La Bibbia racconta molte storie di ritorno alla vita, nell'Antico e nel Nuovo Testamento. Accade talvolta che la morte sia reale, come per gli uomini e le donne resuscitati da Gesù, ma succede anche che la morte sia interiore, uno smarrimento di sé completo e apparentemente definitivo, un buio interiore che si può rischiarare solo guardando a Dio. «Se Cristo è davvero Vita, tornare a vivere significa tornare a farsi irradiare da Lui», spiega Natale Benazzi, che in questo libro compone un itinerario per riprendere o cominciare «a respirare di Lui, a camminare con Lui», un percorso che punta, con semplicità e decisione, a ritrovare la ragione profonda che ci rende credenti.
Recuperare la vista o, più spesso, iniziare a vedere sono temi ricorrenti nei testi evangelici. Sul loro valore spirituale non lascia dubbi il Vangelo di Giovanni, secondo cui Cristo «venne come testimone per dare testimonianza alla luce», e che specifica: «La luce vera, quella che illumina ogni uomo». Serrare gli occhi, essere ciechi, significa restare nelle tenebre, in un buio privo di senso, di direzione e di verità. Aprirli, al contrario, è mettersi in cammino, una scelta che comporta fatica ma aiuta a vedere le cose sotto un aspetto nuovo. In questo libro Natale Benazzi, seguendo passo dopo passo un episodio del quarto Vangelo, invita a rimettere in discussione la nostra "cecità spirituale", perché l'unico cieco davvero insanabile è colui che sceglie di non vedere.
Talvolta le nostre esistenze sembrano arrestarsi, chiudersi entro i propri confini, dare la sensazione che sia tutto come già scritto, già detto. Quando succede, spesso ci accomodiamo, ci adagiamo ed evitiamo con cura tutto ciò che potrebbe sconvolgere la nostra tranquillità. Altre volte proviamo noia, perché il tempo trascorre per noi come un soffio di vento leggero, non lascia nulla e non ci fa crescere. La tradizione ebraico-cristiana nasce da esistenze diverse, nomadi, in continuo movimento, e la Parola di Gesù invita i suoi a una vita in perenne ricerca, senza ripetitività, tesa alla realizzazione piena di ciò per cui siamo fatti. Questo libro, tra riflessioni ed esercizi, vuole essere un pungolo che, come per il paralitico dei Vangeli, ci invita ad alzarci e a rimetterci in cammino.
I Fioretti di San Francesco sono il libro che meglio esprime il messaggio del Santo d'Assisi, l'espressione del desiderio di un vangelo vissuto e annunziato con radicalità. Contengono episodi celeberrimi, ormai sedimentati nella memoria dei secoli. Questa edizione raccoglie la parte più interessante dei Fioretti, costituita dai primi 28 capitoli. È un gruppo omogeneo di episodi tenuti insieme dalla personalità fascinatrice di Francesco. I fioretti del glorioso messere santo Francesco e d'alquanti suoi santi compagni.....Santo Francesco levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali erano quasi infinita moltitudine d'uccelli; di che santo Francesco si maravigliò e disse a' compagni: voi m'aspetterete qui nella via e io andrò a predicare alle mie sirocchie uccelli. Ed entrato nel campo cominciò a predicare agli uccelli...
Spesso prendiamo il testo biblico come un libro triste e impegnativo, mentre la storia della Chiesa ci appare piena di tensioni, noiosa, vecchia e stantia. Ma nella Bibbia e nelle vite dei santi ci sono molte pagine di profonda ironia, di capacità di guardare all'esistenza aprendosi alla speranza e al sorriso. Dio ride, dice papa Francesco, ed è vero, più di quanto immaginiamo. Nei racconti di Mocellin, l'avventura del "povero cristiano", per mutuare un'espressione da Silone, si frantuma in una serie di vicende che, apparentemente, non hanno nulla di eroico, ma che nascondono vissuti capaci di sconcertare, provocare, a volte anche sconvolgere un'idea di cristianesimo che è tutt'altro che vecchia e stantia, ma anzi è capace di riproporsi sempre in modo rinnovato a ricordare che senza sale e senza lievito nessuna storia cresce e ha sapore.
Questo libro ha il taglio di un'opera esperienziale: si tratta di un «libro da fare» più che di un «libro da leggere». Un po' come in un corso di esercizi spirituali, il cammino di queste pagine non si risolve in qualche conoscenza teorica in più da acquisire mentalmente, ma costituisce un invito ad un'apertura dell'anima su grandi orizzonti spesso trascurati: il silenzio, la semplicità, la profondità del cuore e degli affetti, la capacità di sognare. Attraverso sei tappe esistenziali e spirituali: semplicità, sentire gli affetti, desiderare, rimanere, preparare, sognare, il lettore è invitato a calarsi dentro un'avventura umana e spirituale ricca di suggestioni e feconda di frutti.
«Che c'è d'allegro in questo maledetto paese?», si chiede l'Innominato che, stanco della propria vita malvagia, si avvia verso la conversione. È la stessa domanda che tutti noi ci poniamo sempre più spesso. Cosa rimane di bello in questo mondo di guerre, pandemie e crisi di ogni genere? All'indomani del conferimento del Premio Internazionale Cultura Cattolica a Franco Nembrini, sono stati raccolti in questo volume tre suoi recenti interventi, svoltisi come quaresimali presso la Basilica di S. Giovanni in Laterano. Ne è venuta fuori una piccola e preziosa bussola, che attraverso le pagine immortali di Oscar V. Milosz, Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi (sapientemente spiegate e commentate) aiuta a riscoprire la profondità e drammaticità del dialogo che Dio tesse con l'uomo dentro le pieghe (e le piaghe) della storia di ciascuno. Prefazione del card. Angelo De Donatis. Postfazione di don Fabio Rosini.
Affermare di credere, oggi, non basta più. Bisogna sapere perché si crede, e bisogna saperlo comunicare in modo efficace e convincente ai nostri figli, amici e colleghi. Anni di esperienza con gli adolescenti nelle classi e con i non credenti del Web, hanno permesso all'autore di setacciare il meglio del meglio dell'apologetica contemporanea, per mettere a punto un articolato percorso fatto di solidi e rodati argomenti situati tra scienza, filosofia e fede. Risposte ragionevoli alle obiezioni e alle inquietudini più sentite e profonde in relazione all'esistenza di Dio.
Al termine del suo «viaggio» in Sicilia (1953), Mazzolari scrisse un reportage in cui si confronta con gli innumerevoli pregiudizi sul popolo siciliano. Cristallizzatisi in luoghi comuni, il parroco di Bozzolo prova a smontarli uno ad uno, ripercorrendo la storia dell'isola, descritta altrove come «uno scrigno senza chiave».
L'Ufficio Divino recitato quotidianamente dai monaci benedettini è costituito dalle ore del giorno: Lodi, Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespri E Compieta. In questo volume è raccolto l'ordinario secondo il breviario monastico del 1963, coerente con le disposizioni del "Summorum Pontificum" di Papa Benedetto XVI. L'edizione presenta in parallelo il testo latino e il testo italiano e comprende anche le antifone finali proprie per ogni tempo liturgico.
«Aprire il proprio cuore al Signore Gesù scrivendogli delle lettere costituisce l'essenza di questo libro, una sorta di "colloquio scritto", in cui l'autore rivela al lettore il suo rapporto intimo e straordinario con il Signore. Si tratta di uno spaccato di vita di alcuni anni, che vanno dal 2015 ai giorni nostri, in cui, lettera dopo lettera, l'autore dichiara a Gesù i suoi più profondi stati d'animo ispirati a fatti visti o vissuti e ad intense esperienze spirituali.» (Fabiana Verde). Presentazione di Raimondo Frattallone.
Libro agile che offre a credenti e non credenti una riflessione profonda a partire dalle principali domande che nascono dalla forza del desiderio e che aprono al mistero di Dio. La base di partenza è il Vangelo di Giovanni, un testo privilegiato per andare alla ricerca di Gesù e in cui trova anche eco quella domanda che da sempre Dio rivolge a ognuno di noi: «Adamo, dove sei?» (Gen 3,9).