È possibile ricostruire nei tratti essenziali una storia di Gesù? È possibile, affidandosi alla testimonianza dei Vangeli, ricostruire non la vita, ma uno schizzo della sua vicenda pubblica? Sfidando uno scetticismo diffuso, Giorgio Jossa ha, negli ultimi anni, orientato la sua ricerca in questa direzione, offrendo una convincente ricostruzione dei momenti e delle svolte centrali della vita del Nazareno. Questo libro costituisce la base esegetica su cui l'autore è andato maturando le sue convinzioni e si sviluppa seguendo il percorso della vita di Gesù. Viene così offerto uno straordinario spaccato del lavoro dello storico che permette di cogliere - fatto assai raro - la figura di Gesù nella sua dinamicità e nella sua evoluzione, restituendo così del Galileo un'immagine realmente storica.
La ricerca contemporanea sul Gesù storico ha portato alla luce le insufficienze degli studi dei secoli trascorsi, riscoprendo aspetti essenziali della figura di Gesù, in particolare l'appartenenza di Gesù al mondo ebraico. Tre libri che in Italia hanno suscitato particolare interesse - "Gesù e il giudaismo" di E.P. Sanders, "Un ebreo marginale" di J.P. Meier e "La memoria di Gesù" di J.D.G. Dunn - conducono Giorgio Jossa a chiedersi se si è davanti a opere propriamente storiografiche o non piuttosto di teologia, e se quello che vi si delinea sia realmente il Gesù storico. In un'analisi puntuale e lineare l'autore fa emergere i lati discutibili dei maggiori esponenti della biblistica odierna e indica quali dovrebbero essere i requisiti imprescindibili di una ricerca su Gesù che miri a dirsi effettivamente storica.
La seconda edizione di questo libro presenta interessanti novità che ne accrescono la ricchezza e l'attrattiva. Confrontandosi più da vicino con la teologia, e in particolare con la teologia biblica, le pagine di Giorgio Jossa motivano ulteriormente la legittimità e l'utilità non solo di fare ricerca sul Gesù storico ma anche di individuare possibili sviluppi e cambiamenti nell'azione e nella predicazione di Gesù. Come Karl Rahner diceva, la vicenda terrena di Gesù è anche una «storia spirituale». Un utilizzo attento del vangelo di Luca in combinazione con quello di Marco mostra in misura ancor più convincente come per lo storico sia necessario distinguere l'idea del Figlio dell'uomo da quella del regno di Dio e come si debba pensare che di un Figlio dell'uomo protagonista del giudizio Gesù abbia parlato solo al termine della vita, di fronte al fallimento della sua missione e all'incombere della morte.
È veramente impossibile scrivere una storia di Gesù? La ricerca pare esserne convinta: i vangeli non sono libri storici e il Gesù dei vangeli è un personaggio senza tempo. Ma Gesù è un uomo storico, e di nessuna personalità storica si rinuncerebbe a priori a ricostruire la storia. Nelle pagine di Giorgio Jossa il Gesù che inizia il suo ministero pubblico come discepolo di Giovanni non è lo stesso che annuncia a pescatori e contadini della Galilea l'avvento imminente del regno di Dio, né questo Gesù è quello che minaccia il giudizio futuro alle autorità di Gerusalemme. In questo nuovo libro si espongono in modo chiaro alcune ipotesi fortemente innovative di lettura dei vangeli e si ripercorrono le tappe fondamentali della vicenda di Gesù, per giungere a una immagine inedita e largamente convincente della sua figura.
Convinti che i Vangeli non hanno carattere storico, ma teologico, e che la loro narrazione non offre coordinate plausibili di tempo e di luogo, gli studiosi di Gesù presentano i diversi aspetti della sua personalità (profeta, maestro, messia) o i diversi temi della sua predicazione (il regno, la legge, il tempio), ma quasi sempre rinunciano a fornire una ricostruzione complessiva della sua vicenda. In tal modo, però, Gesù diventa un personaggio fuori dal tempo e la sua immagine unisce fatalmente con l'assumere un carattere ideologico, non storico. Convinto invece che dopo la "riscoperta" del Gesù ebreo lo studioso non possa esimersi dal collocarne la vicenda nel contesto storico, e che le nostre fonti, pur con tutti i loro limiti, forniscano tuttavia alcuni dati storici essenziali, Jossa delinea uno sviluppo coerente della sua vita e del suo pensiero, in cui gli aspetti della personalità e i temi della predicazione non soltanto si intrecciano strettamente ma si modificano anche progressivamente. Ne risulta un'immagine complessiva in grado di spiegare in maniera convincente l'azione, i contrasti e la morte del profeta ebreo di nome Gesù.
Più di duecent'anni sono trascorsi da quando H.S. Reimarus sostenne la tesi del carattere giudaico della predicazione di Gesù e della natura politica della sua azione. Variamente modificata e diversamente documentata, questa tesi di un Gesù agitatore giudaico contro la dominazione romana viene periodicamente ripresa dagli uni e puntualmente rifiutata dagli altri. Il volume di Giorgio Jossa fornisce una trattazione complessiva e organica di tutti i possibili aspetti politici della vita di Gesù. Oltre a una presentazione acuta e originale dei principali movimenti di liberazione della Palestina del primo secolo, che consente di collocare storicamente la predicazione "rivoluzionaria" del profeta di Nazaret, il libro si distingue per una analisi accurata di tutti i passi evangelici che possono essere addotti a sostegno della tesi di un Gesù sovversivo, per tracciare infine con chiarezza le linee principali dell'azione e della predicazione di Gesù in rapporto ai vari gruppi palestinesi del suo tempo.
Si può scrivere una storia di Gesù? Gli studiosi di solito dicono di no per il carattere particolare delle fonti su cui la ricerca dovrebbe basarsi (i vangeli), che è insieme teologico nello scopo e frammentario nella narrazione. Ma non si rischia in tal modo di fare di Gesù un personaggio mitico e del cristianesimo un fenomeno inspiegabile? Con uno stile chiaro e accattivante, accessibile a una vasta cerchia di lettori, il libro cerca di trovare un filo conduttore che spieghi nella maniera più convincente lo sviluppo della vicenda di Gesù in Galilea e leghi questa vicenda con la sua condanna a morte a Gerusalemme.
Chi sono i principali avversari di Gesù? Forse gli scribi e i farisei, come indicano sostanzialmente i vangeli canonici? Oppure i sommi sacerdoti – sadducei –, come sostiene quasi sempre la ricerca attuale? O, infine, i romani?
Da chi è stato denunciato Gesù? Chi erano, a Gerusalemme, i suoi principali avversari? La ricerca attuale li individua nei sommi sacerdoti, tutt’al più coadiuvati dai romani; esclude invece i farisei.
Questo per quanto riguarda le autorità giudaiche. Ma la condanna a morte di Gesù è stata infine pronunciata ed eseguita dall’autorità romana. È il prefetto romano l’unico detentore, secondo la testimonianza di Flavio Giuseppe, del “potere di uccidere” nel regime di occupazione della Giudea. Egli decide della sorte finale di Gesù. È di Ponzio Pilato la responsabilità ultima della condanna.
Destinatari
Sacerdoti, catechisti, laici impegnati, che attraverso un linguaggio semplice e accessibile affronteranno un tema in grado di destare l’attenzione.
L'autore
Giorgio Jossa (Napoli, 1938) è un accademico e storico italiano. Nei suoi studi si è dedicato alle origini del cristianesimo, alla figura storica di Gesù e alla nascita della cristologia. Le sue ricerche indagano ogni possibile testimonianza, canonica o apocrifa, letteraria o archeologica, religiosa o profana, che possa gettar luce sulle origini cristiane. I suoi contributi si inseriscono dunque nella complessa ricerca dei rapporti tra storia e fede.Tra le sue opere: Dal Messia al Cristo. Le origini della cristologia (Paideia, Brescia 2000), Il cristianesimo ha tradito Gesù? (Carocci, Roma 2008), La condanna del Messia (Paideia, Brescia 2010).
La ricerca sulla figura storica di Gesù ha conosciuto negli ultimi anni sviluppi impressionanti, fornendo indubbiamente importanti novità, che hanno spesso raggiunto anche il grande pubblico. Con una migliore conoscenza dell'ambiente giudaico si sono approfonditi i legami dell'ebreo Gesù col giudaismo del suo tempo, si è allargata la base documentaria della ricerca, si sono abbandonati pregiudizi confessionali tipici di una prospettiva esclusivamente teologica. Eppure proprio i problemi squisitamente storici della ricerca su Gesù appaiono spesso trascurati o affrontati in maniera insoddisfacente. Prendendo in esame gli studi più significativi apparsi negli ultimi anni sul Gesù storico, il saggio di Giorgio Jossa ne affronta in particolare due: la pretesa di Gesù di essere il Messia d'Israele e le ragioni storiche della sua condanna a morte, cercando di sfatare alcuni luoghi comuni che sembrano condizionare ancora largamente la ricerca.
Il cristianesimo continuò a svilupparsi ben oltre la diretta predicazione di Gesù e il fervore missionario della generazione apostolica, lasciando molteplici e disparate tracce di sé. Lo storico ha quindi dinanzi un compito estremamente arduo, dovendo ascoltare ogni possibile testimonianza - canonica o apocrifa, letteraria o archeologica, religiosa o profana - che possa gettar più intensa luce sulle origini cristiane. Questo volume offre un'introduzione al cristianesimo antico, rigorosa nell'impostazione e nell'intento di non perdere la straordinaria complessità del proprio oggetto, ma pensata e scritta non solo per un pubblico di specialisti. Con cura particolare esso cerca di fondere, in un misurato equilibrio espositivo, la ricostruzione degli scenari storici con l'attenzione alla vita interiore della comunità cristiana, quale si manifesta, in particolare, nel culto e nella letteratura. Dalla predicazione di Gesù al Concilio di Nicea, la narrazione ripercorre, nei momenti e negli aspetti essenziali, la nascita e il consolidarsi storico della religione cristiana: Paolo e la formazione del Nuovo Testamento, ma anche le persecuzioni, l'apologetica, lo gnosticismo, Origene, Costantino.