Gli Esercizi spirituali sono un aiuto al cammino, perché la vita stessa è un cammino: «Tutto è provvisorio, come ogni passo, come il passo di un cammino. Ogni passo di un cammino è transitorio, ma senza ogni passo di un certo cammino, il destino di quel cammino non si percepisce più» (don Giussani). Gli Esercizi spirituali per sacerdoti, proposti da Comunione e Liberazione, sono stati guidati nell’agosto del 2009 da S.E. monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo della Diocesi della Madre di Dio a Mosca. Al centro la fede come compimento di un’attesa: «Riconosciamo una Presenza affettivamente corrispondente solo nella misura in cui sempre l’attendiamo. Siamo fatti attesa, promessa di compimento». Il percorso si sviluppa fino a riconoscere la natura e i frutti della speranza: «Il coraggio della speranza diviene allora la rinascita di un gusto più grande della vita».
Introduzione e conclusione di Julián Carrón
GLI AUTORI
Monsignor Paolo Pezzi, nato a Russi, in provincia di Ravenna, nel 1960, nel settembre del 2007 è stato nominato da Benedetto XVI arcivescovo della Diocesi della Madre di Dio a Mosca. Ordinato sacerdote nel 1990 nella Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, è stato per cinque anni (1993-1998) missionario in Siberia, dove ha ricoperto gli incarichi di Direttore del giornale cattolico e Decano della regione centrale, nell’attuale Diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk. Dal 1998 al 2005 è stato Vicario generale della Fraternità San Carlo. Nel 2004 aveva cominciato a insegnare presso il Seminario maggiore Maria Regina degli Apostoli di San Pietroburgo, seminario del quale nel 2006 era diventato Rettore. Dal 2003 fino al giorno della nomina episcopale è stato responsabile di Comunione e Liberazione in Russia.
Questo libro si compone di parole e immagini, che vanno lette e guardate assieme, con lo stesso metodo: senza correre, sostando. Le parole di don Massimo Camisasca e le foto di Elio Ciol, in parte edite e in parte inedite, vogliono accompagnare. Sì, questa è l'espressione giusta, accompagnare, fare compagnia, indicare dentro e oltre le cose la luce che riscalda e illumina la strada.
«Sono nato a Calosso, in provincia di Asti, nel 1937. Terminate le elementari sono andato a studiare nel collegio dei Domenicani a Carmagnola: volevo diventare sacerdote. A quindici anni ho ricevuto l'abito di frate... Ma l'anno 1955... Ero abituato che a metà settembre i miei genitori venivano a trovarmi... una piccola festa. Ma quell'anno, anziché la loro visita, arrivò verso fine settembre una lettera di mio padre, con due parole sibilline terribili: è destino che la mamma non possa venire. Più tardi venne lui, da solo, a portarmi la realtà, tremenda: la mamma ha un cancro allo stomaco. Aveva quarantacinque anni. Di mia madre mi rimanevano le lettere, poche: quelle di quell'anno, e le successive. Il contenuto delle pagine che seguono è costituito principalmente da queste lettere e dalla vicenda che esse scandiscono. Vicenda che a sua volta racconta come è possibile e cosa significa soffrire con amore». (dalla presentazione di Pier Paolo Ruffinengo) «Parole sussurrate. Parole di pianto urlate, oppure taciute; pronunciate o scritte, contro le quali nessun transito estremo nulla potrà. Forse ancora segrete; o smarrite. Esse custodiscono: sempre. Ritrovarle. Donarle a mani aperte. Conobbero. Hanno il sapore della terra. La nudità della terra che le nutriva le rivestì della sua forza. Questa terra dai colori dell'uva moscato, bella, che sembra un mezzogiorno d'agosto». (dall'Invito di Fernardo Bibollet)
Dal 22 al 26 settembre del 2008, mons. Francesco Ventorino, uno dei più anziani preti di Comunione e Liberazione, ha tenuto gli Esercizi Spirituali al monastero benedettino della “Cascinazza” di Milano sul tema “La fede come metodo di conoscenza”. Questo volume riporta le sue lezioni, che ripropongono la dinamica della fede secondo il metodo caro a don Luigi Giussani, e l’assemblea finale tenuta con i monaci. Il volume è impreziosito da un’ampia introduzione, dove si rievocano genesi e sviluppo dell’esperienza della “Cascinazza”, monastero nato da un tentativo di riforma della vita benedettina approvato dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, e denominato “Priorato dei santi Pietro e Paolo”.
Con un saggio dei Monaci della Cascinazza
GLI AUTORI
FRANCESCO VENTORINO (Catania 1932) già ordinario di Storia e Filosofia nei Licei, è docente emerito di Ontologia e di Etica presso lo Studio Teologico “S. Paolo” di Catania. Per Marietti ha pubblicato Amicizia coniugale (Milano, 2007).
"Certamente non vediamo ancora ciò che speriamo, ma siamo già ora corpo del Capo in cui è già tutto presenza ciò che speriamo"
La speranza è ragionevole: questa è la provocazione al centro degli esercizi spirituali per sacerdoti proposti da “Comunione e Liberazione” e guidati lo scorso agosto da monsignor Jesús Sanz Montes, vescovo di Huesca e Jaca, in Spagna. «Per noi che viviamo da sempre con il concetto cristiano di Dio e ci siamo assuefatti ad esso, il possesso della speranza, che proviene dall’incontro reale con questo Dio, quasi non è più percepibile». Il percorso, ancorato alla Spe salvi di Benedetto XVI, invita a uno sguardo nuovo su tutte le cose che la sfida di una speranza ragionevole provoca. La novità è quella che ci mostrano i racconti evangelici, come Gesú educa i propri discepoli: stare con Lui e vivere come fraternità apostolica. Quindi bisogna partire dal reale, seguendo la stessa identica dinamica: Lui, diventando presenza nella storia, è all’origine della fede in Lui.
˛ˇ A B o l o g n a , d a d i e c i a n n i , p i ˘ v o l t e a l m e s e u n g r u p p o d i g i o v a n i , s t u d e n t i u n i v e r s i t a r i e n o n , s i r i u n i s c e p e r l e g g e r e i n s i e m e d e i t e s t i , e r i p r o p o r r e p o i l e m e d e s i m e l e t t u r e n e l c o n t e s t o d e l c a r c e r e d e l l a D o z z a . S o n o c o o r d i n a t i d a P i e r c e s a r e B o r i , p r o f e s s o r e d i F i l o s o f i a M o r a l e . L e g g o n o p a g i n e d i a u t o r i c h e s p a z i a n o d a L a o - T s e a l V a n g e l o , d a l p o e t a s u f i R k m + a l q u a c c h e r o G e o r g e F o x . D a a u t o r i d e l b u d d i s m o c l a s s i c o , a d e c l i n a z i o n i c o n t e m p o r a n e e q u a l e q u e l l a p r o p o s t a d a l m o n a c o v i e t n a m i t a T h i c h N h a t H a h n . D a M a r c o A u r e l i o a S i m o n e W e i l , p a s s a n d o p e r P l a t o n e , G a n d h i , K i e r k e g a a r d . T e s t i f i l o s o f i c i e s a p i e n z i a l i , m a a n c h e l e t t e r a r i ( T o l s t o j , F l a n n e r y O C o n n o r , o i p i ˘ r e c e n t i I a n M c E w a n e A m o s O z ) . P a s s i c a p a c i d i s m u o v e r e l e c o s c i e n z e , e l a n c i a r e l a s f i d a d i g r a n d i d o m a n d e . S i a f u o r i c h e d e n t r o i l c a r c e r e , i l g r u p p o r i f l e t t e s u q u e l c h e v a l e g g e n d o e s i i n t e r r o g a : s u l l a f e l i c i t ‡ , l a m o r e , l a f i d u c i a , l a l i b e r t ‡ . I l l i b r o i n a n e l l a u n a s c e l t a d e i b r a n i e a l c u n e d e l l e d o m a n d e c h e n e s o n o i l c o r o l l a r i o . V i e n e a c o m p o r s i l o r d i t o d i u n a p a r t i c o l a r e s o l i d a r i e t ‡ u m a n a . S o l i d a r i e t ‡ c h e Ë i l m o t o r e n o n s o l o d e l l a v o r o p e d a g o g i c o n e l c o n t e s t o c a r c e r a r i o , m a d e l l a n i m a p i ˘ a u t e n t i c a d i o g n i v e r o l e t t o r e . Q u a l c u n o c h e o l t r e a n u t r i r e s e s t e s s o , Ë d e p o s i t a r i o d i u n p a t r i m o n i o d a c o n d i v i d e r e c o n a l t r i .
Questo volume di lettere racconta il viaggio di due amici. Partono entrambi da una posizione agnostica, poi l’uno diventa sacerdote cattolico, l’altro approfondisce sempre più le sue radici ebraiche fino a condividere la sorte tragica del suo popolo. Lungo la strada da Montréal a Roma, e da Parigi a Gerusalemme, si raccontano i loro amori, la loro musica, la loro vita. È una testimonianza di amicizia e di speranza.
Postfazione di Massimo Camisasca
«Da questa esperienza semplice è scaturita la mia grande speranza. Tu non morrai. Nell’amicizia abbiamo gustato un poco di ciò che sarà la vita eterna. L’aspettiamo, in questa vita temporale piena di gioia e dolore, di amore e violenza, luci e ombre. Ma aspettiamo insieme».
dall’introduzione di Jonah Lynch
GLI AUTORI
JONAH LYNCH (1978) è sacerdote dal 2006. Dopo essersi laureato in Astrofisica alla McGill University a Montreal, è entrato in seminario. Ha studiato filosofia e teologia all’Università Lateranense, e ha ottenuto un Masters in Education presso la George Washington University. Ora vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.
DAVID GRITZ (1978 – 2002) è nato e cresciuto a Parigi. Ha iniziato gli studi universitari alla McGill University e poi ha conseguito la laurea presso l’Institut des Sciences Politiques a Parigi. Nel 2002, sotto la direzione della professoressa Catherine Chalier, ha ottenuto un Master in Filosofia all'Université de Nanterre con una tesi in Estetica intitolata Lévinas face au beau, pubblicata da Éditions de l'éclat. Durante l’estate di quell’anno ha cominciato a studiare all’Università Ebraica di Gerusalemme, dove è stato ucciso in un attentato il 31 luglio 2002.
«Deus caritas est: lasciare entrare questa carità che è la natura del mistero di Dio, è veramente la sfida davanti alla quale ci troveremo, ognuno con la sua libertà».
Questa è la sfida messa in luce da Julián Carrón all'apertura degli Esercizi spirituali per sacerdoti proposti da Comunione e Liberazione e guidati da monsignor Lorenzo Albacete.
Un percorso umano profondamente ancorato all'esperienza e al metodo cristiano: una testimonianza che potrebbe rivelarsi utilissima per chiunque si prendesse il gusto di leggere queste pagine.
Tutto parte da una domanda rivolta all'autore nel 1962 da un collega interdetto di fronte alla fede cattolica e all'amore per la scienza di monsignor Albacete: «Come puoi dedicarti alla ricerca scientifica e continuare a credere nella resurrezione di Cristo?».
Per affrontare ragionevolmente le sfide della vita sacerdotale o della vita di uomini cristiani occorre guardare all'origine, al Fatto straordinario che ha "capovolto" la storia del mondo: una cosa è pensare che Gesù Cristo è il contenuto di un discorso teorico, un'altra ricordarsi che prima di tutto Egli fu un grumo di sangue nel grembo di una ragazza ebrea.
Introduzione e conclusione di Julián Carrón
GLI AUTORI
Monsignor LORENZO ALBACETE, portoricano, teologo e laureato in fisica e scienza dello spazio, è una delle figure più note nel mondo dei media americani. Autore di best sellers come God at the Ritz, uscito in questa stessa collana con il titolo Attrazione per l'infinito. Editorialista del "New York Times" e del "New Yorker", giornalista televisivo e personaggio di spicco della cultura statunitense, è testimone in questi ultimi anni del vivace risveglio dell'esperienza cristiana negli Stati Uniti. Svolge un'intensa attività di conferenze e seminari.
Il perdono non può che affiorare nelle parole e nelle forme con cui le tragedie non risolte della storia sono raccontate. Ecco perché i contributi che costituiscono il volume presentano diversi linguaggi che vanno dalla filosofia alla letteratura, dall’arte alla drammaturgia. Del resto, per quanto importanti e necessarie siano le istituzioni politiche della riconciliazione, dell'amnistia e della grazia, il perdono rimane pensabile e praticabile unicamente come gesto singolare, compiuto dinanzi al volto dell'altro.
«Nulla anteporre all’amore di Cristo». Questo promemoria che san Benedetto ha posto nella sua Regola è stato il tema ripreso e svolto da padre Sergio al corso di Esercizi spirituali per sacerdoti proposto da Comunione e Liberazione. È questo un invito sempre attuale. Infatti, l’uomo non ha in sé la capacità di darsi la risposta esauriente al proprio bisogno di felicità. Solo quando questa risposta si rende presente in un fatto umano toccabile, udibile, e gli dice: «Vieni», inizia l’avventura della scoperta infinita di sé. Gesù Cristo è l’infinito di Dio fatto carne nel quale trova vita e compimento il nostro io. Egli è la via, cioè il metodo che ci introduce nella pienezza della verità e quindi dell’umanità. Occorre che la nostra libertà Lo lasci agire. Queste meditazioni mettono in luce questo dramma, testimoniato dall’Autore, dramma perennemente aperto.
Saluto introduttivo e sintesi di Julián Carrón
Gli autori di questo libro sono protagonisti della società e della cultura, e provengono da diverse esperienze ideali e religiose, da diverse parti del mondo e da diversi settori disciplinari. Ciascuno di loro, a partire dalla propria esperienza, ha conversato con giovani universitari sul significato del termine "identità" come problema inerente la concreta esperienza umana. Interventi di: Stefano Alberto, docente di Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Paolo S. Blesa Aledo, prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica, Murcia - Spagna Angelica Calò Livnè, regista teatrale, Israele Sergio Cristaldi, docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi, Catania Massimiliano Marzo, docente di Economia Politica presso l’Università degli Studi, Bologna Paolo Pombeni, docente di Storia Comparata dei Sistemi Politici Europei presso l’Università degli Studi, Bologna Davide Rondoni, poeta, Bologna Samar Sahar, direttrice di orfanotrofi, Betania - Palestina Nerses Sakayan, responsabile del Museo e della Biblioteca armeni, Vienna - Austria Annette Schöningh, curatrice della mostra “La Rosa Bianca. Volti di un'amicizia", Monaco - Germania Presentazione di Luigi Caimi
Il testo è la trascrizione delle lezioni tenute da Javier Prades, professore di Teologia Dogmatica della Facoltà di Teologia “San Dámaso” di Madrid, a quattrocento sacerdoti radunatisi nell'estate 2005 a La Thuile da diversi Paesi del mondo, per gli annuali esercizi proposti da Comunione e Liberazione. Queste meditazioni, corredate di documentazione biblica, teologica o letteraria, mantengono lo stile di una conversazione che cerca di non perdere di vista gli interlocutori in un dialogo comunionale. Il contenuto della proposta si può rintracciare facilmente a partire da alcuni testi fondamentali di don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione (scomparso nel febbraio 2005), in particolare di quelli che negli ultimi tempi, più di altri, hanno segnato la presenza del Movimento nel mondo. Proprio alla luce di essi l'Autore ha voluto suggerire un sentimento della realtà, un modo di porsi davanti alla vita, così come un’educazione cristiana propone per la maturazione dell’uomo adulto e per il bene della società. Saluto introduttivo e Sintesi di Juliàn Càrron