Gesù è stato un rivoluzionario, un capo politico sfortunato nella sua iniziativa di ribellione antiromana, oppure un difensore dell'ordine stabilito? Oscar Cullmann, di fronte alle teorie scientifiche contrastanti del suo tempo, ha voluto in questo libro - edito per la prima volta nel 1970 e più volte ristampato - esaminare sul piano puramente storico ed esegetico l'atteggiamento di Gesù sulle questioni fondamentali del culto ebraico, del problema sociale e di quello politico. Gesù attende un Regno che non è di questo mondo ponendosi oltre l'alternativa tra ordine stabilito e rivoluzione. Sebbene non risparmi le critiche più aspre alle istituzioni esistenti, altrettanto nettamente respinge le tendenze politiche rivoluzionarie del suo tempo: nel loro ideale, che mescola il messianismo religioso alle aspirazioni politiche, vede una, se non la tentazione diabolica per eccellenza e proclama la necessità prioritaria assoluta della conversione personale del cuore. Una pietra miliare nel dibattito sul Gesù storico.
Con la nuova edizione di Dio e Cesare, Oscar Cullmann, storico e teologo luterano francese, fra i protagonisti della ricerca teologica del Novecento, accompagna il lettore nella scoperta dei passaggi della Scrittura sul rapporto tra Chiesa e Stato, terra e cielo, città eterna e città terrena, impegno nelle cose del mondo e testimonianza spirituale. Questo testo distingue e illumina il rapporto tra Dio e Cesare in un tempo in cui l’impegno nel mondo è da molti credenti ignorato o spesso delegato al potere politico. Si pone dunque una scelta di campo: Dio o Cesare, il Regno o il mondo? Il discernimento è l’intelligenza del cuore e serve per capire come vivere questa polarità nella storia, qui e ora.
È ancora possibile pregare Dio dopo Auschwitz? Dio vorrà davvero esaudirci? E può farlo? Cioè è onnipotente di fronte alla sofferenza e al male? A questi e ad altri interrogativi - sempre attuali - Cullmann si sforza di dare una risposta fondata sul Nuovo Testamento, frutto di sessant'anni di riflessioni di uno dei più grandi teologi protestanti del Novecento.
La risurrezione dei morti è conciliabile con l'idea dell'immortalità dell'anima? E la speranza coraggiosa e lieta che anima l'una con la serena attesa filosofica propria dell'altra? Non lo è per Oscar Cullmann, secondo cui l'errore consiste proprio nell'attribuire al cristianesimo primitivo la credenza greca nell'immortalità dell'anima. Se è innegabile che il cristianesimo successivo abbia stabilito più tardi un legame tra le due credenze, bisogna tuttavia riconoscere che proprio quanto distingue la speranza cristiana dalla credenza greca è il centro stesso della fede del cristianesimo primitivo. In questo discusso e dibattuto saggio, Cullmann risponde alle accuse dei suoi detrattori e illustra come tra le due credenze esista una differenza che, nonostante i punti d'incontro, è e resta radicale.
Descrizione dell'opera
Pubblicato nel 1965, a quasi vent'anni di distanza da Cristo e il tempo (1945), che nel mentre era giunto alla sua terza edizione, il volume viene presentato dall'autore come un «contributo al dialogo fra cristiani delle varie confessioni» e propone una trattazione sistematica della storia della salvezza neotestamentaria: come se ne è formata la concezione, quale ne è la fenomenologia, quali le posizioni neotestamentarie fondamentali.
Le risultanze dell'analisi esegetica cui approda vengono poi applicate a problemi dogmatici fondamentali: in che misura la storia della salvezza si conclude con l'epoca apostolica e in che misura continua? Se si può parlare, in un certo senso, di una continuazione della storia della salvezza, dove e come individuarla, oggi? Il culto può costituire un'attualizzazione della storia della salvezza? È possibile impostare un'etica sulla storia della salvezza?
Nell'agile collana «Economica EDB» si rende nuovamente disponibile un 'classico' della teologia.
Sommario
Introduzione all'edizione italiana (G. Jossa). Premessa. I. PROLEGOMENI. 1. Il problema della storia della salvezza. 2. Storia della salvezza e significato della lotta antignostica nel secondo secolo. 3. La concezione della storia della salvezza e dell'escatologia nell'indagine neotestamentaria odierna. 4. Considerazioni provvisorie sul problema ermeneutico. 5. Terminologia. II. COME SI È FORMATA LA CONCEZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA. 1. L'avvenimento e la sua interpretazione: loro rapporto reciproco in tutta la Bibbia. 2. L'avvenimento e la sua interpretazione nel Nuovo Testamento. 3. La fede dei testimoni nella storia della salvezza. 4. La rivelazione nella storia della salvezza: progressivo sviluppo nel quadro del tempo biblico (Costante e contingenza). 5. La codificazione scritta di sezioni storico-soteriologiche nel Nuovo Testamento (Storia della salvezza, tipologia, allegoria). III. CARATTERISTICHE FENOMENOLOGICHE. 1. La combinazione di elementi controllabili e incontrollabili storicamente (Storia e mito). 2. Storia neotestamentaria della salvezza e storia. 3. Presente e futuro. La tensione storico-soteriologica fra «già» e «non ancora», chiave interpretativa della storia neotestamentaria della salvezza. IV. LE POSIZIONI NEOTESTAMENTARIE FONDAMENTALI. 1. Riferimenti alla storia della salvezza nella predicazione di Gesù. 2. Il cristianesimo primitivo: il tempo intermedio si prolunga (Suo influsso sul formarsi della storia della salvezza fino a Luca e agli autori neotestamentari posteriori). 3. Paolo e la storia della salvezza. 4. L'Evangelo di Giovanni e la storia della salvezza. V. SGUARDO ALLA STORIA DEI DOGMI E ALLA SISTEMATICA: LA STORIA DELLA SALVEZZA E IL TEMPO POSTBIBLICO. 1. Limiti e prosecuzione della storia della salvezza (Canone, Scrittura e Tradizione). 2. La storia della salvezza, norma del presente. 3. La storia della salvezza e il culto. 4. Storia della salvezza, fede e esegesi. 5. Storia della salvezza e etica. Indici.
Note sull'autore
OSCAR CULLMANN (Strasburgo, 1902-1999) è stato uno dei più illustri storici, teologi ed esegeti protestanti del secolo scorso. Docente prima a Strasburgo, poi a Basilea, infine a Parigi, prese parte al concilio Vaticano II in qualità di osservatore, ospite del Segretariato per l'unità dei cristiani. Tra le sue opere, le EDB hanno pubblicato Cristo e il tempo (1990, 22005).
Nella maneggevole collana «Economica EDB» viene riproposto a prezzo contenuto un ‘classico’ della teologia: Cristo e il tempo, l’opera centrale della produzione scientifica di Oscar Cullmann. Partendo dalla concezione che del tempo aveva il cristianesimo primitivo, l’autore, che si muove sempre sul piano biblico e si serve di una esegesi profonda e di largo respiro, delinea un percorso teologico che ha in Cristo il suo centro essenziale. Con Cristo, Dio che si fa uomo e si inserisce nel tempo della storia, si ha il compimento della historia salutis, che troverà attuazione definitivamente alla fine dei tempi. Il tempo presente, intermedio, che va dall’ascensione di Cristo alla sua parusia, è il tempo della Chiesa, il tempo della tensione tra il “già” e il “non ancora”, una tensione che sottende ogni realtà esistente fin quando non si abbia «Dio tutto in tutte le cose».
Sommario
Introduzione all’edizione italiana: linee di sviluppo del pensiero di Oscar Cullmann (B. Ulianich). Prefazione alla I, II e III edizione. Introduzione: il problema. I. La continuità della linea della salvezza. II. Il carattere unico delle differenti epoche della salvezza. III. Storia della salvezza e storia universale. IV. La storia della salvezza e l’individuo. Indici.
Note sull'autore
Oscar Cullmann (Strasburgo, 1902-1999) è stato uno dei più illustri storici, teologi ed esegeti protestanti del secolo scorso. Docente prima a Strasburgo, poi a Basilea, infine a Parigi, prese parte al concilio Vaticano II in qualità di osservatore, ospite del Segretariato per l’unità dei cristiani.
Immortalità dell'anima o risurrezione dei morti?
La testimonianza del Nuovo Testamento
Partendo dai suoi studi neotestamentari e dalla sua lunga esperienza ecumenica, l'autore sviluppa qui un progetto d'unione originale e realistico.