Ha ancora senso oggi parlare di castità? Non è forse una parola da museo, associata a una sessualità frustrata, a codici di comportamento del passato? Perché, allora, ascoltare un vescovo della Chiesa cattolica, messa alla prova dagli scandali degli abusi sessuali ad opera del clero, quando parla di questo argomento? Perché sul tema mons. Erik Varden ci offre un contributo sincero e mai moralistico. Secondo la visione cristiana, infatti, la castità abbraccia l'essere umano nella sua interezza e risponde alla sensazione che il nostro corpo punti verso qualcosa che lo trascende. Corpo e spirito, maschio e femmina, ordine e disordine, passione e morte attraverso la castità possono passare dalla tensione creativa a un nuovo tipo di completezza. Non siamo più dilaniati dalle nostre passioni e dai nostri desideri, anzi essi possono realizzare il desiderio di pienezza, di libertà e di fecondità che abita dentro di noi. Ecco allora questo libro che, attraverso riferimenti alla Scrittura, alla letteratura, alla musica, alla pittura e alla scultura, propone indizi inaspettati per guardare con occhi nuovi alla castità, rivelandola come qualità attraente per fare bella la nostra umanità.
«La vita morale è un viaggio spesso gioioso, a volte doloroso, sempre più o meno tumultuoso, durante il quale l'uomo è condotto a prendere atto della sua irriducibile solitudine. Una solitudine che non è isolamento, ma un'esperienza spesso sconvolgente dell'umile compagnia di un Salvatore che cammina con il suo popolo». Il volume raccoglie una serie di articoli scritti tra il 1983 e il 1991 e pubblicati per la prima volta in francese nel 1992, riguardanti questioni di morale fondamentale, riflessioni sull'etica della pratica educativa e, infine, orientamenti etici in alcuni campi della vita spirituale. «L'esistenza morale è, di fatto, un combattimento spesso aspro con l'assurdo e il peccato. Tanto che l'uomo peccatore a volte ha il sentimento che Dio si batta con lui, cioè contro di lui. Se invece accetta di lasciarsi condurre a poco a poco dallo Spirito, cioè di combattere la buona battaglia, scoprirà velocemente che in realtà Dio è dalla sua parte, che lotta con lui nella e con la fede, la speranza e l'amore, contro tutte le potenze che lo opprimono».
La morale sessuale e la dottrina matrimoniale della Chiesa cattolica sono realtà in costante evoluzione. Per affrontare il compito del loro rinnovamento, è necessario rivolgere uno sguardo accurato alla storia, che mostri come la Chiesa abbia sempre reagito in modo creativo alle sfide del proprio tempo. Riguardo, poi, a ogni sviluppo, la domanda decisiva rimane questa: esso aiuta a comprendere in modo più profondo l'evento attestato dalla sacra Scrittura (e specialmente dai vangeli) e a rispondervi in modo più efficace? Ecco allora che il presente manuale fornisce, in secondo luogo, una dettagliata rassegna dei fondamenti biblici, in cui vengono analizzate in particolare le intuizioni dell'esegesi femminista. In terzo luogo, tenendo conto delle sfide attuali - gli sviluppi sociologici, le scoperte delle scienze naturali e delle scienze umane, l'esame critico degli studi di genere, ma anche lo scandalo degli abusi sessuali -, vengono elaborati aspetti e criteri di una rinnovata etica della sessualità, delle relazioni e del matrimonio, che prosegue coerentemente il cambio di paradigma del Vaticano II e del pontificato di papa Francesco. Un monumento a quel chiarimento che oggi è possibile, anzi necessario e doveroso. Sviluppi storici, fondamenti biblici, prospettive attuali: un manuale autenticamente postconciliare, per rispondere alle sfide dell'oggi.
Il matrimonio, la vita familiare e la sessualità hanno subìto profondi cambiamenti a partire dal XIX secolo, causati da diversi fattori sociali e culturali. Ampie fasce della popolazione del mondo occidentale hanno opinioni sulla moralità coniugale e sull'etica sessuale ormai assai diverse rispetto ai valori e alle norme prescritti dalla Chiesa. Molte persone si chiedono, ad esempio, perché la morale cattolica insiste sulla necessità di considerare il matrimonio come vincolo solo tra un uomo e una donna. L'autore espone e spiega in queste pagine l'insegnamento della Chiesa sulla morale matrimoniale e sull'etica sessuale. Contrariamente a quanto si crede, l'insegnamento della Chiesa sull'azione morale degli esseri umani non si basa su "regole" o "comandamenti", bensì sulla sua visione dell'uomo, che si fonda, in ultima analisi, sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione.
Sembra antiquato parlare di senso di colpa oggi, in un contesto culturale come quello occidentale sempre più centrato sull'individualismo, che ha relegato l'esperienza della colpevolezza a una dimensione soggettiva, considerandola, non poche volte, un nocivo fardello emotivo di cui sbarazzarsi. Da qui la necessità di ritornare su questo delicato tema proponendo una riflessione cristiana che, partendo dall’esperienza antropologica e psicologica della colpa, approdi a quella teologico-morale, in cui sentimento di colpevolezza, coscienza di peccato e perdono risanante di Dio Padre buono risultano momenti inscindibili nel cammino di conversione.
Il libro affronta tre temi "classici" in profonda trasformazione nell'attuale società: amore, sesso, libertà. L'autore, con la competenza e la chiarezza che gli derivano dai suoi studi e dalla docenza universitaria, approfondisce il tema del cambiamento delle relazioni di intimità e le esperienze dell'amore favorite dall'attuale "società aperta". Coglie, inoltre, il disagio della modernità (Charles Taylor) che si traduce nella distinzione tra "società dell'onore", di tipo "ottocentesco" (in cui la libertà era "controllata" dalle autorità e l'amore era condizionato dal controllo sociale) e a "società della dignità" (che si fonda sulla eguaglianza).
Il card. Carlo Caffarra (1938-2017) è stato uno dei teologi moralisti italiani più importanti dopo il concilio Vaticano II. In questo volume l'autore approfondisce le tesi di Caffarra sui temi del matrimonio, della famiglia e della procreazione responsabile individuandone i fondamenti teologici, antropologici ed etici. Analizzando in modo critico i temi centrali del pensiero di Caffarra, li mette a confronto con le posizioni di alcuni autori autorevoli nel dibattito teologico-morale degli ultimi sessant'anni come B. Häring, J. Fuchs, K. Demmer e B. Petrà e con quelle di papa Francesco nell'Amoris laetitia, per arrivare alle conclusioni prospettiche per una morale sessuale cattolica nell'inscindibilità della dottrina dalla pastorale. L'autore cerca di compiere un itinerario della coscienza per una nuova evangelizzazione nella riscoperta della verità e della fecondità della metafisica del dono inscritte nella persona.
Il libro nasce dall'ultimo lavoro dell'autore legato al dottorato in teologia morale, che purtroppo non è riuscito a terminare. Il tema affrontato è quello dell'omosessualità da un punto di vista psicologico, antropologico e teologico. Il testo è arricchito dal contributo di altri significativi autori, come il moralista Giuseppe Trentin e lo psicologo Stefano Guarinelli che scrivono altrettante Postfazioni, e con la ricca Introduzione dell'attuale vescovo di Chioggia, Mons. Giampaolo Dianin, allora relatore della tesi. Il libro vuole essere un contributo alla riflessione sull'omosessualità, ma anche uno stimolo per la Chiesa per affrontare tale tematica.
«Il libro apre prospettive per un'azione pastorale proficua a favore delle coppie di sposi, che possono (e devono) essere stimolate e accompagnate nell'intraprendere un percorso di purificazione e di illuminazione, che le conduca ad assumere in modo sempre più profondo la propria identità sessuata, per vivere con sempre maggiore gioia l'unità tra di loro e con Dio, che l'atto sessuale simboleggia e realizza». Prefazione di José Granados. Postfazione di Renzo Bonetti.
Le neuroscienze stanno rivoluzionando il nostro modo di guardare al mistero dell’uomo, presentandolo come nient’altro che un groviglio inestricabile di impulsi e sensazioni, mosso per lo più inconsciamente da una serie di processi a livello cellulare e molecolare. Cos’ha da dire la teologia a riguardo? Il libro di Andrea Pizzichini tenta di rispondere a questa domanda attraverso un percorso di indagine che rilegge l’oggettività scientifica dalle sue basi e la integra nella riflessione teologica, andando oltre il semplice dialogo tra “metodo empirico” e “metodo ermeneutico”. In questo modo, anche le neuroscienze possono essere collocate «entro lo spazio di Luce e di Vita offerto dalla Sapienza che promana dalla Rivelazione di Dio» (Francesco, Veritatis gaudium).
Informazioni sull'autore
Andrea Pizzichini (1984), presbitero dal 2017, dopo gli studi universitari in Ingegneria ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Teologia morale all’Accademia Alfonsiana, dove è attualmente docente, occupandosi principalmente del rapporto tra antropologia teologica e visione scientifica del mondo.
Che cosa sia morale è evidente, si dice. Se è così, ogni parola in proposito è di troppo. Se ciò nonostante si deve continuamente tornare a parlare di ciò che è evidente, è soltanto perché esso viene continuamente rimesso in discussione. Nel 1981, in una serie di conversazioni alla Radio Bavarese, il filosofo Robert Spaemann (1927-2018) intrattiene gli ascoltatori su alcune delle nozioni più rilevanti per il dibattito etico, da quella di bene e di felicità a quella di destino passando da quelle di valore, giustizia, responsabilità, coscienza e azione buona. Ne risulta un percorso originale e coinvolgente di introduzione alla filosofia morale. L'efficacia del volume nato da quelle conversazioni non dipende soltanto dallo stile informale e diretto, ma, più profondamente, dalla convinzione che l'autore riesce a comunicare dell'importanza decisiva delle questioni etiche per la vita della persona. Il volume, pubblicato in Italia nel 1993 con il titolo Concetti morali fondamentali, ritorna adesso in una traduzione rivista e con una nuova prefazione. Ormai un classico della riflessione morale contemporanea, un aiuto prezioso per chi si avvicina alle questioni fondamentali del dibattito etico.
La teologia morale cattolica si è basata, per tradizione, su un approccio che ha accentuato di molto il ruolo dell'etica normativa e ha poi associato la responsabilità morale all'osservanza oppure alla disubbidienza alle norme morali. Joseph A. Selling si propone di ampliare le basi e di espandere gli orizzonti della teologia morale, senza tuttavia rigettarne o rimpiazzarne quei tratti che per noi sono abituali. Ridefinire l'etica teologica offre allora un metodo alternativo a quello tradizionale: senza disprezzare nessuna delle valide intuizioni dell'etica normativa, ricontestualizza e riorienta la disciplina. La aiuta a considerare la motivazione e l'intenzione umana prima di indagare le opzioni comportamentali mirate alla realizzazione del fine. L'analisi di Selling trova una solida base nell'insegnamento del Vaticano II, per cui la «persona umana considerata integralmente e adeguatamente» fornisce il criterio fondamentale per affrontare i temi etici nel mondo contemporaneo. La sua prospettiva si rivolge alla questione cruciale della descrizione dei fini o degli obiettivi della vita etica, fornendo un approccio nuovo al concetto di virtù. Selling conclude con suggerimenti su come combinare l'etica normativa con questo metodo alternativo in teologia morale, che prende avvio con l'effettivo orientamento etico della persona umana verso una vita virtuosa. Esegeti esperti, studenti di teologia e persone colte - dunque anche non solo specialisti di morale - trarranno grande frutto dalla lettura di questa lucida opera di Selling. Una combinazione insolita di argomentazioni bibliche, storiche e sistematiche rende questo libro indispensabile.