L’attuale contesto globalizzato, con il pluralismo culturale che lo contraddistingue, mostra forti somiglianze con l’epoca in cui visse San Paolo. Chiamati a confrontarci con gli spostamenti umani, individuali e collettivi, in lui riconosciamo lo stimolo e il modello per vivere in pienezza l’incontro, il dialogo, il reciproco arricchimento. E la sua straordinaria apertura universale rende questo grande missionario particolarmente vicino all’uomo contemporaneo. Il contributo specifico della predicazione di Paolo va colto sondando il suo linguaggio, le sue strategie comunicative e le sue dinamiche di apostolato. Allora come oggi, l’annuncio della fede, il kerygma, è un aiuto, non un ostacolo alla pacifica convivenza tra i popoli.
Il merito del libro di Giovanna Furlani consiste nel mettere in evidenza la centralità della dimensione relazionale della persona, evocata dal corpo. L'Autrice ci conduce non solo al centro del pensiero di Paolo ma al centro stesso della relazione tra Cristo e la Chiesa, il credente, l'umanità intera. Tale centro è il corpo. Il lavoro nasce da uno studio attento, paziente e ragionato delle fonti, svolto con precisione esegetica e accuratezza della ricerca, unitamente alla passione per la Parola di Dio, nella convinzione di trovare in essa il senso profondo del nostro esistere (dalla Postfazione di Mauro Meruzzi). GIOVANNA FURLANI ha frequentato il Seminario Teologico Diocesano di Trento e ha conseguito il diploma in Scienze Religiose presso l'Istituto Euromediterraneo Superiore di Scienze Religiose di Tempio Pausania (OT).
Descrizione
La ricostruzione storica della personalità di Gesù e delle circostanze che hanno originato il cristianesimo è infine approdata nella galassia dei mezzi della comunicazione globale. La discussione ha fatto un ‘gran rumore’, tanto da condizionare l’attuale ricerca storica e teologica. All’Università Urbaniana di Roma la stessa discussione è stata affrontata in un ‘colloquio’ interdisciplinare: alcuni specialisti, mettendo a confronto le rispettive posizioni, hanno risposto a sollecitazioni di studenti e cultori. Di quel colloquio, appassionato, teso e vivace, il volume rappresenta il momento della riflessione sui temi in gioco nel tentativo di offrirne una organica articolazione.
La profonda e palpitante attualità dei miracoli
I miracoli come messaggio rivoluzionario
Libro di profonda spiritualità e humour acutissimo
Collezione di studi, saggi e conferenze di argomento teologico, filologico e biblico sulla figura dell'Apostolo delle genti", Paolo di Tarso, nel bimillenario della nascita. "
Questo volume presenta il testo integrale delle lettere paoline e un autorevole commento. Sulle pagine di destra scorre il testo biblico, mentre sulle pagine di sinistra trovano posto un cronogramma, le note, le cartine geografiche, i rimandi alle schede, un'immagine esplicativa. Le schede di approfondimento raccolte nella seconda parte del volume sono un vero e proprio condensato di teologia biblica, che riunisce in sé i pregi della semplicità e della profondità. Il testo biblico è quello della traduzione rinnovata Cei.
Il volume costituisce la seconda edizione riveduta e accresciuta di un saggio dall'omonimo titolo, da tempo esaurito. Dall'uscita della prima edizione (1996), gli studi narrativi sui Vangeli e sugli Atti degli apostoli hanno compiuto enormi progressi.
Anche a motivo di ciò, la nuova edizione presenta un intero capitolo - il primo - dedicato alla teoria lucana della testimonianza, che divide piuttosto nettamente gli Atti degli apostoli in due parti. Con i suoi riferimenti all'attualità, esso aiuta fin dal principio il lettore a scoprire alcune idee fondamentali del narratore lucano, invitandolo a entrare nella dinamica del suo racconto.
Sommario
Prefazione alla seconda edizione. Introduzione. 1. Una teoria della testimonianza. 2. Quale posto per Dio nel racconto lucano? 3. Gesù e i discepoli. Le ragioni di un parallelismo. 4. Il Vangelo e l'implicazione dei suoi araldi. Una certa idea di testimonianza. 5. Il Vangelo e i suoi destinatari. Israele e le nazioni in Luca/Atti. 6. Il racconto come teologia. Il padre e i due figli: Lc 15,11-32. Conclusione. Quale tipo di racconto in Luca? Allegato 1: La composizione del libro degli Atti. Allegato 2: Griglia di lettura. Bibliografia. Indici dei passi studiati.
Note sull' autore
Jean-Noël Aletti è docente di Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, ove è stato anche decano. È noto per la sua competenza in narratologia, della quale il presente volume è un frutto; specialista di san Paolo, presso le EDB ha pubblicato Lettera ai Colossesi. Introduzione, versione e commento (1994).
Descrizione dell'opera
L'interesse per la figura di Gesù di Nazaret è oggi particolarmente vivo, soprattutto a motivo del dibattito nato attorno ai differenti esiti del tentativo di stabilire che cosa può essere detto del Gesù della storia a prescindere dalla fede in lui: la fortuna editoriale di alcune recenti pubblicazioni sull'argomento lo testimonia.
L'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, nell'ambito dei propri Colloqui teologici, ha affidato un approfondimento del tema a tre insigni studiosi.
L'intervento di Romano Pennaevidenzia come fin dalle origini la fede cristiana si radichi nella storia del Maestro, in un intreccio inestricabile. Dal canto suo, Giuseppe Segalla ripercorre tutto lo sforzo compiuto dalla ricerca storica moderna su Gesù negli ultimi duecento anni, presentando la teoria che guida la ricerca, la metodologia seguita, le conseguenze per la teologia. Raniero Cantalamessa sottolinea, infine, la rilevanza antropologica che la figura di Gesù può avere per l'uomo contemporaneo: la «vera» umanità di Gesù viene riletta a partire dal contesto culturale odierno.
Sommario
Presentazione (G. Giorgio). Gesù di Nazareth: dalla storia alla fede, dalla fede alla storia (R. Penna). La ricerca del Gesù storico continua… (G. Segalla). Gesù Cristo «vero uomo». Il dogma dell'umanità di Cristo ieri e oggi (R. Cantalamessa).
Note sull'autore
Raniero Cantalamessa, cappuccino, è stato professore ordinario di storia delle origini cristiane, direttore del dipartimento di scienze religiose dell'università Cattolica e membro della commissione teologica internazionale. Predicatore della Casa pontificia dal 1980, tiene su Rai Uno, dal 1995, una rubrica di spiegazione del vangelo della domenica nel programma A sua immagine. Tra i suoi ultimi lavori: La tua parola mi fa vivere (Roma 2008); Le beatitudini evangeliche. Otto gradini verso la felicità (Cinisello Balsamo 2008); Dal kerygma al dogma. Studi sulla cristologia dei Padri (Milano 2006); La fede che vince il mondo (Cinisello Balsamo 2006); Questo è il mio corpo (Cinisello Balsamo 2006).
Romano Penna, professore emerito di Nuovo Testamento nelle università pontificie, è studioso di scienze bibliche con autorevolezza internazionale. Le sue pubblicazioni gravitano attorno a due poli maggiori: la complessa figura di Paolo di Tarso e il rapporto tra il cristianesimo delle origini e i suoi interlocutori giudaici ed ellenistici. Presso le EDB ha pubblicato L'ambiente storico-culturale delle origini cristiane (52006); Lettera agli Efesini. Introduzione, versione e commento (22001); Lettera ai Romani. Introduzione, versione e commento (3 voll., 2004-2008); e ha curato Antipaolinismo: reazioni a Paolo tra il I e il II secolo (1989); Il Giovannismo alle origini cristiane (1991); Il profetismo da Gesù di Nazaret al montanismo (1993); Apocalittica e origini cristiane (1995); Qumran e le origini cristiane (1997) e Fariseismo e origini cristiane (1999).
Giuseppe Segalla, professore emerito di Nuovo Testamento alla facoltà teologica dell'Italia settentrionale (sezioni di Milano e Padova), è membro della «Studiorum Novi Testamenti Societas». Per dieci anni ha partecipato ai lavori della pontificia commissione biblica. Tra gli ultimi suoi lavori: Un'etica per tre comunità: l'etica di Gesù in Matteo, Marco e Luca (Paideia, Brescia 2000); Teologia biblica del Nuovo Testamento (Elledici, Torino 2006); Sulle tracce di Gesù: la «Terza ricerca» (Cittadella, Assisi 2006); presso le EDB, Evangelo e Vangeli. Quattro evangelisti, quattro Vangeli, quattro destinatari (32003).
Note sul curatore
Giovanni Giorgio, presbitero della diocesi di Teramo-Atri, è docente di filosofia teoretica presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, presso l'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, di cui è preside, e presso l'Istituto superiore di scienze religiose Fides et ratio dell'Aquila. È direttore della rivista scientifica Ricerche teologiche, organo della Società italiana per la ricerca teologica, di cui è segretario. Tra gli ultimi lavori ha pubblicato Il pensiero di Gianni Vattimo (Franco Angeli, Milano 2006) e ha curato La speranza: una sfida al presente (Sigraf, Chieti 2006), Fede e ragione. Un confronto fra Cristianesimo e Islam (Sigraf, Chieti 2007) e, con Calogero Caltagirone presso le EDB, Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti (2007).
Il volume propone le Lettere di Paolo e la Lettera agli Ebrei nella nuova traduzione CEI, accompagnati dalla ricchezza degli apparati della nuova Bibbia di Gerusalemme: nuovi commenti, introduzioni e note degli studiosi dell'École Biblique di Gerusalemme.
La prefazione di uno specialista degli scritti dell'Apostolo, quale il prof. Romano Penna, costituisce un ulteriore importante contributo.
Il volume, come è indicato dal sottotitolo, mira a presentare in sintesi i risultati del cammino fatto dall’A. nel corso di oltre cinquant’anni di studio e di ricerca, cammino inizialmente motivato dalla responsabilità della docenza in una Facoltà Teologica, divenuto però con il tempo e con le connesse vicende della vita sempre più impegno ed esigenza "personale". Viene infatti qui affrontato un argomento che è centrale nella vita di ogni "credente", ancor più se si ritrova più direttamente impegnato, come sacerdote, al seguito di Gesù. Come con semplicità e sincerità l’A. attesta nella presentazione del volume, mentre nei primi anni del cammino egli ha soprattutto cercato di attenersi al percorso tracciato in materia dall’abbondante letteratura di cui poteva disporre – tanti preziosi ed insostituibili compagni di viaggio! – col passare del tempo ha sempre più avvertito il bisogno di addivenire, sulle singole questioni d’indole sia esegetica che storica, a convinzioni personalmente condivise. Nel presente volume, quasi a conclusione del lungo cammino percorso, l’A. affida ai lettori alcuni dei risultati più significativi a cui è pervenuto, ben conscio, per altra parte, che il cammino che ci sta davanti è ancor sempre lungo e necessita pertanto di essere supportato da convinzioni sempre più solide e condivise. Come traspare dall’Indice dei singoli argomenti affrontati, il volume si presenta, a tutta prima, come un tradizionale manuale d’introduzione allo studio della letteratura "evangelica" canonica neotestamentaria. Ciò che però è nuovo ed in certo senso anche "originale" è il modo con cui le singole questioni vengono affrontate: più che indugiare a richiamare le tante e ben diversificate posizioni degli Studiosi in materia, si suggerisce con linearità e concisione la soluzione ritenuta più convincente, soprattutto fondandosi sui dati offerti dalla Tradizione antica, più vicina ai tempi "evangelici". Il lettore trova così felicemente congiunti in unità l’antico e il nuovo, proprio come suggerito da Gesù: «Ogni scriba, fatto discepolo del Regno dei Cieli, è simile a un uomo padrone di casa, che trae fuori dal tesoro suo cose nuove e cose vecchie» (Mt 13,52).