LE SUORE DOROTEE A CAMPOSAMPIERO (1855-1955). Dal lontano 1855, una folta schiera di suore maestre ed infermiere dorotee dell'istituto farina di vicenza ha operato a camposampiero, negli istituti preposti all'educazione dell a gioventu`e all'assistenza d ei vecchi e degli ammalati. Una chiesa tutta al femminile, che si e`ispirata ai valori della trascendenza (fede) e della umana solidarieta (amore), esprimendo un'attenzione partic olare al mondo della sofferenza e dell'abbandono. Questa pr esenza ha favorito lo sviluppo di un piccolo welfare di paese - vanto di camposampiero e della sua classe dirigente - e per piu`di un secolo ha prodotto consenso, identita culturale, valori e mentalita, vale a dire le fondamenta della lunga egemonia dei cattolici nella societa e nella politica ed anche alcune delle virty, che hanno reso possibile il nostro r
Questo volume fa parte dell'opera "Storia della Chiesa" del Fliche-Martin. Una monumentale raccolta di 36 tomi (25 volumi) che affronta tutti i 20 secoli del cristianesimo. Iniziata in Francia da Augustine Fliche e Victor Martin, sospesa nei tempi del Concilio, è ora completata in Italia dalle Edizioni San Paolo. All'opera, unica per l'accurato aggiornamento e il rigore scientifico, hanno collaborato i maggiori esperti della Storia della Chiesa. Indispensabile per ogni biblioteca che si rispetti.
L'intento di questa antologia di testi cristologici teresiani è quello di mettere in luce la dimensione fondamentale dell'esperienza di Cristo negli scritti di Teresa, che si fanno eco della sua preoccupazione principale: l'incontro con Gesù Cristo, Verbo incarnato, Parola vivente e presente fra noi nel mistero della sua umanità.
Il volume è una nuova e aggiornata edizione dell'opera, con una introduzione di Luigi Mezzadri e i saggi non apparsi nella prima edizione e dedicati a Paolo VI (Yves Chiron), le nuove prospettive della teologia postconciliare (Rosino Gibellini), la chiesa italiana dal Vaticano II a Giovanni Paolo II, istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa (Giovanni Battista Varnier), nuovo protagonismo delle religioni (Elio Guerriero).
Chiesa e mondo feudale nei secoli X-XII vuole essere soltanto un titolo d'insieme entro il quale l'apporto specifico di studiosi particolarmente qualificati ha tentato di inquadrare tutta la complessa problematica che riguarda il confronto della Chiesa e delle sue strutture, consolidate nell'età carolingia, con ogni forma di potere esercitato in parte dalla Chiesa stessa e in parte dalle signorie laiche in una società in profonda trasformazione. Studiosi di diverse discipline hanno illustrato le molteplici manifestazioni della presenza della Chiesa nel mondo di allora. Ne è risultata una immagine di Chiesa e società ancorata su base documentaria assai più solida, atta a favorire una migliore comprensione di fenomeni che si collocano in momenti nodali nello sviluppo della civiltà europea.
Questo volume comprende alcuni saggi su aspetti fondamentali della teologia e filosofia di San Tommaso come: la contemplazione, la conoscenza per connaturalità, la legge nuova, alcuni orientamenti dell'antropologia, la relazione tra economia di salvezza e sistematica. Chiudono il volume alcune ricerche sul vocabolario dell'Angelico e un contributo su Dominique Chenu.
C'è stato un periodo della storia europea in cui il rapporto tra l'islam e la cristianità non si è configurato come l'opposizione di due nemici irriducibili. Infatti, dall'VIII al XIII secolo si realizzò un incontro che, insieme ad aspri conflitti politici e religiosi, diede origine ad ampi e variegati scambi culturali nelle scienze, nella filosofia, nell'arte e nella letteratura: basti pensare all'influsso islamico sulla Sicilia nell'alto Medioevo; a quella singolare sintesi di civiltà che per sette secoli caratterizzò la Spagna musulmana fino alla Reconquista spagnola; e, infine, alle radici arabe della poesia provenzale. Questa feconda stagione culturale viene rievocata da Anawati con la maestria di chi sa sedimentare in una sintesi chiara ed equilibrata le ricerche di tutta una vita dedicata al dialogo islamo-cristiano. E proprio in tale sintesi si può cogliere l'attuazione di un dialogo autentico tra religioni e culture diverse, quello cioè che non elude gli aspetti di insuperabile differenza, ma insieme rileva i tesori delle rispettive tradizioni. Lo studio della storia è prodigo di preziosi ammaestramenti quando lo si affronta con oggettività e senza pregiudizi, come in questo saggio che si ispira agli auspici del Concilio Vaticano II: "Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare la mutua comprensione".