Questo volume contiene una serie di saggi di esegesi e di teologia biblica su Antico e Nuovo Testamento che colleghi e amici hanno offerto alla prof.sa Bruna Costacurta, in occasione del suo quarantesimo anno di insegnamento presso la Pontificia Università Gregoriana. «L'intento è di contribuire alla comprensione dell'antropologia biblica attraverso lo studio organico di un'emozione tra le più centrali (anche se tra le più rimosse) dell'uomo, che lo tocca nella sua dimensione di creatura e ne rivela tutta la limitatezza e la costitutiva fragilità. È con la paura che l'uomo, sottoposto alla legge della morte, fa esperienza della propria verità di essere strutturalmente minacciato. Egli può essere liberato dalla paura solo accedendo, nella fede, a una realtà in cui la morte sia stata definitivamente vinta» (B. Costacurta,La vita minacciata, 1988). Dalla «vita minacciata» a «la vita benedetta»: il percorso accademico, biblico e umano insieme di Bruna Costacurta ci porta a comprendere ancora meglio che lo studio e l'amore per la Parola di Dio rendono la vita umana nuova e feconda; dalla paura passiamo così alla fiducia e alla pace, ad una vita, appunto, benedetta dal Signore.
Il volume è l'edizione, riveduta e aggiornata, del testo del 2010 e affronta in maniera accessibile e, allo stesso tempo, scientifica le principali questioni introduttive sul Pentateuco e sui Libri Storici: i problemi letterari, la paternità mosaica del Pentateuco e la storia relativa agli studi sulla sua formazione, lo status quaestionis e le attuali convinzioni sulle tradizioni del Deuteronomista e del Cronista. Nella seconda parte del manuale, si offrono sette saggi di esegesi che consentono di accedere direttamente al testo biblico: i racconti della creazione e della caduta (Gn 1-3), il Decalogo (Es 20), la festa liturgica dell'espiazione (Lv 16), lo Sema? Ysr?'?l ("Ascolta Israele", Dt 6), la nascita della monarchia (1Sam 8) e il rientro dall'esilio (Esd 9). Questo abbinamento tra introduzione ed esegesi costituisce il valore aggiunto di questo manuale, perché offre le conoscenze basilari per entrare nel mondo dell'Antico Testamento: esso nasce dall'insegnamento e si rivolge agli appassionati della Bibbia, e a tutti coloro che desiderano dissetarsi all'acqua viva della Tôrâ.
Questo volume è la seconda edizione, riveduta e corretta, del testo "Dt 28,69-30,20: La "nuova" alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identità" (2010). Il testo ripropone i contenuti di allora, semplicemente riorganizzati in modo più congeniale e appropriato. Questo studio si inserisce nel quadro degli approfondimenti dedicati all'identità d'Israele ed al rapporto che intercorre tra la storia, intesa nella sua realtà di scienza moderna, ed il testo biblico. Partendo proprio dalla ripresa del contesto storico in cui si inserisce il testo dell'alleanza in Moab ed al suo studio esegetico e teologico, il volume propone una possibile risposta ad entrambi i quesiti.
Con queste meditazioni, Paolo Ricca conduce i lettori lungo un itinerario all’interno della Bibbia che tocca tappe fondamentali per la fede e la vita cristiana. Le pervade il senso dell’immenso mistero di Dio che, nella sua libertà, si abbassa e si svuota della sua divinità per raggiungere l’essere umano e rendere possibile la realtà del suo Regno.
«Perché e per chi il Regno è un “evangelo”? Lo è per i peccatori, ai quali è annunciato e donato il perdono. Lo è per i malati, molti dei quali vengono guariti. Lo è per i poveri, che vengono evangelizzati e dichiarati “beati”. Lo è per gli affamati, che vengono saziati perché il pane non solo è moltiplicato, ma viene distribuito, cioè condiviso. Il Regno è un “evangelo” per le donne, che finalmente vengono accolte nella compagnia dei discepoli di Gesù. Lo è per gli ultimi, che diventano primi, lo è per gli esclusi, che vengono inclusi. Il regno di Dio è il nostro mondo capovolto. Ecco perché i potenti della terra ne hanno tanta paura» (Paolo Ricca).
Uno studio che fa emergere il personaggio di Giacobbe come protagonista, come direbbe Jung, di uno dei primi percorsi di "individuazione" della letteratura occidentale e incarnazione, come direbbe Ricoeur, di una delle sue prime "identità narrative". Con l'ultimo patriarca d'Israele, icona dell'uomo faticosamente in cammino verso Sé e verso l'Altro, la benedizione di Dio è entrata nella storia.
Il volume si interroga sul binomio Bibbia-Pastorale. Intende cioè riflettere sul rapporto tra scienze bibliche e scienze teologico-pratiche, elaborando al contempo una proposta di pastorale giovanile. E adotta un essenziale approccio fondativo, allo scopo di consolidare i presupposti teorici e i criteri orientativi di questa dimensione della pastorale.
Raccogliendo questa sfida decisiva, il libro si avvale delle intuizioni e delle proposte di svariati specialisti, che fanno qui confluire i loro contributi dal profilo interdisciplinare sulla pastorale biblica.
In una prima parte, il lavoro offre anzitutto delle riflessioni sui fondamenti di questa dimensione della pastorale. La seconda parte del volume, più specificamente interdisciplinare, si interroga sui tre ambiti principali della pastorale biblica. Nella terza e ultima parte si presentano, infine, diverse esperienze di pastorale giovanile con la Bibbia, cercando volta per volta di approfondire i fondamenti che ne determinano la logica e la struttura.
Un’opera rigorosa sul ruolo della Bibbia nella pastorale, che in più offre esperienze ed esempi pratici di una pastorale giovanile incentrata sulla parola di Dio.
Come individuare e definire le azioni simboliche dei profeti? Perché questi gesti, rari e occasionali nei profeti anteriori, si moltiplicano col passar del tempo e diventano centrali nei libri di Geremia e di Ezechiele? Che cosa dicono a noi, lettori del XXI secolo, questi gesti paradossali e talvolta sconcertanti (Isaia deve camminare nudo e scalzo per tre anni, Geremia non può sposarsi, Ezechiele mangia cibo cotto su sterco di animale, ecc.)? La parola del profeta diventa parte del suo corpo, la Parola di Dio si radica nella carne di un uomo e la trasforma, lo trasforma, per sempre.
Informazioni sull'autore
Donatella Scaiola, laica e sposata, è professore ordinario nella Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana e professore invitato nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e in altre istituzioni accademiche. Collabora con numerose riviste di carattere biblico, teologico e pastorale ed è direttore della rivista Parole di Vita.
For several years now, one can clearly witness a "new renaissance" in the study of the thought of Thomas Aquinas (1224-1274). Among the many attempts to deal with the heritage of Common Doctor, there is one particular type of reception which tentatively starts to play its role, namely Biblical Thomism. It seeks to understand and employ the praxis of theology (sacra doctrina), as exemplified primarily by Thomas Aquinas, and the pivotal role of Scripture in such a speculative engagement with Revelation as a way to overcome the typically modern separation of speculative theology and biblical exegesis. Towards A Biblical Thomism. Thomas Aquinas and the Renewal of Biblical Theology seeks to develop further this particular type of reception of Thomas´writings and shows how his thought can bear fruit upon our understanding of Christ and our moral life in particular.
Attraverso l'analisi di alcuni importanti appellativi cristologici del quarto Vangelo, il libro offre una panoramica sulla cristologia giovannea in una prospettiva ecclesiale. Giovanni, secondo una tecnica caratteristica della sua narrazione, presenta alcuni titoli cristologici il cui senso appare chiaro non nell'immediato, ma nella dinamica del racconto, con un rilievo specifico riservato alla coesistenza sincronica dei temi dell'incarnazione e del mistero pasquale. Dalla figura del Cristo giovanneo emerge un aspetto ecclesiale; la voce della comunità, infatti, svolge un ruolo attivo e offre una rilettura confessionale della persona di Gesù. In questo modo, la cristologia del quarto Vangelo appare paradigmatica per l'ecclesiologia in quanto il modello ecclesiale riceve le sue coordinate identitarie dalla stessa figura di Cristo. Questo dato si rileva soprattutto nei racconti di risurrezione, dove, in modo ancor più accentuato, l'interesse delle pericopi verte sulla dimensione ecclesiale.
Tutto il racconto di Luca si muove attorno al tempio, luogo sacro per eccellenza, la cui centralità narrativa e letteraria apre il campo all'indagine teologica. Il tempio non può essere visto come dato geografico accidentale, ma la frequenza dei riferimenti, la collocazione da parte di Luca di episodi chiave nel sacro recinto, l'insistenza sulla sua permanenza anche nella vita della primitiva comunità cristiana sono elementi che richiamano l'attenzione sul significato di questa istituzione. Attraverso l'analisi narrativa dei brani interessati si cerca di apportare un contributo nello studio dell'evoluzione del tema del tempio e della sua funzione all'interno del terzo Vangelo.
La denominazione tipicamente cristiana di Dio come Padre nella Bibbia presenta un cammino lungo e articolato, che -come sempre- parte dalla semplice concezione della paternità terrena e famigliare, per poi dispiegarsi in un ampio ventaglio, che, dalla società umana, s'innalza fino al divino.
Il volume si propone di valorizzare la ricchezza teologica del Salterio leggendo i salmi dalla prospettiva del corpo umano: la salute o la malattia fisica, infatti, non esprimono solo una condizione biologica, ma raccontano l'intricata rete di affetti e sentimenti che attraversano la vita dell'orante. L'attenzione al linguaggio somatico non solo è imprescindibile ai fini della comprensione del mondo evocato dai singoli poemi, ma è la chiave di lettura per cogliere la profondità della preghiera biblica che esprime le cose spirituali in termini carnali. In queste pagine, in cui l'esplorazione della Scrittura assume l'umano come cifra interpretativa ed epifanica del mistero di Dio, è costante il confronto con la tradizione patristica e spirituale, perché questo immenso e vivo patrimonio offre all'uomo di oggi ricche suggestioni e profonde intuizioni teologiche, oltre che interessanti spunti per la pastorale.