Il 25 gennaio 1959, appena tre mesi dopo la sua elezione a successore di Pio XII, papa Giovanni XXIII annunciava la decisione di convocare un nuovo concilio, il Vaticano II. Comincia così, dalla decisione inattesa di quello che doveva essere un papa di "transizione", la storia di un evento destinato a plasmare il volto del cattolicesimo novecentesco e a segnare le comunità cristiane del mondo intero. Di quell'avvenimento il volume ripercorre la vicenda.
Il celebre itinerario dell'anima nella sue 7 dimore interiori, alla ricerca dell'unione perfetta con Dio, che abita nel profondo di noi stessi. Santa Teresa D'Avila scrive per le sue consorelle e le istruisce, come una buona e paziente maestra, sulla preghiera e sulle sue difficoltà e consolazioni. L'opera spicca per la sua attualità e si propone ancora oggi ai credenti come guida sicura per una spiritualità solida e profonda. Pubblicazione adatta a tutti coloro che sono interessati ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" con una grande maestra.
Questo libro offre per la prima volta una sintesi a livello europeo che consente di far luce in maniera complessiva e comparata sul ruolo che l'organizzazione economica del clero ha avuto nel rallentare o accelerare i fenomeni di modernizzazione istituzionale e di affermazione del capitalismo dalla prima età moderna fino al XIX secolo.
Il volume rende conto della vita e dell'attivita del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, dal 1954 al 1989.
Michele Ciliberto offre in questo volume un'opera unitaria su Giordano Bruno, individuando i nodi teorici fondamentali del suo pensiero secondo un'interpretazione mai unilaterale: Giordano Bruno non è né il "martire del libero pensiero" né il "mago ermetico", ma una personalità ben più complessa e affascinante.
Glauco Maria Cantarella insegna Storia medievale, Storia dell'Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all'Università di Bologna. In questo volume concentra la sua attenzione su Gregorio VII, sottolineando l'importanza della lettera che egli scrisse al re d'Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore, chiedendogli soccorso contro l'imperatore germanico e, soprattutto, introducendo un concetto scandaloso: l'autorità del papa è come il sole, quella regia come la luna. Da lì derivarono la scomunica dell'imperatore, l'alleanza con la principessa di Canossa e i monaci di Cluny, la nomina da parte dell'imperatore di un antipapa, l'assedio di Gregorio VII a Castel Sant'Angelo.
Questo libro è una lettura storica del memoriale, o Libellus, che Paolo Giustiniani scrisse, anche a nome di Pietro Quirini, nel 1513. I due camaldolesi la offrirono al Leone X nei mesi che seguirono la sua elezione. L'umanista G.B. Egnazio lo trovava pieno di "novità et sublimità". Lo Jedin, uno dei massimi storici della chiesa, lo definì "il più grandioso e nello stesso tempo il più radicale di tutti i programmi di riforma" cattolica. E a buon diritto perché invece di impigliarsi in minuterie disciplinari, il Libellus disegna una nuova cristianità, a cominciare dalla vita civile. Da secoli i principi si mostrano malati di bellicosità permanente. Vanno educati alla pace. E' la riforma numero uno. La numero due è la giustizia, inefficiente a causa degli azzeccagarbugli e dei processi che non finiscono mai. Il rimedio anticipa la civiltà giuridica moderna: la semplificazione e la codificazione del diritto. Dopo secoli di chiesa monastica un colpo di spugna spazza via il monopolio culturale dei frati. Niente più teologia scolastica, fondata su dottrine filosofiche. Sulle macerie fiorirà una nuova teologia costruita sulla Bibbia e sugli antichi documenti dei Padri. Nasce un moderno sogno ecumenico, che sposta il baricentro della cristianità. L'afflato sale allo zenith nella visione conclusiva di un papato spirituale e missionario.
GLI AUTORI
Eugenio Massa (1919) ha insegnato filosofia medievale e umanistica nelle università di Pisa e Roma. Ha pubblicato numerosi studi di estetica, di filosofia, e di varia erudizione. Di Paolo Giustiniani ha esplorato l'archivio (I manoscritti originali - Roma 1987), ha studiato i problemi (L'eremo, la bibbia e il medioevo - Napoli 1992; L'eremita evangelizzatore - Roma 2004), e ha pubblicato gli inediti (I primi trattati dell'amore di Dio - Roma 1974).
Il libro
Questo volume XIV, che conclude la Storia del Cristianesimo, è stato ideato e annunciato sin dall'inizio dell’imponente opera e la sua direzione è stata affidata a François Laplanche (già collaboratore dei volumi VIII e IX). Si pensò a quello che sarebbe stato più idoneo al fine di dotare la facciata dell'edificio di quelle indicazioni che il carattere eccezionale dell' impresa di per sé richiedeva.
Come in una sinfonia, occorreva un finale. Dì qui il titolo: ANAMNESIS.
Il termine greco indica, a un tempo, la sintesi e il livello degli articoli presentati dai centotrenta storici che hanno firmato i tredici volumi. «Fare l'anamnesi» significa in qualche modo spostare all'infinito tutti i confini, sia quelli riguardanti il quadro delle origini, sia quelli riguardanti le contingenze del tempo. Ciò facendo, si getta uno sguardo oltre la storia, traendo modestamente da essa i suoi nobili insegnamenti.
In quest'opera si susseguono tre parti:
1. Un'eco variegata ma ragionata della somma storiografica dei tredici volumi. Cioè una riflessione globale e penetrante sull'opera e anche una sua valutazione storica fatta da eminenti esperti, molti dei quali non sono intervenuti precedentemente nella pubblicazione; un punto dì vista pluridisciplinare, attraverso la storia e le scienze delle religioni, la storia dell'arte, la sociologìa e la filosofia del cristianesimo.
2. Un quadro della società antica nella quale visse Gesù dì Nazareth. La sintesi precedente conduce necessariamente alle origini, alla genesi stessa del cristianesimo. Cronologicamente, la sua storia in senso stretto inizia soltanto con Gesù di Nazareth. Ma rimaneva da evocare, se non da descrivere, l'universo sociale, culturale e religioso del mondo giudaico contemporaneo, e più ampiamente greco-romano; in altre parole la culla del fondatore e il crogiolo della fondazione. È ciò che ha fatto un gruppo di studiosi, di Princeton e di Dublino, di Vienna e di Parigi.
3. Un indice tematico di tutto il complesso della pubblicazione, con elementi dì lessico, quando necessari, che si deve totalmente a F. Laplanche.
Sarà uno strumento prezioso per l'utilizzo trasversale del corpus da parte di docenti o ricercatori, studenti o amatori colti, nelle diverse discipline riguardanti le scienze umane e sociali, e lo stesso ambito variegato della teologia.