
Un numero sempre maggiore di evidenze documenta un sostanziale legame tra il contesto sociale all’interno del quale ciascuno di noi vive e le funzioni del genoma delle cellule somatiche e germinali che compongono il nostro organismo. Fattori ambientali di varia natura possono infatti modificare l’espressione genica delle cellule alterando lo stato fisiologico di tessuti e organi. Le diseguaglianze sociali si traducono così in diseguaglianze di salute, le quali, non solo vengono trasmesse in maniera intergenerazionale, ma determinano a loro volta diseguaglianze di opportunità, di reddito, di rango sociale in un meccanismo ricorsivo che rinforza lo svantaggio sociale che le ha originate.
Introduzione di Marsha Linehan
La terapia dialettico-comportamentale (DBT) fornisce protocolli evidence-based per trattare alcuni dei più complicati problemi clinici. Questa lucida guida di Charles Swenson, autorità indiscussa nel campo della DBT, rivela che la chiave per una presa di decisioni efficace risiede nel comprendere le connessioni fra le strategie cliniche necessarie momento per momento e i princìpi chiave della DBT.
Swenson definisce le strategie e le abilità che scaturiscono direttamente dai paradigmi fondamentali di accettazione, cambiamento e dialettica. Numerosi e dettagliati esempi clinici illustrano la DBT in azione e mostrano come mettere in pratica i princìpi della DBT nella terapia individuale, nei gruppi di skills training e nel team di consultazione.
«Degli anni speciali dell'infanzia, quando trascorrevo le estati sul lago o in campagna, conservo ancora l'immagine dei faggi secolari piantati dal bisnonno e il profumo dei prati falciati. Lì ho imparato a distinguere un rododendro da un'azalea, come si pota una siepe, come si semina nel semenzaio, quando è tempo di riparare i vasi nella serra, come si rastrella la ghiaia. Lì ho vissuto i primi momenti di libertà totale.» Animato da questo amore precoce e mai tradito per la natura, l'architetto paesaggista Marco Bay ha scelto di dedicare la propria vita alla creazione di giardini, arricchendo piazze e cortili, case di campagna e palazzi di varie regioni italiane con gli innumerevoli cromatismi del mondo vegetale. Anziché sulla carta, infatti, Bay preferisce disegnare sulla terra, affrontando la grande sfida di tracciare segni che, in perfetta sintonia con il panorama, contribuiscano a completarlo e valorizzarlo, suscitando emozioni forti e rigeneranti in chi godrà della sua vista. L'apparente semplicità e naturalezza dei suoi sorprendenti progetti - fra i più noti, l'Hangar Bicocca e le aiuole di palme in piazza Duomo a Milano - è in realtà il frutto di un'incessante ricerca illuminata da alcune idee guida: imparare a «vedere» il paesaggio che ci circonda, capire la natura del terreno e interpretare i bisogni di ogni pianta affinché possa crescere sana e robusta anche in un habitat fortemente antropizzato. Disegnare con gli alberi racconta la meravigliosa «fatica» di immaginare e costruire spazi verdi in luoghi dove il verde è trascurato, oltraggiato, bandito, e insegna a giocare con piante e fiori, e a scegliere e combinare, nell'infinita varietà delle loro forme, sfumature e trasparenze, quelli più adatti a esprimere la propria personale idea di armonia. Dalla magia del momento in cui l'idea progettuale viene concepita fino alla messa a dimora delle piante scelte con cura nei vivai, passando per lo studio scenografico del giusto contrappunto di luci e ombre, queste pagine, impreziosite da disegni dell'autore, testimoniano di un processo creativo del tutto particolare: la genesi di opere d'arte viventi, destinate a cambiare e a rinnovarsi - come gli esseri umani - giorno dopo giorno e stagione dopo stagione.
Autorevoli studi scientifici hanno da tempo appurato che nell'insorgenza di numerose malattie neurodegenerative, come la demenza precoce o senile, il ruolo della genetica è assai meno significativo di quanto si pensasse: per la grande maggioranza della popolazione, infatti, molto più rilevanti come fattori di rischio sono svariate patologie e lo stile di vita, comprese quindi le abitudini alimentari. Ma se il benefico effetto di una corretta alimentazione sullo stato di salute psicofisica generale è ormai un dato acquisito, ancora poco noti sono i suoi specifici influssi sull'attività cerebrale. Per colmare tale lacuna, la neuroscienziata e nutrizionista Lisa Mosconi ha elaborato i risultati delle più recenti ricerche nel campo della prevenzione dell'Alzheimer, giungendo a sfatare molti luoghi comuni sui cibi che fanno bene (o male) al cervello e a proporre un percorso alimentare innovativo che, oltre a migliorare le performance cognitive, riduce il rischio di cardiopatie, diabete e disfunzioni metaboliche. In un linguaggio semplice ed empatico, l'autrice espone le tre «mosse» vincenti per massimizzare l'energia cerebrale e ritardare il più possibile il deterioramento delle facoltà cognitive: 1) capire di quali nutrienti necessitano le cellule cerebrali, 2) scoprire quali cibi ne contengano la maggiore quantità e 3) osservare alcune raccomandazioni elementari. E se anche in questa dieta ad hoc per il cervello sono presenti ovviamente divieti e limitazioni, non mancano le piacevoli sorprese, come l'opportunità di esplorare nuove combinazioni di sapori grazie a una serie di ricette che spiegano come cucinare piatti gustosi e leggeri, o il ricchissimo test, articolato in 80 domande, che consente a ogni lettore di verificare quanto il proprio stile alimentare sia lontano da quello ideale e prendere i dovuti provvedimenti. Perché, una volta resi consapevoli da queste pagine dell'importanza della posta in gioco - potenziare le capacità mentali nel lungo periodo, minimizzare i vuoti di memoria, prevenire il declino cognitivo, ridurre il rischio di Alzheimer -, le rinunce a tavola non verranno vissute come dolorosi sacrifici, ma come uno dei modi più concreti e adulti di volersi bene.
Tutta la nostra vita biologica è il risultato di una continua integrazione tra diversi settori che si relazionano, si scambiano informazioni, sia in condizioni di salute che di malattia. La terapia oncologica integrata non esclude nessun tipo di intervento: ritiene utile la terapia farmacologica e la chirurgia, ma la integra con agopuntura, fitoterapia, omeopatia e l'alimentazione. Tutto questo per ridurre gli effetti collaterali delle terapie e potenziare l'efficacia dei farmaci, migliorare la qualità della vita del paziente e aumentare le possibilità di guarigione. Ma non è vero che un paziente oncologico può mangiare di tutto o assumere di tutto: nella fattispecie non deve adottare una dieta iperproteica e deve tenersi lontano da alimenti come i carboidrati raffi nati, carne, pesce di grossa taglia e latticini. Di cose da sapere ce ne sono molte come per esempio che l'aloe vera, la curcumina e il tè verde rappresentano un valido aiuto durante la chemioterapia mentre sono sconsigliati l'iperico e il ginkgo biloba, il pepe o la soia.
Traduzione di Federico Lopiparo
«Se l’evoluzione è vera, c’è ancora spazio per Dio?». Questa è la domanda, complessa, da cui muove il testo di Francis Collins, genetista di fama internazionale e scienziato tra i maggiori degli ultimi decenni. Accennando al proprio personale percorso di vita, che lo ha condotto dall’agnosticismo alla scoperta di Dio, Collins afferma che tra scienza e fede – pur così diverse tra loro – può esistere una profonda armonia, ed esprime con il termine “BioLogos” (da Bios, ‘vita’, e Logos, ‘Parola’) la convergenza tra la comprensione offerta dalla scienza contemporanea del mondo della vita e l’idea di un Logos, di una Parola creatrice che la fondi.
FRANCIS COLLINS (Staunton, 14 aprile 1950)
Genetista statunitense. È celebre per essere stato direttore dello Human Genome Research Institute, che ha elaborato l’ambizioso Progetto Genoma Umano. Nel 2009 è stato nominato da Papa Benedetto XVI membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Dallo stesso anno è direttore dei National Institutes of Health negli Usa. In italiano è tradotto Il linguaggio di Dio, in cui Collins ha proposto il concetto di BioLogos.
Per capire chi siamo, e dove andiamo, dobbiamo sondare il passato profondo. È lì che si trovano le ragioni del presente e le premesse del futuro. La tecnologia è entrata nella nostra vita quando abbiamo costruito i primi strumenti. Da allora essa ha modificato l’evoluzione del nostro corpo e della nostra mente. Abbiamo generato mondi fantastici che ci hanno unito ed emozionato. Narrazioni che ci hanno esaltato, ponendoci al centro dell’universo. Sistemi di relazioni che hanno reso la nostra vita più interessante. Contenendo e coordinando le pulsioni individuali, siamo diventati un grande e potente organismo sociale. Ora però l’umanità deve affrontare nuove sfide. Fra queste la convivenza reciproca, e il rapporto con il mondo “naturale”, su un pianeta che si fa sempre più piccolo e sempre più segnato dalle tracce del nostro passaggio. Toccherà alla nuova intelligenza artificiale, costruita a nostra immagine e somiglianza, portare a termine quel lungo processo di autodomesticazione che abbiamo iniziato decine di migliaia di anni fa, quando abbiamo creato società piramidali, fondate prima sul dominio delle conoscenze e poi sulla fascinazione del potere?
Un uomo, un cane, e le distanze che riescono a percorrere con amore e sacrificio pur di stare insieme.
“La storia di Gobi e Dion Leonard è la testimonianza degli straordinari traguardi che le persone possono raggiungere collaborando tra loro e di quanto siano profondi i sentimenti che legano un uomo e il suo cane.” - Publishers Weekly
Nel 2016 Dion Leonard, un esperto ultra-maratoneta, incontra inaspettatamente una piccola cagnolina randagia durante una gara di 250 chilometri attraverso il deserto dei Gobi, in Cina. La cucciola, che sarà ribattezzata Gobi, dimostra che quello che le manca nella taglia è ampiamente ricompensato dalla grandezza del suo cuore: comincia a seguire Dion passo dopo passo, attraverso le impervie montagne Tian Shan, mantenendo il passo con lui per circa 130 chilometri. Quando Dion si rende conto dell’incredibile determinazione di questo piccolo animale, qualcosa dentro di lui cambia per sempre. Così si ritrova a farla dormire nella sua tenda e a portarla in braccio durante il percorso, nonostante il rischio di restare indietro o addirittura di non terminare la gara. Fino a quel momento si era sempre concentrato sulla vittoria, cercando costantemente di migliorare le proprie performance, ma il suo obiettivo ora è semplicemente quello di assicurarsi che Gobi sia al sicuro, nutrita e ben idratata. Anche se non arriva primo, Dion sente di aver vinto qualcosa di ben più importante: un nuovo sguardo sulla vita e una nuova amica che decide di portare a casa con sé. Per riuscirci dovrà affrontare mille imprevisti e difficoltà, ma alla fine, riuscirà a riunirsi con la straordinaria creatura che ha dimostrato a lui e al mondo che i miracoli sono possibili. Gobi – Un piccolo cane con un grande cuore è una storia di speranza, resilienza e amicizia, che dimostra ancora una volta che i cani sono davvero i migliori amici dell’uomo. E su questa straordinaria vicenda presto Twentieth Century Fox realizzerà un film.
Da circa vent'anni l'agopuntura ha trovato il pieno riconoscimento del mondo medico occidentale e la sua efficacia nel trattamento di molte patologie le ha guadagnato l'adesione di un numero crescente di pazienti. Il libro, un'enciclopedia illustrata dei punti d'agopuntura, mira a far apprendere come guarire o alleviare mille piccoli dolori grazie alla stimolazione di punti specifici del corpo, anche con un semplice massaggio delle dita e senza il ricorso ai farmaci. Di ogni malattia o disturbo trattabile con l'agopuntura vengono descritti i sintomi e le cause e illustrati i punti principali e secondari su cui è possibile agire con la pressione delle dita o, avendone la possibilità, con gli aghi. Il libro ci invita così a diventare soggetti attivi nel mantenere o recuperare il nostro bene più prezioso, la nostra salute, a guarire o alleviare mille piccoli dolori.
Edizione italiana a cura di Silvio Ferraresi
Questo testo, che ha ormai la statura di un classico, presenta la teoria del cervello più ampia mai proposta per descrivere come funzionano la mente e il sistema nervoso. Si basa sull’idea forte del darwinismo, la teoria della selezione, secondo la quale le strutture viventi, dai geni alle specie animali, sono generate dalla variazione casuale e dalla selezione.
È una sfida all’ipotesi che i geni siano la centralina di comando della vita e il computer il modello della mente e del cervello: come Darwin aveva detronizzato Dio, Edelman ha detronizzato i geni e in questi ultimi anni le neuroscienze teoriche e sperimentali si sono evolute lungo tracce tutte delineate e argomentate in questo libro. Di qui la sua visionarietà e la sua attualità.
Biografia dell'autore
Gerald M. Edelman (1929-2014) è stato direttore del Neurosciences Insitute di San Diego, California. Ha vinto il premio Nobel per la medicina nel 1972. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Seconda natura (2007).
Sono qui, per la prima volta, presentati insieme in lingua italiana cinque importanti contributi di Ludwig Binswanger, lo psichiatra svizzero fondatore della Daseinsanalyse. L’incessante lavoro di scavo dell’autore è finalizzato a restituire alla psichiatria tutto il suo fondamento “umano”. Come tale, nelle intenzioni di Binswanger, la psichiatria avrebbe dovuto costituirsi in quanto “scienza dell’uomo” come essere-nel-mondo e come progetto.
Questa interpretazione del fenomeno psicopatologico è ancora profondamente attuale e non smette di stimolare tanto l’uomo di scienza quanto lo psicologo, il filosofo e chiunque voglia confrontarsi con l’universo della sofferenza mentale.
Ludwig Binswanger (1881-1966), fondatore della Daseinsanalyse, è autore di una serie di scritti annoverati tra i classici della riflessione psichiatrica del XX secolo.
Di particolare rilievo è anche il carteggio con Sigmund Freud, pubblicato nelle nostre edizioni (Lettere 1908-1938, 2016).
Non c'è solo il "land grabbing", l'accaparramento della terra che fagocita, in particolare, il continente africano. Nella smania neoliberista di possedere le risorse naturali anche l'acqua è diventata oggetto di scontri commerciali, tensioni sociali e guerre internazionali. Tanto più che l'"oro blu" sta diventando un bene molto prezioso: entro il 2030 una persona su due al mondo vivrà in zone ad elevato stress idrico. Già oggi multinazionali che imbottigliano l'"acqua del sindaco" rivendendola a peso d'oro mettono le mani su sorgenti, laghi e fiumi. Perché acqua ne serve molta, anzi moltissima. Per tutto. Per produrre la Coca-Cola che viene quotidianamente venduta servono ogni giorno 75 miliardi di litri d'acqua. In queste pagine si viaggia dal Michigan del fracking al Bangladesh dalle falde superinquinate, si percorre il Mekong "assediato" dal sale marino e si toccano con mano - in Swaziland, Brasile e altrove gli effetti delle monocolture sulla possibilità, per i poveri, di avere acqua per mangiare, bere e lavarsi. In pratica, per vivere. Un viaggio intorno al globo molto documentato, appassionato e appassionante, per conoscere un problema che riguarda milioni di persone, soprattutto gli ultimi. La geopolitica e l'economia iniziano a fare i conti con l'acqua, anzi con la sua mancanza. Qui si comprendono il dove, il come e il perché di una questione che ci tocca tutti. Non solo quando abbiamo sete. Prefazione di Gianfranco Bologna.