
Note di commento sulla struttura letteraria, la punteggiatura, le lezioni e le citazioni bibliche del Vangelo di Marco nel Codice di Beza.
Un cammino di comunita seguendo il messaggio delle parabole.
Lettura spirituale al Vangelo di Marco.
Le Lettere pastorali sono forse dei semplici documenti normativi, messi a punto sul volgere del I secolo e agli albori del II secolo, per arginare spinte ereticali? Una simile interpretazione appare sempre meno attendibile, anzi indebitamente riduttiva. Quelle lettere sono infatti il profilo di un "popolo di Dio" che va acquistando consapevolezza e statura; di una ecclesia domus tutta ministeriale, dove episcopi, presbiteri e diaconi trovano al loro ragion d'essere nel servizio al primato della Sacra Scrittura e nella celebrazione pasquale, due momenti aperti al dono della riconciliazione. Il tutto puntato verso una strategia pastorale che non conosce limiti. In situazione di ascolto e improntata al dialogo, quella strategia avrà cura di quanti elaborano il mistero cristiano con pronunciamenti "preoccupanti"; non si chiuderà a quanti sono al di fuori dell'ecclesia, sia ebrei che gentili; presterà attenzione all'anziano e al giovane, all'uomo e alla donna, al lavoratore e al datore di lavoro, alla famiglia e ai suoi interrogativi. Accrescono l'interesse alle Lettere pastorali la documentazione tardogiudaica e quella cristiana dei primi secoli. Il loro apporto alla comprensione di quelle lettere è di una ricchezza insperata. Si guardi poi a Paolo di Tarso, che in esse è più presente che mai.
Il disagio per il metodo storico-critico, che ha portato la ricerca su Gesù a risultati molto differenti, ha indotto l'autore a tentare un approccio diverso alla persona di Gesù Cristo, persona storica vivente ancora nella Chiesa. Questo tentativo prende le mosse dalla visione di fede dei quattro evangelisti, la quale si basa su tradizioni storiche e ha prodotto in ciascuno di loro un'immagine propria di Gesù Cristo, diversa a seconda del tempo e delle circostanze. Seguendo l'impianto e le intenzioni delle sole fonti disponibili, i quattro vangeli, è tuttavia possibile oltrepassare questo orizzonte storico e chiedersi che cosa quei testi vogliano effettivamente dire.
Opera che ha acquisito l'importanza di un 'classico' della riflessione cristologica, questo saggio del professore di Tubinga Karl Adam determinò al suo apparire, in Germania e in Italia, vivissimi consensi generali.
Egli infatti, con coraggio pastorale, rinnova a fondo il linguaggio con cui presentare il Cristo ai contemporanei, avvicinandosi con sincera partecipazione ad istanze critiche della mentalità del nostro secolo, sa cogliere le ragioni di un rigetto del 'gesuanismo', un po' sentimentale e troppo umano, e insieme di un più o meno larvato 'docetismo', che induce a scorgere nel Cristo solo la maestà della divinità.
La sua visione, appassionatamente sostenuta dalla fede, riesce a trasmettere con grande efficacia la comprensione intima, addirittura la conoscenza per immedesimazione spirituale, ch'egli ha dell'umanità piena ed eminente di Gesù; le sue intuizioni sulle facoltà dell'Uomo-Dio, sul senso della realtà, sulla, ricchezza ed equilibrio perfetti dei rapporti con gli uomini si dispiegano in pagine di felicissìma animazione letteraria, oltreché di vera solidità teologica. Molto innovativa poi è l'anteposizíone del discorso sulla Risurrezione e la Pentecoste a quello sulla Croce: l'Autore avverte che il cammino per attingere l'abisso del mistero dell'amore sacrificale, anche e soprattutto nell'uomo d'oggi, presuppone la luce spiegata della Pasqua.
Su "Etudes" un recensore scriveva: «Questo libro è opera di un teologo che ha medidato profondamente sul nodo vitale del cristianesimo e di
un apostolo che vuole comunicare la sua fede con un ardore mirabile (...). I capitoli che formano il nucleo dell'opera sono saldamente costruiti e ricchi di suggestivi sviluppi».
Verso la fine del suo Vangelo Luca narra una scena indimenticabile: Gesù che si avvicina ai due discepoli sulla strada di Emmaus e cammina al loro fianco spiegando le Scritture fino al gioioso riconoscimento. E' una pagina dalle molte risonanze, che coinvolge il lettore e simboleggia l'approccio adottato nel volume per accostarsi al Vangelo di Luca e intraprendere alla sua scuola un itinerario di evangelizzazione.
Per anni, accompagnando gruppi di pellegrini nelle località evangelizzate dall'apostolo, l'autore ha raccolto fonti storiche, bibliche, classiche, informazioni archeologiche, testimonianze coeve alla predicazione di Paolo. Nel libro ripercorre quegli itinerari, attraverso i villaggi, lungo le strade, nei porti; rievoca miti, usanze, episodi e li colloca nei templi e nelle piazze di Atene, Efeso, Corinto. Qui hanno origine le nuove comunità cristiane, di cui l'autore ricostruisce gli entusiasmi e le debolezze. In questo contesto storico vengono ricostruiti la vita e il pensiero dell'apostolo Paolo.