Fino a che punto siamo capaci di resistere alla diversità? Quanti stranieri può sopportare una società, senza perdere la propria identità?
Una società che ha perduto la propria identità non è capace di accogliere stranieri e integrarli nel proprio tessuto vitale. Nel passato vi sono state integrazioni tra popoli ben riuscite e altre estremamente bellicose.
L’autore esamina il tema dell’essere straniero dapprima partendo dalla storia, e poi studiandolo dal punto di vista della psicologia e della fede.
L’Esortazione post-sinodale di papa Francesco, Amoris laetitia, ci fornisce la chiave di lettura per comprendere l’uso del concetto di “integrazione”: la misericordia. Il cuore dell’intero documento si connota fondamentalmente per due elementi: il primo è l’accento posto sulla persona
e sulla misericordia, piuttosto che sulla difesa dottrinale
di principi astratti. Il secondo è la ricerca di soluzioni a partire dai diversi contesti culturali e antropologici: «in ogni paese o regione, possono essere cercate soluzioni più inculturate, attente alle tradizioni e alle s de locali». In questa prospettiva si deve comprendere lo scopo di superare il rigorismo dottrinale in ambito morale secondo la “logica della misericordia pastorale”.
Alla vita teologale di fede, speranza e amore – considerata anche in rapporto alla sfida educativa a essa connessa – sono consacrati i testi raccolti in questo volume: si tratta di sette lettere pastorali scritte da Bruno Forte ai fedeli della diocesi di cui è pastore, e ora messe a disposizione «di chiunque voglia meditare sullo specifico dell’esistenza resa partecipe della comunione trinitaria nella Chiesa voluta dal Signore».
Il legame tra doni divini e accoglienza umana esprime perfettamente il raccordo evangelico con la vita concreta, quotidiana e redenta. E, come dice l’autore, «l’impegno che continuamente va vissuto nel proporre e accogliere questo dono può ben a ragione essere indicato come “sfida educativa”, su cui si gioca la vita tutta della Chiesa e la missione dei discepoli, chiamata a portare con la parola e con le opere l’annuncio della buona novella fino alla fine del tempo e agli estremi confini della terra».
In questi giorni in cui la riscoperta del valore educativo è al centro del dibattito non solo ecclesiale, queste pagine si offrono come una riflessione originale e feconda.
Il diaconato permanente: una risorsa per la Chiesa di oggi. La Chiesa è costitutivamente relazione di comunione, in cui ogni cristiano è chiamato a occupare il posto a lui riservato. Occorre, per questo, essere aperti alla chiamata di Dio, qualunque essa sia, e rispondere a Lui con responsabilità. In particolar modo, nel libro viene preso in considerazione il diaconato permanente, in quanto terzo grado dell'Ordine sacro. Uno degli obiettivi di questo studio è la comprensione e la riflessione critica sullo sviluppo e l'identità del diaconato permanente nella realtà pastorale italiana, cercando di superare un approccio ontologico e funzionale attraverso la prospettiva simbolica all'interno del discorso di un'ecclesiologia di comunione. Il diaconato permanente è infatti una risorsa per la Chiesa e non puramente un rimedio alla scarsità di vocazioni al sacerdozio ordinato; la dimensione teologico-pastorale qui evidenziata offre delle risposte alle esigenze della Chiesa di ogni tempo e in particolare a quella di oggi.
Chi sono i giovani? Quali desideri coltivano? La fede religiosa e la Chiesa hanno ancora un ruolo nella loro vita? La tesi che va per la maggiore disegna scenari apocalittici. I giovani di oggi sono nichilisti, sprecati e sdraiati. Disillusi su tutto, non credono più a nulla, assuefatti a un presente rattrappito, accartocciato su se stesso. Preludio di un futuro opaco, poco promettente. Ma è davvero così? Questo libro è un viaggio scandito dall'incontro di giovani impegnati, tra mille peripezie, a scovare il senso della propria esistenza, a non disertare il destino cui sono chiamati, coscienti che a volte le paure sono solo speranze in controluce. Armato di penna e taccuino, un loro coetaneo è andato a stanarli, in Italia e all'estero. Credenti e atei, studenti e lavoratori, sposati e conviventi. I giovani e il lavoro. I giovani e l'amore. I giovani e la morte. I giovani e la vocazione. I giovani e la Chiesa. Le sfaccettature di un poliedro, la cui immagine rifranta l'autore prova a restituire, fornendo una chiave di lettura aperta alla speranza. Con interviste a Alessandro D'Avenia, Franco Garelli, Chiara Giaccardi, Alessandro Rosina.
Una riflessione teologico-pastorale sui temi del ministero ordinato, della diaconia comune e della corresponsabilità ecclesiale, ma anche un'occasione per cogliere il sentire attuale della Chiesa. Sono i temi affrontati in questo volume, che raccoglie gli atti delle giornate di studio su "Diaconato e diaconia. Per essere corresponsabili nella Chiesa", organizzate a Vicenza il 27 e il 28 ottobre 2017, dalla Pia Società San Gaetano, dalle teologhe italiane, dalle suore Orsoline di Breganze, dalla Comunità del diaconato in Italia e dalla Diocesi di Vicenza. Contributi di: Alphonse Borras, Erio Castellucci, Matteo Cavani, Luca Garbinetto, Andrea Grillo, Federico Manicardi, Cettina Militello, Serena Noceti, Enzo Petrolino.
Rivista per la formazione liturgica permanente di ministri ordinati, persone consacrate e animatori laici della liturgia.
Il sinodo è una grande occasione per l’integrazione dei giovani nella vita ecclesiale. Perché si realizzi bisogna avvicinare e incontrare i giovani nelle loro attuali situazioni esistenziali. La grande opportunità che non si deve sprecare è quella di sintonizzarsi sui bisogni nuovi che stanno emergendo e che evidenziano una crescente necessità di interiorizzazione e di ricerca di valori umani spirituali contro l’asfissiante prevalenza di valori materiali. Bisogna riuscire a intercettare queste esigenze e aiutarli a fare scelte significative che possano facilitare l’esperienza di Dio nella vita quotidiana.
Solo intercettando la ricerca di Dio “nascosta nelle domande di senso, di pienezza, di intensa umanità” si potrà cogliere la sensibilità umana aperta alla trascendenza. Se con i giovani si riuscirà ad avere fiducia, attenzione, ascolto e “uno sguardo profondo per scrutare l’animo giovanile dietro un’apparenza che nasconde tesori di interiorità e un’inedita attesa di Dio”, si potrà educare alla fede.
“Chiesa in uscita”, chiamata a vivere la conversione missionaria per annunciare il Vangelo oggi. Il Vaticano II ha rilanciato la centralità dell’evangelizzazione e dell’accompagnamento degli adulti nella fede. L’incontro tra la realtà socio-culturale ed ecclesiale italiana con un teologo del Concilio, M.-D. Chenu, invita a riscoprire l’identità teologale della catechesi e a rivisitare il rapporto tra dottrina e pastorale, tra teoria e prassi, tra teologia e agire pastorale. Padre Chenu offre anche al nostro tempo la freschezza del Vaticano II con espressioni quali: discernere i “segni dei tempi”, la “Chiesa in stato di missione”, ritornare all’essenziale della Parola, l’ascolto dei poveri, una teologia induttiva, il principio dell’incarnazione... L’approfondimento si colloca nell’ambito della teologia pratica.
Il libro racconta la storia di un frate cappuccino, Gianfranco Priori, che già in tenera età scopre una dimestichezza con le carte. Diventato predicatore, le giornate conclusive delle Missioni Popolari sono un trionfo, sia pastorale sia artistico. Frate Mago arriva in televisione, è chiamato per spettacoli in tutt’Italia e all’estero. Diventato responsabile delle missioni estere cappuccine, alimenta molti progetti in Africa. Dalla sua attività nascono le maggiori realizzazioni caritative in quel continente, dai pozzi alle chiese, dalle scuole alle adozioni internazionali. Il 7 aprile 2014 incontra in Santa Marta papa Francesco che, vedendo le carte, le cordicelle colorate e il fazzolettone, spalanca gli occhi, sorride, lo benedice e gli dice: “Ma tu sei un mago… Va’!”. Poi, il terremoto è la nuova missione: ricostruire il Santuario della Madonna dell’Ambro, dove si trova dal 2010. E la sua storia continua…