005), Isaia (2005), Megillot. Rut, Cantico dei cantici, Qoèlet, Lamentazioni, Ester (2006), Giosuè Giudici (2007) e Deuteronomio (2008).<br/
Parlare di "missione" nell'Antico Testamento può sembrare improprio, perché in esso non viene sviluppato esplicitamente il tema della "missio ad gentes" e neppure si individua la volontà di fare proselitismo. Spesso ci si rivolge all'Antico Testamento, allora, andando alla ricerca di brani o figure (Abramo, il Deutero Isaia, Giona, alcuni Salmi, ecc.) che sembrano anticipare la prospettiva missionaria del Nuovo Testamento. È però importante cogliere qual è il contributo specifico che l'Antico Testamento può fornire al tema della missione senza forzare i dati biblici.
L'ipotesi sviluppata in questo volume è che la missione di Israele consiste nel rendere testimonianza al Signore attraverso tutta la vita del popolo, assumendo quindi la sua elezione come una responsabilità da vivere in rapporto agli altri. II particolare "servizio" che il popolo offre al suo Dio è analizzato a partire da alcuni esempi emblematici (la creazione, la liturgia, il culto, ecc.) che consentono di individuare e apprezzare la novità che scaturisce dalla rivelazione.
Le caratteristiche e l’intento del Deuteronomio
Un testo veterotestamentario consapevolmente rivolto a generazioni diverse
Il Deuteronomio e il Nuovo Testamento
Pochi libri dell’Antico Testamento vanno dritti al cuore della fede di Israele quanto il Deuteronomio e pochi libri biblici mostrano una preoccupazione altrettanto intensa per la trasmissione della fede alle nuove generazioni.
Ultimo libro del Pentateuco, il Deuteronomio lascia Israele di fronte alla terra promessa, chiudendo l'era del deserto e aprendone una nuova, in cui il suo popolo dovrà vivere giorno per giorno secondo le prescrizioni date da yhwh a Mosè.
Esplicitamente teologico, il commentario di Patrick D. Miller affronta in modo particolare l'impatto del libro nel suo tempo, la sua lettura ai tempi della Riforma luterana e il modo in cui esso può istruire le comunità di fede contemporanee.