
Giulio Giorello non disdegna confrontare il pensiero del filosofo con quello di qualunque altro essere umano. Tale attitudine è ancora più esplicita in questo volume: lo spirito di disponibilità al confronto, che presiedeva all'idea di "società aperta" di Karl Popper, trova qui risonanze particolari. Giorello abbatte il preconcetto disciplinare e accademico di filosofia e chiede riflessione sul senso a chiunque sia in grado di proporla. Né retrocede all'avanzata della fisica e della matematica nei territori della speculazione. Ma, soprattutto, sulla scia del suo maestro e "antagonista" Ludovico Geymonat, riconosce che oggi "la filosofia si annida proprio nelle pieghe della scienza". Una combinazione così fertile che, probabilmente, tra i tanti saggi scritti, meritava una riflessione ulteriore: quella che si propone qui.
I gatti sono animali domestici relativamente economici e hanno inoltre il vantaggio di essere comprovati rimedi antistress, ottimi cacciatori di topi e magnifici compagni di vita. Per questi e per tanti altri motivi, i gatti sono oggi gli animali domestici più comuni in moltissimi paesi del mondo e anche in Italia. Se state pensando di tenere uno di questi straordinari felini in casa, dovreste porvi una serie di domande per assicurarvi che il gatto sia l'animale domestico più adatto a voi e, soprattutto, per scoprire come fornire al vostro micio tutte le cure essenziali. In questo "Manuale del gatto" troverete tutte le informazioni utili per diventare dei veri "esperti".
Un'energia di origine antichissima, che meglio di altre rappresenta l'Italia: la geotermia è entrata infatti sulla scena mondiale con il piccolo centro toscano di Larderello, e dall'Italia, rimasta per decenni l'unico produttore, si è diffusa in altri paesi. Oggi però, mentre le tecnologie associate allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili più note e finanziate, come l'eolico e il solare, stanno rapidamente progredendo, la geotermia occupa ancora un ruolo di nicchia. Ma il calore geotermico è una fonte che potrebbe contribuire notevolmente a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e le emissioni inquinanti. Nel volume si spiega come sfruttarla, quali sono i suoi effetti sull'ambiente, quanto costa, quali prospettive offre.
È singolare come nei suoi ultimi anni Guénon abbia voluto dedicare un libro a una questione matematica quale il calcolo infinitesimale, introdotto da Leibniz e poi diventato un pilastro della scienza moderna. Ma evidentemente riteneva che qui fossero in gioco problemi di altissima rilevanza. Tralasciando gli aspetti pratici connessi al calcolo matematico – per lui «del tutto privi di interesse» –, Guénon si concentra sui princìpi che dovrebbero costituire il fondamento di ogni sapere particolare, e chiarisce nozioni che in realtà, in quanto passibili di essere trasposte analogicamente e di acquisire anche una valenza metafisica, attraversano l’intera sua opera: dal significato della serie dei numeri, dell’unità e dello zero alle fondamentali differenze fra l’«infinito» propriamente detto e l’«indefinito», fra il continuo e il discontinuo, fra la quantità e la qualità. Guénon mostra come le difficoltà concettuali e i dubbi affrontati da Leibniz e dai matematici che dopo di lui si cimentarono con l’idea dell’infinito discendano dall’abbandono di quel rigore intellettuale proprio del pensiero metafisico che, in rapporto alla mera indagine empirica e razionale cui sono confinate le scienze moderne, rappresenta un «passaggio al limite» – rispetto al quale, secondo Paolo Zellini, anche le «formule del calcolo più avanzato non possono sempre dichiararsi estranee».
«Dotato di cultura enciclopedica, Rucker spazia dal celebre racconto ottocentesco di Edwin Abbott Flatlandia a La storia di Plattner di H.G. Wells; da opere di misconosciuti matematici otto-novecenteschi agli illustri John Wheeler e Kip Thorne, fino ai romanzi di fantascienza e alle storie di Borges, per chiarire anche al lettore più profano che cosa accadrebbe se lo spazio avesse due sole dimensioni oppure quattro invece di tre, se esseri bi- o quadridimensionali apparissero nel nostro mondo tridimensionale o se, viceversa, uno di noi si facesse una passeggiatina nella quarta dimensione. Simultaneamente Rucker ci spiega la natura dello spazio e quella del tempo e come essi potrebbero mutare nei modi più svariati. Nella sua scorribanda spaziotemporale ce n’è per tutti i gusti, dai buchi neri a Lewis Carroll con il suo Alice nel paese delle meraviglie, senza dimenticare una capatina (ma umoristica) nel mondo della parapsicologia e della metafisica». «Le Scienze»
L'AUTORE
Rudy Rucker
Rudy Rucker (ovvero Rudolf von Bitter Rucker, pronipote di Hegel) è nato a Louisville, nel Kentucky, il 22 marzo 1946 e insegna matematica alla San José State University. È sposato dal 1967 con Sylvia, sua compagna di college, e ha tre figli: Georgia, Rudy Jr. e Isabel. Ha pubblicato i seguenti saggi: Geometry, Relativity and the Fourth Dimension (1977), Infinity and the Mind (1982), The Fourth Dimension. A Guided Tour of the Higher Universes (1984; trad. it. La quarta dimensione. Viaggio guidato negli universi di ordine superiore, Adelphi, 1994), Mind Tools (1987); l'autobiografico All the Visions (1991); una raccolta di articoli scelti: Seek! (1999); le raccolte di racconti The Fifty-Seventh Franz Kafka (1983), Transreal! (1991; raccolta commista di articoli), Gnarl! (2000). Ha poi scritto alcuni romanzi «transrealisti» – «l'essenza del transrealismo consiste nel raccontare la propria vita reale in termini fantastici» – : White Light, or, What Is Cantor's Continuum Problem? (1980), Spacetime Donuts (1981), The Sex Sphere (1983), Master of Space and Time (1984), The Secret of Life (1985), The Hollow Earth (1990), The Hacker and the Ants (1994), Saucer Wisdom (1999). Più celebre la tetralogia cyberpunk composta da Software (1982; Philip K. Dick Award), Wetware (1988; Philip K. Dick Award), Freeware (1997) e Realware (2000). Nel 2002 apparirà un altro romanzo, Spaceland, e nel 2003 il romanzo storico Bruegel.
Sono tanti i fiocchi azzurri e i fiocchi rosa negli zoo. E per sessanta di loro è il momento di farsi vedere, l’occasione di raccontare la loro storia. C’è il piccolo armadillo Nino che non riesce a salire sulla groppa della mamma, Bunyip il pestifero diavoletto della Tasmania, Tahiha una minuscola lemure che dorme abbracciata a un orsacchiotto, Rooby il cangurino che vive in un marsupio di pelle e tanti altri nuovi nati tenerissimi, indifesi, che con un po’ di aiuto da parte dell’uomo diventeranno grandi e saranno protagonisi della lotta contro l’estinzione che minaccia la loro specie. Sono io il tuo piccolino è un libro perfetto da regalare alla festa della mamma. Ogni fotografi a ti stringe il cuore e dolcemente ti ricorda che ogni cucciolo ha bisogno della sua mamma. Anche tu.
Nel volume si affronta il tema del confronto/scontro tra la teoria evoluzionista e la teoria creazionista. L'autore con un approccio squisitamente scientifico cerca un connubio tra le due teorie, che ad una attenta analisi sono il risultato di un travisamento del pensiero darwiniano e della creazione biblica.
Diversamente da quanto si vuol far credere, il nucleare non è una tecnologia avanzata, ma una tecnologia complicata, vecchia, costosa e pericolosa, che in mezzo secolo ha creato - oltre all’incubo tutt’altro che scomparso dell’olocausto nucleare - problemi gravissimi, che graveranno per centinaia o migliaia di anni, senza avere apportato alcun beneficio sostanziale o insostituibile.
Questa tesi viene sviluppata nel libro in termini analitici e rigorosi, analizzando in modo sistematico l’intero ciclo nucleare per tutti gli aspetti rilevanti: emissioni di anidride carbonica, indipendenza dalle fonti fossili, costi disaggregati, emissioni di radioattività nel normale funzionamento, residui radioattivi ingestibili, rischi e portata di possibili incidenti, pericoli di proliferazione militare. Un capitolo di Ernesto Burgio analizza i danni biologici e sanitari delle radiazioni ionizzanti in base ai risultati più recenti della ricerca biologica, che dimostrano la profonda inadeguatezza dell’approccio e della normativa ufficiali, e delle sue conclusioni tranquillizzanti per le piccole dosi di radiazioni.
Particolare attenzione viene rivolta all’Italia, discutendo nel merito l’inefficienza del nostro sistema elettrico e i corrispondenti interessi e speculazioni che alimentano tutti i programmi energetici (e non solo), specie quelli nucleari, anche alla luce della non certo brillante storia passata. Tanto più utile risulta il confronto con l’«immagine speculare» della Francia, la cui fama di paradiso del nucleare viene smontata e analizzata nelle sue profonde contraddizioni da uno specialista di notorietà internazionale, Mycle Schneider.
L’ultima parte del libro è dedicata a dimostrare l’inconsistenza e la impraticabilità delle soluzioni miracolistiche prospettate dall’industria nucleare per prolungare nel tempo lo sfruttamento dell’uranio e porre fine ai problemi irrisolti del ciclo nucleare dopo mezzo secolo di irresponsabile negligenza: il tutto sostenuto con ingenti finanziamenti anche pubblici, nel mentre si ridicolizzano nuove prospettive che meriterebbero almeno una verifica seria e imparziale.
L’Era nucleare deve essere chiusa al più presto, per cercare di limitare e tamponare i danni insostenibili e la pesante eredità che già ci ha lasciato.
SCRAM
È il repentino spegnimento di un reattore nucleare attraverso l’inserzione rapida di barre di controllo. È l’acronimo di "safety control rod axe man" che letteralmente significa l’uomo-ascia della barra di controllo di sicurezza, cioè colui che nel primo reattore nucleare degli stati uniti era addetto ad inserire la barra di emergenza, sospesa ad una fune che veniva recisa con un ascia.
Gli organismi viventi interagiscono continuamente con l’esterno, elaborando informazioni per trasformarle in decisioni e comportamenti come attaccare una preda, afferrare un oggetto in movimento, camminare, ma anche comporre un’opera musicale, creare uno slogan pubblicitario o scrivere una storia.
Temi egualmente complessi, a fronte dei quali il nostro cervello non può adottare né soluzioni troppo semplici perché non risolverebbero i problemi, né troppo sofisticate perché rallenterebbero e renderebbero troppo costosi i processi neuronali.
La soluzione passa invece attraverso chiare deviazioni dalla strada maestra della logica, in grado di organizzare con originalità, eleganza e creatività la complessità del mondo e dei processi naturali che lo regolano.
La semplessità è un modo di vivere con il proprio mondo. È eleganza piuttosto che sobrietà, intelligenza piuttosto che fredda logica, diplomazia piuttosto che autorità. (Alain Berthoz)
Alain Berthoz, dal 1993 professore di filosofia della percezione e dell’azione al Collège de France e membro dell’Accademia delle Scienze parigina, sin dal 1989 dirige il Laboratoire de physiologie de la perception et de l’action (CNRS-Collège de France).
Autore di numerosi articoli su riviste internazionali e quotidiani su temi legati al senso del movimento e più in particolare sulle diverse componenti della sua percezione, esercita una intensa attività come conferenziere presso università e centri di ricerca di più di 20 paesi.
In Italia sono stati pubblicati Il senso del movimento (McGraw Hill, 1998) e La scienza della decisione (Codice edizioni, 2004).
Haiti e la Repubblica Dominicana, pur condividendo la stessa area geografica (l’isola di Hispaniola) hanno conosciuto destini diversissimi. Al contrario società molto distanti tra loro (come Argentina, Stati Uniti, Siberia e Australia) ma accomunate dalla loro natura di “frontiera” mostrano curiose analogie. Ancora, la tratta degli schiavi in Africa o il passaggio delle armate napoleoniche in Europa sono stati fattori discriminanti per il maggiore o minore sviluppo sociopolitico delle regioni che ne sono state (o non sono state) attraversate.
Con la collaborazione di storici, statistici ed economisti, Jared Diamond e James Robinson hanno condotto una serie di “esperimenti naturali” di storia umana realmente accaduti, per capire cosa ha portato il mondo a essere quello che è oggi. Ne emerge un libro innovativo, in grado di offrire agli storici nuovi spunti di riflessione e metodi d’indagine, e al lettore comune un affascinante affresco mondiale che unisce passato e presente dell’uomo.
"Faremo un grande regalo alla specie umana se capiremo cosa ha plasmato il mondo in cui viviamo, perché potremo scoprire cosa ci riserverà il futuro."
Jared Diamond
Jared Diamond, biologo, docente alla University of California e membro dell'Accademia delle scienze americana, è il maggior esperto al mondo sulla flora e la fauna della Nuova Guinea. In Italia sono stati pubblicati Il terzo scimpanzé da Bollati Boringhieri nel 1994, e Armi, acciaio e malattie (premio Pulitzer per la saggistica nel 1998) e Collasso (2005) da Giulio Einaudi Editore.
James A. Robinson, economista, prima di ottenere cattedra di scienze politiche all’Harvard University ha insegnato a Berkeley, in California.
Ha pubblicato numerosi articoli specialistici.
“Non si tratta della solita guida” scrive Mauro Corona, a proposito di questo libro. E nelle righe di prefazione precisa: “Il volume di Paola Lugo cerca, trova e consiglia escursioni che contengono memoria storica, bellezza ambientale, caratteristiche antropiche, novità inedite e altre chicche da scoprire pagina dopo pagina...” Dalle Alpi agli Appennini, dalla Sardegna alla Sicilia, l’autrice ci guida sulle passeggiate più belle nelle zone più famose, ma anche per molte altre escursioni forse meno note al grande pubblico ma altrettanto affascinanti. Oltre a una precisa descrizione del percorso da un punto di vista tecnico, gli itinerari sono arricchiti da notizie di carattere storico, paesaggistico, scientifi co, che rendono i percorsi ancora più preziosi. Ogni passeggiata è corredata da una affi dabile mappa disegnata ad hoc e una preziosa legenda ne descrive a colpo d’occhio i dettagli. “Questo libro creerà proseliti della camminata” scommette Corona, “stimolerà ad alzare il sedere e partire anche i più riottosi.”
Dalla Carboneria alla spia Litvinenko, dal cadmio di Van Gogh ai pavimenti della Casa Bianca, dal cloro in tavola a quello sui campi di battaglia:
GLI ELEMENTI CHIMICI SONO TUTTO INTORNO A NOI.
E CI RACCONTANO I LORO SEGRETI.
Favole periodiche è ricco di aneddoti imprevedibili e stravaganti. Un vero spasso da leggere.
– “Financial Times”
Forse il piombo può predire il futuro, ma di sicuro sarà lo zinco ad accompagnarci nell’ultimo viaggio. Gli antichi coniarono l’espressione “età dell’oro”, ma su ben altre sostanze furono costruite le fortune dei grandi imperi: Roma si arricchì col bronzo e l’Inghilterra della regina Vittoria si espanse su tutti i mari grazie al ferro e al carbone.
Lo scienziato Haber incoraggiò l’uso massiccio del cloro come arma durante la Prima guerra mondiale sostenendo che non era letale, ma morirono centinaia di migliaia di soldati. Attraverso questi e molti altri aneddoti, il chimico Hugh Aldersey-Williams rilegge la tavola periodica come un grande racconto di cui sono protagonisti gli elementi, la loro storia e le loro curiosità. Che siano di moda come il silicio dei microchip o poco considerati come l’antimonio, che siano nobili o decaduti, tutti sono diventati parte della nostra storia culturale, dando forma e sostanza ad arte, miti, letteratura, musica, architettura, economia. Incontreremo il ferro sceso dal cielo sotto forma di meteoriti, l’oro dei Nibelunghi, il coraggioso soldatino di stagno di Andersen, le luci al neon di Las Vegas, l’arsenico e il tallio degli avvelenatori nei romanzi gialli, l’argento virginale e lo zolfo demoniaco.
Se Hugh Aldersey-Williams è divenuto un vero esperto della tavola di Mendeleev lo deve a una passione per la chimica coltivata fin da ragazzino. Ed è con lo stesso spirito di scoperta che in questo libro curioso, colto e divertente accompagna il lettore tra racconti ed esperimenti alla scoperta dei segreti degli elementi. Rendendo omaggio alle umili tessere che, spesso a nostra insaputa, decretano vita, morte e fortuna di ognuno di noi.
HUGH ALDERSEY WILLIAMS, un chimico dagli spiccati interessi artistici e letterari, ha collaborato per cinque anni con “The New Statesman” come critico di design e scrive con regolarità sull’“Independent”, il “Guardian” e “New Scientist”. Fra gli ultimi suoi libri pubblicati in lingua inglese, ricordiamo Panicology, Findings e The Most Beautiful Molecule.