
Menico Caroli racconta le vicende di censori e censurati della radio e della televisione italiana, dagli anni del fascismo alla Seconda repubblica: gli scandali che hanno segnato un'epoca, suscitando campagne moralizzatrici o rivolte libertarie, ma anche episodi dimenticati, che mettono in luce meccanismi meno evidenti di controllo. Compresa la forma più attuale e sottile di censura: quella possibilità di dire e fare tutto ciò che rende ogni immagine simile alla precedente, pone sullo stesso piano realtà e finzione, disarticola ogni gerarchia rendendoci tutti «animali da confessione televisiva».
Inserito nell’ampio scenario degli studi sulle audiences, questo volume offre una chiave interpretativa della varietà di gusti, motivazioni e ‘letture’ di quel vasto pubblico italiano che quotidianamente si raccoglie di fronte alla televisione. La centralità attribuita all’appartenenza generazionale dei telespettatori e, quindi, all’esperienza di ambienti mediali che mutano nel tempo costituisce il filo rosso che attraversa e collega una serie di ricerche svolte nel triennio 1999-2001 dall’Osservatorio sulla Comunicazione dell’Università Cattolica su commissione della Struttura Scenari della Direzione Marketing RTI (Mediaset), condotte secondo una prospettiva capace di integrare approcci differenti: lo studio socio-storico dell’industria culturale, l’indagine qualitativa sul consumo, l’analisi semiotica dei testi. I risultati, frutto di un lavoro di confronto e interpretazione dei dati raccolti nel tempo, restituiscono i profili di quattro identità generazionali a cui è possibile ricondurre l’attuale pubblico televisivo, ciascuna caratterizzata da memorie mediali, aspettative e strutture di decodifica narrativa proprie. Tutto ciò costituisce il bagaglio esperienziale con cui ci si relaziona al medium televisivo e si costruiscono i significati di quanto si fruisce.
Piermarco Aroldi è ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e vicedirettore dell’Osservatorio sulla Comunicazione presso la stessa Università. Ha svolto attività di ricerca sui temi dell’industria culturale e delle comunicazioni di massa per la Fondazione Agnelli, l’Istituto Gemelli - Musatti, la Rai, la Camera di Commercio di Milano. Su questi temi ha pubblicato, tra l’altro, “La fabbrica di Pinocchio. Le avventure di un burattino nell’industria culturale” (con Fausto Colombo e Barbara Gasparini, 1994), “La meridiana elettronica. Tempo sociale e tempo televisivo” (1999).
Fausto Colombo insegna Teoria e tecnica dei media e Linguaggi e strumenti della comunicazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università Cattolica di Milano ed è direttore dell’Osservatorio sulla Comunicazione. Tra le sue ultime pubblicazioni: “Le nuove tecnologie della comunicazione” (con Gianfranco Bettetini, 1993), “Dizionario della pubblicità” (con Alberto Abruzzese, 1994), “La cultura sottile. Media e industria culturale in Italia dall’Ottocento agli anni Novanta” (1998), “Il piccolo libro del telefono. Una vita al cellulare” (2001), “Il prodotto culturale. Teorie, tecniche, case histories” (a cura di, con Ruggero Eugeni, 2001).
Questo volume di studi in onore di Gianfranco Bettetini raccoglie testi di alcuni fra i suoi allievi più diretti, offrendo una prima e parziale testimonianza delle molte strade aperte dal suo magistero intellettuale, che va dalla semiotica dell’audiovisivo all’etica dell’informazione, dalla storia – e pratica – del cinema alla sociologia dei processi culturali, dalle riflessioni sui nuovi media agli studi sulla comunicazione interculturale, dal teatro alla comunicazione d’impresa.
La realtà dell’immaginario è quindi sia un omaggio affettuoso a un Maestro che è stato ed è un pioniere degli studi sulla comunicazione in Italia, sia un’aggiornata e innovativa riflessione su alcune frontiere della comunicazione stessa, fra ‘vecchi’ e nuovi media.
Gianfranco Bettetini (Milano, 1933), laureato in Ingegneria presso il Politecnico di Milano nel 1956, fra i primi studiosi delle comunicazioni di massa in Italia, svolge dagli anni Sessanta la sua opera accademica in prevalenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove – dietro impulso di Mario Apollonio – è stato fra gli iniziatori della Scuola Superiore di Comunicazioni Sociali, oggi Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo, che tuttora dirige. Fondatore e primo direttore dell’Istituto – oggi Dipar-timento – di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo presso questa Università, ordinario di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa, è stato per molti anni dirigente Rai, ha compiuto numerose ricerche e ha al suo attivo una vasta bibliografia scientifica su molti aspetti delle comunicazioni di massa, con volumi tradotti in varie lingue. Fra i fondatori degli studi semiotici in Italia, regista televisivo e cinematografico, ha pubblicato anche quattro romanzi.
Hanno collaborato al presente volume: Piermarco Aroldi, Maria Bettetini, Antonino Buttitta, Francesco Casetti, Fausto Colombo, Marco Deriu, Umberto Eco, Ruggero Eugeni, Armando Fumagalli, Chiara Giaccardi, Aldo Grasso, Anna Manzato, Silvano Petrosino, Gianni Sibilla, Giorgio Simonelli, Marina Villa, Nicoletta Vittadini, Ugo Volli.
Una guida pratica alle tecniche e ai segreti della comunicazione strategica, basata sulla concreta esperienza di un programma di addestramento per manager. Pur ammettendo che non esiste una formula magica per trasformare un dirigente in un vero leader, l'autore garantisce che ognuno di noi può compiere notevoli progressi con l'aiuto di regole finalizzate al miglioramento dell'abilità comunicativa.
La speranza e l'ambizione di tutti i giovani, che, finita l'università, vorrebbero entrare nelle professioni legate alla comunicazione, è quella di lavorare subito. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo l'inesperienza di chi certe nozioni le ha imparate solo a scuola. Igor Righetti, che essendo giovane ricorda ancora le difficoltà dei primi tempi, ha voluto scrivere un libro per insegnare tutti i segreti di questa professione.
UNO STRUMENTO DI LAVORO E DI PENSIERO PER COLORO CHE HANNO ACUORE L'EDUCAZIONE INTERCULTURALE E CHE SONO, AL CONTEMPO, ATTRATTI DAL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO.
In questo volume viene tracciato un agile profilo critico del sistema delle comunicazioni di massa in Italia, con particolare riferimento alla televisione e al mondo della carta stampata, nonché ai rapporti tra mass media e vita politica.
Questo volume fornisce una introduzione ai soggetti, ai concetti, alle aree tematiche, alle metodologie della comunicazione dei diversi campi dell'agire sociale. L'autore prende in esame l'approvazione della legge 150 del giugno 2000 che ha radicalmente modificato l'assetto professionale introducendo anche nuovi bisogni di formazione e aggiornamento per quanto riguarda l'amministrazione pubblica. Un settore che a sua volta ha visto sviluppare ambiti e problemi inediti di interrelazione e di dialogo con i cittadini con l'introduzione delle nuove tecnologie.