Evangelizzazione, famiglia e movimenti ecclesiali. Con saggi di Julian Carròn e Kiko Arguello.
La prima analisi dettagliata del concilio convocato da Cipriano nel 256: alle origini della formazione del modello conciliare occidentale questa assemblea rappresenta la prima occasione per uno studio del modo in cui i vescovi della regione affrontano insieme i problemi posti dalla lotta all'eresia, dall'amministrazione del battesimo, dalla strutturazione della comunione in istituti e liturgie.
Quest'opera, che costituisce un classico fra gli studi in materia di religiosità medievale, analizza la diffusione del culto popolare dei santi e la risposta istituzionale della Chiesa con i processi di canonizzazione. Dopo aver ripercorso la disciplina del culto dei santi, le modalità dei processi e le ragioni della fioritura del culto, Vauchez illustra dettagliatamente i modelli di santità che emergono dalle fonti processuali - l'idea popolare conservata dalle deposizioni dei testimoni, l'idea ufficiale che risulta dai criteri di giudizio - ed espone gli indizi e le manifestazioni della santità nelle valutazioni concorrenti della mentalità comune e della Chiesa di Roma.
Sulla base di 9600 schede provenienti dagli archivi vaticani e finora inedite, il volume presenta tutti i tentativi dei vari poteri politici del '900 di sopprimere la fede cristiana: dal genocidio degli armeni nel 1915 fino ai massacri di Timor Est del 1999, passando per il comunismo bolscevico, il nazismo, i regimi dittatoriali dell'America latina, le tragedie dell'Africa, l'oppressione dell'Islam integralista. Il bilancio complessivo si aggira attorno ai 5 milioni di morti, uccisi esplicitamente per la loro adesione alla fede cristiana. Sono i Nuovi Martiri.
Rosvita, l’umile suora di Gandersheim – come ella stessa amava definirsi – appare come una figura straordinaria nella letteratura altomedievale, rara avis nei cieli di Sassonia, per citare le parole del monaco benedettino di Clus, Enrico Bodo. Voce altisonante nella Germania del X secolo, grazie alla creazione di un teatro cristiano sul modello di Terenzio e alla composizione di poemetti edificanti e panegirici imperiali, Rosvita - le cui opere furono scoperte da Conrad Celtis nel 1493 - venne entusiasticamente celebrata dagli umanisti tedeschi come l’undicesima Musa, la più grande poetessa dopo Saffo. Autrice feconda di migliaia di versi in latino, sperimentatrice di più generi letterari, taluni all’epoca inconsueti come le commedie, ella illumina il secolo con le sue opere, scritte nel breve arco di tempo tra il 962 e il 968, spaziando dall’agiografia al teatro, dall’inno religioso ai carmina epico- storici. La sua attività fu strettamente legata alla corte ottoniana, tramite le sollecitazioni della badessa Gerberga, nipote di Ottone I, e il probabile incoraggiamento dell’arcivescovo Brunone di Colonia, fratello dell’imperatore. La sua figura si inscrive in quel rinnovamento culturale patrocinato dalla Casa di Sassonia e favorito anche dalle figure femminili che affiancarono gli imperatori, nel promuovere lo studio delle lettere e il culto della memoria. Il volume, attraverso la figura di Rosvita, offre anche uno spaccato dell’epoca ottoniana, animata da una intensa vita culturale di corte, con fecondi contatti con gli ambienti monastici.
Oggi, nel mondo, i cristiani pagano un pesante tributo all’intolleranza e alla discriminazione. Sempre di più, essi divengono il bersaglio di attacchi dissimulati e violenti. All’origine di questa autentica persecuzione, i novelli Nerone che sono il fanatismo induista, buddista, comunista e islamico. Attraverso i manuali scolastici egiziani, la discriminazione legale imposta dalla sharia islamica, la volontà dei comunisti cinesi di dirigere le Chiese locali, l’interdizione fatta agli intoccabili indiani di convertirsi, si vuole mettere la museruola ai cristiani. Impedire loro – come su tutto il territorio dell’Arabia Saudita – di praticare liberamente la fede più diffusa nel mondo. E se questo non è sufficiente, li si uccide. Nelle Filippine, in Iraq, nello Yemen, in India, in Cina, nello Sri Lanka…
Le nuove persecuzioni non sono atti isolati, ma voluti, programmati, ponderati. L’autore, esperto di tali questioni, lancia il segnale d’allarme e ci rivela il pensiero estremista che conduce a tali atrocità. Davanti ai fatti presentati, sempre più virulenti, egli denuncia un vero e proprio tsunami cattofobico, che distrugge il semplice diritto di praticare liberamente la propria fede, e domanda se si possa parlare di genocidi cristiani. Domani, si potrà ancora andare a Messa?
L’Autore
Thomas Grimaux, 41 anni, è scrittore (Les Perles du Caté, Cerf 2005; Bilan des persécutions antichrétiennes, AED 2006…). Ha viaggiato, per numerosi anni, in alcuni paesi in guerra o in paesi di persecuzione (Penisola arabica, Europa centrale, Africa centrale, Africa dell’Est…). Per lui, l’importante era vivere con gli uomini e le donne normali, e non soltanto con le autorità religiose o civili. Perciò, le sue descrizioni hanno un lato «vissuto» che ci fa immergere nella realtà quotidiana; e i suoi ragionamenti sono convalidati da fatti concreti e reali.
Ma la sua esperienza sul terreno è corroborata dallo studio dei testi che promuovono l’anticristianesimo: ciò ne fa uno degli specialisti di questo settore, perché egli ne scruta nei minimi particolari la logica interna e le filiazioni.
Senza denunciare le persone ma solo i nuovi fascismi, verde, rosso o altro, egli intende suonare il campanello d’allarme su alcune situazioni sconosciute al grande pubblico. Ma, soprattutto, per mezzo di uno studio sistematico, egli intende svelare l’ampiezza dell’anticristianesimo, laddove noi, abitualmente, siamo al corrente soltanto di tale o talaltro atto isolato.
L’accento posto sulla Chiesa come mistero di comunione, ossia come icona dell’Amore trinitario che è il filo conduttore del contenuto dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II, ha portato a riconsiderare la dimensione istituzionale della Chiesa, centrata soprattutto sul ministero apostolico istituito da Cristo ad opera dello Spirito Santo e sulla dimensione carismatica della stessa Chiesa, dove l’attenzione è rivolta all’importanza dei carismi che lo stesso Spirito elargisce ai singoli fedeli. Ambedue le dimensioni sono coessenziali alla costituzione divina della Chiesa, com’è stato affermato dal magistero pontificio recente, perché concorrono insieme ad attualizzarne il mistero e la missione salvifica nel mondo. Una più approfondita riflessione sui carismi ha reso possibile una rielaborazione organica della teologia del laicato. Essa ha aperto la strada ad una ricca fioritura di nuove realtà aggregative laicali, indicate di solito con i termini "movimenti" e "nuove comunità", che della dimensione carismatica della Chiesa sono una delle espressioni più vivaci. Il 17 maggio 2008 Benedetto XVI, parlando a un gruppo di vescovi che aveva partecipato a un Seminario di studio su questi nuovi soggetti ecclesiali organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici, ha ribadito che essi sono stati suscitati dallo Spirito per ridonare "vitalità, fede e speranza a tutta la Chiesa" e per testimoniare la gioia, la ragionevolezza e la bellezza "di essere cristiani"; ma ha pure precisato: "Come non rendersi conto, al contempo, che una tale realtà attende ancora di essere adeguatamente compresa alla luce del disegno di Dio e della missione della Chiesa negli scenari del nostro tempo?".
SOMMARIO
Il volume comprende 14 capitoli ed è suddiviso in due parti, articolate in sette capitoli ciascuna. La prima parte prende in esame: l’Opera di Maria (o il Movimento dei Focolari), Comunione e Liberazione, Missione "Chiesa-Mondo", Sermig-Arsenale della Pace, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità Cenacolo e Comunità monastica interconfessionale di Taizé. Quest’ultima, sebbene sorta in seno al protestantesimo, ha acquistato una considerevole importanza nell’ambito cristiano in rapporto al dialogo ecumenico, alla maturazione della fede nei giovani e alla pacificazione e solidarietà tra i popoli. Di ciascuna di queste realtà si presentano la figura del fondatore, il carisma di cui è stato portatore, l’irradiazione di questo carisma, le opere e le istituzioni che ne sono nate, la configurazione ecclesiale, gli itinerari di formazione cristiana, l’ispirazione teologica e la proposta spirituale, le finalità pastorali, religiose e anche sociali che ne giustificano l’esistenza e nutrono il dinamismo missionario, nonché una scelta bibliografia aggiornata. Nella seconda parte si espongono con uno sguardo d’insieme queste tematiche: la collocazione teologica, ecclesiologica e pastorale di questi nuovi soggetti ecclesiali maturata nei due Congressi che hanno preceduto le due convocazioni mondiali in piazza San Pietro: la prima con Giovanni Paolo II, il 30 maggio 1998, e la seconda con Benedetto XVI, il 3 giugno 2006; i loro rapporti con le Chiese locali; i presbiteri a confronto con queste nuove realtà; le forme di preghiera che coltivano e le animano; il contributo da loro dato al dialogo ecumenico; l’incontro delle realtà aggregative di denominazioni cristiane diverse e il loro impegno nella costruzione e nella salvaguardia dei valori spirituali dell’Europa e nella promozione dell’ecumenismo; e una riflessione conclusiva.
La progressiva trasformazione della chiesa romana in impero assoluto
La perdita di importanti caratteristiche dell'epoca post-apostolica
I falsi e i documenti inventati e contraffatti che hanno condizionato il diritto e la storia della chiesa d'occidente
L'eccezionale crescita di potere del pontefice romano – ultimo monarca assoluto d'Europa – è uno degli eventi più straordinari della storia delle istituzioni occidentali.
Ma in che modo, e per quale ragione, il papa ha conquistato il potere assoluto nella chiesa d'Occidente? Con quali metodi, da semplice vescovo, a volte perseguitato dal potere imperiale, è diventato sovrano del mondo cristiano, talvolta persino in ambito politico?
A che cosa ha poi dovuto rinunciare la chiesa d'Occidente ai fini di tale trasformazione? E quelle rinunce – si pensi ad esempio alla perdita dell'autonomia dei vari episcopati, della collegialità delle decisioni e della preminenza dei Sinodi – sono conformi all'eredità di Gesù?
Ricorrendo alle fonti più accreditate, l'autore ripercorre alcuni momenti-chiave della storia che ha portato il papato ai livelli di potere del tardo Medioevo, livelli del resto non lontani, almeno sul piano spirituale, dagli attuali.
Un’opera di completezza e organicità uniche
per conoscere la vita monastica
e le esigenze dell’Evangelo.
“Chi è il monaco e qual è la sua opera?”: da questa domanda, che i monaci di ogni tempo ripetono ai loro “anziani”, prende le mosse e si sviluppa l’itinerario proposto in questo libro, che intende presentare in modo sinfonico la grande tradizione dei padri monastici del primo millennio cristiano. Il monaco emerge da questi testi come una bizzarra esistenza tutta tesa a rifarsi una bellezza perduta; è l’uomo dei grandi desideri, un amante della libertà, un cercatore della verità più profonda, un mendicante di Dio sulle strade del mondo, nel deserto, nel chiuso di una cella o in mezzo a una comunità numerosa. Agli occhi del mondo la sua vita è inutile; eppure di lui, profeta silenzioso, il mondo e la chiesa hanno bisogno per sentirsi contestati nelle proprie pretese di autosufficienza, per poter respirare a pieni polmoni e levare sempre di nuovo gli occhi verso il “Sole che spunta dall’alto”.
“L’itinerario monastico di ricerca dell’unità in se stesso, con gli altri e con Dio è qui ripercorso passo a passo, dal discernimento della vocazione fino al passaggio dalla morte alla Vita. E in questo cammino il lettore – che non è necessariamente monaco, ma che nella vita monastica pensa di poter trovare lezione e consolazione – è accompagnato da una schiera di fratelli e sorelle che lo hanno preceduto: non solo gli autori dei testi qui raccolti, ma anche tutti quei monaci, sovente anonimi, che di quei testi sono gli autentici protagonisti” (dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).
Una guida essenziale
per comprendere
la chiesa cattolica in Cina oggi
Negli ultimi sessant’anni la chiesa cattolica nella Repubblica popolare cinese ha offerto alla chiesa universale una tormentata e insieme prodigiosa testimonianza di vita cristiana. Questo libro ne ripercorre le linee essenziali, cercando di fornire una sintetica guida per leggere l’oggi della chiesa cattolica in Cina, alla luce della sua storia più recente e con uno sguardo aperto alle sfide future, tra cui particolarmente rilevante risulta essere la riconciliazione tra comunità ufficiali e comunità non ufficiali. Tale panoramica è mossa da una tensione di fondo: “svecchiare” le nostre opinioni e andare così oltre gli stereotipi che nel tempo si sono creati e diffusi riguardo alla situazione della chiesa cinese.
Matteo Nicolini-Zani (1975), monaco di Bose e sinologo, conduce ricerche sulla storia e sulla letteratura cristiana cinese. Presso le nostre edizioni ha pubblicato La via radiosa per l’oriente
Uno strumento utile per orientarsi nel panorama delle maggiori editrici religiose pubblicato in collaborazione con UELCI e Associazione Sant'Anselmo.
La storiografia monastica degli ultimi decenni.