Alla fine del secolo X aspirazioni individuali alla santità e grandi progetti di riforma della società andavano di pari passo; la dimensione religiosa alimentava l'ideologia del potere regio, ma sostanziava anche la realtà stessa della politica imperiale. Monaci ed eremiti come Romualdo di Ravenna (fondatore dell'ordine camaldolese) costituivano, infatti, gli interlocutori privilegiati di Ottone III, che considerava la loro prosperità, sia materiale che spirituale, come il fondamento della stabilità stessa dell'impero. Figure come Romualdo di Ravenna, dalla grande statura spirituale, funsero da coscienza critica del sistema, coltivando intensi rapporti con il potere ma non rinunciando a denunciarne le carenze.
A che punto è il rinnovamento dell'Azione Cattolica? Come ridisegnare il sistema formativo e rispondere alla domanda di vita delle persone? A queste riflessioni tenta di rispondere Paola Bignardi, già Presidente nazionale dell'AC, in un libro-intervista che invita a continuare la riflessione sulle sfide che interpellano l'Associazione in un momento straordinario della sua storia. Il titolo riecheggia le parole del Papa "Azione Cattolica, non aver paura di osare il futuro!", da cui nasce un dialogo pieno di pensieri e intuizioni, ma anche il sogno di un'"Azione Cattolica viva, forte e bella" come la definiva lo stesso Giovanni Paolo II. La prima parte del libro è un vero e proprio tuffo nell'XI Assemblea nazionale, vista come desiderio di rendere partecipi tutti dell'esperienza vissuta, mentre la seconda parte evidenzia alcuni temi centrali quali ecclesialità, formazione, unitarietà. Si leggono alcune esperienze realizzate in Italia, incontri, dialoghi estivi, reciproci ascolti, testimonianze e racconti di vita associativa.
Gli studi presentati costituiscono un contributo culturale per la ripresa del dialogo tra la Chiesa cattolica e quelle ortodosse. Il superamento di rancori inveterati, attraverso la liberazione del dibattito religioso dalle incrostazioni derivanti da interessi politici ormai anacronistici, può essere agevolato dalla rilettura critica di eventi e malintesi succedutisi nel corso degli antichi Concili ecumenici, nei quali si determinarono e andarono maturando le ragioni della scissione tra le due Chiese.
Pubblicato inizialmente nel 1962 da Il Saggiatore, poi ripresentato da Feltrinelli nel 1980, il testo di De Martino è considerato ormai un classico della storia delle religioni e dell'antropologia. I quattro saggi che compongono la raccolta, l'ultima a essere curata personalmente da De Martino, sono dedicati a questioni tuttora attuali: religione, diversità culturale, violenza collettiva.