Quali erano le discipline note a Dante? e in che misura? quanta influenza ebbero queste conoscenze nella stesura della Divina Commedia? L'universo del sapere medievale era veramente privo di conoscenze scientifiche come crediamo oggi? A questi interrogativi risponde il volume che si propone di fare il punto su un aspetto, il rapporto con la scienza appunto, ancora poco studiato della scrittura dantesca. Dalla geografia all'astronomia e all'astrologia, dall'alchimia alle conoscenze naturalistiche, dalla logica alla matematica, via via scienze ancora oggi viventi e altre ormai dimenticate si alternano nella ricostruzione dell'universo scientifico di Dante Alighieri.
Tutti, almeno una volta, abbiamo sperimentato il disagio sottile della solitudine. I mass media la demonizzano come una condizione da evitare o da superare a tutti i costi ma, più si cerca di relegarla in un angolo, più essa emerge con tutta la sua forza. Che fare? La risposta che Valerio Albisetti propone sta nella capacità di considerare la solitudine sotto una luce nuova, che, come scostando un velo, permette di vedere ciò che spesso non appare: la sorprendente ricchezza e le innumerevoli potenzialità del proprio io. Di ciascuno di noi. Vivere la solitudine significa allora mettersi in ascolto di sé e trarne una rinnovata energia per affrontare la vita. Soltanto recuperando il valore della propria unicità si potrà veramente dire di "stare bene" con se stessi.