L'India è la terra del distacco dal mondo e della rinuncia o quella invece della sensualità e dell'eros traboccante, come nelle coppie divine dei monumenti buddhisti e dei grandi templi hindu? Una ricerca sulle "passioni" nella cultura indiana e in alcune manifestazioni direttamente collegate, come il buddhismo del Tibet o gli attuali metodi di meditazione, appare necessaria e nasce all'insegna di una dialettica profonda interna ai diversi aspetti della civiltà indiana. Dalle "Upanishad" al tantrismo, dal "Kamasutra" agli inni in onore della Grande Dea, le passioni - l'eros innanzi tutto - sono state oggetto di contrastati dibattiti sia sul piano generale, sia nell'ambito di prospettive più definite come la religione, l'etica, la teoria della conoscenza o l'estetica. Tutte le posizioni possibili sono state rappresentate, sullo sfondo di tutte si profila il grande quesito della via che porta alla realizzazione spirituale dell'essere umano. La ricerca offerta da quest'opera si presenta nel quadro di una sperimentazione innovativa, non essendo stata mai tentata finora, nemmeno sul piano internazionale, in una forma complessiva e articolata come quella scelta qui.
Il "Laozi" (Vecchio Maestro), secondo solo alla Bibbia per numero di traduzioni, è una delle opere più importanti prodotte dall'umanità, vantando quasi un migliaio di commentari e una letteratura critica sconfinata. La sua influenza in Cina, in Asia Orientale e in Occidente è stata, ed è ancora oggi, immensa. Nonostante la brevità, il Laozi ha svolto un ruolo di primissimo piano nello sviluppo del pensiero e della cultura cinesi ed è considerato da sempre il testo canonico del Daoismo.
Uno studio che ricostruisce la dimensione storico-culturale dei fatti religiosi alla luce dei profondi mutamenti che questa indagine ha conosciuto negli ultimi vent'anni. Definiti i principali mutamenti conosciuti dalla disciplina di fronte ai processi di globalizzazione e secolarizzazione, il volume presenta un quadro sintetico delle origini illuministiche delle scienze religiose e il loro successivo costituirsi in disciplina autonoma. Sono indagati alcuni nodi teorici fondamentali, come la definizione della religione, le sfide della comparazione e la complessità del sacro, con un'analisi della situazione contemporanea delle diverse scienze religiose, le difficoltà, le nuove problematiche e prospettive.
Sabbetay Sevi nacque a Smirne nel 1626. Dopo studi talmudici e cabalistici visse per molti anni in semi-isolamento, con fasi alterne di depressione e di esaltazione. Sevi convinse se stesso e gli altri di essere il messia e un movimento religioso molto ampio andò diffondendosi e interessò anche gli ebrei della diaspora. Il governo ottomano ordinò il suo arresto e lui si convertì all'islamismo assumendo il nome di Aziz Mehmet. Ciò non bastò per zittire le polemiche tra i suoi fedeli e così fu esiliato in Albania dove morì nel 1676. Il movimento messianico da lui ispirato proseguì anche dopo la sua morte, continuando a influenzare il mondo ebraico per quasi tutto il Settecento.
Dalla dinastia Shang, risalente al 2000 a.C., ai fermenti innovativi del Novecento, Anne Cheng ripercorre l'evoluzione intellettuale e spirituale della Cina. Lo stesso paese che oggi si pone come interlocutore essenziale dell'Occidente proprio sul piano della meditazione filosofica. Da oltre 4000 anni la cultura cinese offre di sé l'immagine di una straordinaria continuità. La Cina ha visto la nascita di concezioni filosofiche assolutamente originali, è stata in grado di assimilare il buddhismo e poi, in epoca moderna, di aprire un dialogo con l'Occidente. Anne Cheng ci offre una sintesi equilibrata utile sia a chi si avvicina all'argomento per la prima volta, sia ai cultori della materia.
Scritto come un'enciclopedia, con singole voci ordinate alfabeticamente, il lavoro di Giulio Busi ripercorre e discute le interpretazioni delle parole più dense di significato simbolico della tradizione ebraica. Ogni voce prende l'avvio da una ricognizione degli usi biblici, dei suoi sviluppi narrativi e di quella intensa trama di allusioni e di echi che caratterizza la prosa della Scrittura. Si tratta sempre di parole concrete, ma attorno a questa concretezza si intreccia un inventario del reale che rimanda sempre metaforicamente ad altro, a una dimensione in cui ogni cosa è legata a un tutto.
Ripartizione della materia: buddhismo; cristianesimo; ebraismo; induismo; islam; nuovi movimenti religiosi; religioni antiche: America precolombiana, Asia Minore, Siria e Palestina, Egitto, Europa, Grecia, Iran, Mesopotamia, Roma; religioni del mondo ellenistico; religioni dell'Estremo Oriente; religioni indigene: Africa, America del Nord, America del Sud, Pacifico; religioni artiche; religioni preistoriche; tradizioni esoteriche. Sessanta studiosi hanno collaborato alla stesura delle circa settecento voci.