
In occasione dei centocinquant'anni dell'Unità d'Italia Gennaro De Michele ci regala le storie degli scienziati italiani che con le loro idee hanno contribuito allo sviluppo dell'industria elettrica. Non solo Galvani, Volta, Galileo Ferraris, Marconi e Fermi, però; le pagine di "Centocinquant'anni elettrizzanti" ci parlano di alcuni "eroi dimenticati", brillanti ricercatori che con le loro scoperte hanno dato un contributo importante all'affermazione dell'elettricità come vettore energetico decisivo per l'umanità. La storia, come tutte le storie, ha un protagonista. Siamo alla fine degli anni Sessanta, al Caltech di Pasadena, in California. Qui Giovanni Manconi, allievo del fisico napoletano Gustavo Hermann, viene invitato a chiudere le lezioni di fisica di una delle leggende della scienza del Novecento, Richard Feynman, con una serie di interventi sul contributo italiano allo sviluppo della scienza mondiale.
Il racconto della storia d'Italia attraverso i brevetti depositati dai nostri concittadini presso il Patent Office degli Stati Uniti: una scelta originale da cui emerge il ritratto di una nazione vitale, industriosa e geniale, il quadro che nessun manuale di storia potrà mai restituire. Nei 150 brevetti presentati da Vittorio Marchis convivono premi Nobel, operai, capitani d'industria, ingegneri, soldati, campioni dello sport; trovano spazio la Programma 101 dell'Olivetti, un coltello da tavola a cinque lame, la pistola Beretta, un attrezzo da giardino per potatura, un "processo di produzione di sostanze radioattive" (titolare del brevetto, con altri, un certo Enrico Fermi...), una pompa da bicicletta installata direttamente tra i raggi delle ruote e tantissimi altri. Pagina dopo pagina prende forma il profilo sociale, industriale e culturale dell'Italia, profilo in cui la storia con la S maiuscola appare in controluce attraverso il genio degli uomini (conosciuti e meno conosciuti) che hanno contribuito a scriverla.
Che cosa ha prodotto la scienza italiana nei centocinquant'anni dell'Unità? Non è difficile rispondere. Bastano alcuni esempi, tra i tanti raccontati in questo libro, per dire quanto l'Italia abbia contribuito alla realizzazione di svolte scientifiche e culturali decisive a livello internazionale, nonostante gli ostacoli e le resistenze opposte da una politica spesso ottusa. Giovanni Virginio Schiaparelli; il rilevamento dei neuroni; Enrico Fermi; Rita Levi Montalcini, Salvador Luria e Renato Dulbecco; i neuroni specchio studiati all'Università di Parma; la decisiva presenza italiana nel progetto dell'LHC. I saggi contenuti in quest'opera vanno ben oltre le celebrazioni del passato e le lamentele sul presente; alimentano piuttosto le radici di una possibile modernizzazione del paese, in modo da riportare l'Italia nella cornice dell'innovazione e della crescita culturale.
Rompere una noce con un sasso, lavare e salare le patate, fare un bagno in acque termali... sono loro: le scimmie. Ecco perché occuparsene, anche se hanno quattro mani e non solo due. Il libro ci guida attraverso un viaggio nel mondo dei Primati, per aiutarci ad afferrarne la complessità e il fascino, ma anche per provare a capire in quale misura siamo noi stessi un po' scimmie e, dunque, a tutti gli effetti parte della natura. Ci accorgeremo, allora, che molti dei nostri comportamenti - compresi quelli più sofisticati - sono modulazioni di caratteristiche piuttosto diffuse tra i nostri parenti più stretti.
Per lungo tempo il big bang è rimasto l'ultima frontiera oltre la quale nessuno studioso osava avventurarsi. Un'anomalia apparentemente inspiegabile, che metteva in crisi persino la teoria della relatività: come poteva un punto senza volume contenere materia ed energia infinite? Il giovane fisico Martin Bojowald ha scosso con le sue ricerche il mondo scientifico, spingendosi molto vicino alla soluzione del problema, e forse anche oltre. La teoria secondo cui il big bang sarebbe il punto di massima compressione di un universo che si contrae per poi liberare la propria energia è una scoperta che mette in discussione tutti i tradizionali modelli cosmologici basati su un ciclo di crescita e discontinuità. Ma cosa accadde davvero? E soprattutto, cosa c'era prima del big bang? Bojowald, senza ricorrere a formule matematiche, offre una spiegazione chiara e affascinante di uno dei misteri della scienza moderna e accompagna il lettore in un viaggio all'origine dell'universo.
L'idea di una società coesa e solidale, retta da regole inflessibili, dove ciascuno ha un compito ben definito e nulla è lasciato al caso - simile dunque a un meccanismo perfetto che si muova sulla scena globale come un tutt'uno -, ha sempre affascinato i filosofi, e spesso gli insetti sociali sono stati assunti come modello anche per gli umani. Saggiamente, nel celebrare "la bellezza, l'eleganza e la stranezza delle società degli insetti", Hölldobler e Wilson si astengono da arbitrarie, quanto scontate, estrapolazioni sociopolitiche e restano saldamente ancorati all'ambito che è loro più congeniale, quello della natural history, la biologia sul campo. A differenza dei biologi di orientamento teorico-sperimentale, condividono infatti il gusto per l'osservazione della natura e la minuziosa raccolta di dettagli, unicamente motivati dalla passione per il proprio soggetto. E di questa indagine è frutto "Il superorganismo", destinato a modificare radicalmente il nostro modo di guardare le società degli insetti. Protagoniste sono, ancora una volta, le formiche. Presso questi animali prodigiosi - come presso gli altri insetti "eusociali", api e termiti - la divisione del lavoro è così rigorosa da non risparmiare neppure i neonati o la funzione riproduttiva: da un lato la regina madre e gli inoffensivi maschi addetti all'inseminazione, dall'altro la casta delle operaie sterili dedite alla cura della prole regale o impiegate in missioni ad alto rischio.
La fede religiosa ha una portata di gran lunga maggiore del semplice effetto placebo, ma funziona allo stesso modo. Il credente ha fiducia nell’amore di Dio e nel fatto che l’esistenza ha sempre senso e, grazie a queste convinzioni, accoglie la vita in ogni sua forma. È proprio questa sua accettazione che lo aiuta a superare la malattia.
Quando ci viene diagnosticata una grave patologia o scopriamo che un nostro caro è affetto da una malattia che non lascia scampo, quando la sofferenza fisica ci attanaglia e spegne progressivamente la nostra volontà di reagire e di combattere, quando ci sentiamo impotenti dinanzi al dolore straziante di un familiare ricoverato in ospedale, allora, nel momento dello sconforto più cupo, ci rivolgiamo a Dio.
Con la preghiera l’uomo si avvicina a Dio, lo rende partecipe delle proprie preoccupazioni e del proprio tormento e, come dopo essersi confidato con un caro amico, si sente rincuorato e certo di non essere solo ad affrontare la prova.
Strumento di guarigione e di conforto, la preghiera agisce positivamente sul rapporto tra il corpo e l’anima e il credente, approfondendo la propria spiritualità, trova armi efficaci per fronteggiare la malattia.
Tratte dalla Bibbia o attinte dalla tradizione, le orazioni qui raccolte possono essere recitate semplicemente dal lettore o ispirarlo a comporre invocazioni personali per la salute del corpo e la salvezza dello spirito.
Il calcio non è fatto soltanto di emozioni, ma anche di numeri. A che velocità può viaggiare un pallone? Qual è la probabilità di segnare un rigore? E perché la palla a volte devia dalla sua traiettoria naturale, consentendo di realizzare gol "impossibili"? Come ogni fenomeno, anche il calcio obbedisce a leggi naturali studiate dalla fisica e dalla matematica, che risultano essenziali per comprendere ciò che succede sul campo. I processi che governano il gioco - dai diversi modi in cui si può colpire la palla alla biomeccanica dei tiri più acrobatici, fino alle illusioni ottiche che ingannano giocatori e arbitro - sono analizzati con rigore scientifico e leggerezza di scrittura, per svelare i segreti dello sport più popolare al mondo.
Nell'immaginario comune le grandi innovazioni nascono da colpi di genio individuali, quando un'intelligenza fuori dalla norma s'imbatte in un'idea destinata a rivoluzionare un'intera cultura. È così che idealizziamo la creatività, pensandola come il frutto di visioni estemporanee, di folgorazioni che trascendono le contingenze storiche e le tradizioni consolidate. Al contrario sono proprio gli ambienti aperti e le piattaforme condivise ad accrescere la creatività e la redditività delle persone che vi operano. È in questo tipo di habitat - si tratti delle capitali italiane del Rinascimento o del World Wide Web - che sono venute alla luce le grandi invenzioni, come il risultato di percorsi convergenti e condivisi, anche inconsapevolmente, e mai come il frutto di un'avventura solitaria. Steven Johnson ha ricostruito le tappe di questi avvincenti percorsi, tracciando una storia delle idee che hanno cambiato il mondo - dal torchio da stampa di Gutenberg alla nascita di Google -, per aiutarci a comprendere come, potenziando le reti di condivisione, sia possibile aumentare il numero e la qualità delle idee vincenti.
Questa "Prima lezione" conduce per mano il lettore attraverso le tappe più significative dello sviluppo delle neuroscienze, che dagli anni Ottanta a oggi hanno compiuto enormi progressi nel campo della fisiologia del sistema nervoso e dei rapporti tra strutture cerebrali e funzioni mentali. Le neuroscienze studiano i neuroni (le unità che costituiscono il sistema nervoso) e le diverse strutture cerebrali: oggi non esistono più aree mute, come un tempo venivano definite quelle aree della corteccia di cui si ignorava !a funzione. Questo straordinario incremento di conoscenze ha aperto nuovi scenari alle discipline del settore: le scoperte prodotte dalla biologia molecolare, ad esempio, hanno consentito nuove strategie terapeutiche nel trattamento delle malattie degenerative o genetiche. Anche sul piano culturale le neuroscienze hanno esercitato un impatto sempre più profondo, imprimendo un forte impulso a nuovi campi di indagine al confine tra neurobiologia e psicologia, e perfino economia, ma soprattutto arricchendo la nostra conoscenza degli esseri umani.
La coltivazione delle orchidee è una passione alla portata di tutti. Infatti prendersi cura di questi fiori così affascinanti non è difficile: basta conoscere i loro bisogni. All'interno di questo manuale vengono descritte le orchidee più belle e i loro ibridi. Dalla A di Angraecum alla Z di Zygopetalum, a ogni varietà corrisponde una scheda dettagliata e riccamente illustrata. Per ciascun genere: Una descrizione botanica, con precise spiegazioni sulla provenienza geografica e sulle caratteristiche del genere. Una selezione di specie e varietà interessanti. Tutto quello che bisogna sapere per coltivarle con successo (temperatura, esposizione, frequenza delle innaffiature e delle nebulizzazioni, periodo di fioritura, moltiplicazione, cure specifiche...).
Pochi avrebbero previsto che nel ventesimo secolo l'uomo avrebbe scoperto la bomba atomica, l'informatica, la nucleosintesi stellare e sarebbe andato nello spazio e sulla Luna. Secondo l'astrofisico Giovanni Bignami, ci saranno nei prossimi anni scoperte sensazionali che cambieranno la nostra visione del mondo, dello spazio e della nostra stessa vita. Come la comprensione della "materia oscura" dell'universo, tema su cui, forse, avremo una risposta nel 2062 al passaggio della cometa di Halley, quando l'astrofisica ci dirà qualcosa di più anche sull'esistenza di altri sistemi di vita nell'universo. O come, ancora, la messa a punto di "un'energia globale" che ci permetterebbe di non dipendere da risorse finite. Con stile brillante e grazie alla riconosciuta autorevolezza in materia, Giovanni Bignami ci guida alla frontiera delle possibili, stupefacenti scoperte dei prossimi tempi: consapevole che quello che pensiamo di scoprire oggi avrà poco in comune con quello che scopriremo, traccia un percorso sul confine sottile e affascinante tra scienza e immaginazione, un filo rosso dal centro della Terra allo spazio che ci svela perché l'uomo è solo all'inizio della esplorazione del mondo, del cosmo e di se stesso.