
Pagine ricche di riflessioni, catechesi, meditazioni nei ritiri ed esercizi spirituali, tenuti in molti anni, su brani della Sacra Scrittura, scelti di volta in volta per il ministero della Parola, da cui scaturiscono gli insegnamenti per la vita cristiana. La finalità è la condivisione del frutto di un lungo contatto con la Parola di Dio, grazie alla sollecitazione del Concilio Vaticano II che, con la costituzione dogmatica Dei Verbum sulla divina rivelazione, ha insegnato a riscoprirne il valore nella vita della Chiesa e di ogni credente. I contenuti sono biblici e le riflessioni non hanno sfondo moralistico, richiamano il Magistero e hanno attinenza con la vita del credente. Le riflessioni, raccolte per temi, si riferiscono al mistero dell'Incarnazione, alla Pasqua, alla missione, alla vita cristiana come cammino di santità, alla fede, alla carità. Dei brani presi in esame, di cui si presuppone l'esegesi, si fa una lettura pastorale e spirituale, sollecitando un coinvolgimento etico per lasciarsi convertire giorno dopo giorno dalla Parola di Dio.
I quattro Vangeli
Atti degli Apostoli
Lettera di san Paolo ai Romani
Lettera di san Paolo ai Galati
Lettere di san Paolo ai Corinzi (I e II)
Lettera di san Paolo agli Efesini
Lettera di san Paolo ai Filippesi
Lettera di san Paolo ai Colossesi
Lettera di san Paolo a Filemone
Lettere di san Paolo ai Tessalonicesi (I e II)
Lettere pastorali di san Paolo:
a Timoteo (I e II) e a Tito
Lettera agli Ebrei
Lettere cattoliche:
Lettera di san Giacomo
Lettere di san Pietro (I e II)
Lettere di san Giovanni (I, II e III)
Lettera di san Giuda
Apocalisse
Intera opera del Nuovo Testamento della Bibbia di Navarra.
Nella prefazione, il Card. Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bologna, aveva scritto: «Questa non è un’edizione per professori, studenti e studiosi di teologia e di esegesi. È molto di più: è un’edizione per l’uomo (e c’è da sperare che tra gli uomini sia consentito annoverare anche i professori, gli studenti e gli studiosi); per l’uomo che in Gesù di Nazaret trova l’unico approdo salvifico della sua nebbiosa e insidiata navigazione».
In questo libro l'autore esplora il significato veicolato da una delle espressioni più profonde del Nuovo Testamento: essere CON Cristo e IN Cristo. A differenza di altre espressioni, che pure fanno riferimento alla relazione del credente con Dio Padre e con Gesù Cristo, per esempio "vivere PER Dio", il linguaggio dell'unione del credente con Cristo ("in" e "con") veicola un messaggio radicale per chi crede mentre a chi non crede propone un modello di vita da esplorare.
Le tredici epistole attribuite a san Paolo si distinguono in lettere maggiori, lettere della prigionia e lettere pastorali. Tra le maggiori, la seconda ai Corinzi è la più sofferta e personale. Il testo sembra essere una compilazione di più lettere e biglietti, piuttosto che uno scritto unitario, anche se non privo di una sopraffina organizzazione retorica. L'apostolo scrive perché sollecitato da informazioni riguardanti calunnie nei suoi confronti diffuse da imprecisati avversari. Dietro lo screditamento personale di Paolo si nasconde però un attacco frontale alla sua missione verso le genti. Di fronte al pericolo che a Corinto si possa decadere dalla purezza del Vangelo verso aspetti maggiormente legati alle forme e non più alla sostanza, con grande maestria Paolo riesce a controbattere agli avversari regalandoci pagine meravigliose in cui parla di sé, della sua mistica della debolezza, in una serie di passaggi di tale altezza da rendere a buon diritto la Seconda lettera ai Corinzi la magna charta del ministero apostolico.
L'autrice rivisita in forma narrativa gli episodi evangelici degli incontri di Gesù con tre donne, emblematici del rapporto rinnovato che Cristo instaura con tutti e in particolare con le figure femminili, alle quali riconosce una dignità e una parità con l'uomo impensabile per l'epoca. Negli incontri con la Samaritana, con la Cananea e con l'Emorroissa, Gesù valorizza, agli occhi dei discepoli, la fede in Lui che si manifesta in tutte e tre le protagoniste. Una fede motivata in modo differente ma esemplare, di cui ciascuna delle miracolate è consapevole. Il libro è impreziosito dalle note esegetiche al testo evangelico di Gian Nicola Paladino OFMCap, docente di Lingua Ebraica ed Esegesi del Primo Testamento.
Ogni discepolo di Gesù affronta una lotta spirituale quotidiana contro il mondo, il peccato e Satana. Ma Dio non ci lascia impreparati e disarmati.
Ci ha messo a disposizione un’armatura perfetta e completa, che Gesù ha già indossato per noi fino alla croce, e ci fa realizzare la stessa potenza che ha reso possibile la risurrezione.
Questo libro è un vero e proprio manuale di battaglia che analizza ciascuno dei pezzi dell’armatura spirituale che Paolo descrive nella lettera agli Efesini, invitandoci a indossarla ogni giorno confidando nella vittoria di Cristo sul Calvario, nella certezza che la forza e la capacità per affrontare qualsiasi combattimento vengono da Lui.
INDICE DEL LIBRO
1. Preparati per la battaglia
2. La cintura della verità
3. La corazza della giustizia
4. Le calzature del Vangelo
5. Lo scudo della fede
6. L’elmo della salvezza
7. La spada dello Spirito
8. Pregare sempre
IAIN M. DUGUID è professore di Antico Testamento presso il Westminster Theological Seminary e pastore di una chiesa evangelica a Glenside, Pennsylvania.
Ha conseguito un PhD all’Università di Cambridge, ha servito come missionario in Liberia, e ha fondato chiese in Pennsylvania, California e Inghilterra.
Il volume offre una presentazione critica e ragionata dei Vangeli sinottici e degli Atti deli Apostoli, con l’approfondimento esegetico e teologico di venti pagine scelte, cinque per ciascun libro. L’opera è stata pensata come «manuale di base» a servizio di quanti svolgono studi accademici nell’ambito dell’approfondimento delle origini cristiane e delle sue fonti. Nell’elaborazione dell’itinerario storico-letterario che dall’evento di Gesù Cristo conduce alla redazione dei Vangeli canonici, si è tenuto conto dei recenti sviluppi della ricerca neotestamentaria e, nel contempo, delle esigenze di conoscere e di approfondire in modo chiaro e unitario i dati letterari (fonti, redazione, esegesi) e il messaggio teologico dei tre Vangeli sinottici e degli Atti degli Apostoli.
Il percorso di dispiega in dieci capitoli, articolati in cinque parti. I primi due capitoli, di carattere introduttorio, affrontano le questioni relative al dibattito storico (I) e letterario (II) dei libri considerati. Gli altri otto capitoli presentano la composizione letteraria, il messaggio teologico e i saggi esegetici di ciascun libro, seguendo un ordine storico (Mc; Mt; Lc-At). Le appendici esplicative e la rassegna bibliografica finale costituiscono un valido aiuto per proseguire lo studio e interiorizzare il messaggio, facendo esperienza dell’incontro gioioso con la Parola Incarnata, Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Giuseppe De Virgilio, presbitero della Diocesi di Termoli-Larino (1986), è docente di Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Biblica nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce in Roma. È membro dell’Associazione Biblica Italiana e della Studiorum Novi Testamenti Societas. Tra le due pubblicazioni più recenti segnaliamo: Teologia Biblica del Nuovo Testamento (Messaggero, Padova 2016); Commento alle Lettere a Timoteo e Tito (Città Nuova, Roma 2017); Il sogno di Dio. Giustizia e pace si baceranno (Paoline, Milano 2017); (in collaborazione con V. Bosch e Ph. Goyret), Sacerdozio, ministero e vita. Itinerario biblico-dogmatico-spirituale (Edusc, Roma 2019); Paolo di Tarso e il suo epistolario (Edusc, Roma 2021).
È notevole l'interesse di Giovanni Crisostomo al tema della parrhesia. Non solo per la frequente ricorrenza del termine nella sua produzione omiletica, ma soprattutto per la ricchezza contenutistica che egli le riconosce. Erede della semantica politica, che indicava nella parrhesia il diritto del cittadino ateniese a parlare liberamente nell'ekklesía, e di quella filosofica, che v'individuava invece la qualità di chi sapeva dominare le proprie passioni, il Padre antiocheno la legge alla luce della rivelazione biblica. Con la parrhesia egli perciò definisce da un lato il dialogo confidente con Dio da parte del discepolo di Cristo, e dall'altro la franchezza dell'annuncio kerygmatico così com'era stato condotto agli inizi del cristianesimo. Da vescovo di Costantinopoli, commentando il libro degli Atti, egli ha fatto largo uso della parrhesia, che i testimoni del Risorto avevano ricevuto in dono a Pentecoste per avviare e portare nel mondo l'annuncio della vittoria di Gesù Cristo sulla morte. In queste cinquantacinque Omelie, le uniche in lingua greca dei primi dieci secoli che ci siano giunte in forma integrale sugli Atti degli Apostoli, il predicatore fa risaltare le doti della franchezza apostolica presentandola come modello di evangelizzazione per ogni stagione ecclesiale.
Ai libri che d'Annunzio pensò e non scrisse, Guglielmo Gatti dedicò un lungo saggio apparso nel dicembre 1964 nell'Osservatore politico letterario. Prima di lui, nell'aprile 1929, si era occupato dell'argomento Camillo Antona Traversi nella Nuova Antologia con due articoli. Nell'aprile 1966, ancora in Nuova Antologia, Emilio Mariano, nelle Opere incompiute da d'Annunzio negli archivi del Vittoriale, colmò le lacune contenute negli scritti di Gatti e di Antona Traversi. A occuparsi, poi, della questione fu Mario Vecchioni che nel 1973 diede alle stampe il volumetto La vita di Gesù ed altre opere incompiute di d'Annunzio, nel quale cercò di spiegare perché le opere annunciate non furono mai realizzate. Il libro di Vecchioni spinse Donatello D'Orazio - rimasto affascinato dalla notizia che d'Annunzio nel 1893 aveva avuto l'intenzione di scrivere una Vita di Gesù - a occuparsi della vicenda; e fu così che nel 1975 elaborò un saggio su come nacque l'idea di d'Annunzio di scrivere il libro e poi perché nemmeno lo iniziò. Il saggio di D'Orazio fu pubblicato postumo dall'Editore Solfanelli con la mia prefazione nel 2009. L'argomento non poteva non attirare l'attenzione del dannunzista Angelo Piero Cappello, il quale ha passato in rassegna l'Opera omnia di d'Annunzio e ha estrapolato e commentato tutti i brani che il Poeta ha riportato su Gesù. Ne deriva che è stata messa una pietra tombale sulla lunga e delicata vicenda, perché se è vero che non esiste il libro su Gesù pubblicato da d'Annunzio è anche vero che abbiamo questa pubblicazione che contiene, in maniera coordinata, i dettami fondamentali che il Poeta ha scritto sul Redentore nelle sue opere.