Una guida pratica indispensabile per accedere a tutta la profondità del messaggio consegnatoci da Paolo: un’autentica miniera di informazioni. Tutta una serie di appositi strumenti – box fuori testo, rimandi incrociati, saggi di esegesi, esercizi di comprensione, glossari, tavole cronologiche… – rende questo libro un prezioso contributo alla divulgazione scientifica sul’Apostolo delle genti e sui grandi temi della sua opera.
Dalla quarta di copertina:
Paolo, testimone privilegiato degli inizi del cristianesimo, ci comunica la sua esperienza del Cristo risorto che lo ha «afferrato», trasformato, inviato, che ha fatto di lui un annunciatore instancabile del vangelo. Le sue lettere, però, scritte duemila anni fa, non sono di accesso facile per un lettore di oggi, il cui ambiente culturale, sociale, letterario, teologico, religioso è diversissimo da quello dei destinatari del I secolo. Quest’agile guida vuole dunque offrire informazioni di ogni ordine per accedere a tutta la profondità del messaggio paolino.
Una prima parte è d edicata alle origini e alla personalità di Paolo: vita, opera e scritti. Una seconda parte tratta dei viaggi dell’Apostolo e della fondazione delle chiese. La terza parte, dopo aver presentato l’opera epistolare nel suo insieme, introduce a ciascuna delle lettere. La quarta e ultima parte mette in luce le linee direttrici delle lettere di Paolo.
Box fuori testo, rimandi incrociati, glossari, cronologie, saggi di esegesi e altri dispositivi grafici e contenutistici rendono questo libro una autentica miniera di informazioni, prezioso contributo alla divulgazione scientifica su Paolo e sui temi della sua opera.
Dalle conversazioni che Giuseppe Barbaglio (nel 2003) e Aldo Bodrato (quest’anno) hanno avuto in una giornata di giugno nell’isola di Sant’Erasmo, a Venezia, è ricavato questo insieme di testi, offerti al lettore come strumento per pensare non banalmente il presente della fede cristiana. Nella varietà degli studi, degli approfondimenti e delle sensibilità testimoniati in queste pagine il lettore potrà trovare infatti indicazioni, piste di ricerca e forse anche stimolo per non soccombere all’ovvietà, veicolata da parole usurate, come, appunto, “storia, fede e risurrezione”.
Nella biografia di Paolo la raccolta di fondi per le chiese della Giudea, conosciuta come la 'colletta', ha un ruolo notevole e decisivo. Da sempre si discute sul significato di tale iniziativa nel programma missionario dell'Apostolo e nella sua prospettiva ecclesiologica. La ricerca dell'autore la colloca nel tema più vasto della 'solidarietà', amplificato oltre l'accezione socio-economica - assistenza dei poveri e delle figure sociali deboli - e includendovi anche la prassi dell'accoglienza e dell'ospitalità verso i missionari itineranti attestata nei documenti della prima Chiesa. Lo studio più dettagliato è riservato alle due lettere ai Corinzi, ove convergono i diversi aspetti della solidarietà paolina ed emerge soprattutto il suo aspetto teologico, cui viene dedicata massima attenzione, cercando di mostrare l'intreccio indissolubile tra la solidarietà, che si esprime nella colletta per i poveri, e l'esperienza della fede in Gesù Cristo Signore "che da ricco si è fatto povero perché noi diveniamo ricchi per mezzo della sua povertà".
I tre termini del titolo - Paolo Scrittura Legge - costituiscono il 'campo minato' dell'esegesi paolina, in riferimento sia all'interpretazione dei testi sia al ritratto dell'Apostolo.
Dagli anni '70 questo campo ha iniziato a mutare contorni, ad opera degli studi sviluppati nel mondo anglo-americano e definiti come New Perspective. Gli ambiti principali di tali ricerche riguardano: il giudaismo come religione non del legalismo e settaria, bensì del nomismo del patto e universale; il Common Judaism e i giudaismi; il movimento cristiano e i cristianismi; la separazione delle vie tra giudaismo e cristianesimo; il contesto storico-sociale delle comunità paoline; il rhetorical criticism, che dà la priorità alla disposizione originale scelta da Paolo nelle sue lettere; i diversi gradi di intertestualità tra le citazioni bibliche, i contesti di partenza (l'Antico Testamento) e quelli di approdo (Paolo e le sue comunità); la detronizzazione della giustificazione per la sola fide e il partecipazionismo dell'essere in Cristo; il tentativo di 'deluteranizzare' Paolo; la decostruzione e la ricostruzione della teologia degli avversari; la rilevanza e l'irrilevanza della Legge nell'etica paolina…
Il saggio sulle complesse relazioni tra Paolo, la Scrittura e la Legge prende come riferimento principale alcune delle "grandi lettere" paoline (1 e 2 Corinzi, Galati e Romani, Filippesi), giacché è in questo ambito che maggiormente risalta tale rapporto triangolare.
Le lettere di Paolo nella nuova versione CEI.
Paolo è grande per il pensiero che ha consegnato alla storia religiosa uni versale nelle sue lettere, ma è grande anche come uomo d’azione, come apostolo e missionario. Il libro illustra soprattutto questo ultimo aspetto: nelle sue premesse,nella sua metodologia, nella sua passione per il vangelo, negli strumenti di cui si servì, nella geografia, la quale almeno nei progetti era quella dell’intero bacino mediterraneo. La grande e insostituibile premessa è l’ «evento di Damasco»,che cambiò e divise in due la vita di Paolo e che rimase fino alla fine la segreta sorgente del suo pensiero e della sua azione. Per comunicare la rivelazione ricevuta a Damasco, Paolo viaggiò per terra e per mare, secondo una precisa strategia, fondando Chiese nel suo spostarsi da Gerusalemme all’Illiria (Rm 15,19), e sostenne poi le Chiese fondate con l’invio di collaboratori e soprattutto di lettere apostoliche.
La presente edizione si differenzia dalla prima per essere un’autentica rielaborazione, con l’aggiunta del «profilo interiore di Paolo», tratto dalle sue lettere. “Per la Chiesa di oggi,Paolo si propone come apostolo che è pronto a tutto fare e a tutto sopportare “purché il Cristo sia annunziato”(Fil 1,18), e che ha la sua risorsa indistruttibile nell’incontro con il Cristo a Damasco.” (Giancarlo Biguzzi).
AUTORE
Giancarlo Biguzzi, nato a San Vittore di Cesena (FOCE) nel 1941, è sacerdote della diocesi di Cesena-Sarsina. Ha conseguito la licenza in Teologia all’Università Lateranense, la licenza in Scrittura al Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in Teologia biblica all’Università Urbaniana. Attualmente è professore ordinario all’Urbaniana per la cattedra di Nuovo Testamento ed è docente al Pontificio Istituto Biblico. Ha pubblicato studi sui vangeli sinottici, sulla letteratura giovannea e paolina, ma soprattutto sull’Apocalisse. Con Paoline Editoriale Libri, in particolare,ha pubblicato un commentario maggiore, Apocalisse. Nuova versione, introduzione e commento(Milano 2005) e uno divulgativo, Gli splendori di Patmos. Commento breve di Apocalisse (Milano 2007). Inoltre, collabora a riviste nazionali e internazionali.
Duemila anni di storia cristiana si sono poggiati su due pilastri: Pietro e Paolo. Paolo è riuscito a diffondere e radicare il Vangelo in realtà tanto diverse: territori vergini,ambienti intellettuali,città dai contesti ostili. Com’è riuscito ad arrivare a tanto,lui che non era nemmeno uno dei dodici? C’è un segreto? Quale strategia ha adottato questo genio assoluto dell’evangelizzazione,perché il suo messaggio varcasse le frontiere del tempo e dello spazio? Giudeo, ma anche greco e romano. Fariseo e cristiano. Contemplativo e uomo d’azione. Evangelizzatore, testimone e maestro. Scrittore audace e teologo profondo. Instancabile nel suo cammino e immobilizzato dalle catene nel carcere. Accompagnato da molti collaboratori e amici e abbandonato da tutti alla fine dei suoi giorni. Questo è l’uomo di cui il presente libro ci spiega la metodologia di evangelizzazione. Paolo intraprende una carriera da atleta,che attua con molta cura,per riuscire a realizzare la grande missione che Dio gli ha affidato. Ha quali suoi allenatori Gamaliele, Anania e Barnaba, ma soprattutto si lascia dirigere dallo Spirito Santo. Così corre ad annunciare il Vangelo dappertutto,e perché il messaggio possa giungere fino agli estremi confini della terra,costituisce dapprima un’équipe di evangelizzatori, poi si dedica alla formazione di formatori di evangelizzatori,in modo che la parola di Dio possa correre anche senza di lui. Alla fine dei suoi giorni, scrive al suo discepolo Timoteo affidando a lui il suo testamento. Esso contiene il segreto del suo successo e l’ha voluto con segnare a tutti noi.
AUTORE José H. Prado Flores meglio conosciuto come Pepe Prado, è un predicatore laico della scuola di evangelizzazione Sant’Andrea, predicatore in 52 Paesi nei 5 continenti (compreso il Vaticano), autore di oltre 30 libri su temi biblici, di evangelizzazione e di rinnovamento dello Spirito.
Miscellanea di saggi di scienza biblica e di storia della Chiesa in omaggio di Mons. Giuseppe Ghiberti e mons. Renzo Savarino, insegnanti alla Facoltà Teologica di Torino, in occasione del 75° compleanno.