Pensato sia per i clinici in formazione sia per i professionisti più esperti, L'esame diagnostico con il DSM-5-TR è uno strumento pratico ideato per agevolare i colloqui diagnostici e al tempo stesso favorire la creazione di un'alleanza terapeutica, elemento fondamentale di qualsiasi trattamento psichiatrico. Il volume offre un breve riassunto dei disturbi del DSM-5-TR, l'esame dello stato mentale, un glossario psichiatrico, suggerimenti per la pianificazione del trattamento e una rassegna dei sistemi diagnostici tradizionali e alternativi, degli strumenti e delle scale di valutazione presenti nel manuale. Inoltre fornisce una procedura per effettuare una diagnosi differenziale basata su un approccio in sei fasi, che aiuterà i clinici ad affinare le valutazioni e a prendere in considerazione le numerose e interconnesse cause dei disturbi mentali. Infine, indica come condurre un colloquio in maniera ottimale e in tempi congrui, proponendo le domande di screening e follow up adeguate.
Non un partito, ma uno «spartito», un manifesto per rilanciare il ruolo politico della società civile, grande ricchezza del nostro paese. Il mondo così com'è non ci piace: guerre, crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti, disuguaglianze, povertà. Eppure il tempo che stiamo vivendo è un'occasione: proprio questo è il momento per cambiare rotta, invertire la marcia. Serve uno spartito che cambi la musica, un piano, un metodo diverso. È da questa consapevolezza che nasce Piano B, un progetto collettivo che unisce diversi esponenti della società civile allo scopo di proporre un'alternativa al modello di sviluppo dominante. Da dove iniziare? Al centro del discorso politico va riportata la persona, intesa in tutte le sue dimensioni. Ciò significa abbandonare la prospettiva individualistica: la persona è tale perché è in relazione con il resto dell'umanità e tutte le forme di vita, è aperta all'altro e all'infinito; la persona esiste solo in rapporto al luogo in cui vive, all'ambiente nel quale si colloca, all'insieme dei rapporti che costruisce. Puntare sulla persona significa prendersene cura dalla nascita alla morte, investendo sulla sua educazione e formazione; preoccuparsi del lavoro e dell'abitare; adoperarsi per la tutela dell'ambiente, per la rigenerazione dei territori e delle forme democratiche dello Stato. Significa, inoltre, ripartire dalla Costituzione e impegnarsi per metterla in atto. Piano B muove dalla certezza che l'attuale modello di sviluppo è malato, il progresso economico di per sé non garantisce la felicità: la domanda più profonda di «ben-vivere» ci spinge a porre l'attenzione su altri fattori, come la salute, l'istruzione, la qualità della vita relazionale, la crescita e la ricchezza delle opportunità. Per realizzare questo progetto, alle due mani tradizionali dell'economia (mercato e istituzioni) deve unirsi una terza mano - delle imprese e delle organizzazioni sociali responsabili - e una quarta - della cittadinanza attiva. Un sistema a quattro mani è l'unico in grado di promuovere la crescita e la vitalità della società civile, che è la vera forza della democrazia. La sfida per un futuro più desiderabile passa da un rilancio della partecipazione. Per rispondere alla complessità del presente, Piano B propone dunque un nuovo paradigma sociale e civile, declinato in diciassette parole fondative e fortemente legato ai concetti di generatività, solidarietà e sostenibilità, così presenti nel pensiero e nelle azioni di papa Francesco. Per ognuna di queste parole si parte dall'interpretazione angusta e limitante della cultura contemporanea per aprire l'orizzonte verso una visione più ampia e generativa, che mette in connessione il pensiero con le buone pratiche che già esistono nel nostro paese, ma che spesso restano in sordina. Un progetto politico ambizioso, quello del Piano B, che mira a far risuonare la sinfonia dell'Italia attiva, facendo emergere una visione comune, in grado di incidere sull'opinione pubblica e sulla politica. Com'è già accaduto in occasione della recente riforma costituzionale promossa dalla società civile, che ha portato a introdurre nella Costituzione lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell'ambiente, per la tutela delle future generazioni. Continuando su questa strada, la scommessa di Piano B è quella di diventare un punto di riferimento aggregante, che aiuti a orientare il cambiamento verso un benessere diffuso, equo e sostenibile.
La nostra vocazione sociale, una delle opere più rappresentative del pensiero di Giorgio La Pira, fu pubblicata per la prima volta nel 1945, frutto di riflessioni e considerazioni maturate negli anni precedenti.
Cristiano autentico, aderente all'Azione cattolica, protagonista di primo piano dell'impegno culturale e civile nel secondo dopoguerra italiano, La Pira fu un vero e proprio profeta di pace: il suo alfabeto di cittadinanza responsabile si compone di parole come dialogo interculturale, attenzione alla solidarietà e alla democrazia, recupero della politica come arte di costruire la pace, tutti temi attuali e che motivano la nuova edizione del volume. Nuove sensibilità, questioni rimaste irrisolte, sfide che interrogano il presente con eccezionale drammaticità, pongono ancora oggi sul tavolo, e con forza sempre crescente, l'urgenza di una consapevolezza partecipativa, di una vocazione all'impegno sociale e politico da parte di tutti gli uomini di buona volontà.
Sono il tessuto connettivo delle nostre comunità e donano senso al mondo. Ma nella società contemporanea, le narrazioni risultano effimere e inefficaci. La loro onnipresenza non è che un sintomo, e un segnale d'allarme. Le narrazioni sono in crisi da tempo. Da bussole capaci di dare senso all'esistenza collettiva sono ormai diventate una merce come tutte le altre. Ridotte ad ancelle del capitalismo, si trasformano in storytelling e lo storytelling, ormai ubiquo, scade nella pubblicità, nel consumo di informazioni. L'accumulo di notizie ha preso, insomma, il posto delle storie. Dati e informazioni, però, frammentano il tempo, ci isolano e ci bloccano in un eterno presente, vuoto e privo di punti di riferimento. A diventare impossibile è la felicità stessa. Perché la vita, con tutti i suoi imprevisti, inciampi, tentativi ed errori, incontra la pienezza solo quando può essere condivisa e tramandata all'interno di una narrazione collettiva. «Vivere è narrare. L'essere umano, in quanto animal narrans, si distingue dagli altri animali per il fatto che narrando realizza nuove forme di vita. La narrazione ha la forza del nuovo inizio. Lo storytelling, di contro, conosce solo una forma di vita, quella consumistica» (Byung-Chul Han).
Ciò che è veramente importante per noi tutti non è sapere quanto sia intelligente l'Intelligenza Artificiale, ma i danni che essa può portare alla nostra anima. Certo è che qualcosa di poco umano sta invadendo la nostra vita. E, per contrastarla, il modo migliore è rivolgere lo sguardo non al futuro, ma al passato, con un'incursione ragionata e ben documentata nel mondo classico. Tornare nell'Atene e nella Roma classica è, secondo i due autori di questo libro coraggioso e anticipatorio, un itinerario della mente che ha per destinazione la sapienza degli antichi. A essa dobbiamo attingere per i nuovi esercizi spirituali. L'unico vero sovranismo è quello della mente. Non dobbiamo temere la sostituzione etnica quanto piuttosto la sostituzione tecnica, ovvero la progressiva sottrazione di facoltà e abilità all'uomo in favore di apparati tecnologici, algoritmi e reti neurali. Dell'IA "di frontiera" non sono interessanti le sempre provvisorie acquisizioni, quanto piuttosto i già effettivi sconfinamenti nel santuario della nostra interiorità. Solo la resistenza psicologica e culturale e la forza dei classici della filosofia potranno renderci più forti e in grado (speriamo) di controllare l'IA.
Obiettivo del volume è presentare un nuovo modello di terapia basato sui costrutti della mentalizzazione e dell'intersoggettività, con particolare attenzione ai processi di rottura e riparazione dell'alleanza terapeutica. Diviso in una prima parte più teorica e in una seconda più centrata sul trattamento, il testo contiene contiene molti esempi in forma di vignette cliniche e brevi trascrizioni di sedute. Nella parte dedicata alle appendici sono inclusi due strumenti per la valutazione della mentalizzazione, che possono essere utilizzati dai clinici nella pratica quotidiana, e uno strumento elaborato ai fini della ricerca in psicoterapia per la valutazione della mentalizzazione nei trascritti delle sedute.
La storia della nascita dell'alpinismo è raccontata secondo uno schema che si ripete uguale da due secoli. All'origine ci sarebbe la grande scoperta razionalista delle Alpi quali laboratorio della natura: una rivoluzione che avrebbe schiuso all'uomo territori inesplorati che le rozze popolazioni alpine popolavano di superstizioni. La passione settecentesca per l'alta montagna avrebbe quindi aperto la strada alla conquista cittadina delle cime e all'invenzione dell'alpinismo. "Controstoria dell'alpinismo" rovescia questo modo di guardare alle Alpi e alla storia della frequentazione delle terre alte. Ricostruendo decine di salite compiute tra Sei e Ottocento da cacciatori, raccoglitori di cristalli, artigiani, garzoni di monasteri, notabili di villaggi e religiosi, il libro documenta come l'alpinismo trovi le sue radici nella cultura e nella società alpina e i suoi 'inventori' nelle popolazioni che hanno abitato le nostre Alpi. La storia dell'alpinismo ne risulta riscritta dalle basi e tutti i suoi eventi fondatori assumono così una luce completamente diversa. A partire dall'assalto con scale e pioli al Mont Aiguille nel 1492 o dalla salita di Petrarca al Ventoux che è servita come archetipo alla rimozione dei montanari dalla storia dell'alpinismo.
Fondata a Londra nel 1717, la Massoneria mostrò immediatamente la propria influenza pervasiva, tanto da diffondersi in tutto il mondo in solo due decenni. Così, se con George Washington divenne il credo della nuova nazione americana, furono le reti massoniche a tenere insieme l'Impero britannico. Se con Napoleone divenne uno strumento dell'autoritarismo, con la Restaurazione funzionò da copertura per le cospirazioni rivoluzionarie del Risorgimento. Ai rituali e alle formule di affiliazione della Massoneria si ispirarono, fino a copiarli, tanto i mormoni quanto la mafia siciliana. La Chiesa cattolica ne ha temuto l'influenza al punto di scomunicare gli aderenti già dal 1738 e la temettero anche Hitler, Franco e Mussolini che considerarono le logge uno strumento di diffusione del pacifismo e del giudaismo internazionale. In questo libro, John Dickie ricostruisce con una prosa avvincente il lato oscuro della modernità.
"Dio fra le righe" è una vera e propria incursione nella letteratura contemporanea tesa a individuare come la domanda religiosa sia presente in tanta letteratura insospettabile. Indagando scrittori come Cormac McCarthy, Colum McCann, Chaim Potok, Wendell Berry, Eric-Emmanuel Schmitt... si scoprono riflessioni sagaci sulla fede e la grazia, l'incarnazione e l'amore, la resurrezione e il perdono. In queste pagine è possibile rintracciare come la questione spirituale venga affrontata da numerosi narratori di oggi, atei e non, capaci di indagare il mistero della fede con uno sguardo intriso di poesia e di sapienza: le tematiche religiose non vengono sottaciute né eliminate dai maggiori autori di best seller. Postfazione di Nicola Lagioia.
L'autrice, giornalista e studiosa dell'antisemitismo contemporaneo, racconta le atrocità senza precedenti compiute da Hamas il 7 ottobre del 2023 contro il popolo ebraico e la cultura occidentale. Lo fa percorrendo giorno per giorno, da Israele, la storia del peggiore pogrom contro gli ebrei dai tempi della Shoah. Accanto agli orrori del 7 ottobre, un'ondata di antisemitismo è scesa in campo a fianco dei terroristi di Hamas; dopo che in Israele bambini, donne, giovani, anziani sono stati uccisi, smembrati, violentati, decapitati, dopo i rapimenti di massa, è esplosa la perversione dei diritti umani che inneggiando a Hamas di fatto sostiene il genocidio degli ebrei. Questo mentre Israele, come racconta Fiamma Nirenstein, combatte eroicamente una guerra di civiltà per tutti, pagando con la vita dei suoi soldati, e affronta il tormentoso problema degli ostaggi. L'odio di Hitler per gli ebrei ha distrutto l'Europa. Dove potrebbe portare, ora, l'antisemitismo travestito da difesa dei diritti umani amico di Hamas e di Teheran?
La facciata di ogni regime politico è costruita su volti conosciuti, popolari e riconoscibili, ma il nucleo delle decisioni e degli ordini passa da altri circuiti e soprattutto da altri uomini. Questa specie invisibile di potenti decisori è da qualche secolo blandamente riposta sotto l'anonima etichetta di "eminenza grigia", un fascicolo della storia ancora inesplorato, misterioso. Religiosi, banchieri, scienziati, spin doctor, burocrati, giuristi sono tra le figure, spesso appartate e poco note, che hanno orchestrato i momenti politici fondamentali degli ultimi secoli in molti luoghi del mondo. Questo libro racconta le storie di eminenze grigie che hanno informato l'ultimo secolo, ricostruen­do­ne le personalità, il contesto, le intuizioni, gli scontri e le alleanze, e mostra come dietro le quinte della politica da palcoscenico vi sia spesso un deus ex machina molto più efficace e influente dell'esito di un voto o delle correnti di un partito. Ed è spesso da questi personaggi che passa lo spirito di intere epoche storiche.
"Questo libro raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni..." Così Piero Angela riassume e spiega la sua ultima fatica, un testo scritto di getto e nato dall'urgenza del momento, e dalle enormi sfide che ci attendono. Un lascito morale, dopo una lunghissima carriera al servizio dell'informazione e della formazione di generazioni di italiani. "Com'è possibile" si chiede in queste pagine "che un paese come l'Italia, che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà, oggi sia così in difficoltà, e abbia perso le sue luci?" La risposta è in dieci semplici capitoli, dieci aree critiche su cui occorre agire. Per oltre cinquant'anni Piero Angela si è occupato a tempo pieno di scienza, tecnologia, ambiente, informazione, energia, televisione, comportamenti, e ha scritto "Dieci cose che ho imparato" per condividere con i lettori alcune proposte, frutto della sua lunga esperienza sul campo. Con questo libro, a cui ha lavorato fino all'ultimo, colui che è stato per tutti il volto rassicurante della scienza ha voluto dirci come usarla per migliorare le cose. Per rilanciare l'Italia con una nuova visione.