Pino Stancari, nato nel 1946, è entrato a diciotto anni nella Compagnia di Gesù. Dal tempo dell'ordinazione (1975) vive in una piccola residenza della Compagnia a Castiglione Cosentino Scalo, dedicandosi all'esegesi, alla predicazione, agli esercizi spirituali.
Da questo impegno quotidiano al servizio della parola di Dio, che costringe Stancari ad una continua "itineranza evangelica" per le strade d'Italia, sono nati anche i suoi pochi testi pubblicati: Lettura spirituale dell'Esodo (Borla 1979); Commento alla lettera ai Romani (Cens 1992); I Patriarchi (Cens 1994); La Calabria tra il sottoterra e il cielo (Rubbettino).
Attraverso un'efficace titolazione, sobrie introduzioni, l'esposizione delle pericopi in traduzione originale e il commento versetto per versetto, il volume offre ai lettori anche non specializzati un agevole approccio al Vangelo.
La Prima Lettera ai Corinzi è stata inviata da San Paolo a metà degli anni 50 d.C. da Efeso. È un documento di prima mano, in cui si riflettono i problemi e le proposte per i cristiani che vivono in una grande metropoli dell'impero romano del I secolo. Il volume, curato da R. Fabris, offre un nuovo commento con una nuova traduzione, affronta diversi problemi di critica letteraria e storica e cerca di coglierne il significato teologico e la rilevanza nell'oggi della storia.
L'immagine dell'Apostolo che emerge dall'analisi dei suoi testi non è quella di un pensatore già in possesso di una teologia completa ed evoluta, ma piuttosto quella di un teologo che viene via via precisando la propria riflessione sotto la pressione di nuove urgenze. Per questo l'autore ha scelto di esporre la teologia di Paolo presentando "le teologie" delle varie lettere singolarmente ed affidando a un capitolo sintetico conclusivo il compito di raccogliere gli elementi di unitarietà e di coerenza.
Una originalissima e attesa indagine sulla cristologia del Nuovo Testamento. Attraverso al presentazione di sette fasi fondamentali e di altrettanti complessi letterari, si ricavano i veri e propri Ritratti di Gesù Cristo: 1. il giudeo- cristianesimo palestinese; 2. L’apporto geniale dell’apostolo Paolo; 3. La tradizione paolina; 4. Il contributo della lettera agli Ebrei; 5. Le tradizioni sinottiche; 6. La tradizione giovannea; 6. La prospettiva apocalittica di Giovanni a Patmos.
Viene così offerta una presentazione completa e critica dei diversi modi di descrivere e raccontare la figura di Gesù Cristo, mettendo a disposizione del lettore una patrimonio storico e teologico di enormi proporzioni. Un invito a superare precomprensioni e luoghi comuni, per lasciare spazio alla libertà del Mistero.
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (CN), sacerdote della Diocesi di Alba, è Ordinario di nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. E’ autore di numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: Lo Spirito di Cristo (1976); L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (1991) e, presso le Edizioni San paolo, L’apostolo Paolo, Studi di esegesi e teologia (1991); Paolo di Tarso, Un cristianesimo possibile (1994); Una fede per vivere (1992).
UNA RICCA RICERCA E COMMENTO ESEGETICO SULLA LETTERA AGLI EBREI CONDOTTA DA UN BIBLISTA AMERICANO . UN COMMENTO ALLA LETTERA AGLI EBREI PROFONDO E RICCO DI SPUNTI E RIFERIMENTI STORICO-ESEGETICI COSTRUITO GRAZIE AD UN OPERA MONUMENTALE DI RICERCA CONDOTTA PRESSO LA SOUTHERN METHODIST UNIVERSITY DELL'INDIANA, L'UNIVERSITA NOTRE DAME DI P ARIGI, IL PONTIFICIO ISTITUTO
Il volume offre un bilancio dei risultati dell'indagine storico-critica condotta sui testi evangelici nell'ultimo quarto del Novecento.
«Ogni istante può essere la piccola porta per la quale entra il Messia» dicevano i rabbini. Ogni pagina del Vangelo di Marco qui presentata, può essere la piccola porta attraverso la quale il lettore diventa contemporaneo di Cristo, e Cristo diventa nostro contemporaneo. L'autore, noto ed apprezzato esegeta, con un linguaggio accessibile e stimolante, conduce il lettore all'incontro con Gesù di Nazaret, "il contemporaneo" che interpella oggi la fede e la vita di ogni discepolo.