
Questo terzo volume, che conclude la trilogia sull'arte greca, prende in esame il periodo che va dalla morte di Alessandro Magno alla conquista romana, durante il quale l'arte tende a un sempre maggior individualismo, che si manifesta soprattutto nella ritrattistica. Arte sfarzosa, concepita spesso per la gloria e il prestigio dei monarchi, essa sviluppa i volumi e le dimensioni tanto nella scultura quanto nell'architettura, e favorisce una splendida fioritura della pittura murale decorativa, che esprime una particolare sensibilità per lo spazio, la luce e i colori.
"Perché il corpo nel Medioevo? Perché il corpo ha una storia. La concezione del corpo, il suo spazio nella società, la sua presenza nell'immaginario e nella realtà, nella vita quotidiana e nei momenti salienti hanno subito mutamenti in tutte le società storiche. Quale trasformazione è intercorsa dalla ginnastica e dallo sport dell'antichità greco-romana all'ascetismo monastico e allo spirito cavalleresco del Medioevo! Ebbene, dove si ha una trasformazione nel tempo, vi è storia. La storia del corpo nel Medioevo è dunque parte essenziale della sua storia globale. "
Rapida scomparsa del vecchio mondo rurale, forme drammatiche di conflittualità politica e sociale, nuovo ruolo protagonista delle donne ma anche trasformazioni strutturali come vistoso calo della natalità, diminuzione dei matrimoni, nascita di nuove tipologie familiari. Dagli anni Sessanta la società italiana è stata contraddistinta da un peculiare processo di modernizzazione e da una conseguente evoluzione della cultura e dei comportamenti. Alla crisi dell'impegno politico che aveva coinvolto la vita pubblica, segue negli anni Ottanta e Novanta il graduale affermarsi di una diffusa indifferenza alla partecipazione e l'emergere dell'individualismo. Una panoramica delle trasformazioni che hanno modificato il nostro Paese.
Inverno 1944, la direzione centrale dei campi di concentramento invia una richiesta all'ufficio della Gestapo di Buchenwald chiedendo del deportato Jorge Semprún, di anni venti, matricola numero 44.904. I comunisti prigionieri nel campo intercettano il messaggio e decidono di nascondere il giovane dietro l'identità di un altro detenuto agonizzante. Il ricordo di questa sostituzione serve all'autore per raccontare, dall'interno, non solo l'orrore, la sofferenza e la morte in un campo nazista, ma anche i rapporti di potere tra i detenuti, i tradimenti o gli atti di solidarietà, il ruolo del partito, l'atmosfera di una Parigi occupata, il suono di un nome, il sorriso di una donna, l'aria di una canzone, di una poesia che aiuta a vivere.
La raccolta di studi presentati in questo volume costituisce un omaggio a Fausto Fonzi da parte degli allievi romani che hanno avuto l'opportunità d'essergli vicino nel corso della sua attività di storico e di docente universitario. Alle tematiche care a Fausto Fonzi, che ha contribuito con libertà d'indagine e con rigorosa ricerca scientifica ad ampliare la conoscenza della storia contemporanea (come testimonia la Bibliografia di Fausto Fonzi curata da M. Casella), sono ispirati i saggi raccolti nel volume.
Nei testi che qui presentiamo Illich, paziente e instancabile archeologo del sapere, scava alle radici dei luoghi comuni della modernità per riesaminarli in una prospettiva storica. "Solo nello specchio del passato risulta possibile riconoscere la radicale alterità della topologia mentale del ventesimo secolo e divenire consapevoli dei suoi assiomi generativi, che normalmente rimangono oltre l'orizzonte dell'attenzione dei contemporanei". Affrontando questi temi, Illich ci stimola a pensare il presente e il futuro con una consapevolezza nuova: "La mia é una ricerca della politica dell'autolimitazione, grazie alla quale il desiderio possa fiorire e i bisogni declinare".
Docente di storia della tarda antichità e dell'età bizantina nella Saint Louis University, Warren Treatgold traccia in questo libro una sintesi aggiornata sulla politica, la società, la cultura dell'impero bizantino (285-1453 d.C.). Quella bizantina è stata infatti una civiltà ricca e affascinante, una cerniera essenziale tra mondo antico e moderno, e tra occidente europeo e oriente. Con un'esposizione densa di fatti (dalle guerre alle epidemie, dal succedersi degli imperatori allo sviluppo urbano e demografico), Treatgold mette in luce quanto Bisanzio abbia contato nel dar forma al mondo moderno, trasmettendo la cultura classica, allargando a est i confini della cristianità.
Tra la fine del Quattrocento e i primissimi anni del Cinquecento un ignoto amico di Leonardo da Vinci stampa le "Antiquarie prospettiche romane", resoconto in versi delle antichità che si conservano a Roma attorno al 1496. Il testo fotografa una serie di opere riportate alla luce dal fervore delle ricerche archeologiche degli umanisti e collocate nei palazzi delle grandi famiglie patrizie. Per molti reperti oggi perduti si tratta di una testimonianza unica, per altri pezzi è una formidabile cartina di tornasole per verificare le modifiche apportate nel corso dei secoli. Insieme al valore documentario artistico, l'opera ha una rilevanza letteraria per il singolare impasto linguistico, dal sapore fortemente dantesco.