
Il libro vuole attirare l'attenzione dei lettori sui risultati delle più recenti scoperte archeologiche e il loro significato per la nostra comprensione dell'Antico Testamento. Un viaggio nel mondo dell'antico Israele, che ridisegna in profondità le nostre convinzioni sul come, quando e perché la Bibbia è stata scritta, ma anche sul perché la forza del suo messaggio ha superato le concrete vicende storiche che l'hanno vista nascere.
Cos'è il Nuovo Testamento? Da chi e quando è stato scritto? Come s'è formato e ha assunto importanza questo complesso di ventisette libri destinati a esercitare una straordinaria influenza? A queste domande risponde il volume di Theissen. Suo scopo principale è fornire un'informazione essenziale sul nucleo fondamentale delle Scritture sacre cristiane, che insieme a quelle giudaiche formano la Bibbia. Il libro, semplice e aggiornato, ha la caratteristica e il merito di descrivere il Nuovo Testamento - raccolta di testi famosi ma in realtà poco conosciuti - da un punto di vista storico, con l'intento di permettere al lettore di seguire l'origine e la formazione dei primi scritti cristiani sulla base dei più recenti dibattiti e studi critici.
La Palestina, la religione e l'archeologia. Parole evocative di luoghi, storie, immagini, popoli, libri sacri, divinità, personaggi e monumenti. Ma esse sono in questo testo anche qualcosa di diverso. La Palestina antica, una regione dai confini geografici, politici e culturali difficili da definire, è qui intesa come una vasta area che comprende l'intero levante meridionale, dalla Cisgiordania alla costa filistea, dal deserto del Negev alle zone meridionali di Fenicia e Siria. Non si parla quindi solo dei regni di Israele e Giuda ma anche di Filistei, Moabiti, Ammoniti, Edomiti, Aramei e Fenici.
Gesù ha preteso realmente di essere il Messia? O sono stati i suoi discepoli, e più tardi i Vangeli, a proclamarlo tale? Il giudaismo del tempo di Gesù era veramente dominato dall'attesa del Messia? E che specie di Messia attendeva? Un Messia puramente terreno, che venisse a liberare Israele dal dominio straniero e a restaurare il regno di David, o un Messia celeste che desse origine a un regno spirituale aperto a tutti i popoli? Sulla base delle ultime acquisizioni esegetiche, facendo riferimento prevalentemente al Vangelo ritenuto più antico (quello di Marco), con un linguaggio accessibile anche a un pubblico non specialista, questo volume presenta alcune soluzioni a tali interrogativi. Giorgio Jossa insegna Storia della Chiesa antica.
Il libro illustra le principali correnti di pensiero circolate all'interno dei gruppi di fedeli che si sono stabiliti nei pressi di Qumran. I grandi temi del pensiero giudaico che emergono dai manoscritti rinvenuti nelle grotte a partire dal 1947 - che possono essere stati elaborati in buona parte anche prima della formazione delle comunità insediatesi nelle zone del Mar Morto sono quelli dell'origine del male e dell'ingiustizia, dell'escatologia e del patto. L'attenzione alle diverse forme di preghiera presenti nei testi arricchisce e completa la ricostruzione storica degli aspetti fondamentali del pensiero giudaico presente a Qumran.
L'Antico Testamento, come insieme di libri autoritativi per la religione ebraica e cristiana, non si è costituito in un istante, né è sorto in uno spazio vuoto. Per questo motivo il lettore che non si accontenta di leggere il testo biblico, ma intende anche comprendere il significato profondo contenuto in questa raccolta di libri dovrà accostarsi a essi possedendo le dovute conoscenze storiche, teologiche e letterarie. Il volume è una guida all'Antico Testamento, che offre un aggiornato status quaestionis delle più recenti conoscenze scientifiche, affrontando in modo sintetico i temi di carattere storico, letterario e teologico di ogni gruppo di libri dell'Antico Testamento. A questi contenuti sono stati premessi alcuni ampi capitoli introduttivi dal carattere spiccatamente storico per poter valorizzare pienamente le nuove acquisizioni critiche in ambito storico, archeologico e storico-religioso. Negli ultimi due decenni, infatti, si è arrivati a una completa revisione delle precedenti nozioni storico-religiose sui regni d'Israele e Giuda che rende, di fatto, ogni trattazione sull'Antico Testamento precedente agli anni novanta oramai superata.
Libro tra i più affascinanti ed enigmatici della Sacra Scrittura, il Cantico dei Cantici, grazie all'interpretazione allegorica e spirituale, rappresenta nel Medioevo l'ars amandi Deum per eccellenza, lo straordinario racconto della storia d'amore che unisce il Verbo creatore alla sua creatura (sia essa intesa come l'anima, la comunità dei fedeli o la Vergine). "La parola e l'amore" individua, nella complessa ricezione medievale del Cantico, il costituirsi di una tradizione esegetica in lingua francese, fra Due e Trecento. Il volume presenta al lettore i risultati di una ricerca che riannoda tale fenomeno ad alcuni momenti preliminari ed essenziali: l'eredità medievale di Origene, la prassi della lectio divina, le letture elaborate in ambito monastico nel corso del XII secolo. Sono inoltre indagate le più antiche parafrasi metriche del Cantico in lingua d'oil, in una prospettiva che intreccia alla discussione delle questioni filologiche e interpretative la messa a fuoco dei temi ideologici e letterari proposti nelle diverse riscritture del libro biblico. In queste opere, nell'apparente labirinto dell'ermeneutica puntuale della Parola, sono riconoscibili ardui percorsi ascetici e devozionali, scanditi dalla meditazione della Passione, dall'esposizione di nozioni dottrinali (la "carità ordinata", l'umanità-divinità di Cristo), dal riaffiorare di immagini e concetti (il "cuore amoroso", la "coscienza") che, ben oltre il Medioevo, godranno di larghissima fortuna nel discorso mistico occidentale.
Da ormai duemila anni i Vangeli sono oggetto di studio, di preghiera, di critica. Questo libro parte dalla consapevolezza che, qualunque sia il motivo che oggi ci spinge a prendere in considerazione tali scritti, a parlarne ancora, la prima cosa da fare sia sempre e comunque leggerli. Lo scopo di queste pagine è fornire al lettore i punti di riferimento essenziali affinché si possa orientare nel racconto di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Non si tratta dunque di un fascio di riflessioni sugli scritti evangelici, ma piuttosto di una mappa che offre percorsi di lettura.
Gli ultimi trent’anni hanno visto il rifiorire dell’interesse sulla figura storica di Gesù, con la partecipazione di grandi personalità di livello internazionale, di provenienza prevalentemente americana e inglese, e l’utilizzo di nuove metodologie di ricerca. Il riconoscimento della giudaicità di Gesù ha rappresentato il principio ispiratore della cosiddetta Third Quest, sebbene questo dato abbia poi condotto a risultati divergenti, talvolta tra loro assolutamente inconciliabili. Nel libro si presenta un quadro sintetico degli sviluppi più recenti sull’argomento, ponendo in evidenza le variabili interpretative che hanno determinato le diverse ricostruzioni storiche e come esse siano collegate ai vari contesti accademici e culturali nei quali hanno avuto origine. Si propongono inoltre alcune nuove prospettive di indagine, legate soprattutto alla migliore definizione della particolare forma di giudaismo alla quale sia Gesù che i suoi primi seguaci appartenevano.
Da sempre al centro di polemiche e controversie, la questione dell'attendibilità storica delle Sacre Scritture si è di recente riaccesa alla luce delle nuove scoperte archeologiche avvenute nei luoghi sacri. Nel volume due dei maggiori archeologi biblici del mondo illustrano i risultati di decenni di scavi e il loro significato per la nostra comprensione dell'Antico Testamento. Scopriamo così che non ci sono prove storiche sufficienti della fuga dall'Egitto né della conquista di Canaan, che la nascita del monoteismo non può essere fatta risalire all'epoca di Abramo, che i primi libri della Bibbia furono redatti a distanza di centinaia di anni dagli eventi narrati. Un viaggio affascinante nel mondo dell'antico Israele, che cambia in profondità le nostre convinzioni sul come, quando e perché la Bibbia è stata scritta, ma che ci aiuta anche a capire meglio perché la forza del suo messaggio vada ben oltre le concrete vicende storiche che l'hanno vista nascere.
Il Vangelo di Giuda costituisce il più importante ritrovamento del secolo scorso, dopo la straordinaria scoperta di un'intera biblioteca "gnostica" a Nag Hammadi, in alto Egitto, nel 1945. Di esso si aveva notizia dai più antichi eresiologi cristiani (Ireneo, Ps. Tertulliano); riportato alla luce nel 1978, dopo una serie di traversie che hanno finito col danneggiarlo gravemente, solo nel 2006 è stata annunciata la sua scoperta ed è stato poi pubblicato dalla National Geographic Society. Lo scritto è di un interesse straordinario per tanti ambiti di ricerca: origini cristiane, storia del cristianesimo, gnosticismo, filologia ed esegesi biblica, rapporti tra giudaismo e cristianesimo, teologia cristologica; ma soprattutto per l'immagine completamente diversa da quella tradizionale che assume in esso la figura di Giuda Iscariota.
Si può scrivere una storia di Gesù? Gli studiosi di solito dicono di no per il carattere particolare delle fonti su cui la ricerca dovrebbe basarsi (i vangeli), che è insieme teologico nello scopo e frammentario nella narrazione. Ma non si rischia in tal modo di fare di Gesù un personaggio mitico e del cristianesimo un fenomeno inspiegabile? Con uno stile chiaro e accattivante, accessibile a una vasta cerchia di lettori, il libro cerca di trovare un filo conduttore che spieghi nella maniera più convincente lo sviluppo della vicenda di Gesù in Galilea e leghi questa vicenda con la sua condanna a morte a Gerusalemme.