
Susanna Bo non è soltanto autrice di una storia autobiografica come tante, ma è - a differenza di molti che raccontano se stessi in versi o in prosa - una scrittrice con un suo stile e una vocazione narrativa molto forte, grazie a cui sa ben dosare gli elementi del racconto per spingere il lettore alle risa e alle lacrime, a volte nello stesso tempo, e ad alzare lo sguardo. Questa è una "storia vera" e però è allo stesso tempo un "romanzo", con una sua struttura che man mano si è imposta alla spontaneità diaristica e ubbidisce allo statuto narrativo proprio del genere letterario, grazie a una scansione degli avvenimenti non solo cronologica. Al suo interno campeggiano i due protagonisti: Susi, "la brava ragazza" tutta casa e chiesa ma insofferente degli stereotipi, inguaribilmente ironica e autoironica; Luigi, "l'ateo", più esperto di discoteche che di chiese, l'ingegnere di poche parole che diventerà l'amore della sua vita e la guida, anche per lei, nel condurre la sua e la loro "buona battaglia"; intorno si muovono altri personaggi reali, l'amico di infanzia, le giovani coppie, i genitori: e lo sfondo è - per quanto volutamente sfumato - una piccola città di provincia a forte vocazione turistica, inquadrata con la sua riviera da un obiettivo che non è quello del turista.
Il silenzio non consiste nel semplice vuoto di rumori, ma è un'assenza/presenza di "qualcosa" ("silenzio parlante"), di parole già dette e di parole taciute. Il silenzio è colto come la capacità di sospendere la parola per fare deserto, espressione altrettanto eloquente quanto quella del linguaggio parlato. Se oggi il rumore impera, riscoprire il senso delle "parole non-dette" (silenzio) è di estrema importanza per progredire sul versante dell'essere contro il frastuono dell'apparire e la chiacchiera insignificante.
Contemporanea di Caterina da Siena, Ruysbroeck e Suso, Santa Brigida di Svezia ebbe un impatto considerevole sulla vita spirituale, la letteratura e l’arte del Medioevo. “Una donna di grande coraggio – come disse Giovanni Paolo II – poiché possedeva una fede libera, un amore offerto con tutto il cuore”.
Questo libro propone una meditazione al giorno – tratta dagli scritti di questa mistica, tra cui le sue Rivelazioni – per penetrare l’essenziale del messaggio della Santa, che non smise d’invitare i cristiani del suo tempo alla conversione e alla penitenza, richiamando l’urgenza di ritornare al Vangelo.
Nell'era dell'algoritmo si sentono predicare diverse forme di non-senso. Eppure l'autore - giunto all'età di 87 anni - non sente ancora diminuire la voglia d'indagare il senso della vita e dell'oltre. Il risultato? Come dice un antico proverbio, scopo del viandante non è il punto d'arrivo, ma gustarsi il viaggio. Perciò dice alla sua sposa e ai suoi figli, nipoti, bisnipoti, parenti, amici e conoscenti tutti: "Al mio funerale piangete pure, se vi fa piacere, ma non disperatevi, perché la mia felicità è ricca di una gratitudine infinita per aver vissuto, insieme a tutti voi, la meravigliosa esperienza che la natura, o Dio, o quel che volete, offre a chi si rende disponibile a ricercarne il senso".
Cosa significa essere cristiani oggi?
Nel Vangelo ci sono parecchie contraddizioni, perché contiene senza dubbio il messaggio di Gesù, rivestito però da tutte le sovrastrutture teologico culturali che hanno contribuito a formarlo e tramandarlo. Ecco dove traggono origine le ambiguità, presenti da sempre nel cristianesimo.
Il Vangelo spogliato è un tentativo di sintesi dei punti essenziali con i quali devono fare i conti coloro che vivono, come me, la fede nel quotidiano. E mi domando: esiste un minimo del messaggio evangelico che sia chiaro, inequivocabile, e possa essere facilmente comprensibile da tutti?
Ildegarda di Bingen, proclamata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI, è stata una figura di mistica colta e aperta ai problemi del mondo. Grande studiosa della natura e dell'uomo, Ildegarda ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle "comprendere i misteri che sono celati nell'essenza di ogni creatura". In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico - strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa - oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito.
Spesso si dice: "Vorrei dire una preghiera, ma non ho tempo". È vero, in un mondo sovraccarico di attività come il nostro, la difficoltà è reale e non può essere sottovalutata. Va notato, tuttavia, che questo non è sempre il vero problema. Piuttosto è importante sapere cosa conta davvero nella nostra vita. Troviamo sempre (o meglio prendiamo!) il tempo per fare ciò che consideriamo vitale. Prima di dire che non abbiamo tempo per pregare, cominciamo a interrogarci sulla nostra gerarchia di valori, su ciò che è veramente importante per noi. La preghiera mi darà la grazia di vivere ogni momento della mia vita in modo molto più fruttuoso. Jacques Philippe, sacerdote della Comunità delle Beatitudini e autore di numerose opere di spiritualità come Imparare a pregare per imparare ad amare, Ritrovare la gioia di pregare e Accogliere la pace.
Nella nostra vita inquieta e alla ricerca di senso, ci vengono proposti tanti metodi di meditazione da poterci addirittura confondere! Perché non ritornare invece alla secolare tradizione spirituale del nostro patrimonio cristiano? Per vivere l'intimità silenziosa con Dio abbiamo bisogno di punti di riferimento e queste pagine - un piccolo prezioso vademecum sulla preghiera - ci fanno condividere l'esperienza dei suoi autori, radicata nella tradizione spirituale della Chiesa. L'incontro silenzioso con il Dio vivente sarà allora fonte di approfondimento spirituale, di trasformazione interiore, di pace e di relazione più libera con il prossimo.
La serafica santa Teresa d'Ávila esclamava: "Muoio perché non muoio" e santa Teresina del Bambin Gesù, interrogata sulla sua rassegnazione a morire, rispose: "Io trovo che non c'è bisogno di rassegnazione se non per vivere, per morire non provo che gioia". Una riflessione sul mistero della morte, sulla fine corporale umana, attivata da una profonda contemplazione del racconto evangelico della Risurrezione di Lazzaro. Permanendo come sfondo il testo biblico, questa meditazione sottopone al vaglio della critica costruttiva il mistero che si aggira intorno allo scacco della morte, dando così la soluzione a questo apparente e improvviso arresto della vita. Il Signore Gesù ha sconfitto la morte. Essa è stata definitivamente abbattuta.
Oggi nel mondo ci sono tante difficoltà, ma noi possiamo ancora trovare una ragione e la forza di combattere le nostre battaglie. L'autore di questo libro lancia un grande messaggio d'amore ai giovani e a chi vuol restare giovane dentro, per recuperare l'innocenza della fede. Scopriremo insieme che non siamo soli e non lo siamo mai stati, perché la vita è un dono e noi siamo amati, da sempre e per sempre.
I poeti, soprattutto nell'epoca dei social network, sono i custodi della purezza della parola, della sua inviolabile, misteriosa profondità e bellezza. Contro tutte le seduzioni della comunicazione facile e superficiale, la parola della poesia è abitata da un desiderio insopprimibile di autentica moralità e, dunque, di verità. In brevi epregnanti commenti alla Parola di Dio, Maria Rita Bozzetti sembra voler ascoltare, dentro le profondità della propria anima e anche alla luce delle sue esperienze, questa Parola che la incalza poiché viene da una Verità che chiama e che spinge il cuore umano a mettersi a nudo.