Nessuno che abbia a cuore le sorti della Chiesa può rimanere indifferente dinanzi agli scandali che hanno colpito la "barca di Pietro- in questo periodo. È giunto il momento, come ben dimostra l'autore in questo volume, di rivedere radicalmente il nostro essere Chiesa. Non possiamo assolutamente dimenticare che Gesù per i suoi contemporanei, ma non solo, è stato un segno di contraddizione e che la Chiesa non è una "societas" come tutte le altre. Occorre risalire alla sorgente, riagganciare in maniera più incisiva la nostra esperienza di fede con la Parola di Dio. Solo così avremo una Chiesa in cui ciò che conta non sono i titoli ma le persone, non i ruoli ma i servizi, non le funzioni ma i carismi, una Chiesa molto più vicina a quella voluta da Gesù. Per realizzare tutto ciò, secondo l'autore non ci sono che due strade da percorrere: rivedere il criterio dell'appartenenza e avere il coraggio di rivisitare la prassi del battesimo ai bambini. Affinché sul piano pastorale tutto cambi e niente sia più come prima, bisogna impedire che l'acqua del fiume-Chiesa sia inquinata o resa torbida da affluenti spuri costruiti sulle nostre parole e non sulla Parola di Dio.
Il diaconato è una vocazione specifica all'interno della Chiesa, una peculiare forma di vita che ha bisogno di essere conosciuta e diffusa. Non può essere ridotto a una supplenza alla carenza di preti, né a un ministero marginale, limitato al culto, ma è chiamato ad assumersi una precisa responsabilità circa il «servizio» nella Chiesa, perché ha la caratteristica di essere un ministero fortemente estroverso: è un compito di «frontiera», chiamato a confrontarsi, oggi, oltre che con le diverse dimensioni della carità, anche con i temi dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso. Cogliendo l'invito espresso da papa Francesco nella lettera enciclica Fratelli tutti, l'Autore, sull'esempio di san Francesco d'Assisi, anch'egli diacono, parla di «diaconi senza frontiere» che rivivano, «con il cuore di Dio», l'esperienza del buon samaritano, per riconoscere in ogni uomo un fratello. Dalla Prefazione di mons. Andrea Ripa sottosegretario della Congregazione per il Clero.
Per il rapporto fra la natura e la missione della Chiesa, il Concilio Vaticano II rappresenta un momento di svolta. In particolare, l'organizzazione delle Chiese di recente fondazione e l'adattamento sono state due aree tematiche rilevanti nel tempo della preparazione conciliare, che hanno per così dire cristallizzato le grandi questioni missionarie in un'epoca di indubbio cambiamento. Questa ricerca, utilizzando anche fonti inedite conservate nell'Archivio Storico di Propaganda Fide e nell'Archivio Apostolico Vaticano, per far meglio comprendere il senso e il portato di tale svolta, propone un percorso strutturato in due parti fondamentali: la prima dedicata alla fase antepreparatoria; la seconda a quella preparatoria.
La Chiesa sinodale in Cristo Gesù è il popolo di Dio in cammino, profezia della fraternità universale e del Regno. La sinodalità ha caratterizzato, anche se con termini, istituzioni e modalità diversi, il cammino della Chiesa fin dall'inizio, manifestandone l'identità e la missione. I diversi doni carismatici e ministeriali, la stessa costituzione gerarchica della Chiesa non precedono la comune vocazione sinodale, ma la servono. Vivendo a fondo questa chiamata comunitaria i carismi e i ministeri, laicali e ordinati, sfuggono da ogni pericolo di contrapposizione e di opposizione, depotenziando in questa prospettiva ogni logica di potere e facilitando la comunione e il servizio. La tensione sinodale è connaturale a ogni dono carismatico, ministeriale e gerarchico. In questo panorama teologico, ecclesiologico e sacramentale si colloca la rilettura sinodale della Chiesa, popolo di Dio, dei carismi e dei ministeri che la costituiscono e della sua stessa missionarietà. È questa la proposta e la prospettiva che l'autore vuole offrire alla comunità ecclesiale e alla riflessione teologica.
Il volume accoglie gli Atti della XVI Assemblea nazionale dell'Ac (2017), che ha avviato i festeggiamenti per i 150 anni dell'associazione ed è stato un momento di verifica e di progettazione per il suo futuro, sintesi di un cammino lungo tutto il triennio 2014-2017.
Il libro propone l'insegnamento di alcuni grandi teologi che hanno dato un apporto fondamentale alla riflessione conciliare intorno al mistero dell'Eucaristia: Yves Congar, Henri de Lubac, Karl Rahner, Edward Schillebeeckx, Giacomo Lercaro, Agostino Bea, Hélder Câmara, Frère Roger di Taizé, Oscar Cullmann. Fanno parte di una stagione storica assai feconda che, nella fedeltà alla Tradizione, ha saputo indicare nuovi orizzonti, gesti e linguaggi perché l'Eucaristia tornasse ad essere "cuore della Chiesa".
«Attorno al binomio Chiesa-Chiese ruota un universo terminologico, che esprime la ricchezza della Chiesa di Cristo ma anche la specificità delle distinzioni dei termini, la ricchezza teologica dei lemmi e del loro contesto, latino e orientale, nonché la complessità delle differenziazioni nell'ambito più propriamente giuridico e dei loro significati per la cristianità in Oriente e in Occidente. Chiesa di Cristo, Chiesa cattolica, Chiesa universale, particolare, locale, Chiesa latina, Chiese orientali, Chiese sui iuris sono soltanto la manifestazione lessicale della varietà di termini e di significati che sono originati dal termine Chiesa e che ad esso rinviano. Il volume cerca di tenere presenti le diverse prospettive che pongono solo apparentemente interrogativi, per così dire, di natura terminologica; in realtà esse aprono orizzonti teologici e canonistici, speculari tra Oriente e Occidente, e prospettano approcci pluridisciplinari che dischiudono dialoghi tra le scienze sacre, nel caso specifico tra teologi e canonisti.» (dall'Introduzione).
Il laicato cattolico vive tra la seconda metà dell'Ottocento e la prima del Novecento una stagione ricca e vivace, mentre l'ambito ecclesiale è animato da fermenti di rinnovamento. Richiamandosi a tale cornice questo saggio storico considera la figura di Chiara Lubich, donna laica, declinandola, sulla base di un ricco apparato documentario, alla luce della formazione ricevuta e del ruolo svolto in Azione Cattolica. Il focus si sposta poi agli albori del Movimento dei Focolari che, nato in piena temperie bellica, mostra tratti esperienziali e linee spirituali che disegnano sul piano personale e comunitario una fisionomia laicale spiccata e originale. Negli anni Cinquanta prendono forma i tratti dell'Opera di Maria, plasmati sul modello della giovane di Nazareth. Nel periodo che precede il Concilio Vaticano II Chiara Lubich si colloca tra coloro che nel contesto ecclesiale hanno a vario titolo aperto nuove prospettive di vita laicale.
Lungo un percorso che si snoda attraverso sette contributi, frutto di una serie di incontri della diocesi di Milano, ci si sofferma su alcuni degli aspetti principali della vita cristiana: l'eucaristia, la preghiera, l'annuncio, le relazioni, la carità e la testimonianza. Con capacità di analisi supportata da fiducia e speranza, alla luce dell'esperienza della pandemia, gli autori invitano a trasformare sempre di più le nostre parrocchie in comunità fraterne e missionarie.
Esiste un percorso possibile per ogni donna cattolica, a partire dal giorno in cui si accorge di aver dato per scontato che quelle come lei sono sempre periferiche nella Chiesa, idealizzate e messe su un piedistallo, ma tenute lontane dagli altari e fuori dai processi decisionali? Attraverso un racconto che è personale e collettivo, perché in dialogo con tante altre donne, l'autrice di queste pagine ha provato a rileggere la propria esperienza ecclesiale: le sofferenze e le frustrazioni, ma anche le sfide. E l'attuale impegno, insieme a tante donne di tutti i continenti, per promuovere la piena dignità e parità del genere femminile nella Chiesa cattolica, dalla fondazione dell'associazione Donne per la Chiesa alla costituzione della rete globale Catholic women's council.
Quando Jorge Mario Bergoglio diviene papa Francesco, il 13 marzo 2013, l'eredità ecclesiale che si trova di fronte non è solo quella degli scandali del clero e della corruzione dei costumi. È anche una eredità ideologica consolidatasi nel mondo cattolico dopo la caduta del comunismo. Si tratta del modello «americano» fondato sul connubio tra battaglie etiche contro la secolarizzazione (cultural wars) e identificazione del cattolicesimo con il capitalismo e lo «spirito» americano. Intellettuali come Michael Novak, George Weigel, Richard John Neuhaus, Robert Sirico elaborano, a partire dagli anni '80 questa sintesi attraverso una rilettura, fortemente deformata, della Centesimus annus di Giovanni Paolo II. Con ciò divengono, negli anni '90, gli opinion makers della Chiesa negli USA e in Europa. Il mondo cattolico, affascinato in precedenza dal marxismo, si ritrova in un modello ecclesiale e politico liberalconservatore. Una tendenza che diviene teocon, dopo l'11 settembre 2001 e l'avvento delle teologie politiche manichee, per trasformarsi poi nel teopopulismo contemporaneo. L'avvento del papa latinoamericano provoca la crisi di questa prospettiva e la conseguente reazione con la minaccia dello «scisma americano». È il dramma della Chiesa odierna, profondamente divisa al proprio interno. Il volume analizza la stagione dei Catholic Neoconservative e quella della Chiesa di Francesco immaginata come un «ospedale da campo» per un mondo in frantumi, due prospettive profondamente diverse che segnano la coscienza cattolica contemporanea.