L'apparizione delle prime serie iconografiche dei Sette Sacramenti nell'arte monumentale italiana del Trecento rappresenta un episodio significativo, ma finora poco indagato, della grande vitalità artistica dei secoli del Basso Medioevo. In diversi contesti e con diverse finalità, i committenti dei cicli di Firenze, Napoli, Galatina (Lecce) e Priverno (Latina) si appropriarono del tema - ampiamente discusso dalla trattatistica filosofica e dottrinaria del XII e del XIII secolo, ma non ancora oggetto di sistematico insegnamento da parte della Chiesa - per farne uno strumento di autorappresentazione di alto valore simbolico. Il volume ricostruisce le occasioni e le circostanze in cui i quattro cicli furono ideati, le loro finalità e i rispettivi contesti, in relazione alla progressiva affermazione del tema sacramentario nella comune coscienza religiosa medievale.
Il matrimonio, a partire dal linguaggio del corpo che esso contiene, costituisce la base creaturale per avvicinarsi a tutti i sacramenti. La sacramentalità del matrimonio, infatti, è la chiara testimonianza che i sacramenti cristiani toccano la carne concreta delle persone, accompagnano il loro percorso vitale e si mettono al servizio del bene comune, dando forma alla vita in società. Partendo da questa feconda intuizione, il presente volume intende illuminare l'insieme dell'economia sacramentaria.
Carlo Maria Martini ci offre un'intensa catechesi sui sacramenti per cogliere la relazione tra i diversi modi con cui Dio si comunica all'uomo. Attingendo sempre alla ricchezza della Parola di Dio, il Cardinale spiega il significato e il valore di questi gesti che la Chiesa compie e che rendono presente e operante la grazia di Dio nei passaggi fondamentali della vita. Con un linguaggio molto semplice le sue parole arrivano dritte al cuore e possono rappresentare uno spunto utile per una catechesi parrocchiale, per la meditazione personale o anche per un primo approccio alla religione cristiana e ai suoi riti. Segue poi una bellissima meditazione sulla preghiera: «Ciascuno di noi - dice Martini - ha una propria, irripetibile situazione di preghiera; irripetibile non soltanto perché è "mia", di me come persona diversa da un'altra, ma anche perché è mia in questo momento e quindi è anche irripetibile nel tempo».
La famiglia come vocazione e via privilegiata per la santità: questo libro contiene quattro incontri per fidanzati e per quanti desiderano approfondire la realtà del matrimonio alla luce del messaggio cristiano, in un periodo come il nostro in cui simili cose vengono osteggiate e svilite nel loro significato più profondo. La famiglia infatti è una realtà unica e insostituibile che è stata voluta non dall'uomo, dalla società o dalla Chiesa, ma da Dio: in essa si ritrova il progetto divino per il bene dell'uomo, così come è stato rivelato e realizzato in Cristo, unico redentore e salvatore del mondo.
Il volume raccoglie gli atti del VI seminario specialistico di teologia sacramentaria promosso dall'Istituto Teologico Marchigiano e svoltosi a Fabriano dal 31 agosto al 2 settembre 2016. L'idea di fondo era quella di riflettere sulla concezione della vocazione nella storia della Chiesa e nel tempo attuale, da cui il sintomatico e in parte provocatorio titolo: «Chiamati da chi? Chiamati a che cosa? Teologia della vocazione al ministero ordinato». Il tema della vocazione è stato negli ultimi decenni al centro dell'attenzione ecclesiale, quasi sempre però a causa della "crisi" del numero di ministri. La risposta che la comunità cristiana ha dato a questo fenomeno è duplice: quella dell'invito alla generosità, rivolto ai giovani, e quello della preghiera, rivolta a Dio, perché «mandi operai nella sua messe», secondo il dettato evangelico. La domanda da cui parte il seminario specialistico è questa: come accade di essere chiamati all'episcopato, presbiterato o diaconato? E ancora: come la Chiesa,,nei secoli, ha affrontato il tema della vocazione all'ordine sacro? E adeguato ridurre il problema semplicemente alla generosità e alla preghiera?
Il commento biblico-spirituale di uno dei maggiori biblisti, il Cardinale Gianfranco Ravasi, a tutte le letture che il Lezionario del Matrimonio presenta per la celebrazione delle nozze, Salmi responsoriali inclusi. Come afferma l'Autore, il suo intento è quello di offrire «un percorso teologico, morale, esistenziale per vivere da credenti non soltanto l'incontro d'amore tra due persone, ma anche il Sacramento che consacra quell'amore». Un libro-regalo destinato non solo alla coppia che si sta preparando alle nozze cristiane per scegliere quali testi biblici offrire a se stessa, ai parenti e agli amici come augurio e modello di vita matrimoniale, ma a tutti gli sposi che da anni vivono insieme per ravvivare la fiamma dell'amore, che il Cantico dei Cantici definisce divina, quando è ridotta a brace coperta dal velo di cenere dell'abitudine. Riascoltare le parole che Dio ha rivolto a loro in quei momenti in cui le loro mani e le loro vite erano intrecciate davanti all'altare potrà di nuovo far fremere l'anima e il cuore, come era accaduto nella promessa e nel bacio scambiato in quella liturgia.
Il volume - frutto del IV corso intensivo sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede organizzato dalla Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana - approfondisce, sotto il profilo storico, teologico e canonistico il tema dei delitti contro il sacramento dell'Eucaristia. I contributi, affidati a studiosi di riconosciuta competenza nel tema, ricostruiscono il background storico-teologico dell'attuale disciplina ed approfondiscono singole fattispecie delittuose disciplinate nell'art. 3 del m.p. Sacramentorum sanctitatis tutela.
La santità dell’Eucarestia e la grandezza del mistero per il quale Dio ne affida la celebrazione ad uomini che, benché per grazia sacerdoti, rimangono pur sempre segnati dal limite, rende urgente proporre qualche riflessione ed un richiamo sulla necessità per ogni fedele – compresi quindi i sacerdoti – di esaminarsi per vedere se, accostandosi all’altare, siano “rite dispositus”, secondo quanto insegna e richiede la Chiesa. Inoltre, l’identità sacerdotale fa del ministro ordinato un intercessore privilegiato ed un uomo atto ad offrire il culto liturgico pubblico gradito a Dio.
L’intento di questo lavoro è quello di mostrare come la disciplina derivi dalla dottrina della Chiesa, ed il suo rispetto, con adesione cordiale di vita, altro non sia finalizzata che ad una vita, ad un ministero santo e, quindi, fruttuoso e santificante non solo per il sacerdote, ma anche per l’intero popolo di Dio.
«L’opera Sacerdos alter Christus affronta due questioni che potrebbero apparire molto diverse ma che, tuttavia, hanno un punto in comune. Si tratta infatti di due obblighi che definirei “vitali” nella vita e nel ministero sacerdotale: da una parte, la celebrazione frequente della S. Messa e, dall’altra, la preghiera quotidiana e integrale della Liturgia delle Ore. Si tratta di uno studio canonico ben documentato, dalla grande profondità spirituale, accompagnato da una bibliografia esaustiva che sottolinea un aspetto essenziale del sacerdozio: la preghiera deve irrigare, nutrire e fecondare la vita e il ministero sacerdotale nel suo insieme; la vita interiore del sacerdote è pertanto l’alfa e l’omega dell’esistenza spirituale di colui che è alter Christus, riprendendo il titolo dell’opera.»
(Dalla Presentazione di S. Em.za il Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti)
L'Unzione degli infermi è il sacramento meno conosciuto e compreso, perché lo si associa ancora alla vecchia terminologia dell'"Estrema unzione" da amministrare ai moribondi. Invece, deve essere amministrata a persone coscienti e pienamente consapevoli di ricevere un sacramento che le aiuterà a convivere con la malattia. Questo libretto aiuta a capire e a far capire il signi?cato di un "Segno" che trae origine dalle Scritture e contiene il "Rito ordinario" dell'Unzione degli infermi.
Il presente studio di carattere ecclesiologico-sistematico vuole elaborare linee che, partendo dall’idea dell’Eucaristia come «cuore» della realtà ecclesiale, conducano e approdino, grazie all’approfondimento e all’ermeneutica dei dati conciliari, a un possibile modello “eucaristico” di Chiesa. Si inquadra l’ecclesiologia eucaristica, che rappresenta uno dei possibili approcci allo studio della realtà ecclesiale – approccio non esclusivo né escludente – all’interno dell’ecclesiologia di comunione così come è andata a delinearsi a partire dal Sinodo dei Vescovi del 1985, perché è il modello spesso indicato come proprio del Vaticano II. Punto di partenza è lo studio di quel legame indissolubile ed osmotico che intercorre tra Eucaristia e Chiesa e che trova espressione nel noto adagio: «la Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa». L’Autore guarda alla liturgia nel suo tratto costitutivamente ecclesiogenetico e, dopo aver osservato la “natura” eucaristica della Chiesa, nell’orizzonte della sacramentalità, inizia a pensare “eucaristicamente” anche le sue strutture. Il modello eucaristico di Chiesa riconosce la centralità e l’importanza del sinodo nel suo legame interiore con la sinassi eucaristica. L’Eucaristia, evento sinodale per eccellenza, si rivela essere il modello più adeguato della figura sinodale di Chiesa.
L'autore vuole recuperare, nel contesto del materialismo e relativismo della cultura della postmoderni, il vero significato dei sacramenti come incontri e relazioni personali con Dio Amore, in forma visibile. Tutto questo in sintonia con quanto afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica (1116) che li definisce "capolavori di Dio" e papa Francesco che li vede come 'abbracci di Dio all'uomo di oggi' (twitter 5.9.2013). L'approccio interdisciplinare, inoltre, rende più accessibile il contenuto: "Ciò che qualifica il volume, nella sua indubbia originalità [...] deriva dalla cornice fenomenologica, prima, e antropologica, poi, in cui l'Autore ha innestato l'ermeneutica attuale con la quale meglio si può comprendere il "modo" sacramentale con il quale Dio, in Gesù Cristo e per opera dello Spirito Santo, opera la salvezza nell'oggi ecclesiale.
Frutto dell'esperienza di insegnamento e del contatto diretto con i problemi quotidiani della gente, lo studio esamina in modo sintetico, ma organico, le questioni più importanti emergenti in ambito teologico morale sulla sessualità umana, il matrimonio e la famiglia. Sotto la spinta delle prospettive aperte dalle scienze umane e biomediche, in campo laico, e dalle scienze bibliche, patristiche, dogmatiche e pastorali, in campo teologico, questo ambito della morale ha infatti subito negli ultimi cinquant'anni una grande metamorfosi. «Ai nostri giorni stiamo assistendo alla transizione da una visione della sessualità in cui avevano rilievo prevalente la natura, gli atti della procreazione, i ruoli sessuali funzionali alla stabilità sociale, a una visione centrata sulla persona, sulla pervasività della dimensione sessuale, sui vissuti e i significati, sui valori relazionali intersoggettivi della sessualità e, in ultima analisi, sul rapporto fra amore e sessualità. La nostra idea è che il nuovo modello personalista si collochi lungo una linea di continuità ideale con il modello tradizionale, anche se il rinnovato contesto antropologico non potrà restare, alla lunga senza effetti, sulla elaborazione normativa» (dalla Conclusione). Il percorso si articola in due sezioni. La prima affronta le questioni storico-fondative nell'Antico e nel Nuovo Testamento e nella Tradizione, fino ai giorni nostri. La seconda si concentra su alcune questioni etico-pastorali fra le più scottanti e urgenti, offrendo una trattazione volutamente approfondita e distesa.