
I nostri rapporti con gli altri sono spesso condizionati, e a volte addirittura compromessi, da meccanismi di difesa inconsci. Questo libro prende in considerazione quattordici meccanismi difensivi, ciascuno dei quali è personificato da un tipo psicologico. Incontreremo quindi, per esempio, «il piccolo boss», «il mastino», «Calimero», cui corrispondono, rispettivamente, la negazione, l'aggressione, il vittimismo. Dopo averne messo in luce il potere manipolatore, si propongono «piste pratiche» per contrastare tali dinamiche inconsce con strategie di difesa coscienti, che trovano riferimento nelle quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza temperanza. Cercare di smascherare i meccanismi di difesa, infatti, significa avere il coraggio di essere se stessi.
L'eroe della storia è colui che nella città punta la lancia nella gola del drago, e nella solitudine tiene con sé il leone nel pieno delle sue forze, accettandolo come custode e genio domestico, ma senza nascondersi la sua natura di belva. Italo Calvino
Insulti, minacce, urla, mistificazioni: il linguaggio e gli scritti sono oggi dominati dalla superficialità e dalla prevaricazione, dai rapporti lavorativi a quelli familiari passando per la politica e la scuola. Dobbiamo riflettere sulla «grandezza della parola», perché torni a essere il cuore di comunicazioni vere, profonde, significative.
Nelle nostre relazioni quotidiane respiriamo un clima sempre piú offuscato da intolleranza, facile offesa e una fin troppo vivace propensione all’accusa. Il crescendo di espressioni di ira e insofferenza va di pari passo con il rifiuto di fare i conti con le proprie fragilità, utilizzando gli altri come proiezione di parti scomode di sé. A partire dalle inimicizie interiori costruiamo cosí un mondo popolato da tanti presunti nemici esterni a cui addossare la colpa di scontento e malumori. La difficoltà a mettersi in discussione ben si evidenzia nell’attività psicoterapeutica, ma è anzitutto nella vita di tutti i giorni che i sentimenti negativi proiettati alimentano spirali di rabbia e divisioni. Riconoscere in se stessi ciò che troppo facilmente viene attribuito agli altri, assumersene la responsabilità, è l’unica strada per conoscersi, rispettarsi e ricercare forme pacifiche di convivenza, sottraendosi al rischio che la rabbia sia strumentalizzata dai giochi di potere e della politica.
Autostima, vergogna, grandiosità: i temi più attuali nel dibattito sul narcisismo.
L'autore:
Fabio Madeddu è professore ordinario di Psicologia clinica presso il dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove dirige la Scuola di specializzazione in Psicologia del ciclo di vita. Ha pubblicato, fra gli altri, con Raffaello Cortina: La diagnosi strutturale di personalità secondo il modello di Kernberg (con E. Preti, 2012); Giovane adulto (con M. Lancini, 2014); I mille volti di Narciso. Fragilità e arroganza tra normalità e patologia (2020).
Per una psocoanalisi che fa spazio a parole come piacere, sogno, creatività, crescita.
Gli autori:
Giuseppe Civitarese, psichiatra e psicoanalista, è membro della SPI e dell’International Psychoanalytic Association. Ha pubblicato, tra gli altri saggi: L'intima stanza. Teoria e tecnica del campo analitico (Borla 2008); L'ipocondria e il dubbio. L'approccio psicoanalitico (Franco Angeli 2011); La violenza delle emozioni (Raffaello Cortina 2011); Psicoanalisi in giallo (con A. Ferro, M. Collovà, G. Foresti, F. Mazzacane, E. Molinari, P. Politi, Raffaello Cortina 2011); Sensi e l'inconscio (Borla 2014); Il campo analitico e le sue trasformazioni (con A. Ferro, Raffaello Cortina 2015); Un invito alla psicoanalisi, sempre con Antonino Ferro (Carocci 2018), come Vitalità e gioco in psicoanalisi (Raffaello Cortina 2020).
Antonino Ferro, full member dell’International Psychoanalytic Association, è stato presidente della Società psicoanalitica italiana (SPI). Tra i suoi saggi pubblicati in Italia ricordiamo: La tecnica nella psicoanalisi infantile. Il bambino e l'analista: dalla relazione al campo emotivo (Raffaello Cortina 1996); La psicoanalisi come letteratura e terapia (Raffaello Cortina 1999); Prima altrove chi (Borla 2000); Tecnica e creatività (Raffaello Cortina 2006); Evitare le emozioni, vivere le emozioni (Raffaello Cortina 2007); La terra di nessuno fra psichiatria e psicoterapia. Terapia bipersonale nella clinica psichiatrica, con Simone Vender (Bollati Boringhieri 2010); Le viscere della mente (Raffaello Cortina 2014); Pensieri di uno psicoanalista irriverente
Quarto volume della serie Pollicino, Ciao, io esco! è dedicato ai primi passi del bambino nel mondo esterno: la scuola, i primi amici, le prime decisioni, l’incontro con nuove regole e nuovi interlocutori. Il bambino vuole scoprire il mondo dei grandi, e la mamma e il papà lo vedono crescere e apprendere nuove cose. Quando il bambino comincia a infrangere le regole, a dire le prime bugie, ad avere i primi segreti dentro e fuori dalla rete social/e dei coetanei spesso i genitori dicono di non riconoscerli più. L’impegno di mamma e papà diventa allora riconoscersi in un ruolo genitoriale che subisce bruschi cambiamenti e nel riconoscere e valorizzare le parole, i desideri, i sogni e le ambizioni di figli che non sono più dei piccoli e non sono ancora grandi: bisogna darsi tempo e fargli spazio!
Molte volte pensiamo di sapere cosa significhi amare, ascoltare, comprendere noi stessi e l'altro e che il difetto stia semplicemente nella poca volontà di porre in atto quello che si conosce e si sa essere giusto. Invece, in molti casi, pur partendo con le migliori intenzioni, confezioniamo interventi, parole e atteggiamenti poco comunicativi se intendiamo la comunicazione come quell'arte fondamentale di saper tessere buone relazioni quotidiane. Questo testo vuole essere una guida lungo l'affascinante sentiero della comunicazione autentica. Come tutte le arti, infatti, la comunicazione richiede di imparare le "tecniche del mestiere", almeno per rendersi conto di quanto il proprio stile comunicativo sia effettivamente capace di generare relazioni autentiche. Prendendo avvio dalla presentazione delle regole generali che presiedono alla comunicazione umana e dei modi migliori perché questa possa avvenire, il percorso qui tracciato si inoltra poi, attraverso l'Analisi Transazionale, in noi stessi per sapere cosa succede nel momento in cui siamo impegnati a dialogare e a relazionarci con gli altri; si conclude, infine, trattando dell'autostima e dell'assertività, condizioni imprescindibili per la riuscita della comunicazione stessa. A tutti l'augurio di un entusiasmante viaggio per i sentieri meravigliosi, seppur a volte impervi, delle relazioni umane.
Il concetto di “famiglia naturale” è oggi sotto attacco da parte della cultura imperante, in nome e per conto di chi accampa nuovi diritti. Questo libro difende la famiglia naturale, quella costituita da un uomo e da una donna che si sono sposati perché si sono scelti, si vogliono bene, condividono la vita pur con le reciproche differenze; vivono dinamiche psicologiche contrastanti ma complementari, affrontano difficoltà relazionali e le superano. Negare tutto questo significa andare contro l’onestà scientifica e il dato di realtà. È questo tipo di famiglia il nucleo profondo della vita, che crede in se stessa e accetta il tempo che passa con i suoi cambiamenti.
Se in Internet cerchiamo "omosessualità e sacerdozio cattolico", troviamo migliaia di pagine dedicate a questo argomento: è pruriginoso e quindi appetibile. La Chiesa cattolica è stata coinvolta in scandali relativi all'omosessualità e agli abusi sessuali nei confronti di minori, in cui erano compromessi sacerdoti e vescovi. Ma la maggioranza di loro è fedele alla vocazione e vive la scelta del celibato con coerenza e in molti casi con santità. Rimane, invece, poco considerata la realtà nascosta dei sacerdoti e consacrati che, per il disagio derivato dalla disarmonia che avvertono nella loro vita, scelgono di intraprendere liberamente vari percorsi di aiuto.
Sempre con rispetto delle persone, l'Autore affronta il problema del rapporto tra omosessualità e sacerdozio cattolico, analizzando la formazione psicologica della personalità, i documenti della Chiesa sull'argomento, e individuando le cause che hanno portato all'aumento di consacrati con orientamento omosessuale.
Sull'onda della "rivoluzione sessuale" del 1968, si è verificato un cambiamento antropologico: la scissione tra sessualità e procreazione, la sostituzione dell'identità psicosessuale con l'orientamento sessuale, e l'equiparazione tra eterosessualità e omosessualità, sono ora viste come espressioni della libertà dell'uomo svincolato da ogni limite naturale, morale e sociale.
Questo libro permette di analizzare il rapporto tra sacerdozio, omosessualità e formazione della personalità e dell'identità psicosessuale. La conoscenza di ciò permette di fare scelte libere e maturanti, per il bene proprio e della comunità.
Sono passati più di 40 anni da quando la psicologia, trovando un sostegno normativo nell'art. 80 della L. 354/1975, ha fatto il suo ingresso negli istituti di prevenzione e di pena, consentendo nel tempo, di disegnare la peculiarità dell'intervento psicologico in ambito penitenziario. Il recente transito delle competenze dalla sanità penitenziaria al SSN, ha poi posto l'accento sull'importanza di erogare adeguati trattamenti e cure, poiché, occuparsi della salute delle persone detenute equivale a mettere in atto interventi di salute pubblica nell'accezione più ampia del termine. Il volume nasce dall'incontro creativo tra l'esperienza e il "giovanile" bisogno di orientarsi che, tra celle reali e celle culturali, accompagna il lettore nella specificità del contesto ai più precluso. Questa pubblicazione ha, quindi, una duplice ambizione: 1 svolgere una funzione di guida per i giovani professionisti che, chiamati ad una assunzione di responsabilità, intervengono nello specifico penitenziario; 2 illustrare e diffondere all'esterno la capacità della psicologia di intervenire e determinare l'attesa rivisitazione del "sé stile di vita" nella persona detenuta.
Il volume presenta il processo di counseling nella sua struttura e nelle sue fasi: il primo colloquio, che farà cogliere al counselor e al suo cliente come stare nella relazione e come attivare il percorso di crescita e di cambiamento, l'intuizione quale elemento necessario nella relazione, la supervisione, che sarà l'elemento di verifica perché tutto questo processo possa essere compiuto nel rispetto e nella coerenza di una iena unitarietà metodologica. La novità di questo metodo consiste nello strutturare i processo di counseling in quattro fasi all'interno di quattro piani di lavoro, in modo tale che l'operare disponga di un sistema di riferimento scientificamente valido in ogni mento del suo intervento. Lo scopo è fornire al counselor un aiuto concreto per superare i rischi di genericità e superficialità del oro intervento, per fare una corretta lettura dei dati evitando le interpretazioni fuorvianti, per ottenere una maggior precisione nella dimensione diagnostica e quindi nella definizione dell'intervento possibile e appropriato al caso.