Ruggero Orfei (Perugia 1930) ha diretto la biblioteca della Cattolica di Milano fino al 1968, e successivamente è stato dirigente delle ACLI e responsabile delle relazioni culturali della STET. Ha collaborato a varie riviste e ha pubblicato numerosi volumi di interesse politico. Presso Marietti è uscito nel 1998 Gli anni di latta. Osservazioni sull’epilogo della DC.
Il testo e un trattato di Grafologia. Aperta al confronto interdisciplinare, l'emergente Grafologia si deve confrontare con lavori di ricerca, integrando solide basi psicologiche, in collaborazione con il campo pedagogico, clinico, neurofisiologico, psicoanalitico, statistico, senza trascurare le origini paleografiche e l'antropologia culturale. La Grafologia elabora pero le sue proprie teorie e tecniche per approdare allo studio del GESTO GRAFICO che svela l'essere umano. Espressione profonda, spontanea o costruita, il nostro gesto grafico caratterizza e differenzia ognuno di noi, come un'impronta, un testimone indelebile: ne possiamo seguire la sua evoluzione dai primi scarabocchi, fino allo sviluppo adolescenziale, avvertirne i segnali d'allarme, precursori di futuri disagi, oppure residue cicatrici di tempi passati, percepirne le forze nascoste....
Francesco Corrao è stato presidente della Società psicoanalitica italiana e nel 1991 ha fondato l'Istituto italiano di psicoanalisi di gruppo. L'impronta freudiana del pensiero di Corrao ha subito successivamente l'influenza di due grandi figure: Bion e Lacan. All'incontro con Lacan si deve l'attenzione posta da Corrao alle questioni del linguaggio connesse con l'inconscio e la psicosi, mentre l'incontro con Bion favorì il suo persorso nel campo della clinica psicoanalitica dei gruppi.
Francesco Corrao è stato presidente della Società psicoanalitica italiana e nel 1991 ha fondato l'Istituto italiano di psicoanalisi di gruppo. L'impronta freudiana del pensiero di Corrao ha subito successivamente l'influenza di due grandi figure: Bion e Lacan. All'incontro con Lacan si deve l'attenzione posta da Corrao alle questioni del linguaggio connesse con l'inconscio e la psicosi, mentre l'incontro con Bion favorì il suo persorso nel campo della clinica psicoanalitica dei gruppi.
Nella cura dei disturbi psicopatologici, l'intervento psicoterapeutico e quello farmacologico sono stati a lungo contrapposti e considerati alternativi, non solo nella letteratura scientifica, ma anche nella pratica clinica degli addetti ai lavori. Più recentemente i fautori della "pillola" e quelli delle "parole" hanno modificato il rigore delle posizioni di partenza e si sono interrogati sulle condizioni operative di una possibile collaborazione. Il volume ripercorre, con numerose esemplificazioni cliniche, la storia di questo difficile rapporto, cercando di fare il punto su questa complessa questione.
Secondo l'autrice, i sogni a occhi aperti, trascurati dalla psicoanalisi a favore di quelli a occhi chiusi, ci proteggono da azioni precipitose, cicatrizzano antiche ferite, ci spingono alla realizzazione dei nostri desideri più segreti. Come il gioco, la fantasia è un punto d'incontro tra mondo interno e mondo esterno e una chiave di interpretazione per entrambi.
Il testo invita il lettore a compiere una serie di percorsi attraverso il territorio della filosofia e altri territori vicini, per descrivere quella che l'autore chiama "la nostra condizione paradossale". L'umorismo, il gioco, la follia vengono chiamati in causa per sostenere il rischio di una scommessa che appare sempre più urgente per capire dove siamo, come ci muoviamo, come possiamo pensare.