Un pellegrinaggio alle radici: il ritorno in Palestina-Israele, una terra che non ha ancora trovato la pace ed è già irriconoscibile, è l'occasione per mettere a fuoco torti e ragioni di due popoli storicamente e fisicamente uniti. Il volume si compone di due brevi memorie di viaggio che si possono leggere come due intensi pamphlet: l'uno, contro Israele; l'altro, contro Arafat. Più intimo e personale, il primo; più esplicitamente politico, il secondo.
Dopo la sconfitta del nazismo e del suo credo nella superiorità della razza ariana, nessuno oggi potrebbe definire il razzismo come una dottrina che si fonda sull'affermazione di una gerarchia tra le razze umane. Si tratta, allora, se si vuole combattere un fenomeno così diffuso, di pensare a una sua ridefinizione. E ciò comporta, contemporaneamente, la necessità di una ridefinizione dell'antirazzismo, il quale si trova di fronte alle nuove forme di razzismo dell'epoca postnazista: la persecuzione delle minoranze, la xenofobia anti-immigrati, le manifestazioni e le guerre etnonazionaliste.
Uno dei più affermati psicologi italiani si rivolge a un giovane che aspira a seguire le sue orme e, attraverso una serie di esempi, introduce il lettore all'interno dei problemi della psicologia. Il rapporto con Jung, Lacan e Freud, il transfert, la funzione dell'analista, la struttura della mente: come vedere in modo nuovo questi concetti, rapportandoli alla società contemporanea.
Questa biografia si basa su una lunga ricerca durata cinque anni, su un'analisi rigorosa delle fonti, molte delle quali inedite, e sulle testimonianze di chi conobbe il Che. In un libro che è contemporaneamente un saggio, racconto d'avventure, giallo, Kalfon, con una scrittura giornalistica e letteraria allo stesso tempo, fa emergere un'immagine del Che inedita che va oltre gli stereotipi, per consegnarci la storia di un uomo collocato nel suo tempo, nella sua famiglia, nella sua malattia, che tanta parte ebbe nel forgiare il suo carattere e che così profondamente influenzò le sue scelte di vita.
Una psicologa americana dedica la sua carriera scientifica allo studio dello sviluppo infantile. Divenuta nonna, decide di tenere un diario con le proprie osservazioni sulla crescita del nipote fra i 15 e i 36 mesi di vita, con l'aiuto di appunti, fotografie, registrazioni audio e video. Questo volume è il resoconto di tale esperienza.
Il volume offre una interpretazione delle perversioni a partire dalla psicologia del Sé di Kohut. In quest'ottica la perversione è definita da tre elementi: la sessualizzazione di un'attività di per sé non sessuale; una sorta di temporanea cecità di quelle parti della personalità che sono in grado di discriminare tra realtà e fantasia; determinate dinamiche familiari.