Il libro dell’Esodo, testo fondamentale per la fede degli ebrei e per quella dei cristiani, descrive il passaggio dalla servitù in Egitto al servizio del Signore nel deserto. In ebraico il verbo servire può significare "essere schiavo", "essere al servizio di", "lavorare" e infine "adorare". Va notato che Israele non solo passa dalla schiavitù alla libertà, fatto certamente essenziale, ma quella libertà si traduce immediatamente in un "servizio" che le dà significato e scopo.
Uno dei messaggi del libro è che Israele sarà libero solo se sarà fedele al Dio che gli ha dato la libertà. Non mancherà la tentazione di servire altri interessi – altri "dèi", come il vitello d'oro – ma ciò significherà perdere la libertà e scambiarla per una nuova schiavitù. È solo puntando in alto, molto in alto, che Israele conserverà la libertà trasformandola nella sua autentica patria molto prima di arrivare nella terra promessa.
Sommario
Sigle. Introduzione. I. Che cosa bisogna sapere per leggere il libro dell’Esodo? II. Che cosa ci racconta il libro dell’Esodo? III. Il libro dell’Esodo: un canto piano o una cantata a più voci? IV. Il mondo delle leggi e il loro stile. V. Tema 1: Chi è il Signore? VI. Tema 2: L’indurimento del cuore e le piaghe d’Egitto. VII. Tema 3: Il roveto ardente e la sorgente dalla roccia: Dio e Mosè. VIII. Tema 4: Sul mare la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque (Sal 77,20) – Il miracolo del mare (Es 14,1-31). IX. Tema 5: Il Signore è in mezzo a noi sì o no? (cf. Es 17,7). X. Tema 6: «Pianterò la mia tenda in mezzo agli Israeliti» (cf. Es 29,45). XI. Tema 7: La Legge è prescrittiva o descrittiva? XII. Tema 8: «Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo» (Ne 9,13). XIII. Tema 9: «Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno stabilito con me l’alleanza offrendo un sacrificio» (Sal 50,5). XIV. La ricezione del libro dell’Esodo. XV. Il libro dell’Esodo e la cultura occidentale. XVI. Conclusione. Breve bibliografia sul libro dell’Esodo.
Jean-Louis Ska, gesuita belga, è professore al Pontificio Istituto Biblico. Autore di opere tradotte in inglese, francese, spagnolo, portoghese, cinese e giapponese, per EDB ha pubblicato di recente: Specchi, lampade e finestre. Introduzione all’ermeneutica biblica (22017); Lo scudo e la farina. Omero, la Bibbia e Dostoevskij (2015); Antico Testamento. 1. Introduzione (22017) e 2. Temi e letture (32018) e La musica prima di tutto. Saggi di esegesi biblica (22020).
Nell'Antico Testamento la salvezza del popolo prende avvio sotto forma di liberazione, di cui il libro dell'Esodo rappresenta la versione epica. Nella memoria degli israeliti, questa liberazione assume un carattere fondamentale e una funzione esemplare, due aspetti che consentono al tema di attraversare l'intera Scrittura.Luis Alonso Schökel accompagna il lettore in questo «attraversamento tematico» incentrato su due poli che corrispondono a due verbi: «uscire» (dall'Egitto, dalla schiavitù, dal lavoro forzato) ed «entrare» (nella terra, nei doveri, attraverso il deserto), fino a dischiudere il panorama su «ciò che segue», e quindi sugli altri esodi.
«La donna nel giardino rende familiari molti aspetti della condizione umana descrivendoli e affidando ad alcune parole-chiave il compito di comunicare ogni loro sfumatura. Solitudine, desiderio, mancanza, limite, smarrimento, legame, relazione acquistano uno spessore diverso. Esprimono tutta l'umanità dell'umano» - Giovanni Santambrogio, Il Domenicale del Sole 24Ore
Nel racconto della Genesi il serpente mette in campo una precisa strategia e usa astutamente il linguaggio per condurre Eva sul proprio terreno. Ed Eva risponde. Avrebbe potuto farlo in un altro modo? E cosa avrebbe potuto dire? Quando si decide, quando si è soli nel decidere, non bisognerebbe mai perdere di vista quei legami che ci costituiscono proprio in quanto soggetti capaci di decidere. Il serpente non solo separa l'albero della Conoscenza da quello della Vita, ma separa anche (per opporli) Eva da Dio ed Eva da Adamo. La donna è dunque sola di fronte alla proposta di diventare come Dio. La scena non potrebbe essere più drammatica.
Questa edizione quadriforme del libro dei Numeri, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone:a) il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basato prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; b) il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; c) il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; d) il testo della Bibbia CEI 2008, normativo per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; e) la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Pentateuco - il «libro contenuto in cinque astucci» - allude ai contenitori nei quali venivano custoditi i primi cinque rotoli delle Scritture ebraiche: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, chiamati dal Talmud anche «cinque quinti della Legge». Ciascuno ha un inizio e una conclusione, sempre segnalati dal punto di vista letterario con chiarezza, e un proprio innegabile profilo sia dalla prospettiva degli eventi narrati, sia sul piano teologico. Il numero cinque ha dunque un preciso significato e indica un insieme i cui componenti non possono essere fusi o confusi fra loro se non tradendone l'originaria organizzazione. D'altro canto, il Pentateuco non è la semplice addizione progressiva di cinque diverse opere rilegate insieme, ma un complesso ben definito e strutturato, intangibile, che Israele chiama nelle sue Scritture «libro della Legge di Mosè» o «Legge di Mosè». Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili ad un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Gli ebrei hanno scritto il libro del Levitico, che all'uomo moderno sembra così noioso e arido, con le proprie sofferenze, perché nulla andasse perduto di ciò che essi erano, malgrado l'esilio di Babilonia. Dal canto suo, Deuteronomio è un libro non molto perlustrato, seguito, letto con amore. In cinque conferenze, tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano, il cardinal Ravasi introduce il lettore a due libri biblici di non facile approccio.
Il Pentateuco è un "cantiere sempre aperto", come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato da questo volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici. Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco.
Le scoperte di Qumran rappresentano il più grande evento archeologico del XX secolo. I resti più o meno integri di circa novecento rotoli ebraici, databili dal III secolo a.C. al I d.C., sono stati rinvenuti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte nei pressi del Mar Morto.
Si tratta di una delle più importanti collezioni di testi dell'antichità che ci siano mai pervenute, compresi i più antichi manoscritti della Bibbia ebraica, anteriori di circa mille anni al primo codice completo utilizzato per la redazione del testo biblico, il Codex di Leningrado.
I rotoli di Qumran, scritti in prevalenza in ebraico, ma anche in aramaico e greco, consentono di rinnovare in profondità l'analisi del contesto giudaico nel quale il primo cristianesimo ha visto la luce e forniscono una documentazione quasi contemporanea agli inizi del movimento cristiano.
L'originalità di questa edizione bilingue risiede nel sistema di classificazione adottato, che privilegia il legame tematico o formale tra i testi del Mar Morto e i libri che più tardi costituiranno la Bibbia ebraica. Il primo volume raggruppa i manoscritti che evocano principalmente episodi o personaggi della Genesi, come la creazione del mondo, il diluvio o le figure dei patriarchi. Ciò consente di individuare rapidamente le sezioni più frequentemente riprese o trattate e di rilevare l'importanza delle tradizioni relative a Enoc, Noè, Levi e Giuseppe. A Qumran circa la metà delle composizioni legate alla Genesi è in aramaico, una lingua che - per ragioni che rimangono ancora da chiarire - ha dunque una relazione privilegiata con il primo libro della Bibbia.
Sommario
Presentazione dell'edizione italiana della Biblioteca di Qumran. Nota del curatore dell'edizione italiana. Prefazione dell'editore francese. Introduzione. Ringraziamenti. I manoscritti tradotti. Carte. Riferimenti, sigle e abbreviazioni. Trascrizioni. Manoscritti della Genesi trovati a Qumran e a Masada. MANOSCRITTI E TRADUZIONI. Meditazione sulla creazione A-C. Preghiera di Enos. Introduzione al Libro di Enoc. Libro di Enoc. Libro astronomico di Enoc. Introduzione al Libro dei Giganti. Libro dei Giganti. Parole di Michele. Storia dei Giganti e di Noè. Nascita di Noè. I tempi della creazione A-B. Omelia sul diluvio. Interpretazioni sul tema del diluvio. Commentari della Genesi A-D. Storia dei Patriarchi. Esercizio di scrittura su alcune parole della Genesi. Apocrifo di Giacobbe aramaico. Un apocrifo che menziona Rachele. Introduzione al documento aramaico di Levi. Documento aramaico di Levi: manoscritti della Genizah del Cairo. Documento aramaico di Levi: manoscritti di Qumran. Apocrifo di Levia-b? Testamento di Neftali ebraico. Testamento di Giuseppe aramaico. Composizione narrativa e poetica. Composizione apocrifa sulla storia di Giuseppe. Apocrifo di Giuda aramaico. Frammenti che hanno un rapporto con il Testamento di Giuda. Testamento di Keat aramaico. Indice delle fonti antiche. Indice dei manoscritti. Hanno collaborato a questo volume.
Note sul curatore
GIOVANNI IBBA, dottore di ricerca in Ebraistica e socio dell'Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo, è docente incaricato Ad Annum per l'insegnamento di lingua ebraica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale. Esperto dei manoscritti qumranici, ha pubblicato numerosi lavori sull'argomento, fra i quali La teologia di Qumran, EDB, Bologna 2002, e La sapienza di Qumran, Città Nuova, Roma 2000.
Del libro dei Numeri il volume propone:
- il testo ebraico: testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008;
- la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell'ebraico. Conia diversi neologismi che intendono rendere meglio il senso originario;
- il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i passi paralleli.
Non si tratta di una 'traduzione', ma di un 'aiuto alla traduzione': un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà dell'ebraico e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Sommario
Indicazioni generali. Numeri.
Note sul curatore
ROBERTO REGGI (1974) è laureato in filosofia con una tesi sul mito e la sua interpretazione, baccelliere in sacra teologia, licenziato in teologia dell'evangelizzazione. Con le EDB ha pubblicato le traduzioni interlineari in italiano di Esodo (2001 22007), Genesi (2003 32007), Salmi (2004 22007), Profeti minori (2005), Isaia (2005 22009), Megillot. Rut, Cantico dei cantici, Qoèlet, Lamentazioni, Ester (2006 22008), Giosuè Giudici (2007), Deuteronomio (2008), Geremia (2008), Proverbi Giobbe (2009), Daniele (2009), Ezechiele (2009) e Levitico (2010).
l volume prosegue l'itinerario di spiritualità su testi biblici visti alla luce del messaggio di san Francesco e dell'attualità, avviato con la Genesi e proseguito con i libri sapienziali, gli scritti paolini, il profeta Isaia e i Vangeli di Luca e di Giovanni. Ora l'attenzione è rivolta al libro dell'Esodo, icona di ogni cammino di liberazione.
Lo schema è quello collaudato: si parte dal testo biblico (la sezione Parola...), si passa poi a osservare come è stato recepito e vissuto nel francescanesimo (...e sandali), per arrivare infine alle sfide dell'oggi (...per strada). Il tutto «con brevità di sermone», come consigliava Francesco d'Assisi. È un modo semplice e chiaro di presentare una visione cristiana e francescana della vita.
Del libro del Deuteronomio il volume propone:
– il testo ebraico: testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008;
– la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell’ebraico. Conia diversi neologismi che intendono rendere meglio il senso originario;
– il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i testi paralleli.
Non si tratta di una ‘traduzione’, ma di un ‘aiuto alla traduzione’: un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà dell’ebraico e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Sommario
Indicazioni generali. Deuteronomio.
Note sul curatore
Roberto Reggi (1974) è laureato in filosofia con una tesi sul mito e la sua interpretazione, bacelliere in sacra teologia, licenziato in teologia dell’evangelizzazione. Con le EDB ha pubblicato le traduzioni interlineari in italiano di Esodo (2001 22007), Genesi (2003 32007), Salmi (2004), Profeti minori (2005), Isaia (2005), Megillot. Rut, Cantico dei cantici, Qoèlet, Lamentazioni, Ester (2006) e Giosuè Giudici (2007).
"L’amore per la Bibbia e la convinzione che solo con essa si può giungere a una fede matura che sia ancorata alla vita, purificata da accentuazioni devozionistiche, e rispondere davvero alla sete di verità che c’è in ogni uomo mi hanno portato a tentare di proporre uno studio serio delle Scritture ai miei parrocchiani". Dall’esperienza favorevole di questo "corso" è nato un volume che ha il pregio di offrire in modo chiaro, semplice e sintetico, una traccia per coloro che da soli o in gruppo intendono accostare il libro dell’Esodo e farne uno studio sufficientemente compiuto. Il testo risulta volutamente schematico e privo di un riferimento puntuale alle fonti, ed è volto ad accompagnare un uditorio di fedeli giovani e adulti.
Note sull’autore
Enzo Raimondi, sacerdote della diocesi di Lodi, è stato ordinato nel 1996 ed è attualmente vicario parrocchiale di Paullo; sta completando gli studi presso la Facoltà Teologica di Milano per la licenza in teologia dogmatica. Non è un esperto, ma un appassionato di Sacra Scrittura ed è riuscito a coinvolgere un folto gruppo di adulti nella lettura e nello studio di alcuni libri biblici.