
Il racconto lucano dell’infanzia di Gesù si articola in tre sequenze: il concepimento, la nascita e l’arrivo del dodicenne alla sua prima maturità. Con questa successione di fatti, Luca mette in scena il progressivo ingresso di Gesù nella storia; egli esiste «secondo carne» e «secondo Spirito», mentre la risurrezione costituisce lo snodo decisivo tra queste due dimensioni. Vedendo già nell’origine verginale di Gesù una realtà operata dall’azione dello Spirito, Luca organizza la narrazione dell’infanzia proprio a partire dal concepimento, facendone il perno non solo del suo racconto iniziale, ma anche del suo impianto cristologico generale. In questo modo, la prospettiva che vede lo Spirito all’opera già nel Gesù terreno, trova il suo fondamento più solido nei fatti della nascita e nell’identità della sua persona. Il rapporto della comunità cristiana con lo Spirito Santo, descritto con tanta incisività negli Atti degli apostoli, si presenta perciò come il pieno sviluppo di quanto adombrato nel vangelo lucano dell’infanzia di Gesù.
Per comprendere a pieno la vita di Gesù occorre risalire alle origini del cristianesimo, dunque alla storia dell'antico popolo di Israele. Di questa storia singolare, profetismo e messianismo sono stati due pilastri fondamentali, e solo alla loro luce è possibile decifrare e penetrare la lettera dei Vangeli. La stessa figura di Gesù risulta molto più comprensibile se calata nel reale contesto storico e sociale in cui visse e morì, scenario caratterizzato da fortissime tensioni fra ebrei e romani, sfociate poi in una guerra all'ultimo sangue e nella distruzione del Tempio di Gerusalemme. Cinquant'anni dopo il Concilio Vaticano II, ricorrendo alle fonti rabbiniche e alla Bibbia, Frédéric Manns getta una luce nuova su come visse e predicò Gesù di Nazaret, aggiungendo inedite sfumature alla grandiosa icona dipinta dalla letteratura cristiana e illustrando con cura gli elementi che ne fanno, in tutto e per tutto, un uomo ebreo del suo tempo. Ne scaturisce una riflessione approfondita sul messaggio di Cristo e sul primo cristianesimo che offre nuove ipotesi e apre a nuovi interrogativi.
Il primo incontro di Paolo con i filosofi risale al tempo in cui l'apostolo si trova ad Atene. Incuriositi dai suoi strani discorsi, alcuni epicurei e stoici lo invitano a parlare davanti all'Areòpago, ma quando lo sentono argomentare sulla risurrezione dei morti lo deridono e lasciano la platea. Due millenni più tardi, l'attualità delle lettere paoline riecheggia nella riflessione filosofica che si confronta con la nascita del cristianesimo. Questo volume - che colma un vuoto nella saggistica sul tema - prende in esame le riflessioni di Heidegger, Badiou, Zizek, Taubes, Agamben, Foucault, Vattimo e Derrida.
Il terzo vangelo canonico è il risultato di un’armonia tra tradizione e attualizzazione. Questa sinergia nasce dall’incontro fecondo tra l’annuncio evangelico originato nel mondo giudaico e la tradizione filosofica letteraria del mondo greco-ellenistico. Stupefacente risulta la fusione di questi due universi che porta alla rivisitazione della figura di Gesù. La quale assume un ulteriore spessore salvifico proprio grazie all’apporto della tradizione speculativa ellenistica. L’uso del metodo storico in voga a quel tempo trascina l’autore di questo Vangelo in una ricerca dei fatti di Gesù che lo porta a trovare in temi particolarmente illuminati e derivati dalla cultura ellenistica la chiave interpretativa della figura del messia.
Il principio fondamentale di tutto il pensiero paolino va individuato a monte di tutti gli altri pur importanti temi e cioè nella persona di Cristo morto e risorto per noi. Per l'apostolo il mistero pasquale è l'evento fondativo, avvenuto nel passato, ma sempre attualizzato e reso efficace dalla predicazione che genera la fede giustificante in colui che inizia a vivere in Cristo, e che ha una portata salvifica-escatologica universale. Se il riferimento all'evento Cristo, morto e risorto per noi, è presente in tutti gli scritti di Paolo, la sua più ampia esposizione, con le molteplici implicazioni per i credenti, sia ebrei sia gentili, si trova nella Lettera ai Romani. Il fatto di rivolgersi a destinatari non evangelizzati da lui e di impostazione giudeo-cristiana nel modo di praticare la fede in Gesù messia, spinge l'apostolo a presentare, con un ineguagliato approfondimento, la propria ermeneutica del vangelo, cercando di rispondere alle prevedibili obiezioni sollevate da quel tipo di uditorio. Prefazione di Romano Penna.
Il testo integrale del Vangelo secondo Matteo, tradotto e commentato da Rosalba Manes. Versione dal testo originale in una lingua italiana fluente e suggestiva, per rendere la sorprendente ricchezza del linguaggio evangelico; commento fondato su un'accurata analisi del testo, arricchita da sensibilità e intuizione femminili; particolare attenzione alla presenza decisiva delle donne nel racconto evangelico.
Este libro pretende ser un recurso práctico para los estudiantes que desean avanzar en su conocimiento del griego del Nuevo Testamento, más allá del nivel introductorio. En la discusión de cada tema gramatical, se ofrece una breve explicación seguida por varias citas textuales que ilustran el uso lingüístico examinado. La selección de materiales y la forma de presentación son el fruto de la experiencia del autor en su enseñanza del griego ático y koiné en diversos entornos académicos. Esperamos que cualquier beneficio que puedan obtener aquellos que usen este manual proporcione una confirmación adicional del valor del análisis gramatical preciso y bien informado en la compleja tarea de la exégesis bíblica.
La Prima Lettera ai Tessalonicesi risponde alle domande sul senso della vita e sul suo limite, la morte. Questo sussidio si colloca nel contesto della domanda sul senso della vita umana, la sua realtà vocazionale e la prospettiva escatologica. Dopo aver introdotto le questioni letterarie e teologiche dello scritto paolino, viene presa in considerazione la sezione di 1Ts 4,1-5,18, articolata in tre tappe: I. Chiamati alla santificazione (1Ts 4,1-12); II. La speranza della risurrezione (1Ts 4,13-18); III. Il giorno del Signore verrà (1Ts 5,1-11). Seguendo la scansione della lectio divina viene proposto un percorso centrato sul messaggio del testo paolino e sulle sue conseguenze per la vita dei credenti e il loro discernimento vocazionale, per offrire a quanti stanno vivendo la loro ricerca alcune preziose indicazioni per ritrovare il senso e il gusto della vita e della vocazione.
Il passaggio dall'uomo "animale" a quello "spirituale" in Cristo rappresenta il pilastro fondamentale su cui Paolo ha costruito il proprio pensiero antropologico. Questo volume, partendo dagli insegnamenti dell'Apostolo, si propone di descriverne le principali linee direttrici. Si rivolge innanzitutto agli studenti di teologia e può rappresentare un'agile sintesi per chi è già impegnato nella ricerca biblica. Ma è utile anche per quanti vogliono dedicarsi all'approfondimento di una tematica centrale per la fede cristiana.
Tra tutti gli autori biblici, Paolo è il solo che si rivela al lettore con la sua propria personalità a tal punto che l'accostamento alle lettere paoline è anche l'esperienza di un incontro con l''Apostolo delle genti', così definito per la sua irradiante attività missionaria, una via privilegiata per approfondire la conoscenza di un protagonista dell'alba del cristianesimo. Destinato a fornire gli strumenti più opportuni per accostarsi ai testi di Paolo e comprenderli, il manuale è diviso in tre sezioni: una introduttiva riguardante la biografia, l'identità e gli scritti dell'Apostolo; una esegetica con la presentazione delle singole lettere e con l'analisi di una selezione di brani; una teologica dedicata al pensiero paolino e alle sue tematiche. Il manuale segue un consueto ordine pedagogico-didattico, ma originale è la scelta di dare uno spazio molto più rilevante alla sezione esegetica, rispetto alle altre due, con il contatto diretto dei testi.
Il Vangelo di Giovanni è Vangelo «simbolico». Come decifrarne il senso profondo? La tunica e la rete sono simboli di un'unità che resiste a tensioni laceratrici. La tunica evoca la morte di Gesù, la rete l'azione di Pietro sul mare di Tiberiade. L'unità degli uomini è opera di Cristo e si attua in una correlazione inestricabile (le maglie della rete), in cui ciascuno ha bisogno dell'altro e tutti dipendono da una chiamata più alta. Nel quarto Vangelo tutto prende luce dalla preghiera di Gesù «perché siano una cosa sola come io e te siamo una cosa sola». Ogni episodio e i diversi simboli evocano una esperienza spirituale, insieme personale e comunitaria, a cui questo commento intende guidare.
Il commento di Adela Yarbro Collins si distingue per affrontare il vangelo di Marco nell'ottica storico-critica più recente e per il rigore sempre esauriente con cui espone questioni anche controverse, come il rapporto del Marco canonico con il cosiddetto «vangelo segreto di Marco», argomento al quale è dedicato un lungo e documentato excursus. Il secondo volume del commento comporta ulteriori quattro excursus su problematiche fondamentali dell'interpretazione di Marco: il racconto della passione, la Galilea e Gerusalemme nella visuale del vangelo più antico, l'esegesi plurimillenaria del passo in cui si parla del giovane che sfuggì nudo alle mani della masnada inviata ad arrestare Gesù, e infine la risurrezione e la vita ultraterrena nelle culture antiche. L'opera si conclude con utili quanto nutriti indici: dei passi citati, biblici e non, delle parole greche, degli argomenti e degli autori moderni.