
In prima traduzione italiana. Le 24 Omelie sulla Lettera agli Efesini rientrano nel suo più ampio corpus esegetico che copre tutte le lettere paoline. Per Crisostomo, l'Apostolo è un insuperato modello di vita cristiana, esempio perfetto e ineguagliato di predicatore, guida, maestro e pastore. Prova ne è la ricchezza di spunti interpretativi che scaturiscono per Crisostomo dal commento delle Lettere, e che vanno dal tema del peccato al rapporto tra anima e corpo, dalla denuncia della corruzione per avidità della Chiesa alla necessità che regnino tra gli uomini pace, coesione e affetto reciproco, dalle considerazioni sul matrimonio a quelle sull'educazione dei figli, per citarne solo alcuni.
A Efeso prosperavano culti che usavano il linguaggio del vangelo e si appellavano a Gesù. Essi mettevano a tal punto in pericolo la chiesa che Paolo inviò Timoteo ad affrontarli. In queste Lettere vediamo come Paolo rivesta il ruolo di “preparatore” (coach) nei confronti di questo giovane conduttore.
In questo processo affronta però argomenti che riguardano tutti noi e non solo i conduttori.
Pete Sommer è responsabile dell’insegnamento e dei corsi di discepolato in una chiesa evangelica presbiteriana della California.
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l’Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l’orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesú ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell’esperienza straziante del tradimento e dell’abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c’è Dio, ma solo l’uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesú: aver trascinato Dio verso l’uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú radicale inermità. In primo piano c’è l’esperienza dell’abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell’uomo.
«La Parola di Dio ha sempre funzione di pungolo perché ci sprona ad andare avanti specialmente quando siamo tentati di fermarci di fronte alle difficoltà, ad accomodarci in un cristianesimo stanco e imborghesito».
Dalla prefazione di Mons. Giuseppe Marciante Vescovo di Cefalù
Questo commento adotta l’analisi narrativa, un metodo che si presta a vari testi della Bibbia, facendone emergere il ricco contenuto, in parte celato nel non detto. Nel caso del vangelo di Marco il racconto, non sempre così chiaro, concerne il senso degli avvenimenti e dei discorsi, inscindibilmente intrisi di storia e teologia.
L’introduzione mostra i tratti letterari tipici di Marco, i temi principali, la suddivisione del testo e la spiegazione del metodo narrativo. Segue il commento vero e proprio. Alla fine di ogni capitolo, vi sono poi delle tracce per un impegno personale. Una ripresa sintetica di alcuni punti essenziali, con aperture sul presente, segna la conclusione del lavoro.
Suddiviso in tre volumi, il commento diretto da Gregory K. Beale e Donald A. Carson è opera di specialisti che passano al vaglio in modo sistematico tutte le citazioni, le allusioni e le reminiscenze dell'Antico Testamento contenute nel Nuovo. Scandita secondo la successione degli scritti nel canone neotestamentario, l'opera illustra in modo articolato e al tempo stesso puntuale come ogni singolo testo neotestamentario si serva di passi veterotestamentari secondo prospettive e per finalità teologiche peculiari. Ogni citazione o allusione o reminiscenza è approfondita sia nel contesto attuale nel Nuovo Testamento sia nel contesto originario veterotestamentario da cui essa proviene, come anche nell'ottica in cui il giudaismo del tempo o il giudaismo antico in generale si ponevano in rapporto al passo o alla fonte veterotestamentaria in questione. Sulla base di questo esame preliminare, il testo veterotestamentario è studiato nella specifica funzione argomentativa e letteraria e infine teologica che esso assolve nello scritto neotestamentario in cui è ripreso. Il primo volume dell'opera è dedicato ai tre vangeli sinottici.
Di fronte alla critica biblica occidentale e tradizionale che spesso si è distinta per autorizzare e suffragare lo stato di schiavitù non soltanto di Onesimo – lo schiavo che dovrebbe stare al centro della lettera di Paolo a Filemone, padrone di schiavi –, ma anche degli schiavi africani condotti a forza nel continente americano e qui dominati in condizioni disumane e disumanizzanti, i saggi raccolti in questo volume si pongono dalla prospettiva contingente e contestuale del non libero che non ha mai potuto essere che non razionale, non puro, non bianco, non maschio, non uomo. La modernità non ha eliminato l’oppressione dall’esperienza umana e la schiavitù continua a esistere ancor oggi, Onesimo vive ancora con noi e anche Filemone è ancora tra noi. Da punti di vista diversi, i vari studi mostrano come – nonostante l’abuso abominevole che si è potuto fare della lettera a sostegno della causa schiavista – Paolo in tutti i limiti della sua ambiguità ha sempre tenuto fermo che senza la carne, e la carne dello schiavo ristabilito nella sua giustizia, non può esserci riconciliazione.
Di tutte le dimensioni della fede, l'escatologia è oggi forse la più trascurata, soprattutto dai credenti. C'è chi la nega e chi invece ne fa un'ossessione, in un crescente dilagare di opere sulla fine del mondo che pongono l'accento sulla paura e la distruzione. Partendo dall'Apocalisse biblica e riportando le parole di Gesù, delle Scritture, del Catechismo della Chiesa Cattolica, di John Henry Newman, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Madre Teresa di Calcutta e di scrittori moderni come C.S. Lewis, G.K. Chesterton e J.R.R. Tolkien, questo libro ci invita a prestare attenzione ai "segni dei tempi" e a interrogarci sul nostro modo di vivere la dimensione escatologica: la missione dei cristiani è infatti guardare avanti con speranza, accettando la propria croce e rispondendo ogni giorno alla chiamata al pentimento e alla conversione.
Per lungo tempo dimenticato dalla liturgia e dagli studi biblici, il Vangelo di Marco scuote continuamente il lettore, che deve abbandonare le proprie certezze originarie per entrare in un mondo nuovo, quello del regno di Dio.
Seguendo la traccia degli studi di analisi narrativa, che si sono affermati negli ultimi trent’anni, Camille Focant invita a considerare attentamente l’arte di raccontare di Marco attraverso cinque chiavi di lettura: il quadro narrativo, la trama, la questione della legge di Mosè, l’importanza dei luoghi (casa, sinagoga, Tempio, sepolcro) e il significato della Passione. Questi cinque punti di riferimento permettono di comprendere meglio l’interpretazione che Marco dà di Gesù «il Nazareno», definito immediatamente «Cristo, Figlio di Dio».
Sommario
Prefazione (G. Billon). Introduzione. I. Il quadro narrativo del vangelo. II. La trama del vangelo e la cristologia di Marco. III. La Legge come buona notizia? IV. Verso una casa di preghiera per tutte le nazioni. V. Il senso della passione. Elenco dei fuori testo. Per l’approfondimento.
Note sull'autore
Camille Focant è professore emerito di Esegesi del Nuovo Testamento, decano onorario della Facoltà di Teologia e vicerettore onorario all’Università cattolica di Lovanio. È membro della Regia Accademia del Belgio e della Studiorum Novi Testamenti Societas (Cambridge). Presso le EDB ha pubblicato con A. Wénin La donna la vita. Ritratti femminili della Bibbia (2008) e con Daniel Marguerat ha diretto il Commentario del Nuovo Testamento, pubblicato da EDB nel 2014.
La traduzione oltremodo attenta alla portata teologica del testo con un commento, che vuole condurre il lettore a una comprensione immediata del dettato paolino, senza rinunciare a offrire approfondimenti di pregio. A ogni sezione è premessa una breve introduzione, che aiuta il lettore a orientarsi. Seguono, poi, il testo tradotto ed il commento, mentre il testo greco è proposto in traslitterazione per facilitarne la lettura. In più: un ampio indice per argomenti, la cartografia riguardante i viaggi di san Paolo e una bibliografia ragionata in diverse lingue. Prefazione di Romano Penna.
«Luca ha voluto raccontare Dio nella storia sulla scia dei grandi storiografi della Bibbia ebraica. E lo ha fatto ricorrendo ai migliori strumenti offerti dalla cultura greco-romana, ispirandosi agli standard letterari più elevati. A differenza, però, degli storici greco-romani, che esaltavano i sovrani e le loro campagne militari, l’apostolo ha narrato la storia dal basso: quella di un piccolo popolo, di gente estranea all’élite sociopolitica dell’Impero romano, di predicatori itineranti, di guaritori di strada animati da una convinzione che li spingeva ad agire. Luca ha voluto mostrare come, attraverso le loro peregrinazioni e disavventure, le imprese e (soprattutto) le sconfitte, Dio entra nello spessore delle vicende umane».
Daniel Marguerat
Indice testuale
Introduzione
Prima parte
Storia e teologia
1. Luca. Ritratto d’autore
2. Luca, pioniere della storiografia cristiana
3. Lo storico di Dio
4. Da Gesù a Paolo: l’invenzione del cristianesimo negli Atti
5. Quando la risurrezione diviene la chiave di lettura della storia
Seconda parte
Seguendo Luca-Atti
6. «Ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi» (Lc. 1,53). Ricchi e poveri, un percorso lucano
7. La nascita del Dio universale (in collaborazione con Emmanuelle Steffek)
8. I pasti in Luca-Atti
9. Lo Spirito santo all’opera
10. La figura di Mosè in Luca (in collaborazione con Simon Butticaz)
11. L’evangelizzazione secondo gli Atti
12. L’Evangelo a rischio del mercato religioso
13. L’ebraismo sinagogale in Atti
Terza parte
Paolo secondo Luca
14. Paolo dopo Paolo: una storia della recezione
15. Paolo e la Torah
16. Paolo, un nuovo Socrate?
17. Perché Luca non racconta la morte di Paolo
Abbreviazioni
Bibliografia generale
Indice dei nomi
Indice dei testi citati
Fonti dei saggi
Il volume presenta l'analisi sintattica di tutto il testo del vangelo secondo Luca. Di ogni versetto viene presentato l'originale greco (secondo il testo critico K. Nestle - B. Aland, Novum Testamentum Graece et Latine, Stuttgart 201228), la traduzione italiana (nella forma più fedele possibile, con l'indicazione di eventuali varianti) e l'analisi vera e propria della proposizione. Quest'ultima rappresenta la parte essenziale del volume: il movimento sintattico del testo viene graficamente evidenziato attraverso vari livelli in cui vengono strutturate e interagiscono fra di loro le proposizioni. Inoltre viene spiegata la natura e la funzione propria di ogni parola presente nel testo, indicando le altre possibilità interpretative.