Esiste un Dio? offre una risposta di grande efficacia ai dubbi moderni sull’esistenza di Dio. Oggi può sembrare che le risposte a tutte le domande fondamentali siano di competenza della scienza, ma Richard Swinburne, uno dei più eminenti filosofi della religione del nostro tempo, sostiene che, al contrario, la scienza offre buoni argomenti per credere in Dio. Questa edizione riveduta contiene nuovi paragrafi sul modo in cui l’esistenza di Dio spiega l’universo, attingendo idee dalla fisica sugli universi multipli, e una nuova guida per un ulteriore approfondimento.
Biografia
Richard Swinburne
Si è laureato presso lo Exeter College dell’Università di Oxford, in scienze politiche, filosofia ed economia. Nella sua carriera accademica ha ricoperto varie cattedre. Oggi è professore emerito presso la stessa università. È uno dei maggiori sostenitori di tesi filosofiche sull’esistenza di Dio, ha anche scritto nei campi della filosofia della religione, filosofia della scienza, teologia e tomismo. Il grande pubblico ha avuto modo di apprezzare il suo pensiero attraverso il libro Is there a God? (1996) disponibile in 22 lingue e oggi anche in italiano nella sua nuova edizione (2010).
La Chiesa e il mondo contemporaneo: le novità teologiche del Vaticano II e l'apertura alla contemporaneità.
Ernst Benz, grazie a un'onnivora erudizione e non senza una certa spregiudicatezza intellettuale che sfocia talvolta nell'audacia, riscrive in sintesi la storia della scienza e dei suoi rapporti con Dio e il trascendente, prendendo come termine di confronto l'elettricità. Prima di Benz, i rapporti tra teologia e scienza si erano limitati per lo più alla riflessione sulla forza gravitazionale, relegando elettricità e magnetismo in un capitolo marginale del sapere e della cultura, una sorta di bizzarria, quando non proprio una ciarlataneria, che nel nome del famigerato Mesmer, l'ideatore del magnetismo animale, aveva trovato il suo campione e nel "mesmerismo" la sua pseudoscienza. Da Keplero a Newton, fino agli illuministi, l'energia elettrica è reinterpretata come forza di Dio: il creatore non è più soltanto l'animatore di un'azione a distanza; l'elettricità e il magnetismo diventano un capitolo decisivo per interpretare teologicamente il mondo naturale. Prefazione Guido Vitiello.
Una riflessione sui temi della creazione e dell’evoluzione. Un “mondo in evoluzione”, dipendente da Dio, o un “mondo autosufficiente”?
Si riscontra oggi un nuovo interesse per il dibattito tra la dottrina teologica della creazione e la teoria scientifica dell’evoluzione. In tale confronto la vera alternativa non è tra evoluzione e creazione, ma tra la visione di un mondo in evoluzione, dipendente da Dio, e la visione di un mondo autosufficiente. Si tratta di una riflessione che potrebbe rappresentare un’opportunità per una comprensione teologica più adeguata del rapporto tra Dio e il mondo, e per narrare in forme nuove e più efficaci la fede nel Dio presente in modo dinamico nella sua creazione. Nel saggio Rubini affronta la questione individuando nel cattolico Rahner e nel protestante Moltmann due tipi rappresentativi di coloro che si sono misurati con i temi della creazione e dell’evoluzione.
Cosa accade al nostro cervello durante la preghiera e la meditazione? Quale rapporto tra il cervello e spiritualità? Questa ricerca sui circuiti neuronali della spiritualità, si propone non soltanto di rispondere a questi primi e provocanti quesiti, ma offre al lettore l’opportunità di osservare il nascere e lo svilupparsi della nuerospiritualità. Le basi neuronali della spiritualità pongono una serie di domande che vanno oltre il dato biologico, le domande s’impongono non solo alla spiritualità ma anche alla scienza e mentre la scienza continua a inseguire il percorso del “come” si verificano questi fenomeni, la spiritualità è chiamata a rispondere al “perché”. Oltre i confini del nostro cervello.
Questo volume offre uno sguardo attento alla dimensione spirituale dell'uomo nel contesto ipertecnologico dei nostri giorni e del prossimo futuro. Il testo si arricchisce di tre schede didattiche per la riflessione personale e di gruppo.
Questo volume scritto a quattro mani è un confronto misurato ed efficace tra due autori, un teologo e un astrofisico, che si distinguono «per la finezza della loro ricerca e la straordinaria limpidità del loro pensiero, che pure non abbandona mai le esigenze del rigore epistemologico» (dalla prefazione del card. Gianfranco Ravasi). «Contempla il cielo e osserva» (Gb 35,5) dice Eliu a Giobbe, accusato di essersi proclamato senza colpa davanti a Dio. In questa espressione sono contenuti anche il senso e il programma di questo libro. La contemplazione e l’osservazione del cielo non sono due atteggiamenti contrapposti, ma un unico movimento della ragione e dell’anima, del cuore e della mente. Scienza e fede vi si affacciano, da prospettive diverse ma non inconciliabili.
Gli autori
Francesco brancato è docente di Teologia Dogmatica presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania (Facoltà Teologica di Sicilia). È autore di diverse pubblicazioni, tra cui vanno ricordate: Dio, uomo e mondo nel pensiero di Hans Jonas, Padova 2013; Incontrarsi alla fine. Esercizi di Dialogo sulle “realtà ultime”, Padova 2012; L’ombra delle realtà future. Escatologia e arte, Assisi 2011; Creazione ed evoluzione. La grammatica di un dialogo possibile, Troina 2009; con S. Natoli, Dialogo sui novissimi, Troina 2009; Il De novissimis dei laici. Le “realtà ultime” e i filosofi italiani contemporanei, Firenze 2008; La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi, Firenze 2005. Collabora inoltre con diverse riviste scientifiche e cura una rubrica sul mensile «Jesus».
Piero benvenuti è Ordinario di Astrofisica delle Alte Energie presso l’Università di Padova, dove tiene anche i corsi “Space Plasma Physics” e “Storia dell’Astronomia”. È Direttore del Centro Interdipartimentale di Scienze e Attività Spaziali “G. Colombo” dell’Università di Padova. Precedentemente è stato responsabile scientifico europeo del Telescopio Spaziale Hubble e Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Si interessa attivamente del dialogo tra scienza e teologia. È docente del corso “Creazione ed evoluzione” presso la Facoltà Teologica del Triveneto di Padova e partecipa al Progetto STOQ nei programmi delle Università Pontificie San Tommaso d’Aquino e Gregoriana. Dal 2011 è Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura. Collabora con i quotidiani «Corriere della Sera», «Avvenire» e «L’Osservatore Romano».
Una ricerca interdisciplinare tra scienze naturali e teologia per un confronto e un dialogo costruttivo.
In un panorama culturale sempre più sensibile alla relazione sinergica tra scienze naturali e teologia il volume raccoglie il risultato di un programma di ricerca che vuole realizzare un duplice scopo. Stimolare alcuni esponenti dell’ambito tecnologico, delle scienze naturali, del sapere filosofico e teologico ad evidenziare, secondo la propria prospettiva, questioni e temi circa l’intelligibilità del reale. Successivamente, stabilire un costruttivo dialogo fra i cultori delle varie forme di sapere coinvolte. Il volume si apre con una relazione di carattere antropologico, e affronta il tema della “sofferenza” da un punto di vista filosofico e poi teologico e si sofferma sull’intelligibilità del sapere umano con una riflessione sull’arte medica. In seguito si esamina il tema dell’intelligibilità del reale fisico, tramite la nozione fisica di “sistema complesso”, di concetto di “modello”, e sulla nozione di “macchina”.
Il curatore Sergio Rondinara insegna Epistemologia e cosmologia presso l’Istituto Universitario Sophia; Logica, e Filosofia della scienza presso la facoltà di filosofia dell’Università Pontificia Salesiana; Insegnamento della religione cattolica e scienze naturali presso l’ISSR “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense. Ricercatore in Religion&Science è autore di L’ambiente dell’uomo, Roma 1996, L’interpretazione del reale tra scienza e teologia, Roma 2007.
Il libro intende sfatare la tesi che nega alla psicologia tomista, in genere definita "psicologia razionale", qualsiasi valenza applicativa nell'ambito della psicologia clinica. L'autore presenta quindi il contributo di alcuni psicologi come Padre Duynstee, Anna Terruwe e Conrad Baars, i quali hanno invece tratto dalla psicologia tomista molti insegnamenti utili ad inquadrare, tramite la profonda e ricca visione antropologica offerta da San Tommaso D'Aquino, i principali disturbi clinici. Il libro espone quindi in modo sintetico ma esaustivo il lavoro dei tre Autori menzionati, rendendolo per la prima volta accessibile in lingua italiana.
Il libro tenta di dare una risposta a uno degli interrogativi più controversi di oggi e di sempre: è possibile arrivare a una riconciliazione tra scienza e religione? Il testo si apre con un'affermazione di Plantinga, secondo il quale Cristianesimo e teorie evoluzionistiche sarebbero conciliabili perché non è da escludere, in via ipotetica, che la creazione divina sia avvenuta tramite un processo evoluzionista. Un'ipotesi, questa, recisamente smentita da Dennett, che dà il via a un dibattito che si chiude con l'affermazione di una tesi da parte di entrambi i filosofi... scoprite quale!
Contenuto
Nel presente lavoro, prescindendo dagli aspetti tecnici del sapere neuroscientifico, l’autore - mette in evidenza il crescente primato esplicativo delle neuroscienze riguardo la conoscenza della natura umana - delinea come possibile alternativa a tale primato: la concezione del cervello come sistema plastico condizionato dall’ambiente esterno - avanza la tesi di un ripensamento dell’identità umana, superando gli antichi steccati tra il sé e l’altro da sé (l’altro biologico, ma anche l’altro tecnologico), senza con ciò giungere a negare qualsiasi presupposto identitario.
Destinatari
Studiosi di vario ordine e grado: neuroscienziati, sociologi, filosofi, bioeticisti, antropologi.
Autore
MICHELE FARISCO, dottore di ricerca in etica e antropologia, storia e fondazione, docente di bioetica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sezione S. Tommaso d'Aquino di Napoli, impegnato in diversi progetti di ricerca in materie bioetiche e biogiuridiche, collaboratore presso il centro di ricerche genetiche Biogem di Ariano Irpino, autore di due monografie e di diversi articoli su riviste nazionali e internazionali.
Giambattista Vico si mise alla ricerca dell’Antiquissima Italorum sapientia. Ma non andò oltre le voci e i costumi dei primi bestioni. Anche Luisa Piccarreta si è messa alla ricerca della sapienza, ma è risalita fino alla voce di Dio e al dolore di Dio. Si è commossa – come si sono commossi i bestioni di Vico – fino a partecipare del tutto alle sofferenze di Cristo. Ma, invece di istituire tribunali e nozze e are, ha celebrato dal suo letticciolo di dolore le nozze con Cristo, presentandosi rivestita di abiti regali davanti al Trono o al Tribunale di Dio.
Da questa Sapienza trasfusa da Dio nell’anima di Luisa, Caleo ha estratto una lezione di alta e pura filosofia.