Nessuna città più di Roma si può raccontare attraverso statue, palazzi, templi: leggendone i monumenti esemplari come fossero pagine di un diario storico, ci si immerge nel suo splendore antico. Il sepolcro degli Scipioni narra la lotta per il predominio sul Mediterraneo e la Colonna Traiana si erge sulla sanguinosa guerra contro i Daci. L'Ara Pacis è il simbolo del potere assoluto, la Domus Aurea è il primo "palazzo imperiale", con tanto di lago artificiale, dove Nerone dava le sue feste e, secoli dopo, artisti come Raffaello si addentravano nelle stanze sotterranee per copiare le splendide decorazioni. E l'arco di Costantino, costruito per onorare la visione della croce che riportava l'iscrizione "in questo segno vincerai". In un libro che conduce il lettore alla scoperta dei miti nascosti e svelati, nel ricordo di poeti e viaggiatori che vi s'ispirarono... Postfazione di Vincenzo Farinella.
La storia della Roma imperiale è costellata da decine di grandi figure femminili che non hanno brillato solo di luce riflessa, ma, dietro le quinte o in prima linea, hanno influenzato le sorti della capitale del mondo nei suoi anni d'oro. Nell'antichità romana, in modo assai simile a oggi, le compagne dei politici assolvevano il fondamentale compito di promuovere l'immagine "domestica" del marito, ma erano anche carismatiche opinion-leaders, icone di stile, celebrità dall'esistenza estrema e movimentata. Annelise Freisenbruch, in perfetto equilibrio tra rigore storico e sensibilità narrativa, traccia i profili a tutto tondo di queste donne affascinanti raccontandone la vita pubblica e le abitudini in camera da letto, sullo sfondo di una società in cui l'universo femminile stava mettendo a segno le sue prime, faticose conquiste. Si parte da Livia, consorte del primo imperatore Augusto, assurta a exemplum di moglie virtuosa in grado di ottenere privilegi fino ad allora sconosciuti per una donna (possidente, mediatrice politica, oggetto di culto divino dopo la morte), e si arriva a Elena, madre di Costantino, ispiratrice di un nuovo modello di femminilità intellettuale e ascetica, passando per Messalina, la moglie di Claudio affetta da sfrenata ninfomania, e Agrippina Minore, l'ambiziosa madre di Nerone protagonista di incredibili e truculenti intrighi a palazzo. "Principesse del popolo" e madri irreprensibili, scandalose party-girls e colte protofemministe...
"Come si viveva nell'Impero romano? Che tipo di persone avremmo incontrato nelle sue città? Come sono riusciti i romani a creare un Impero così grande, unendo popolazioni e luoghi così diversi? Il libro che avete in mano è, idealmente, la prosecuzione di 'Una giornata nell'antica Roma'. Lì si raccontava la vita quotidiana nella capitale attraverso lo scandire delle ventiquattro ore. Ora immaginate di alzarvi la mattina seguente e di partire per un viaggio attraverso tutto l'Impero. Per compiere questo viaggio basterà seguire un sesterzio. Soffermandoci sulle persone che via via entrano in possesso della moneta, scopriremo i loro volti, le loro sensazioni, il loro modo di vivere, le loro abitudini, le loro case. Il viaggio è ipotetico, ma del tutto verosimile. I personaggi che incontreremo sono realmente vissuti in quel periodo e in quei luoghi. I loro nomi sono veri e svolgevano effettivamente quel mestiere. Tutto è il frutto di un lavoro di ricerca su stele tombali, iscrizioni e testi antichi. Allo stesso modo, pressoché tutte le battute che sentirete pronunciare da tali personaggi sono 'originali': provengono infatti dalle opere di famosi autori latini come Marziale, Ovidio o Giovenale. E tappa dopo tappa, scoprendo il 'dietro le quinte' dell'Impero, ci accorgeremo di quanto il mondo dei romani, la prima grande globalizzazione della storia, fosse in fondo molto simile al nostro." Alberto Angel
Un libro per riappropriarsi in bicicletta del paesaggio e delle meraviglie nascoste di Roma e della sua provincia. Dalla Valle del Tevere alla Tuscia, dalla Valle dell'Aniene alla Campagna Romana con le sue riserve naturali, i suoi parchi, le sue ville storiche e monumentali, dai Castelli Romani, con l'annesso parco archeologico dell'Appia Antica, fino ad arrivare al centro storico della Capitale. Venticinque itinerari adatti alle famiglie con bambini e a tutti i cicloturisti; ciascuna meta facilmente raggiungibile in treno. Una guida per riscoprire lo stupore suscitato dalle bellezze naturali e dalle antichità di Roma
Ecco un libro su Roma fuori dal comune. Non è una guida, non è una "storia della città", non è un semplice repertorio di luoghi e indirizzi da scoprire. È un "ritratto" di Roma attraverso i personaggi che l'hanno costruita. La Città Eterna, più di ogni altra metropoli al mondo, è il frutto di progetti spontanei, legati agli interessi personali e alle passioni di imperatori, papi, cardinali e statisti che hanno voluto lasciare un segno indelebile lungo le sponde del Tevere, senza preoccuparsi di seguire un piano urbanistico coerente. Questo fenomeno, che in nessun'altra città al mondo è durato oltre duemila anni, si è rivelato un motivo di straordinario arricchimento, piuttosto che un problema. Chi vive Roma, soprattutto quella storica, si accorge che non esiste un vero centro, non esiste una piazza principale o un percorso stradale più importante di altri. Esistono tanti luoghi incredibili, tracciati sorprendenti, edifici e complessi architettonici meravigliosi... esistono tante anime, che sono il frutto di altrettante personalità. Roma si racconta attraverso i ritratti di questi personaggi, che sono il filo conduttore per descrivere la nascita di intere zone della città e svelarne segreti e aneddoti poco conosciuti al grande pubblico. Più che un libro sulla città, questo è un libro sulle persone che l'hanno costruita e hanno impresso la loro personalità nelle strade, nei palazzi, nei ponti e nelle piazze, che ancora oggi le ricordano.
Il libro ripercorre i luoghi e le manifestazioni legate all'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 voluta per celebrare i 50 anni dell'Unità d'Italia e mostrare i progressi compiuti dalla Nazione. Attraverso la "fantasmatica città di tela e di gesso" costruita per l'occasione con i suoi "manufatti provvisori grandiosi e sfarzosi" destinati a scomparire a chiusura dei festeggiamenti, che lasceranno una traccia indelebile nei programmi di sistemazione urbanistica dell'epoca, è così possibile osservare l'assetto iniziale di interi quartieri della Capitale costruiti tra Vigna Cartoni (oggi Belle Arti) e Piazza d'Armi (oggi rione Prati e quartiere Delle Vittorie). L'itinerario proposto si snoda, tra narrazione fotografica e ricostruzione documentaria, tra le opere che in quell'occasione vennero realizzate sotto la regia dei più importanti architetti dell'epoca tra i quali spicca Marcello Piacentini, indagando e ricostruendo un passato che costituisce una tappa fondamentale della nostra cultura e della nostra identità rappresentate nella serie di mostre realizzate per l'occasione, prima tra tutte la vastissima "Mostra Etnografica e Regionale" dalle cui raccolte trarrà origine il nucleo principale delle collezioni del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari e "l'Esposizione Internazionale di Belle Arti" che determinerà la nascita della Galleria Nazionale di Arte Moderna.
Il volume di Filippo Coarelli inaugura una collezione di "Storia dell'arte romana" in più volumi, che vuole soddisfare l'esigenza di disporre insieme di dati aggiornati e di adeguata riflessione storiografica. Con un metodo originale l'autore basa la sua indagine sul dialogo continuo tra i dati archeologici e la tradizione classica sulle origini di Roma (tradizione elaborata successivamente ma, sostiene, ormai confermata dagli scavi ben più di quanto si pensasse fino a poco tempo fa). Il discorso che ne nasce, ancor prima che formale e stilistico, è anzitutto volto a tracciare un quadro di contesto. Nei secoli più antichi, quelli della Roma dei re, la città si trovava all'incontro di due mondi artistici ricchi e vivaci - quello etrusco a nord e quello greco-italico a sud - e costituiva una periferia artistica dove influenze e modalità espressive di varia provenienza si intrecciavano e interagivano con la sensibilità locale. Nell'età dei re, Roma apparteneva a un territorio relativamente omogeneo, quello dell'Italia tirrenica, i cui segni si colgono nell'urbanesimo, nell'autorappresentazione dell'aristocrazia, nella celebrazione del sovrano, nei templi e nell'introduzione della scrittura. Nella prima parte dell'età repubblicana iniziano a prender forma componenti proprie, in un continuo scambio di somiglianza e differenza rispetto ai mondi circostanti. Il quadro politico è cambiato, con il mutamento di regime politico all'interno, con l'espansione nel Lazio e la creazione di colonie.
Il volto femminile e meno noto di Roma negli sguardi delle protagoniste della sua storia. Una guida per scoprire una diversa città eterna.
La collana Romàntìca è composta da più volumi organizzati in testi introduttivi di guida alla consultazione e in un repertorio di schede illustrate chiare ed esaurienti ordinate secondo un criterio topografico. Il primo titolo "Cercando tra pietre e parole" è dedicato ai più di cento monumenti archeologici di competenza comunale presenti in città e nel suburbio: dalle mura ai templi, dai sepolcri agli acquedotti, dalle statue parlanti ai mitrei contemplando luoghi celebri (come ad esempio il teatro di Marcello, l'Ara Pacis, i Fori Imperiali). La collana è rivolta agli appassionati ma anche agli studiosi del settore, guidati, come in un viaggio ideale, attraverso la storia millenaria della Capitale. Le mappe in coda al testo aiutano nella ricerca dei luoghi mentre alcuni box di approfondimento contribuiscono alla ricostruzione passato-presente e riportano curiosità e notizie, utili a stimolare l'interesse del lettore nei confronti di una città unica al mondo.
Ci sono luoghi e monumenti che attraversiamo quotidianamente nelle nostre città e che nella fretta di una meta da raggiungere manchiamo di cogliere. Porte, piazze e fontane, palazzi storici o edifici di nuova costruzione e di futura bellezza, chiese, tutto ci passa sotto gli occhi e poco o nulla si ferma nella nostra memoria. Vittorio Sgarbi compie un'opera di ricognizione totale delle bellezze architettoniche di Roma e ci consegna una guida straordinaria per la quantità di edifici e autori citati. Con oltre 650 schede di autori e 1500 opere segnalate "Le meraviglie di Roma" è una guida alle architetture della capitale e uno strumento prezioso di conoscenza non solo della città del passato, ma anche di quella a venire, grazie alla segnalazione dei tanti progetti in corso di realizzazione. A turisti e abitanti di Roma non resta altro che alzare gli occhi e, fosse anche solo per pochi secondi, fermarsi a godere con consapevolezza le mirabilia della città eterna.
Nel giugno 1939, Pio XII (Eugenio Pacelli) annuncia ufficialmente l'avvio degli scavi sotto le fondamenta della basilica vaticana: proprio lì dovrebbe trovarsi, come attesta una tradizione antichissima, la tomba dell'apostolo Pietro, deposto sul colle Vaticano al tempo di Nerone (64 d.C). L'operazione è condotta in un clima di riservatezza assoluta. Il segreto continua e si rafforza negli anni più critici della seconda guerra mondiale, persino quando Roma, dopo il crollo del fascismo e la firma dell'armistizio con gli Alleati, viene occupata dai nazisti. Tutto ruota intorno alla figura di Ludwig Kaas, il monsignore a cui Pio XII affida la direzione di quei delicatissimi scavi. Kaas è in contatto diretto e confidenziale con Josef Mùller, un ignoto avvocato di Monaco: pur essendo estraneo al Vaticano, Muller scenderà più volte in aereo da Berlino fino a Roma e sarà ammesso a visitare la necropoli, mentre l'ingresso agli scavi resta inaccessibile a tutti, compresi i cardinali del Sacro Collegio. Barbara Frale ricostruisce una vicenda complessa e a tratti oscura. Proprio come accade durante le complicate fasi di uno scavo archeologico, quando un detrito o un frammento, di per sé marginali, acquistano di colpo un significato profondo e insperato, così l'indagine dell'autrice sul rapporto tra Pio XII, il nazismo e la persecuzione degli ebrei si arricchisce pagina dopo pagina di nuovi dettagli e ipotesi interpretative, spesso trascurate dalla ricerca storica.