
L'industriale Giovanni Treccani, il filosofo Giovanni Gentile e il padre gesuita Pietro Tacchi Venturi sono i protagonisti di un'impresa senza precedenti nell'Italia del Novecento: la pubblicazione dell'"Enciclopedia italiana", fondata nel 1925 e realizzata in 36 volumi fra il 1929 e il 1937. Iniziativa privata che si vuole nazionale, l'"Enciclopedia" riscuote subito l'approvazione di Mussolini prima di ottenere, nel 1933, il sostegno diretto del regime fascista; non può quindi non riflettere il clima in cui è sorta: motivi politici spiegano il rifiuto di collaborare di Croce, Einaudi, Casati o Lombardo Radice.
Diviso in tre parti, dedicate alle origini e all'età repubblicana, alla Roma imperiale e all'età tardoantica, il volume segue un lineare tracciato cronologico che mette in primo piano i fatti, senza tuttavia rinunciare a fornire le necessarie informazioni sugli aspetti politici, economici, sociali e religiosi del mondo romano e a mettere in risalto, volta per volta, le fonti (letterarie e archeologiche) su cui si fonda la ricostruzione, consentendo così al lettore uno sguardo critico anche sui problemi della storiografia.
Nata oltre un secolo fa, alla fine degli anni Trenta la flotta sommergibilistica italiana era la più grande al mondo, temuta e rispettata dalle maggiori potenze navali del tempo. L'ora della verità giunse con la Seconda guerra mondiale, ispiratrice di imprese di vero eroismo da parte di ufficiali e marinai costretti ad operare in condizioni estreme. ben 3021 di loro riposano infatti nelle loro "tombe d'acciaio". Il loro sacrificio fu davvero inevitabile? È quello che tenta di scoprire in questo libro Giorgio Giorgerini, studioso di startegia marittima e dottrina navale.
Basato su un esame rigoroso delle fonti e dei documenti epigrafici e archeologici, non sempre di facile interpretazione, il saggio Di Franco Cimmino permette di eliminare molti luoghi comuni sullo straordinario personaggio passato alla storia come il 'farone eretico', un argomento controverso dell'egittologia. Akhenaton non fu paladino di una lotta fra potere religioso e potere civile, l'unica vera rivoluzione attuata da Akhenaton fu di accentuare un tendenza al monoteismo.
Il libro esamina il significato del dono in diversi ambiti della Francia del Cinquecento: dalla concessione di una carica a un cliente all'invio di un libro d'ore a una nipote, alla dedica di un'opera letteraria, fino a toccare il problema del sacrificio religioso e del rito della Messa. Alcune pagine sono dedicate ai doni fatti a varie categorie professionali e sociali: magistrati, peotettori, medici, sovrani, religiosi, selvaggi in via di colonizzazione, dimostrando il sottile intreccio che si veniva a creare tra dono e scambio. L'autore costruisce "il registro del dono", un nuovo modo di assegnare ai differenti tipi di dono un carattere permanente e distintivo delle relazioni sociali di una certa epoca.
Il moderno concetto di pace deve tutto all'Illuminismo. La forza della pace sta nell'accordo sostenuto dal consenso. Così intesa, la pace è reale solo dove tale consenso può essere espresso, vale a dire là dove i cittadini hanno l'effettiva possibilità di influire sulla decisione di intraprendere o meno una guerra. In altri termini, l'ordine del mondo non può essere mantenuto solo "dall'alto", dando vita a organizzazioni internazionali come l'Onu, esso deve germinare insieme con la promozione di quelle condizioni che pongono l'espressione del consenso al centro del processo di costruzione della pace.
Per gli stessi Romani Romolo fu un personaggio per lo meno ambiguo, accusato spesso dell'orrido crimine di fratricidio ma nello stesso tempo vero e proprio eroe civilizzatore. Il libro tratta della rappresentazione che i Romani hanno fornito della figura del loro fondatore: la sua nascita miracolosa insieme al fratello Remo; la fondazione della città; il suo regno congiunto con il sabino Tito Tazio; la sua opera di governo; le guerre. Fino alla morte di Romolo o, meglio, alla sua scomparsa perché asceso al cielo, secondo una tradizione, o perché, secondo un'altra, macabramente fatto a pezzi dai senatori una volta trasformatosi da buon re in tiranno.
La lotta contro la mafia ha avuto un andamento ciclico. Prima il grande omicidio politico; quindi, indignazione, reazione, nuove leggi, nuovi arresti, nuovi processi. Poi la disattenzione. Dopo la disattenzione fioriscono le assoluzioni e gli interventi che riprendono a favorire la mafia. Si torna alla convivenza; ma ci sono magistrati, imprenditori, politici che, obbedendo alla propria etica professionale, non la accettano. Sinora ogni ciclo è durato circa dieci anni, è iniziato e si è concluso con omicidi eccellenti.
"L'Italia del millennio", si tratta di una passeggiata fra eventi decisivi e personaggi memorabili scolpiti con rapidi tratti di penna. Federico II, papa Gregorio IX, Ezzelino da Romano, Bonifacio VIII, Cola di Rienzo, Savonarola, Ferdinando d'Aragona re di Napoli, Cesare Borgia. E' una galleria di tipi umani che avranno numerose reincarnazioni nella storia d'Italia fino a oggi.
Dall'Ottobre rosso all'epopea di Zapata e di Che Guevara, dalla rivoluzione francese a quella khomeinista, tutte le insurrezioni, tra le loro innumerevoli differenze, mostrano un denominatore comune: l'incapacità del potere di riconoscere i segni dei tempi. I grandi rivoluzionari hanno deviato il fiume della storia, trasformato nazioni, influenzato il mondo. Alcuni hanno incarnato un sogno di libertà, e il loro sacrificio ha ispirato milioni di persone a vivere una vita diversa; altri non hanno portato che terrore e tenebre.