Il presente volume raccoglie una serie di studi sulla filosofia della scienza e della natura, seguendo un percorso di dialogo fra le scienze naturali, la filosofia e la teologia. Sulla scia del gesuita canadese Bernard Lonergan, viene presentato un percorso d'integrazione "sapienziale", rispettoso dell'autonomia metodologica di ogni sapere, ma capace anche di offrire alla teologia cristiana, con la mediazione della filosofia, uno strumento di dialogo con le visioni attuali dell'universo, della vita e dell'uomo. Il libro è suddiviso in quattro sezioni distinte: nella prima si presentano, in prospettiva storica e metodologica, le varie scienze della natura. La seconda affronta le questioni più squisitamente epistemologiche e ontologiche delle scienze naturali. La terza sezione è dedicata al mondo fisico. La quarta parte, infine, si occupa di alcuni problemi etici che riguardano le scienze e gli scienziati del mondo d'oggi, con particolare riguardo agli enormi sviluppi della bioetica e alla ricerca di una nuova visione sapienziale delle cose attraverso il contributo della teologia.
Creazione ed evoluzione: due parole che destano immagini scientifiche e dibattiti ad ogni livello. C'è accordo o disaccordo, tra questi due concetti? Compatibilità o incompatibilità? Si può conciliare la fede in un Dio Creatore fuori del tempo e dello spazio e le nostre conoscenze attuali sul divenire cosmico? Si tratta di una questione che appassiona scienziati, filosofi e teologi, e che difficilmente troverà una soluzione condivisa e indiscutibile, ma che viene qui indagata a partire dalla vita e dal pensiero di tre personaggi che lo hanno affrontato da molto vicino: il padre della geologia, e cioè dello studio dell'evoluzione della Terra, Niccolò Stenone; il co-scopritore della selezione naturale in biologia, Sir Alfred Wallace; il padre della teoria del Big Bang, Georges Edouard Lemaître.
Nel racconto di chi ha avuto in sorte di viverle, le esperienze di pre-morte hanno molto in comune con l'immaginario associato alla visione cristiana del Paradiso e del destino dell'anima. Esse infatti presentano una serie di caratteristiche ricorrenti: una sensazione di pace, rilassamento e calma; la fuoriuscita dal corpo; l'impressione di muoversi in un tunnel buio; la visione di una luce brillante alla fine del tunnel; l'immersione nella luce. I processi cognitivi si svolgono in modo lucido, le percezioni sensoriali come il gusto o l'olfatto sono abolite, il tempo sembra dilatato o addirittura assente, mentre lo spazio appare infinito. Nella pre-morte sembra insomma verificarsi quella che la teologia cattolica chiama "visione beatifica": un bagno di luce, pace e amore, rievocato dai sopravvissuti in modo così verosimile da far dubitare gli scettici. Sulla scorta di un ricco repertorio di testimonianze e opinioni, Agnoli offre una panoramica sui principali argomenti a favore e contro le diverse tesi, chiamando in causa scienziati e religiosi sul passaggio più misterioso della nostra esistenza.
Cosa accade al nostro cervello durante la preghiera e la meditazione? Quale rapporto tra il cervello e la spiritualità? Le basi neuronali della spiritualità pongono una serie di domande che vanno oltre il dato biologico, le domande s'impongono non solo alla spiritualità ma anche alla scienza. Questa ricerca sui circuiti neuronali della spiritualità, si propone non soltanto di rispondere a questi primi e provocanti quesiti, ma offre al lettore l'opportunità di osservare il nascere e lo svilupparsi della neurospiritualità. La scienza si interroga sul come" dei fenomeni, ma la spiritualità è chiamata a rispondere al "perché". Oltre i confini del nostro cervello. "
La possibilità di conciliare armoniosamente una vita professionale e scientifica con una vita di fede è provata da numerosi testimoni, come Copernico, Mendel ad altri. Tuttavia, nella vita ordinaria non è sempre facile mantenere stretto il legame tra scienza e fede. Esiste una maniera specifica di vivere concretamente la fede nei laboratori, nei centri di ricerca o nell'insegnamento? Quali difficoltà sorgono nel caso di un coinvolgimento vivo e profondo nella dimensione della fede? Come conciliare scienza e fede senza cadere nel "concordismo" o nel "discordismo"? Domande di questo tipo e molte altre di difficile risposta non si fermano alla discussione di come far dialogare scienza e fede, ma interrogano personalmente i credenti impegnati in ambito scientifico. La traduzione di questo libro offre al lettore italiano un ausilio per affrontare e discutere di quelle difficoltà che gli autori stessi hanno incontrato nell'esperienza sul campo; da questa deriva il rigore delle risposte che propongono con altrettanta modestia, per aiutare i credenti immersi nella ricerca o nell'insegnamento delle scienze, sempre nel rispetto di coloro che condividono la loro gioia di credere.
Qual è il senso dell’evoluzione dal punto di vista dell’uomo? Quale significato riveste la sua apparizione nella storia del mondo, a un certo punto del cammino evolutivo degli esseri viventi? Quale significato egli continua ad avere in vista del futuro del mondo? Queste le domande a cui il libro cerca di dare risposta.
Il volume ospita l’amichevole discussione tra un teologo e un biologo evoluzionista o – se vogliamo – tra la teologia della creazione nella prospettiva cristiana e la concezione evolutiva della vita e degli organismi biologici.
L'autore
Francesco brancato è docente di Teologia Dogmatica presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania (Facoltà Teologica di Sicilia). È autore di diverse pubblicazioni, tra cui vanno ricordate: Il De novissimis dei laici. Le “realtà ultime” e i filosofi italiani contemporanei, Firenze 2008; La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi, Firenze 2005. Collabora inoltre con diverse riviste scientifiche e cura una rubrica sul mensile Jesus. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Contempla il cielo e osserva. Un confronto tra teologia e scienza (2013) insieme a Piero Benvenuti. ludovico Galleni insegna presso l’ISSR “N. Stenone” di Pisa. Si è occupato dei rapporti tra evoluzione cromosomica e speciazione e ha approfondito il pensiero di Teilhard de Chardin, con particolare riferimento alla sua opera scientifica. Ha fatto parte del comitato direttivo della Società Europea per lo studio di Scienza e Teologia (ESSAT) e del comitato consultivo europeo del Centro di Teologia e Scienze Naturali (CTNS) di Berkeley, in California. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Darwin, Teilhard de Chardin e gli altri, Pisa 20122; I cieli, la scienza e la fede (con M.P. Palla), Pisa 2005. Ha curato l’edizione italiana di P. Teilhard de Chardin, Le singolarità della specie umana, Milano 2013.
Harold J. Morowitz, uno fra i più importanti scienziati che si dedicano allo studio della complessità, ci guida in un affascinante tour in 28 tappe (ognuna delle quali corrisponde a un'emergenza fondamentale) della genesi dell'universo: dalla nascita delle stelle a quella degli elementi, alla formazione del sistema solare e dei pianeti, dal primo apparire della vita fino all'emergere del linguaggio, all'invenzione dell'agricoltura, alla nascita delle città. Nella storia dell'universo Morowitz ricerca però anche le tracce di Dio, di quel Dio non personale postulato da Spinoza, Giordano Bruno ed Einstein, che secondo lui è possibile riconoscere attraverso lo studio delle leggi della natura. La nascita di ogni cosa propone un punto di vista nuovo e affascinante sul nostro passato remoto e offre un contributo importante al dialogo fra scienza e religione.
Questo libro è una perfetta introduzione al tema “scienza e religione”, davvero un modello esemplare. Fornisce un pregevole resoconto su come pensatori di ieri e di oggi hanno affrontato l’argomento. Offre valutazioni filosofiche obiettive ed equilibrate sulle loro riflessioni. È istruttivo, ragionato, ben costruito, scritto con eleganza. Una sintesi essenziale e completa, un saggio autorevole e documentato. «Il libro di Sweetman aiuterà i lettori ad affrontare seriamente questioni cruciali, anche complesse» (Brian Davies, Fordham University, New York).Z
Descrizione
Edizione italiana a cura di Andrea Aguti (Università di Urbino).
Tanto la religione quanto la scienza apportano oggi un contributo decisivo in molteplici aree del nostro vivere, sovrapponendo le loro prospettive non sempre in modo pacifico e generando ampi dibattiti. Quando si parla di questioni-chiave come Big bang e “disegno intelligente”, evoluzione e vita extraterrestre, neuroscienze e rapporto mente/corpo, genoma umano e cellule staminali spesso non si è distanti da temi etici scottanti, ma anche da questioni ultime come la natura dell’universo, il senso dell’esistenza umana, la salvezza, Dio. La teoria evoluzionistica è per esempio carica di implicazioni filosofiche, religiose, morali; l’esistenza di un “progetto intelligente” sull’universo tocca il cuore della nostra comprensione della natura umana; e così via…
L’autore, che innanzitutto riassume brillantemente la storia del rapporto tra religione e scienza fino alla contemporaneità, dimostra una eccellente maestria nello spiegare le questioni che ricoprono grande interesse per noi oggi.
Le sue spiegazioni delle dottrine religiose e delle teorie scientifiche sono accurate e al tempo stesso di facile comprensione. Soprattutto, Sweetman prova che il rapporto tra scienza e religione può essere di tipo cooperativo, piuttosto che conflittuale: può e deve svilupparsi in termini di dialogo, portando quei due ambiti dell’umano a reciproco rispetto e mutua collaborazione.
Il volume indaga un tipico plesso di temi epistemologici: la teoria della conoscenza scientifica, la sua natura, le sue condizioni, i suoi metodi, nonché i rapporti tra le scienze e tra queste ultime e la fede. Tale indagine viene condotta al di fuori del genere letterario deputato all'analisi di tali temi, ossia la tradizione dell'Organon aristotelico; essa viene piuttosto rivolta verso l'ambito teologico, con l'intento di studiare la teoria della scienza. Il volume si apre con l'analisi dei fondamenti greco-arabi, prosegue prendendo in considerazione le posizioni di numerosi maestri scolastici (da Tommaso d'Aquino ed Enrico di Gand fino a Guglielmo di Ockham e Giovanni di Mirecourt), per chiudersi con un lungo capitolo che sintetizza i risultati dell'indagine mettendoli in prospettiva con la rivoluzione scientifica. Il volume getta così una luce diversa sui rapporti, nel Tardo Medioevo, tra la teologia e la riflessione epistemologica, mostrando l'interazione e la sinergia tra i due ambiti più che l'antitesi o i possibili contrasti.
Le più recenti scoperte della scienza intorno ai tre Big Bang che hanno portato il mondo a essere come è (la nascita dell'universo; la comparsa della vita sulla terra; la comparsa dell'uomo) sono, a giudizio di Straffelini, come delle luci che illuminano razionalmente la strada verso Dio. Parafrasando Bacone, si potrebbe dire che mentre "un po' di scienza porta la mente degli uomini all'ateismo" (e, oggi, in giro ce n'è veramente poca di scienza autentica), molta scienza - vale a dire un approfondimento meditato delle nostre conoscenze più affidabili - "riporta la mente degli uomini verso la fede". Per l'autore la dimensione spirituale della nostra esistenza non è infatti qualcosa di separato dalla razionalità e dai suoi dubbi intrinseci, ma anzi si nutre di essi, della loro energia vivificante e approda a una complessità e ricchezza che sono sinonimi di una comprensione superiore e più profonda. Il libro di Straffelini è una riflessione intorno al mistero che ci circonda e ambisce a essere un "manifesto" rivolto a chiunque sia in cammino verso la fede in compagnia della ragione. In poche parole, ai tanti "scettici" che non smettono di interrogarsi sul senso della vita.
Il libro sostiene la necessità di pensare il cristianesimo in termini di evoluzione. Nella visione abituale, i cristiani vivono nel sistema chiuso di una chiesa prescientifica, medievale, nel mondo di Platone, Aristotele, Dionigi e Tommaso. L'evoluzione, tuttavia, è il cristianesimo. Proprio in quanto "universale" (=cattolico), il cristianesimo è evolutivo. Il cambiamento non è contrario a Dio: come diceva Pierre Teilhard de Chardin, l'intera evoluzione è destinata a divenire pienezza di Cristo. Il libro si articola in nove capitoli: inizia dalla storia dell'evoluzione del cosmo, che passa attraverso il significato di Dio in evoluzione e dell'emersione di Cristo, e si conclude con nuovi modi di intendere il Cristo in evoluzione. Il quarto capitolo è particolarmente importante: tratta del significato del termine cattolico come movimento verso la pienezza e l'unità. In un mondo in cui il cristianesimo va spegnendosi, il nostro essere cattolici, nel senso pieno e profondo che questo libro vuole comunicare, può fare la differenza. È possibile pensare a un'evoluzione anche della e nella Chiesa?
Tempo, spazio e materia appaiono generati da un pullulare di eventi quantistici elementari. Comprendere questa tessitura profonda della realtà è l'obiettivo della ricerca in gravità quantistica, la sfida della scienza contemporanea dove tutto il nostro sapere sulla natura viene rimesso in questione. Carlo Rovelli, uno dei principali protagonisti di questa avventura, conduce il lettore al cuore dell'indagine in modo semplice e avvincente. Racconta come sia cambiata la nostra immagine del mondo dall'Antichità alle scoperte più recenti: l'evaporazione dei buchi neri, l'Universo prima del big bang, la struttura granulare dello spazio, il ruolo dell'informazione e l'assenza del tempo in fisica fondamentale. L'autore disegna un vasto affresco della visione fisica del mondo, chiarisce il contenuto di teorie come la relatività generale e la meccanica quantistica, ci porta al bordo del sapere attuale e offre una versione originale e articolata delle principali questioni oggi aperte. Soprattutto, comunica il fascino di questa ricerca, la passione che la anima e la bellezza della nuova prospettiva sul mondo che la scienza svela ai nostri occhi.