Dall'esperienza pluridecennale di guida della Terra Santa dell'autrice, questa guida nasce con un intento pastorale ben preciso: vivere il pellegrinaggio in Terra Santa (sia portando la guida con se in pellegrinaggio e sia leggendola sulla poltrona di casa) con un afflato pastorale e spirituale. Vi sono infatti molti spunti di preghiera, riflessione e meditazione. La presenza dei Vangeli e della Via Crucis. L'apparato fotografico inedito completa la guida che si presenta davvero ben fatta in ogni suo aspetto.
«Beati i puri di cuore perché essi vedranno dio» (Mt 5,8), dice Gesù. Ma che significa? Evagrio, un cristiano originario del Ponto (ora Turchia settentrionale) che vive nella seconda metà del IV secolo della nostra era, è fra coloro che prendono sul serio questo monito. Perché possa realizzarsi servono due azioni, coordinate l'una all'altra: allontanarsi dal consorzio umano e raggiungere l'impassibilità (apatheia), ossia l'interruzione delle affezioni. Questo è possibile solo affrancando l'essere umano dal vortice dei pensieri, delle parole e delle opere proprie del mondo. Il raggiungimento di questa condizione, con la descrizione di tutte le difficoltà da superare e i passaggi da seguire, è l'oggetto degli scritti di Evagrio, volti a mostrare in modo patente all'"uomo di mondo" (kosmikos) la necessità di lasciarsi alle spalle la consueta forma di vita. Solo affidandosi a un nuovo protocollo esistenziale è possibile giungere alla comprensione antropologica dell'animale umano e alla purità di cuore. Questo è il compito del monachos, ossia del cristiano capace di servirsi della therapeia che permette all'essere umano di vedere con occhi nuovi (ossia conoscere) se stesso, l'ambiente nel quale è posizionato e, alla fine, dio.
"Piuttosto che chiederci se siamo capaci o se sia possibile il dialogo, dobbiamo dire che forse non abbiamo scelta. Se non siamo capaci, lo dobbiamo diventare, perché è urgente in quanto l'alternativa è la guerra. Dobbiamo trovare il modo di farlo, non solo per rimanere nella pace, ma anche per la fede cristiana. Se vogliamo essere fedeli alla fede cristiana, dobbiamo accettare che questo dialogo è cominciato prima di noi: è il dialogo di Dio col mondo. Nostro compito è partecipare a questo dialogo". (Fr. Adrien Candiard OP)
Questo libro nasce da una domanda cui né la religione né la filosofia hanno mai saputo trovare una risposta convincente: se la vita viene da Dio, a chi o a che cosa si può ricondurre la malattia che si manifesta in un bambino mentre ancora si trova nel grembo materno? In altre parole: se l'esistenza è un dono di Dio, perché alcuni bambini nascono così - così gravati da un handicap, così fragili, così inermi di fronte a un destino già segnato dalla sofferenza? «Negli occhi dei teologi e degli uomini di Chiesa ai quali rivolgevo questa domanda», scrive l'autore, «scorgevo imbarazzo e paura, la medesima inquietante miscela che sentivo muoversi dentro di me.» Avvertendo il peso insostenibile di questo silenzio, Vito Mancuso decide di guardare dritto in faccia il bene e il male della vita e, con la ferma speranza in una giustizia più alta che dia ragione del meraviglioso e drammatico processo che ci mette al mondo, traccia un cammino spirituale inedito, riformulando in modo inatteso e rivoluzionario la ragione e il senso del nostro essere umani.
Restare fedeli all'idea originaria senza inutili rigidità e logoranti nostalgie. Il libro affronta il tema della sfida alla quale è sottoposta la fedeltà allo spirito fondativo di enti e associazioni. Tale fedeltà non può che essere creativa e dinamica se vuole affrontare l'inevitabile crisi che sempre segue il periodo della fondazione. Il discorso si articola seguendo tre nodi tematici: la creatività fedele, l'autocoscienza lucida dei propri limiti, il discernimento comunitario.
"Ascolto della Parola di Dio mediante attento studio della sua attestazione biblica e intelligente osservazione dei fenomeni culturali e religiosi creano capacità di aprire nuove strade per l'azione missionaria della Chiesa. In questa notazione si può riassumere l'itinerario teologico-spirituale di Pietro Rossano (1923-1991). Aperto al confronto con il pensiero contemporaneo fin dagli anni di preparazione al ministero ordinato, ha conservato sempre curiosità intellettuale per le esperienze delle persone e dei popoli. Da qui è nata la sua passione per il dialogo con i rappresentanti delle religioni e delle culture a cui ha offerto un contributo determinante sia nel suo lavoro presso il Segretariato per i non cristiani (istituito da papa Paolo VI, ora Dicastero per il dialogo interreligioso) sia nella sua missione come vescovo ausiliare di Roma, incaricato della pastorale della cultura, e come Rettore della Pontificia Università Lateranense. In coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarlo ha lasciato l'impressione di uomo mite perché cercatore di verità." (Giacomo Canobbio)
È un trattato completo e originale di Storia della Teologia. L'Autore tenta di offrire un'esposizione ampia, documentata, relativamente critica, ma generalmente simpatetica, del grandioso cammino che ha compiuto il pensiero cristiano nella sua bimillenaria storia. L'Opera completa si compone di quattro volumi. Il volume 1, di cui proponiamo la seconda edizione, presenta il pensiero teologico dall'epoca apostolica fino a tutta l'epoca patristica, cioè dal I al VII secolo.
Sono qui pubblicati due inediti di Gustavo Bontadini. Il primo è costituito da uno stralcio delle dispense del corso di filosofia teoretica, tenuto dall'autore nell'anno accademico 1963-1964 presso l'Università Cattolica di Milano. L'inedito documenta lo stile di insegnamento di Bontadini, quale maestro in dialogo con i suoi allievi, e prefigura con nitidezza i suoi successivi interventi pubblici in materia di protologia creazionistica. Il secondo è rappresentato dalle "Istituzioni di filosofia", recanti in forma ragionata il programma dell'omonimo insegnamento tenuto nell'anno accademico 1977-1978 sempre presso l'Università Cattolica. Fu questo l'ultimo corso da lui svolto in università. Le "Istituzioni di filosofia" illustrano sinteticamente le principali tesi speculative e storiografiche sostenute dall'Autore. I testi sono preceduti da un'ampia introduzione e seguiti da un'analisi degli inediti e da un'impegnata postfazione teoretica di Giuseppe Barzaghi. Nel 2023 ricorrono 120 anni dalla nascita di Gustavo Bontadini (Milano, 1903-1990) e 50 anni dalla pubblicazione del suo scritto teoretico principale, Per una teoria del fondamento (1973). Introduzione di Marco Berlanda. Commento di Marco Meneghin. Postfazione di Giuseppe Barzaghi.
Grazia Ruotolo, nipote di don Dolindo (1882-1970), consegna a tutti una raccolta dei pensieri e delle preghiere più significative dello zio. Lei è l'ultima e più intima testimone vivente di don Dolindo e ha selezionato, con tenerissima devozione, i pensieri e le meditazioni più belle del Sacerdote napoletano, condividendo l'immenso lascito esistenziale e spirituale dello zio. La sua dimora napoletana, dove il sacerdote ha benedetto ogni singola pietra è un luogo simbolo della memoria storica che Grazia custodisce con amore. Le parole di don Dolindo possano risuonare nel cuore di ognuno per imparare a dire, come lui: «Gesù, pensaci tu!».
Bruno Forte, in poche pagine, traccia le line fondamentali dell'eredità spirituale di Benedetto XVI, condividendo anche una lettera, intima e personale, che il Papa teologo gli aveva scritto per spiegargli le motivazioni che lo avevano portato a lasciare il ministero petrino e a ritirarsi nella meditazione e nella preghiera.
L'Autore consegna ai lettori un intenso profilo di Benedetto XVI che riprende il suo percorso teologico e il messaggio delle encicliche. Propone, poi, gli elementi fondamentali che lo caratterizzavano, lo stile, la fede e l'umanità, come le chiavi per coglierne il pensiero nel grande valore che conserva come eredità preziosa per la Chiesa e per la famiglia umana. Il testo si chiude con la bellissima preghiera che il Papa scrisse a un anno dalla Sua visita al Santuario del Volto Santo di Manoppello.
Chi fu davvero Gesù di Nazareth, il giovane predicatore della Galilea che con la sua prima venuta ha cambiato per sempre la storia del mondo? Quale significato può assumere, per l'umanità del terzo millennio, il Regno di Dio che Egli ha annunciato? Ed è possibile che fenomeni della nostra epoca, unici e diversi, come gli sconvolgimenti climatici, l'accelerazione esponenziale della tecnoscienza, l'esplosione demografica, l'apostasia dell'Occidente, gli scandali nella Chiesa e gli avvistamenti di Ufo nei cieli, abbiano qualcosa a che fare con il messaggio profetico di Gesù? E inoltre: è plausibile che riusciremo a potenziare le nostre capacità fisiche e cognitive fino a raggiungere da soli, con i prodigi della scienza, una felice immortalità, come promettono i moderni profeti del transumanesimo, o accadrà prima, secondo quanto affermano le Sacre Scritture, un evento cosmico trascendente che trasformerà radicalmente le nostre esistenze? Questo libro vuole offrire delle risposte a queste domande, indagando il più grande dei misteri, quello che illumina tutti gli altri: l'Èschaton, il futuro ultimo, decisivo, che si manifesterà, come un nuovo inizio, alla fine della storia universale. Gesù di Nazareth duemila anni fa lo ha rivelato ai suoi discepoli. Oggi, in un mondo stregato dalla tecnica e inondato da tragedie e ansie "apocalittiche", questo futuro è l'unica speranza che ci invita a vivere il presente con audacia e fantasia.
"Il centro vitale della fede cristiana è il Verbo incarnato (cf. Gv 1,1-18), la sua relazione con il Padre e lo Spirito Santo, il vincolo di amore consolidato con l'umanità e l'intero creato. La passione che caratterizza lo studio teologico relativamente alla dimensione storico-culturale nei confronti del Galileo non vuole suscitare maggiore adesione al messaggio da lui proposto, quanto comprendere sempre meglio la portata delle sue parole e della sua opera. Esse rappresentano un'unità inscindibile con la persona divina-umana di Gesù di Nazaret, riconosciuto e confessato Cristo dalla comunità dei discepoli». dalla Prefazione di Mons. Domenico Battaglia. «L'essenza di questo libro è contenuta nella citazione in capite, tratta dal Vangelo secondo Giovanni: "Se tu conoscessi il dono di Dio". Un'espressione presente nel dialogo tra Gesù e la Samaritana al pozzo (cf. Gv 4,1-42). In questo invito c'è l'indirizzo, la bussola, la strada del percorso cristologico offerto dall'autore che ricorda a tutti la vera dinamica di ogni processo conoscitivo proposto dalla teologia. Chi più si avvicina a Dio, anche grazie all'approfondimento speculativo del dato rivelato, sente maggiormente la responsabilità e la cura per ogni dimensione umana, per ogni persona». dalla Postfazione di Carmine Matarazzo.