
Un gruppo di benedettine, dalla meta del secolo XVII in Francia, vive una forma particolare di vita di cui l'elemento appariscente è il culto eucaristico. Ma non è questo il segreto della loro forma di vita: si tratta del legame al Cristo vivente che si dona all'uomo attirandolo sullo stesso percorso di svuotamento di sé per far posto all'altro e compiere se stessi. Il presente volume traduce in tal senso, annotandola, Le Véritable Esprit des religieuses adoratrices perpétuelles du très-saint Sacrement de l'autel, Parigi, 1684-1689, III edizione, che di quella esperienza eucaristica è espressione mirabile. Un libretto non di preghiere davanti al santissimo Sacramento, ma per vivere nella logica dell'Incarnazione amando e pregando, e nella fede del Sabato santo, se non è concesso di gustare anticipazioni radiose della Pasqua di risurrezione. La categorie vittimali del secolo XVII in Francia, sotto la penna di una benedettina mistica e fondatrice, parlano di amore vigoroso, come di un fuoco vivo, o di un germe di grano che nel suo marcimento sprigiona la vita, che tutti poi sazierà.
'Adesso' è il giornale fondato da don Primo Mazzolari (1890-1959) per stimolare l'impegno dei cristiani nella vita politica, sociale, economica, con una rinnovata responsabilità. Dalle varie annate del giornale (1948-1962) vengono estratti gli articoli sul prete firmati da don Mazzolari. Pagine che conservano una fresca attualità e che, ancora oggi, possono contribuire a risvegliare nei sacerdoti la piena consapevolezza della loro dignità, e nei laici una maggiore comprensione della vocazione sacerdotale.
I rapporti tra psicologia e religione non sono mai stati dei più armonici e pacifici. Un approccio per lo più negativo nei confronti del discorso religioso continua a essere assunto in maniera acritica da parte di molti psicologi e psichiatri. Questo ampio studio cerca di dimostrare la necessità di un dialogo: religione e psicologia non possono non interagire tra di loro. Il volume presenta anzitutto l'analisi di Freud della problematica religiosa, ripercorrendo la sua vicenda personale. Quindi pone l'attenzione sulla possibile relazione tra fede religiosa e sviluppo morale, per poi affrontare due questioni centrali della vita di fede: la conversione e la mistica. Un capitolo finale rivisita alcuni "luoghi privilegiati" in cui il discorso di Dio può trovare espressione: i luoghi del pensiero umano più legati alla creatività e genialità.
Parlare di autorità e di obbedienza risulta «difficile, impopolare e rischioso» (Paolo VI). In senso cristiano, non si tratta di due realtà distinte e separate, ma di due dimensioni di uno stesso mistero: «due modi complementari di partecipare all'offerta di Cristo» (Evangelica Testificatio). «L'autorità è sempre, evangelicamente, un servizio» (Vita fraterna in comunità). Non è un potere che domina, ma un amore che serve, una diakonia. Perciò, l'esercizio evangelico dell'autorità è la forma più radicale di obbedienza cristiana.
L'autore, partendo dalla propria esperienza, dalla riflessione teologica e dal magistero ecclesiale, mette in evidenza la dimensione essenzialmente cristologica che deve sempre avere l'autorità-obbedienza nella vita consacrata per essere verità evangelica.
Sommario
Introduzione. Ragione teologica della propria speranza. 1. Fede e obbedienza, «ossequio ragionevole». 2. Gesù Cristo, personificazione dell'autorità e dell'obbedienza. 3. Autorità-obbedienza nella vita consacrata. 4. La priorità della persona. 5. L'impresa di essere persona: diritti e doveri fondamentali. 6. Diritti e doveri del religioso. 7. Missione fondamentale dell'autorità religiosa. 8. Dottrina ecclesiale sull'autorità nella vita consacrata. Antologia di testi. 9. Alcuni «testi» complementari. Epilogo. L'autorità cristiana è sempre cristiana? Documenti e riferimenti dottrinali sull'esercizio dell'autorità nella vita consacrata. Bibliografia complementare.
Note sull'autore
Severino-María Alonso Rodríguez è missionario claretiano. Dottore in teologia, diplomato in spiritualità e mariologia, è docente di teologia della vita consacrata all'Istituto teologico di vita religiosa a Madrid (Università Pontificia di Salamanca), ove è stato anche direttore, e docente alla scuola Regina Apostolorum. Accanto alla docenza universitaria, ha ricoperto incarichi di governo e di formazione. È stato direttore della rivista Vida Religiosa.
Ed. Spagnola del testo che raccoglie orientamenti nel campo della cooperazione allo sviluppo.
Il libro riporta la relazione che l’autore ha presentato nel gennaio del 2009 al Convegno vocazionale annuale organizzato dal Centro Nazionale Vocazioni.La spiccata allergia dei giovani di oggi a prendere una decisione sta influenzando, tra l’altro,anche la «scelta vocazionale»,come capacità di risposta alla chiamata che viene da Dio. La crisi vocazionale è anche crisi di scelta. Da qui l’urgente necessità di educare al senso della scelta,alla libertà di scelta ma anche all’accoglienza del mistero che accompagna ogni decisione,perché essa implica sempre una rischiosa consegna di sé,un affidamento a qualcosa o a qualcuno.Tanto più la scelta vocazionale in cui ci si affida a Dio,il radicalmente Altro.L’autore,con una riflessione integrata che continuamente coniuga ambito umano e spirituale,analizza il rapporto tra fiducia e scelta vocazionale,tra vocazione e apertura al mistero,tra decisione umana e decisione cristiana.Ne deriva un cammino non facile ma affascinante ed essenziale che,prima di tutto,interroga la qualità di vita dell’animatore vocazionale, chiamato ad essere testimone della «tenerezza forte» di Dio-Mistero.E,al tempo stesso,offre chiare e precise linee pedagogiche per poter aiutare i giovani ad aprirsi alla fiducia e alla lettura del mistero, cioè del senso profondo d’ogni realtà,qualità indispensabili per compiere scelte vocazionali coraggiose. Quando l’uomo sceglie è inevitabilmente posto dinanzi al mistero,anche se non lo sa,al mistero di sé,dell’altro,della vita,di Dio. Dio non vuole che io trovi la sicurezza nel sapere anticipato ma la trovi,invece,fidandomi e affidandomi a Lui.
AUTORE Amedeo Cencini,religioso canossiano,è formatore, insegnante alla Pontificia Università Salesiana a Roma e allo Studio Teologico S. Zeno di Verona, e psicoterapeuta. Autore di numerose pubblicazioni per altre case editrici, per Paoline Editoriale Libri,oltre a sette testi in questa collana,ne ha pubblicato altri nella collana Animatori di pastorale giovanile e vocazionalee per le collane Religiosi 2000e Figli in cielo. Specializzato in psicoterapia analitica, svolge attività di consulenza, di relatore su tematiche legate all’ambito formativo e di insegnamento in Italia e all’estero.Dal 1995 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Il titolo di questo libro esprime con chiarezza i tre momenti che scandiscono la proposta di formazione – davvero stimolante – raccolta in queste pagine. Non si tratta di un saggio, ancor meno di un trattato. È un percorso teorico/pratico di formazione nato da una esperienza particolarmente riuscita in cui i partecipanti sono diventati protagonisti assieme all’esperto animatore. Il libro offre la possibilità di condividere e rivivere questa esperienza. Scoprendo che i verbi consigliare correggere consolare sono quanto mai attuali per ogni persona che entri in relazione significativa con gli altri.
Un lungo reportage, che attraversa tutta la nostra penisola, per scoprire punti di forza, ricchezze, debolezze e sfide di religiosi e religiose in un mondo che sta cambiando rapidamente.
In questo lavoro, che è sia manuale che inchiesta, ci si chiede: quello del prete è un mestiere? O una vocazione? E come si intrecciano tra loro questi due aspetti, nella vita concreta di ogni sacerdote? Ogni professione dovrebbe avere un'anima, nascondere in sé una chiamata... ma può esistere il mestiere di prete senza la chiamata, la vocazione? E se si tratta anche di un mestiere, come lo si apprende? Cosa è cambiato nella Chiesa nel percorso di formazione per chi chiede di diventare ministro del Vangelo e dei sacramenti? Quali sono le sfide a cui i nuovi sacerdoti devono rispondere?
Oggetto del volume è il contributo che la vita consacrata può dare al dialogo interreligioso, partendo dal convincimento che il dialogo tra le religioni possa essere proficuamente fecondato dalla collaborazione tra persone consacrate cristiane e persone appartenenti ad altre religioni.
«La relazione tra il dialogo interreligioso e la vita consacrata è un argomento inconsueto e poco affrontato all'interno della teologia sulla vita consacrata. Per questo ho cercato non solo di riflettere tenendo presente alcune considerazioni teologiche, ecclesiologiche e pastorali, proprie della teologia cristiana del dialogo interreligioso, ma anche di valorizzare alcune esperienze concrete di comunione che in molteplici occasioni le religiose e i religiosi hanno messo in atto e che permettono di riscoprire la carica profetica e carismatica della vita e dell'azione missionaria delle persone consacrate, uomini e donne» (dall'Introduzione).
Nelle Associazioni di fedeli, numerosi battezzati si impegnano - con voto o suoi equivalenti - alla pratica dei consigli evangelici di castità nel celibato, povertà e obbedienza. Le Associazioni di fedeli, nelle quali si assume tale impegno, possono essere considerate una nuova forma di vita consacrata? Si tratta di una consacrazione simile o identica a quella vissuta dai membri di forme di vita consacrata ufficialmente approvate e che l'esortazione Vita consecrata definisce «nuova e particolare»?
Poiché il termine 'consacrazione' si applica a realtà diverse e l'espressione 'forma di vita consacrata' è interpretata in più modi, l'autore precisa prima di tutto la natura delle consacrazioni umana, battesimale e particolare. Risponde poi alle due domande poste.
Il volume, semplice ed essenziale, approfondisce il senso teologico e giuridico sia della vita religiosa tradizionale, sia delle nuove forme di vita associata fiorite innumerevoli all'interno della Chiesa soprattutto a partire dal Vaticano II.