Un testo sull'evoluzione del Freud clinico. Si potrebbe avanzare giustamente l'ipotesi che l'intero concetto di psico-patologia sia errato" e che la psicopatologia dovrebbe essere eliminata come materia di studio, come è avvenuto con la teoria degli "umori" che non si insegna più nei moderni corsi di fisiopatologia. Non ha forse la psicoanalisi abbandonato i concetti di "malattia" e "cura", per diventare il campo della psicologia del profondo, come è stata spesso chiamata?.... "
LA STORIA E IL SENSO DEL MOVIMENTO PSICODRAMMATICO, I SUOI SCOPI E IL SUO SIGNIFICATO. Presentare questo libro non e`facile. Non lo e`proprio perchh esso puo`apparire un testo facile", chiaro e agevole alla lettura, discorsivo e scorrevole fin quasi a rasentre, in alcuni momenti, una certa mancanza di complessita, suscitando l'idea di una sorta di "legg erezza" nell'analisi dell'og getto preso in considerazione. In realta lo sforzo dell'aut rice e`volto a presentare problematiche estremamente complesse e attuali e a individuare quella particolarissima forma di setting che prende il nome d"
Anzieu traccia un'opera di definizione di funzioni e strutture della mente fornendo un modello che recupera il corpo come origine del si e dell'io; io che viene compreso in una visione globale, stratificata. Quest'opera di Didier Anzieu si inserisce nel momento attuale del progredire del pensiero psicoanalitico con puntualita. Le modificazioni della patologia corrente sempre piu evidenti rispetto alle nevrosi "classiche", ma anche rispetto alle forme piu gravi che il lavoro di Melanie Klein ha consentito di includere fra quelle che l'analista puo cercare di affrontare, hanno creato vari problemi per lo psicoanalista di ordine sia teorico che, soprattutto, tecnico. L'esigenza principale e naturalmente di ordine tecnico, ma in psicoanalisi la tecnica e strettamente connessa alla teoria, vale a dire a come interpretare certi eventi umani, sicuri che, quanto il terapista e il ricercatore che sono in ogni psicoanalista vivono e si rappresentano, siano eventi compresi e affrontati psicoanaliticamente". "
Marcel Granet e Marcel Mauss, due maestri della ricerca antropologica del nostro tempo, hanno lasciato un insegnamento oggi estremamente attuale. Dopo che l’ondata dello strutturalismo aiutò a rimettere in luce l’opera iniziatrice di questi due studiosi, oggi appaiono ancora più chiari molti temi che nei loro studi andavano, già allora, oltre lo strutturalismo. In questo e in altri vi è, di fatto, una singolare concordanza di atteggiamento e di procedimento fra Mauss e Granet, anche se il primo dedicò i suoi lavori a una sorta di etnografia generale ‘per campioni’, spaziante dalla Polinesia all’Africa e alla Grecia antica, mentre il secondo si dedicò sempre ed esclusivamente allo studio della civiltà cinese.
In questo volume sono stati raccolti alcuni saggi fondamentali di Granet e di Mauss, che sembrano idealmente proseguirsi l’un l’altro e intrecciarsi intorno a problemi affini, al cui centro è il linguaggio dei sentimenti. È questo, infatti, uno dei terreni in gran parte incogniti che Granet e Mauss hanno analizzato con portentosa acutezza: dallo studio di Mauss sull’Espressione obbligatoria dei sentimenti a quello di Granet sul Linguaggio del dolore, alle mirabili divagazioni di Mauss sul tema dono-veleno e sul potlatch, in rapporto a fatti tanto diversi quanto il suicidio e la circolazione della moneta, fino alle grandi ricerche di Granet sul modo di rappresentarsi la nascita e la morte nella Cina antica. La somma di questi saggi densissimi dovrebbe dare l’impressione non solo di una riscoperta di studi ormai classici, quanto di una prospettiva apertissima su una futura antropologia che prenda veramente alla lettera la famosa esigenza metodologica di considerare i fatti sociali come fatti totali.
I saggi che compongono Il linguaggio dei sentimenti sono apparsi su rivista tra il 1911 e il 1928.
L'Autrice, psicoterapeuta infantile da molti anni, traduce la propria esperienza in esempi che aiutano i genitori di fronte ai soliti problemi con i figli.
Heinz Kohut (1913-1981) è stato uno dei più importanti pensatori psicoanalitici del ventesimo secolo. I suoi scritti hanno sostanzialmente aperto la via a un nuovo approccio psicologico, la psicologia del Sé, fondato su un'elaborazione creativa dell'opera di Freud e degli psicologi dell'Io. La sua opera delinea un nuovo modo di accostarsi ai dati dell'osservazione clinica, chiarisce il carattere empatico dell'indagine psicoanalitica e modifica sensibilmente la teoria psicoanalitica classica. Ma Kohut è stato anche un eminente pensatore che si è trovato ad affrontare alcuni problemi fondamentali che oltrepassano i confini strettamente psicoanalitici. Per Kohut è arbitrario separare lo studio terapeutico e scientifico dell'uomo da quello umanistico. La struttura generale di questo volume è concepita per presentare in tutta la loro ricchezza le riflessioni di Kohut sulla psicologia del Sé e le scienze umane. I temi del libro toccano creativamente alcuni concetti teorici centrali nel contesto di un discorso umanistico: l'eroe, il capo, il tragico, il coraggio, la storia, il potere, il narcisismo, la creatività. Il libro si conclude con le ultime interviste rilasciate da Kohut prima della sua morte, direttamente legate al materiale inserito nelle prime due parti del volume.
Il solo trattato sistematico sull'uso dell'analisi transazionale nei gruppi. Si tratta di un testo insostituibile, sia per la facilità espositiva e la scioltezza con cui Berne anzitutto spiega ciò che intende per terapia di gruppo, sia per la cura con la quale specifica e definisce ogni passo del processo terapeutico, soffermandosi su particolari in apparenza ininfluenti ma in realtà fondamentali quali la scelta, il numero dei partecipanti al gruppo o la disposizione dei posti a sedere. Vitali per qualsiasi approccio terapeutico sono poi le considerazioni sugli obiettivi terapeutici, sulla figura del terapeuta e dei suoi eventuali assistenti o aiutanti, sulla supervisione, sull'atteggiamento del terapeuta e naturalmente sul gruppo, sulle dinamiche interne al gruppo stesso e sul suo rapporto col terapeuta. Tutto questo materiale viene costantemente discusso alla luce di altre esperienze e teorie relative alla terapia con i gruppi, come quelle di Moreno, Bion, Foulkes, Perls e altri. Esauriente e articolato, costruito come un manuale pratico ma attento anche al punto di vista teorico, questo libro sarà utilissimo all'analista transazionale o al terapeuta di gruppo di qualsivoglia formazione, ma anche a tutti coloro che hanno a che fare con i gruppi in altri campi o settori, come nell'industria, nella scuola, nel lavoro sociale, eccetera.
Questo libro vuole costituire un'introduzione prevalentemente clinica e pratica alle più recenti aree di ricerca nel campo della programmazione neurolinguistica. Le tecniche sono presentate da Bandler nel vivo della loro applicazione, durante vari seminari in cui la vera forza propulsiva dell'apprendimento sta nella dimostrazione pratica, immediata, di come la tecnica raggiunge i risultati per i quali è stata inventata, piuttosto che nella derivazione sul piano teorico. In particolare, la PNL ha già da vari anni individuato tre modalità principali secondo cui opera l'attività rappresentativa dei dati nel cervello umano. Bandler ha cominciato a esplorare quelle che chiama le 'submodalità', cioè differenti modalità secondarie che caratterizzano la rappresentazione all'interno di una data modalità principale. L'autore si è spinto molto avanti nella ricerca di come utilizzare le submodalità per produrre cambiamenti sostanziali nel suo comportamento. Scopo dichiarato, in conformità con la sottostante filosofia rigorosamente pragmatista che informa tutta la PNL, è quello di trovare metodi, non tanto più efficaci, quanto più rapidi per ottenere il cambiamento desiderato dalla persona che si sottopone a terapia. E in questa direzione Bandler raggiunge, nel trattamento di certune patologie, dei tempi operativi talmente ridotti che si può parlare di progressi tecnici definitivi.