"Carissimo amico", comincia così la lunga riflessione di monsignor Vincenzo Paglia sulle grandi questioni del vivere e del credere. Lo stile semplice e colloquiale si fonda sulla convinzione che solo in una dinamica di relazione profonda e di speciale attenzione all'altro è possibile tentare quel dialogo fra fede e ragione, tra credenti e non credenti, indispensabile per affrontare i grandi punti interrogativi dell'esistenza e il disorientamento del tempo presente. Con l'amico che non crede si possono condividere le inquietudini insopprimibili dell'uomo di ogni tempo: esiste un Creatore? ...e se esiste non potrebbe avere la tenerezza di un Padre? C'è un disegno dietro ogni cosa o tutto è in balìa del caso? Religiosità e dubbio sono davvero incompatibili o possono incontrarsi sulla soglia del mistero? Come dare del Tu a Dio di fronte al male, alla sofferenza, alla solitudine? Si può credere nell'uomo e si può credere in Dio - sostiene Paglia in un percorso filosofico e teologico - ma entrambe le "fedi" sono necessarie nell'orizzonte di una comune ricerca di senso che restituisca verità e dignità al vivere di ogni persona in una dimensione d'amore che spalanca le porte dell'Oltre.
Il libro prende in considerazione il decimo comandamento – «Non desiderare la roba d’altri» –, al centro del quale c’è il rapporto tra l’uomo e la proprietà. Ciò che si condanna non è la proprietà in sé, ma piuttosto la brama di avere sempre di più, che induce chi ha maggiori disponibilità economiche a soddisfare senza troppi scrupoli le proprie ambizioni a danno di chi non ha strumenti per tutelarsi. In positivo, il comandamento può essere inteso come un invito a uscire dalla schiavitù consumista e a non misurare il proprio valore e la propria felicità in base a ciò che si possiede. Peculiarità di questo volume (come degli altri della collana) è la pluralità delle prospettive: la norma divina è considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, filosofico, etico e sociologico. Un punto di vista inedito è poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies'lowski (1941-1996). Il testo è scritto a più mani da autori competenti nelle singole discipline.
L'autore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari)
per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Tra gli autori
Marco Vannini, studioso di mistica speculativa, ha curato l’edizione italiana delle opere, tedesche e latine, di Meister Eckhart e di altri autori della mistica speculativa germanica: Taulero, Anonimo Francofortese, Sebastian Franck, Valentin Weigel, Daniel von Czepko, Angelus Silesius, nonché di altri grandi esponenti della mistica come: Margherita Porete, Jean Gerson, Fénelon, Madame Guyon, ai quali ha dedicato numerosi studi. Per Paoline ha curato il volume Meister Eckhart. I Sermoni (20052).
Chiude la collana «Il Decalogo oggi» questo volume dall’impostazione molto particolare. La prima parte (di M. Signoretto) riguarda i due comandamenti dell’amore che Gesù cita quale sintesi di tutta
la legge e prende in esame l’episodio del giovane ricco, considerato immagine di chi non si accontenta dei comandamenti, ma desidera qualcosa in più dalla propria vita.
Nella seconda parte (di C. Militello) si affronta una rilettura dei comandamenti per valutare se le donne siano incluse tra i loro destinatari, dal momento che per lunghissimo tempo la presenza delle donne nella storia è stata considerata irrilevante.
Nella terza parte (di E. Pasquini) si prende in considerazione la Divina Commedia di Dante, alla ricerca dei riflessi dei dieci comandamenti in essa contenuti.
Curatore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari)
per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Autori
Cettina Militello, teologa, è docente di ecclesiologia, mariologia ed ecumenismo al Marianum, al Teresianum, al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e al Claretianum di Roma.
Emilio Pasquini, professore emerito di letteratura italiana all’Università di Bologna, è fra i maggiori studiosi italiani di Dante, della cui Commedia ha curato, insieme ad Antonio Enzo Quaglio, un notissimo commento.
Martino Signoretto, sacerdote e docente di Antico Testamento presso lo Studio Teologico San Zeno e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Verona, ha conseguito il dottorato in teologia biblica presso la Pontifica Università Gregoriana di Roma. Con Paoline ha pubblicato Tra Dio e l’umanità. Intercessione e missione nella Bibbia (2011).
La misericordia divina è il nucleo e la sintesi della rivelazione biblica su Dio. Il presente libro unisce alla riflessione teologica profonde considerazioni spirituali, pastorali e sociali, sollevando svariate questioni che toccano la prassi cristiana, ecclesiale e sociale. Il card. Kasper invita così ad approfondire le conseguenze pratiche che derivano dalla “misericordia”, al fine di conferire dei chiari lineamenti alla svolta teocentrica nella teologia e nella vita della chiesa.
Descrizione
Riflettere teologicamente sulla misericordia induce a porsi le questioni fondamentali della dottrina su Dio: la misericordia divina costituisce il nucleo e la somma della rivelazione biblica su Dio.
Alla riflessione teologica il presente libro unisce considerazioni spirituali, pastorali e sociali, perché il tema della misericordia solleva molte questioni riguardanti la prassi cristiana, ecclesiale e sociale. Invita così ad approfondire sempre di nuovo la dottrina cristiana su Dio e le conseguenze pratiche che ne derivano, al fine di conferire dei chiari lineamenti alla svolta teocentrica nella teologia e nella vita della chiesa, oggi considerata come necessaria e urgente.
«Il messaggio della misericordia di Dio – tutt’altro che una teoria lontana dal mondo e dalla prassi – non si limita a evocare sentimenti di compassione. Comporta delle conseguenze per la vita di ogni cristiano, per la prassi pastorale della chiesa e per il contributo che i cristiani devono dare a una strutturazione umanamente degna, giusta e misericordiosa dell’ordine sociale» (cardinal Walter Kasper).
Contenuto
Quattro figure di spicco nel panorama teologico e culturale italiano dialogano sulla fede: sono un biblista, due teologi e un filosofo non credente. Ne esce una profonda riflessione su cosa voglia dire oggi credere o non credere, avere o non avere quella fondamentale fiducia nella bontà della realtà che è necessaria per vivere.
Destinatari
Tutti coloro che desiderano riflettre senza pregiudizi o preconcetti sul tema della fede.
Autore
LUCIANO MANICARDI, monaco della Comunità monastica di Bose (BI) dove attualmente è maestro dei novizi e vice priore, è membro della redazione della rivista «Parola, Spirito e Vita». Per l’EMP ha pubblicato «Raccontami una storia» (2012). ARMANDO MATTEO è docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma e l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» di Catanzaro. Per l’EMP ha pubblicato «Nel nome del Dio sconosciuto» (2011). SALVATORE NATOLI è docente di filosofia teoretica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Per Mondadori ha pubblicato «Il buon uso del mondo» (2010). UGO SARTORIO è direttore del «Messaggero di sant’Antonio» e di «Credere Oggi». Per l’EMP ha pubblicato «Scenari della fede» (2012).
Il libro si sviluppa durante il percorso verso Santiago, nasce dal desiderio di conoscere e dalla voglia di interrogare e interrogarsi. Le domande e le risposte nate dalla fatica di un cammino, vogliono essere un informarsi prima che certi eventi ti accadano. Un informarsi per affrontare il non prevedibile cammino della fede.
Il libro affronta gli interrogativi fondamentali che la secolarizzazione pone alla fede cristiana e propone alcuni concreti esempi di "traduzione" della fede nel mondo secolare: quanto all'idea di Dio, da purificare dall'ombra del "sacro"; all'Eucaristia, da riscoprire nella sua struttura simbolica; alla Sacra Scrittura, da liberare da ogni residuo di fondamentalismo.
Uno studio di Teologia fondamentale sui temi della rivelazione e fede esaminati a partire dal linguaggio, passando alla Sacra Scrittura e considerando attentamente il Magistero, per volgere infine l'attenzione alla problematica attuale.
Spesso frettolosamente percepita come sinonimo di relativismo e quindi abbandonata all’euforia dei buontemponi o all’acido corrosivo degli scettici, l’ironia parrebbe un inquilino scarsamente compatibile e perfino imbarazzante per rapporto al pensiero della fede. Questo saggio, ideale prosecuzione della riflessione dell’autore sul tema della “voce della rivelazione”, scommette sulla fecondità del singolare accostamento fra teologia e ironia: il soffio ironico emerge come una finzione salutare e onesta, una maschera che smaschera la differenza tra il punto di vista degli uomini e quello di Dio. Ospite dell’evento della rivelazione, l’ironia sprigiona una «voce di sottile silenzio» e restituisce alla teologia quel “pudore della verità” di cui dovrebbe essere sempre mendicante. Ne è cifra sintetica il Cristo crocifisso e sorridente di Chagall: l’ossimoro scomodo che affascina e interpella.
Un sussidio e un incentivo a cogliere e approfondire il valore umano e umanizzante della fede, lungo le tre direttrici del pensare, professare, vivere". "
Torna in libreria, dopo l'edizione Mondadori del 1979, un classico della teologia e della filosofia contemporanee. Nella nuova prefazione Hans Küng afferma che oggi "sia i rappresentanti di Dio in terra sia i loro oppositori hanno perso credibilità". La crisi della Chiesa e delle ideologie però non ha fatto cadere l'attenzione per la domanda sull'assoluto, semmai l'ha resa più intensa: Dio esiste? E se sì, chi è? Dov'è? Come lo possiamo conoscere? Küng ha la sua risposta ovviamente, ma questo saggio si sviluppa soprattutto attorno all'inquietudine, alla curiosità, al dubbio, come appare già dall'impressionante abbondanza di punti interrogativi, così insolita per un libro di teologia. In queste pagine si snoda un lungo viaggio alla ricerca del fondamento della fede. Si impara a conoscere che cosa pensavano di Dio i protagonisti del pensiero moderno, Descartes e Pascal, Spinoza e Kant, Hegel e Schopenhauer, Feuerbach e Marx, Nietzsche e Heidegger e molti altri. Il confronto si allarga agli esploratori della psiche come Freud, Jung, Adler, e a uomini di scienza come Darwin, Einstein, Heisenberg. L'obiettivo di Küng però non è riducibile a una disputa tra dotti: con stile fresco e coinvolgente, egli scandaglia nel passato per illuminare il presente e far emergere tutta l'urgenza delle eterne domande dell'uomo.
Siamo soli nell’universo? La questione è affascinante. Ma soprattutto: come si collega questo interrogativo alla domanda fondamentale sul senso della vita e su Dio? «Chi sostiene che l’esistenza di extraterrestri non metterebbe minimamente in difficoltà la tradizione cristiana dovrebbe innanzitutto spiegare perché» (A. Kreiner).
Descrizione
La probabilità che gli extraterrestri esistano può essere controversa, ma questo non depone affatto contro la possibilità della loro esistenza. Anche solo questo offre un valido argomento per riflettere teologicamente sulle conseguenze e le implicazioni di una tale ipotesi. Anche perché su ogni tradizione religiosa che non sia in grado di rapportarsi all’esistenza di extraterrestri cade inevitabilmente il sospetto che sia in qualche modo superata. Tanto più grandi sono le sue difficoltà a questo proposito, tanto più rischia di soffrirne la sua credibilità.
Oltre che molto affascinante dal punto di vista intellettuale, il problema cui si dedica Kreiner «possiede una sua oggettiva rilevanza teologica che dipende, se non altro, dal fatto di essere potenzialmente esplosivo per la teologia cristiana» (dall’Editoriale di Andrea Aguti).