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<tr><td align="right">Date:</td><td>Tuesday, September 6, 2022 at 11:08:21 PM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978883722897">/demo/obtain_abstract.php?codice=978883722897</a></td></tr> </table>
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<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>3</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>21.0811</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>335112</td><td bgcolor='#eeeeec'>Database->oops( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\used_book\classes\db\Database.singleton2.php' bgcolor='#eeeeec'>...\Database.singleton2.php<b>:</b>87</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>4</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>21.0811</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>335160</td><td bgcolor='#eeeeec'><a href='http://www.php.net/function.mysqli-error' target='_new'>mysqli_error</a>
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<tr><th colspan=2>Database Error</th></tr>
<tr><td align="right" valign="top">Message:</td><td><b>WARNING:</b> No link_id found. Likely not be connected to database.<br />Could not open database: <b>libreriacoletti</b>.</td></tr>
<tr><td align="right">Date:</td><td>Tuesday, September 6, 2022 at 11:08:21 PM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978883722897">/demo/obtain_abstract.php?codice=978883722897</a></td></tr> </table>
Il centenario della Grande Guerra costituisce motivo di riflessione non solo su questo dramma planetario, ma sull'insieme di fattori che, messi in moto da quella vicenda bellica, fecero sentire i loro effetti sull'intera storia del Novecento. Fra questi fattori assume un particolare rilievo quello religioso. Vari studi si sono già indirizzati alla comparazione delle diverse confessioni e religioni coinvolte nell'evento e alla loro commistione con quella che si suole definire una "cultura della guerra". Meno sviluppata appare invece l'indagine sul coinvolgimento della Chiesa cattolica. Il volume cerca di colmare questa lacuna offrendo un contributo a più voci che documenta l'atteggiamento cattolico sulla guerra, la sua interpretazione e condanna (in quanto "punizione divina" e "colpa collettiva"), con particolare attenzione alle dichiarazioni di Benedetto xv e alla pratica della guerra da parte dei credenti in Italia, ma anche la sua giustificazione e sacralizzazione, talora militante. Ne emerge un quadro di "teologia politica" molto più articolato e complesso di quanto si sia abituati a pensare, che rientra a pieno titolo, come evidenzia Daniele Menozzi nell'Introduzione, nel grande capitolo della storia della Chiesa nel suo confronto con la Modernità.
Il volume non è né vuole essere una storia degli anni santi. Si propone piuttosto di cercare di capire come si colloca, in una tradizione secolare e all'interno delle "novità" introdotte attualmente nella pratica del ministero papale, l'indizione giubilare di Francesco: la scelta di uno strumento collaudato e tradizionale come atto di un pontefice per tanti aspetti non tradizionale. I caratteri dell'Anno Santo infatti, quali si articolano nei settecento e più anni della sua esistenza, sono fortemente marcati, in una sorta di unità ripetitiva, anche se non priva di variazioni marginali e di differenze. A questi aspetti è dedicata la prima parte del lavoro (dal primo Anno Santo, indetto da Bonifacio VIII nel 1300, fino a quello del 2000 proclamato da Giovanni Paolo II), come premessi necessaria per un confronto con i caratteri e le prospettive dell'anno giubilare voluto da papa Francesco, oggetto della seconda parte del volume.
Un "maestro nell'arte di pensare, di vivere e di pregare". All'Angelus del 29 aprile 1975 Paolo VI rievocava con commosse parole la figura di Jacques Maritain. La loro amicizia, iniziata nel lontano 1925 e intensificata tra il 1945 e il 1948, quando il filosofo fu nominato Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, era essenzialmente "intellettuale". L'ipotesi storiografica che sta alla base del libro è che il ruolo svolto indirettamente da Maritain e direttamente da Montini nella cultura italiana degli anni centrali del Novecento sia stato lo "sdoganamento" della modernità, con tutte le sue implicazioni, dallo schietto riconoscimento della libertà di coscienza alla fondazione della legittima laicità dello Stato. La "svolta" impressa alla storia della Chiesa dal concilio Vaticano II non sarebbe stata possibile, o si sarebbe diversamente orientata, senza il contributo di pensiero di questi due eminenti intellettuali, che nel confronto ideale sul rapporto tra cristianesimo e civiltà hanno scritto un importante capitolo della storia delle idee del secolo scorso.
"Nel Convegno, celebrato tra il 22 e 24 settembre 2014, ci siamo domandati quale potesse essere un argomento di interesse comune, pur nella estrema diversità storica e geografica delle Chiese rappresentate dalle istituzioni accademiche associate alla PUL: dai paesi dell'Est europeo alle Americhe, dal Nord Europa all'Isola di Guam, da Roma a Gerusalemme. È sembrato che un tale servizio alla comunione e alla circolazione del sapere teologico, potesse essere - questa volta - quello di una rivisitazione dell'evento e del significato teologico del Concilio Vaticano II. La domanda non certo impertinente è stata la seguente: è stato davvero recepito il Vaticano II nel suo insegnamento "reale"? E il nostro modo di fare teologia, lo ha assunto come effettiva bussola di orientamento? Quali prospettive lasciate aperte dal Vaticano II potranno essere raccolte per il nostro modo di fare teologia? Ed ecco allora il tema del Convegno del 2014: Il Concilio Vaticano II a cinquant'anni. Questioni aperte e prospettive." (dall'Introduzione di Mons. Nicola Ciola, Decano della Facoltà)
Il libro di monsignor Ghidelli, da considerare un'efficace sintesi del Concilio Vaticano II, coglie e comunica la bellezza della spiritualità conciliare. Delinea cioè, non una dottrina o morale, bensì un'estetica dello Spirito, il capolavoro della grazia operativa sia nell'interiorità della coscienza, sia nel cuore della Chiesa, sia per l'umanità più in generale. Emerge di conseguenza la necessità e la coerenza di una dimensione contemplativa e orante che l'autore imprime nella sua opera, non solo come chiave di lettura dei testi conciliari, ma anche con l'aiuto finale di ogni capitolo perché il lettore possa accedere alla spiritualità conciliare come una lectio orante.
Come e in che modo alcuni degli insegnamenti del Concilio Vaticano II sono stati recepiti e poi tradotti nella vita della Chiesa italiana? La selezione dei temi, la santità, il laicato, il catecumenato, i Movimenti e l’arte sacra, è stata fatta nella consapevolezza che il loro preciso studio, anziché chiudere la visuale, lascia invece intravvedere temi che stavano e tuttora stanno al loro orizzonte.
All'interno del volume viene esaminato il testo della Costituzione Dogmatica sulla chiesa Lumen Gentium, una delle quattro costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II promulgata da Papa Paolo VI il 21 novembre 1964. Attraverso il commento dell'autore è possibile rintracciare come il pensiero di Papa Francesco attualizzi l'insegnamento professato dalla suddetta Costituzione.
Il volume raccoglie gli Atti del convegno internazionale "Il cammino della missione. A cinquant'anni dalla promulgazione del decreto conciliare Ad gentes", organizzato dalla Pontificia Università Urbaniana con il contributo di missio, Aachen, e della Associazione Internazionale dei Missiologi Cattolici. Protagonisti della vitamissionaria e studiosi di fama internazionale hanno esplorato - ciascuno a partire dalla propria prospettiva scientifica e di esperienza - il significato del Decreto Ad gentes e del cambiamento missionario da esso originato, tracciando un percorso che si articola nei seguenti, principali ambiti storico-missiologici:
Il Concilio come nuova primavera della Chiesa e della missione;
L'istanza del Concilio nella missione;
La ricezione di Ad gentes nei territori di missione;
I cinquant'anni del divenire della missione;
I protagonisti del cammino missionario;
Il panorama missionario attuale: per una nuova missione ad gentes
Un testo particolarmente utile per acquisire immediatamente dati aggiornati sulla storia della Chiesa di Roma dal I al IV secolo. Scritto da uno storico specialista in divulgazione, il libro delinea una serie di coordinate che introducono in una realtà non sempre facile da comprendere a distanza di secoli. Dallo sviluppo missionario ai caratteri propri della Chiesa di Roma, dall'amministrazione dei sacramenti al rapporto impero-Chiesa, dalle apologie ai cimiteri, fino ad arrivare alla pax costantiniana: il lettore è accompagnato in un cammino ricco di avvenimenti-chiave e di vita quotidiana, ove tutto riconduce al tema della fede e alla vita ecclesiale.
Nella Ginevra del XVI secolo, che in breve tempo raddoppia la propria popolazione per l'afflusso continuo di profughi protestanti provenienti da Francia, Inghilterra e Italia, il Riformatore Giovanni Calvino mira a separare la chiesa dal potere civile e a darle un proprio ordinamento interno, la cosiddetta "disciplina ecclesiastica", fondata sulla Parola di Dio.
Se nella Germania di Lutero la chiesa è subordinata al potere secolare dei principi elettori, nella Ginevra di Calvino, che poco a poco si trasforma in centro delle chiese riformate d'Europa, essa viene via via emancipandosi dall'autorità politica cittadina.
Per la sua comunità religiosa, Calvino elabora la cosiddetta "disciplina ecclesiastica" - sorta di costituzione della chiesa, insieme di leggi e regolamenti che ne formano l'ordinamento interno - a partire da precisi fondamenti teologici.
Al centro, la predicazione, i sacramenti e la cosiddetta "cura d'anime", che si estende alla formazione, inizio della salvezza, per cui furono fondati il Collège e l'Académie.
Non a torto, lo storico Emile Léonard vede in Calvino il "fondatore di una civiltà", quella moderna.
Tutto ciò che riguarda Padre Pio è stato sviscerato dai mass media, soprattutto dopo la proclamazione della sua santità. Solo un aspetto della sua vita resta ancora in ombra: la persecuzione cui fu sottoposto da parte della Chiesa. Una persecuzione che rimane un enigma. Iniziata subito dopo la comparsa delle stigmate sul corpo del religioso, è durata, sempre più accanita, per il resto della sua vita e per diversi anni anche dopo la morte. Padre Pio visse in un continuo dissidio. Tremendo. Martirizzante. Furono molte le persone umane fallibili che all'interno della Chiesa cattolica, ebbero il compito di giudicare la sua vita, la sua condotta e i suoi fenomeni mistici, e che si sbagliarono clamorosamente. La cosa grave sta nel fatto che quelle persone erano ai vertici di vari dicasteri vaticani, in particolare il Sant'Uffizio, il supremo tribunale per la difesa della fede. "Dimenticare le sue sofferenze significa tradirlo" mi disse un giorno Fra Modestino, un confratello di Padre Pio, considerato, dopo la morte dello stigmatizzato, il suo erede. Non è possibile pensare Gesù senza croce; non è possibile pensare Padre Pio senza sofferenze. Questo libro intende soffermarsi soprattutto sul racconto di queste sofferenze "morali e spirituali". E sulle persecuzioni che ne furono causa e che il religioso subì per tutta la vita. Il racconto si basa su migliaia di documenti conservati nell'Archivio segreto del Vaticano e in quello del Sant'Uffizio...
Nel Medioevo cristiano la morte è onnipresente. Il primo motivo strutturale è di ordine demografico e riguarda l'estrema fragilità dell'esistenza umana nelle società dell'Ancien Régime. Il secondo è rappresentato dal cristianesimo e dalla centralità della morte e della risurrezione di Gesù. I defunti sono continuamente presenti nella preghiera dei vivi e nel paesaggio rurale e urbano, in particolare nei luoghi in cui la giustizia innalza le forche e nei cimiteri, spazi fisici e simbolici che consentono la nascita dei villaggi. La pietà dei laici e, in particolare, delle donne di alto rango si dota di un nuovo testo di preghiera, il Libro delle ore, che permette di rivolgersi alla Vergine, al Cristo della Passione e alla Trinità, ma soprattutto di meditare sulle "ore della morte", sempre evocate. Anche il testamento diviene un obbligo di natura spirituale, oltre che giuridica: regola la successione in favore delle persone più vicine, serve a chiedere perdono a coloro a cui si è fatto torto e permette di fare un'ultima volta e massicciamente la carità ai poveri e ai malati.