Don Anas, così veniva chiamato don Antonio Anastasio da tutti coloro che lo conoscevano, è scomparso poco più di un anno fa a causa del Covid. Il suo ricordo è però ancora vivido nella memoria di molti perché in molti gli sono riconoscenti per la sua capacità di toccare il loro cuore e cambiare le loro vite. In questo volume sono raccolte 20 delle sue più belle omelie di matrimonio, durante le quali commentava i passi evangelici più significativi per le coppie riflettendo insieme agli sposi sui valori della loro scelta. Le omelie sono seguite dai commenti di Marina Corradi, giornalista e amica di don Anas, che firma anche l'introduzione.
Questo libro raccoglie sette omelie tenute nel 1975 da Carlo Maria Martini, allora Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma. Si tratta di commenti esposti durante le celebrazioni liturgiche all'interno di un corso di esercizi spirituali e fino a oggi mai pubblicati. Martini aveva, all'epoca, 48 anni e non era ancora noto al grande pubblico. La sua frequentazione con la parola di Dio, però, lo rendeva già uno dei predicatori più ricercati, per la sua capacità di coniugare le domande interiori della spiritualità, personale e comunitaria, con le pretese del testo biblico. Il lettore scoprirà, in queste pagine, la voce di un Martini a tratti sorprendente, forse anche inusuale, certamente acerbo in qualche spunto, dove però si intravede già la struttura solida di chi non teme di farsi provocare dalla Bibbia e dalle sue pagine anche difficili, come nel caso del commento alla storia di Iefte o alle invettive di Gesù nei confronti dei farisei, che l'autore riconduce all'oggi di un clero e di una Chiesa che non possono "fingere di essere ciò che non sono". Sette omelie inedite, dunque, che aprono uno scorcio originale per meditare e conoscere meglio l'amato gesuita e indimenticato pastore della Chiesa milanese.
Tra le visioni raccolte nei quaderni della grande mistica Maria Valtorta si trova anche la profezia sulla fine del mondo, che coincide con la crisi spirituale della Chiesa e fornisce spunti di riflessioni sui tempi presenti e quello che stiamo vivendo. Questo libro conduce un'analisi escatologica dei testi valtortiani alla luce della scienza, del Magistero, dell'esegesi biblica e dei messaggi di Fatima. L'autore ci conduce quindi attraverso le varie tappe che ci avvicinano al compimento dell'Apocalisse: la venuta dell'Anticristo, l'era di pace che seguirà la sua caduta e la contemporanea apostasia globale, la persecuzione satanica, la seconda venuta di Cristo, la resurrezione dei morti e il giudizio finale.
Di storie e vite di Gesù Cristo ne sono state scritte tante, ognuna con la propria impostazione: il vescovo Fulton Sheen propone qui un'opera che non ha nulla a che vedere con la critica biblica ma che appare invece come una biografia "interiore" di Cristo, il racconto di una vita vissuta nella contraddizione il cui simbolo è la Croce, allo stesso tempo mortale (conclusione nel tempo) e immortale (origine e scopo della sua venuta). La Croce è dunque il perno, la prospettiva e il messaggio che si presenta anche alla nostra epoca, la quale ha invece snaturato il fine della venuta di Cristo e ne ha cancellato il Sacrificio: in questo modo l'uomo moderno ha trasformato Gesù in un semplice filantropo e ha smarrito l'intero senso dell'esistenza.
Che cos'è l'uomo? Come parlargli? Confusi dal mondo delle apparenze, abbiamo smarrito il senso dell'esistenza e la scintilla divina che vive nel nostro corpo mortale. Lontani dall'amore di Dio, incapaci di concepire la gratuità, diventiamo spietati calcolatori. L'uomo moderno, che vuole sfuggire alla morte e superare i propri limiti, vive nell'illusione e nell'idolatria: al posto di Dio ha messo miti vuoti come la rivolta, il progresso e l'abolizione delle differenze. Il sociale si è sostituito alla carità, l'istruzione alla saggezza, l'ideologia al pensiero, la moda ai costumi, la propaganda all'informazione.
Può sembrare strano che una filosofia possa dirsi atea: la filosofia appartiene al mondo della ragione mentre l'ateismo all'ambito della fede. Eppure, in ambito cattolico, la fede necessita della filosofia in quanto disciplina capace di conferire un senso unitario all'intero sapere e all'esistenza. A volte però la fede si avvale di strumenti inadeguati o addirittura fuorvianti, come il razionalismo e l'idealismo, filosofie esplicitamente atee perché negatrici della metafisica e della teologia. Ecco che appare allora un paradossale "ateismo cattolico", che deforma la comprensione delle verità di fede dall'interno (fino ai vertici della Chiesa) in nome dello spirito del tempo e dell'aggiornamento.
All'inizio dell'Avvento la Chiesa celebra la solennità di Colei che ha preceduto l'incarnazione del Figlio di Dio come l'aurora che annuncia il sole. Questo libretto propone due schemi di preghiera che possono aiutare i singoli e le comunità a vivere con gusto e rinnovata fiducia la novena dell'Immacolata.
L'Autrice
Missionaria dell'Immacolata Padre Kolbe, mariologa, collabora con la Cattedre Kolbiana della Pontificia Facoltà Teologica san Bonaventura di Roma e con la rivista di studi kolbiani Miles Immaculatae.
Don Luigi Giussani, per chi lo ha conosciuto da vicino o ne ha seguito l'itinerario umano e religioso, è stata una figura fondamentale: l'acume e la delicatezza, il temperamento che lo contraddistingueva, ma anche l'ironia e la giocosità, la capacità di leggere a fondo l'anima di chi gli stava davanti e di dare sempre il consiglio giusto sono solo alcune delle qualità che vengono riconosciute al punto sorgivo di Comunione e Liberazione. Se molto è stato detto e scritto riguardo alle sue opere e al suo pensiero, questo libro mira a colmare un vuoto, dal momento che del Gius restituisce non tanto l'immagine pubblica quanto la sua dimensione più intima, popolare, quotidiana. Il risultato è un ritratto vivido, persino sorprendente, di una delle personalità più importanti del Cattolicesimo contemporaneo: attraverso aneddoti di episodi apparentemente minimi e marginali, ma anche attraverso il ricordo di incontri in occasioni ufficiali, di conversazioni, di scambi, di piccoli gesti di cura e carità, emerge in queste pagine tutta l'umanità di don Giussani, la sua statura religiosa e morale, la sua carica prorompente e gioiosa. Curato da Carmen Giussani, giornalista vicina per tutta la vita al Gius, del quale porta lo stesso cognome, nonché sua traduttrice in lingua spagnola, e corredato dalla bella prefazione di Davide Rondoni, questo libro raccoglie le testimonianze di quanti, dalla metà degli anni Cinquanta sino all'inizio del Duemila, hanno frequentato don Giussani, condividendo con lui parte del cammino.
È tempo di rispolverare la statua esposta nelle nostre chiese. È tempo di darle un volto umano, perché la santità non è ciò che ci allontana dall'umanità, ma ciò che ci impegna infinitamente in essa. Così, Giuseppe di Nazareth non è un padre ideale, ma un padre concreto, travolto, come tutti i padri qui sulla terra, dalla vita che si dona attraverso di lui. E poiché suo figlio è il Figlio di Dio, la Vita in persona, è ancor più sopraffatto di noi, cercando di fare bene, senza dubbio, ma mai all'altezza del suo compito - come si può essere all'altezza dell'Altissimo? - e quindi dovendo sempre affidarsi al Padre eterno. Tra esegesi biblica ed esperienza familiare, Fabrice Hadjadj ci offre in dodici lezioni una piccola guida pratica, intelligente e leggera, per questi nostri tempi così incerti e precari, cercando delle risposte agli interrogativi più profondi ma anche pratici della vita quotidiana. Mostrandoci, così, che oggi come ieri, forse ancora più di ieri, la paternità è la prima e più forte delle avventure.
In questo volume p. Umile Giletti ha raccolto le sue omelie e riflessioni sulla Santissima Trinità, da sempre al centro del suo ministero sacerdotale, come testimonianza di fede e annuncio per quanti lo leggeranno. Pur nella consapevolezza che il mistero della Santissima Trinità è inesauribile ed eccede di gran lunga l’umana possibilità di comprensione, questa raccolta vuole dare un contributo a diffondere la conoscenza e l’amore di Dio.s
Il terzo volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria (DDOT - 3) è dedicato alla parola Unità che dischiude e indirizza la vocazione di un pensare plasmato nel dialogo tra metafisica, teologia e cosmologia. Alla luce del Manifesto, il percorso disegnato si propone di rileggere, dopo un'ampia introduzione contestuale e grazie alle vie aperte dai tre saggi che lo compongono, il classico e quanto mai dibattuto plesso pratico e teorico dell'unità in vista di una sua feconda risignificazione nello sfidante nostro oggi. Si tratta d'inaugurare una riflessione ontologica da e nell'orizzonte di quell'unità che è tale in quanto si dice e si dà nella molteplicità, nelle differenze, nella reciprocità aperta delle libertà e così si fa spazio di un rinnovato incontro con se stessi, con gli altri, col mondo, con Dio. Il volume - come di consueto - è arricchito da un'articolata rassegna bibliografica.
L'analisi antropologica espressa in questo denso saggio affronta un tema complesso e delicatissimo: una "teologia del corpo" che considera l'essere umano nella sua integralità, ontologicamente teso a una divinizzazione della quale la Risurrezione di Cristo costituisce la chiave. L'unicità del singolo attraversa il paradosso della universale mortalità della carne, che solleva interrogativi estremamente intricati riguardo all'individualità di fronte all'eternità. L'interpretazione del tema si dipana attraverso una visuale antropologico-teologica calata nella storia del pensiero cristiano: abbondano i riferimenti ai grandi ermeneuti della civiltà occidentale e non solo, ma il valore di questo scritto risiede soprattutto nel lavoro interpretativo indipendente condotto sull'idea della perfettibilità dell'umano nel divino: un percorso che è di purificazione ma anche di conservazione del Sé. L'autrice si propone quindi di sviscerare la multipla tensione, la "incessante conversione" e ricerca dell'uomo, nella sua direzione di un'ascesi che passa dall'accettazione dell'offerta divina attraverso la natura terrena di ciascun soggetto. Prefazione di Jean Paul Lieggi.